Paolo Martino | Università LUMSA, Libera Università Maria Ss. Assunta (original) (raw)

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Research paper thumbnail of MARTINO 2024 L’intuizione come forma di conoscenza FORUM GS VI PARTE III

Research paper thumbnail of Martino L'area Lausberg

L'"area Lausberg". Isolamento e arcaicità, 1991

Descrizione, in chiave di sociolinguistica storica, di un'area dialettale italo-romanza posta tra... more Descrizione, in chiave di sociolinguistica storica, di un'area dialettale italo-romanza posta tra Calabria e Lucania, nota come "Area Lausberg" dallo studioso (Heinrich Lausberg) che nel 1939 ne segnalò l'estrema arcaicità. Di tale condizione di conservazione linguistica si indagano la consistenza attuale e le cause, linguistiche ed extralinguistiche.

Research paper thumbnail of Per la storia della'ndrànghita

ABSTRACT A conferma di lavori precedenti (Martino 1978), si apportano nuove evidenze a sostegno d... more ABSTRACT A conferma di lavori precedenti (Martino 1978), si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia della voca calabrese ‘ndrànghita, che si fa risalire in ultima analisi al greco andragathia. Un documento cartografico, la Graecia Maior del cartografo olandese Abrahamus Ortelius, contenuta nel IV Additamentum al suo Theatrum Orbis Terrarum (Anversa 1586), attesta l'uso, nel Cinquecento, della denominazione Andragathia attribuita proprio a una parte della Lucania e ai Bruzi. Alla luce di un’analisi dei codici d’onore della ‘ndrànghita si delinea quindi una spiegazione soddisfacente del termine it. omertà, che appare come un calco di andragathia, e di altre voci come malandrino.

Research paper thumbnail of Microtextualidades. Revista Internacional de microrrelato y minificción

El pianista rozaba la perfección. Un día perdió tres dedos de la mano izquierda en un accidente. ... more El pianista rozaba la perfección. Un día perdió tres dedos de la mano izquierda en un accidente. Se hizo escritor. Ahora su derecha solo escribe palabras tristes. 10 Distracción Fue al zoo con el carrito como quien lleva una bolsa, sin cesar de wasapear. Siguió la ruta de siempre. A la salida, le detuvieron. Se olvidó al niño junto a los leones. 11 De un vistazo Saltó desde la azotea del rascacielos. Mientras caía, le pasó eso de ver toda su vida de un vistazo. Y la encontró tan triste y monótona que recibió al asfalto con satisfacción. 12 Mutación El escritor cogió la gripe. Tosió. El virus se propagó por la pantalla del ordenador y llegó al documento. Su novela de amor se transformó en una historia de hombres-lobo. 13 Microcuento interactivo Si …. me…….. lo…….. todo. Ahora….. …. Pero….. El lector puede rellenar los puntos a su antojo. 14 Premonición Al abandonar el útero, la criatura no prorrumpió en llanto, sino en una carcajada que aún resuena en los oídos de su madre. Con el tiempo, llegó a ser un gran humorista. 15 El profeta Una mañana, muy temprano, le fue dado el don de la profecía. Esa misma noche, una

Research paper thumbnail of Il codice Odifreddi

Research paper thumbnail of Favole grecaniche. Traduzione e commento a cura di Paolo Martino

Bruno Casile, Usi e costumi del passato, 2019

Tre etnotesti grecanici con traduzione e glossario

Research paper thumbnail of Martino Cognitivismo e  misericordia

Rappresentazioni della misericordia. Atti del XIII Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, Sessione filologico-letteraria, Roma, PUL, 7-11 settembre 2016, Roma: Il Calamo (Collana “Episteme dell’antichità e oltre” ), ISBN 9788898640331, 2018

È la nozione di misericordia un universale cognitivo? E soprattutto: esistono davvero universali ... more È la nozione di misericordia un universale cognitivo? E soprattutto: esistono davvero universali cognitivi? La misericordia va rubricata tra i sentimenti o tra le emozioni? Si ripercorre la vicenda semantica e culturale del termine cristiano misericordia, considerando che la linguistica storica ha trascurato l’enorme influsso della cristianizzazione nei processi di risemantizzazione della parole. Misericordia, dopo aver acquisito in ambiente giudaico-cristiano valori speciali difficilmente spiegabili in termini di psicologia cognitiva e di antropologia culturale, ha finito col designare un simbolo riduttivo, ancorché forte: la compassione per il proprio simile.

Research paper thumbnail of Playing with identities in the multilingual place–names of Medieval Sicily

Molinelli Piera (ed.), Language and Identity in Multilingual Mediterranean settings. Challenges for Historical Sociolinguistics. TRENDS IN LINGUISTICS. STUDIES AND MONOGRAPHS, vol. 310, 2017

This paper centres around the usability of onomastic and more specifically toponomastic material ... more This paper centres around the usability of onomastic and more specifically toponomastic material in the construction of a research method of historical socio-linguistics. The scenario is the Sicily of the twelfth century under the dominion of the Norman kings who organised a complex tri-lingual administration which fostered cooperation between functionaries who spoke Arabic, Greek or Latin. This case study concerns the use of tri-lingual place names in Sicily during the reign of William II. In a Greek act of sale of 1177 an area of central-northern Sicily is recorded ‘in the Latin language as Scandali, in the Greek language as Chandachi, and in the Arabic language as Alcastani’. In addition to etymological problems, the parallelism of the names provokes socio-linguistic questions. The very order in which the names, which refer to the same area, are listed is in itself significant. Whereas the Greek form should be seen as a partial transliteration of the Arabic, as is evinced from another Greek diploma of 1186 which records the place name χάνδακ ἐλκαστάνι, the Latin denomination Scandali is enigmatic inasmuch as it would appear to be a Greek place name. The hypothesis is that here for ‘Latin’ the scribe meant, rather, ‘vulgar’, that is to say neither Greek or Arabic. In this case we would have the survival of an ancient Latin lexical sub-stratum in Sicilian Romance, and this agrees with the well known propensity for the conservation of place names. This is an important yardstick for the study of the effects of contact over long periods of time. An analysis of onomastic material in this socio-linguistic dimension could provide an important contribution to the social and linguistic history of Sicily.

Research paper thumbnail of Il nome etrusco di Atlante

Contents: Presentazione di W. Belardi 7 I. Etrusco Aril 'Atlante' 11 I.1. Fonti di etr. aril 11 I... more Contents:
Presentazione di W. Belardi 7
I. Etrusco Aril 'Atlante' 11
I.1. Fonti di etr. aril 11
I.2. Etimologie proposte 13
II. Latino arillator 'intermediario' e 'sensale' 19
II.1. Dal fenicio all'etrusco e al latino 19
II.2 Ambiente culturale e cronologia del prestito 23
II.3. Semantica di arillator 24
III. Atlante «intermediario cosmologico» 27
III.1. Ἄτλας tra Cielo e Terra 27
III.2. Le colonne del cielo 29
IV. Mithra «sensale» e «intermediario cosmologico» 33
IV.1. Diffusione del mito di Atlante 35
IV.2. Varuṇa e Mithra 35
IV.3. Etr. Aril da 'sensale' ad 'Atlante' 39
V. Considerazioni finali 41
V.1 aril e calanice 41
V.2. Fenicio mʿrb 'mercato' e 'Occidente' 44
V.3. Conclusione 46
Indice degli autori citati 49
Indice dei termini notevoli 51

Research paper thumbnail of Per la storia della 'Ndrànghita

A conferma di lavori precedenti, si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia delle par... more A conferma di lavori precedenti, si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia delle parole ‘ndranghitiàri, ‘ndrànghitu e ‘ndrànghita, riferite alla mafia calabrese. Esse sono connesse in ultima analisi ai termini greci andragathéo, andrágathos e andragathia. Un documento cartografico, la Graecia Maior del cartografo olandese Abrahamus Ortelius, contenuta nel IV Additamentum al suo Theatrum Orbis Terrarum (Anversa 1586), attesta l'uso, nel Cinquecento, della denominazione Andragathia attribuita proprio a una parte della Lucania e ai Bruzi. Alla luce di un’analisi dei codici d’onore della ‘ndrànghita si delinea quindi una spiegazione soddisfacente del termine it. omertà, che appare come un calco di andragathia, e di altre voci come malandrino.

Research paper thumbnail of Etymology of abracadabra

La voce abracadabra, sequenza di grande efficacia ideofonica, alla quale vasti ambienti popolari ... more La voce abracadabra, sequenza di grande efficacia ideofonica, alla quale vasti ambienti popolari annettono poteri magici, prima di designare un talismano con poteri profilattici e terapeutici, era una formula ritenuta efficace contro le malattie, specialmente la febbre semiterzana. La sua origine, rimasta a lungo oscura, va collocata in ambiente greco ellenistico, specialmente egiziano e si spiega come lessicalizzazione di una formula esorcistica.

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Arbiter. Storia semantica ed etimologica di un istituto giuridico latino arcaico, 1986

"Questo lavoro è una ricostruzione etimologica del termine latino arbĭter, arcaico e palesemente ... more "Questo lavoro è una ricostruzione etimologica del termine latino arbĭter, arcaico e palesemente non indoeuropeo, spiegato come una rideterminazione latina del nome fenicio del ‘garante’ (‘arb), mediatore commerciale nel contesto degli scambi interetnici del Foro romano arcaico; anche il nome della mediazione-garanzia nei commerci internazionali (‘rbn) fu recepita tanto dal greco harrabōn quanto dal latino arrābō; invece la forma ridotta lat. arrha si lascia interpretare come un evidente prestito etrusco. L'ambiente linguistico eterogeneo degli empori internazionali protostorici della costa etrusco-laziale-campana (Pyrgi-Caere, porto tiberino-Roma, Anzio-Satricum, Cuma, ecc.) è individuato come il contesto propizio al fenomeno dell'interferenza; soprattutto la contiguità dell'ambiente mercantile e di quello processuale del Foro delle origini fu la condizione di una serie di importanti imprestiti lessicali fenici nel latino arcaico. Nella Roma delle origini il termine arbiter, prima del suo ingresso nel processo come giudice bonario, designava l’intermediario commerciale negli scambi internazionali, poi l’arbiter empti venditi, indicato da Polibio come kḗryks ē grammatéus. L'arra e l'arbitrato, da prassi private tra mercanti, sono diventati istituti giuridici romani, anche se hanno continuato a funzionare fuori del ius civile nel quadro di quello che sarebbe stato poi denominato ius gentium. In questo scenario si spiegano anche voci oscure del gergo dei tribunali, come arillātor ‘sensale’ (arriblator in fonti lessicografiche), rabŭla ‘leguleio’ (cf. plaut. rabō), e il teonimo etrusco ar-il, nomen actionis che in fonti iconografiche etrusche del V sec. a.C. designa la funzione di Atlante “intermediario cosmologico”. Questi termini si rivelano, in definitiva, mutuazioni dal lessico commerciale internazionale.
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Papers by Paolo Martino

Research paper thumbnail of Linguaggi per un nuovo umanesimo

Research paper thumbnail of Martino Calogero e il linguaggio

Calogero e il linguaggio. Un congegno espressivo misterioso Calogero respinge i suoi lettori. Non... more Calogero e il linguaggio. Un congegno espressivo misterioso Calogero respinge i suoi lettori. Non si può navigare a lungo in questo mare di parole «perdute insensate fragranti» senza naufragare; non si può, a meno di non amare Calogero oltre misura 1 Allora si darà fiducia alle sensazioni di stupore suscitate dalla lettura: dietro c'è un congegno espressivo e chi si avventura nei suoi meandri nerimane avvinto. È chiaro che non si tratta del solito verseggiatore della domenica; basta sentire poche parole che si capisce subito: è Calogero. Già Sinisgalli, nella prefazione a Come in dittici, parlava di un «sistema», la cui struttura sfugge di mano. È noto che non ogni atto comunicativo va a buon fine. È necessario un medium comune a emittente e ricevente: un codice. Un codice in Calogero esiste, occorre trovarlo 2 • Esso consentirà di decifrare i singoli brani, ciò che Saussure chiamava la parole. La condizione del critico parrebbe qui assimUabUe a quella dell'ermeneuta di lingue scomparse che richiedono anzitutto la decrittazione del sistema di scrittura.

Research paper thumbnail of Chi dite che io sia?" : Dante e la fede : atti del Convegno delle scienze umanistiche (Università LUMSA, Roma, 21 giugno 2013) : organizzato nell'ambito del X Simposio internazionale dei doecnti universitari (Roma, 20-22 giugno 2013) : "Le culture dinanzi a Dio, sfide, ricerche, prospettive, dal ...

Franco Cesati eBooks, 2014

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Research paper thumbnail of Il nome Etrusco di Atlante

Research paper thumbnail of L'affaire Bovesía : un singolare irredentismo

Research paper thumbnail of Splendori e miserie della brevitas

Microtextualidades, May 25, 2018

Considerazioni sulle cause che hanno favorito la diffusione del microracconto. La brevita alle or... more Considerazioni sulle cause che hanno favorito la diffusione del microracconto. La brevita alle origini della narrazione e sua connessione con l’oralita. Opinioni di autori classici e prescrizioni della Retorica. Principio funzionale dell’economia. Forme espressive che richiedono la brevita. Ruolo della comunicazione digitale e fascino dell’incompiuto. Teoria della cooperazione del lettore; le presupposizioni e le implicature in pragmalinguistica. Il fenomeno della brevitas nella letteratura scientifica: l’ abstract . Ruolo dei social networks: cinguettii e fandonie o bufale come microracconti efficaci Considerations about the reasons for the growth of flash fiction. Brevity was an original feature of oral narratives. The opinions of Classical authors and the rules of rhetoric. The functional principle of conciseness. Expressive forms that require brevity. The role of digital communication and the attraction of the incomplete. The theory of cooperation with the reader. The presuppositions and implicatures of pragmatics. The phenomenon of brevitas in scientific communication: the Abstract . The role of social networks; tweets, fake news as effective short narratives. Consideraciones sobre las causas que han favorecido la difusion de la microcuenta. La brevedad en los origenes de la narracion y su conexion con la oralidad. Opiniones de autores clasicos y prescripciones de Retorica. Principio funcional de la economia. Formas expresivas que requieren brevedad. Papel de la comunicacion digital y fascinacion de lo incompleto. Teoria de la cooperacion del lector; las presuposiciones y las implicaciones en la pragmalinguistica. El fenomeno de brevitas en la literatura cientifica: el resumen. Papel de las redes sociales: gorjeos y modas o bufalos como micro cuentas efectivas.

Research paper thumbnail of Contrata dicta in lingua latina Scandali, in lingua greca Chandachi, et in lingua saracenica Alcastani'. Playing with Identities in the Multilingual Place-names of Medieval Sicily

Research paper thumbnail of MARTINO 2024 L’intuizione come forma di conoscenza FORUM GS VI PARTE III

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L'"area Lausberg". Isolamento e arcaicità, 1991

Descrizione, in chiave di sociolinguistica storica, di un'area dialettale italo-romanza posta tra... more Descrizione, in chiave di sociolinguistica storica, di un'area dialettale italo-romanza posta tra Calabria e Lucania, nota come "Area Lausberg" dallo studioso (Heinrich Lausberg) che nel 1939 ne segnalò l'estrema arcaicità. Di tale condizione di conservazione linguistica si indagano la consistenza attuale e le cause, linguistiche ed extralinguistiche.

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ABSTRACT A conferma di lavori precedenti (Martino 1978), si apportano nuove evidenze a sostegno d... more ABSTRACT A conferma di lavori precedenti (Martino 1978), si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia della voca calabrese ‘ndrànghita, che si fa risalire in ultima analisi al greco andragathia. Un documento cartografico, la Graecia Maior del cartografo olandese Abrahamus Ortelius, contenuta nel IV Additamentum al suo Theatrum Orbis Terrarum (Anversa 1586), attesta l'uso, nel Cinquecento, della denominazione Andragathia attribuita proprio a una parte della Lucania e ai Bruzi. Alla luce di un’analisi dei codici d’onore della ‘ndrànghita si delinea quindi una spiegazione soddisfacente del termine it. omertà, che appare come un calco di andragathia, e di altre voci come malandrino.

Research paper thumbnail of Microtextualidades. Revista Internacional de microrrelato y minificción

El pianista rozaba la perfección. Un día perdió tres dedos de la mano izquierda en un accidente. ... more El pianista rozaba la perfección. Un día perdió tres dedos de la mano izquierda en un accidente. Se hizo escritor. Ahora su derecha solo escribe palabras tristes. 10 Distracción Fue al zoo con el carrito como quien lleva una bolsa, sin cesar de wasapear. Siguió la ruta de siempre. A la salida, le detuvieron. Se olvidó al niño junto a los leones. 11 De un vistazo Saltó desde la azotea del rascacielos. Mientras caía, le pasó eso de ver toda su vida de un vistazo. Y la encontró tan triste y monótona que recibió al asfalto con satisfacción. 12 Mutación El escritor cogió la gripe. Tosió. El virus se propagó por la pantalla del ordenador y llegó al documento. Su novela de amor se transformó en una historia de hombres-lobo. 13 Microcuento interactivo Si …. me…….. lo…….. todo. Ahora….. …. Pero….. El lector puede rellenar los puntos a su antojo. 14 Premonición Al abandonar el útero, la criatura no prorrumpió en llanto, sino en una carcajada que aún resuena en los oídos de su madre. Con el tiempo, llegó a ser un gran humorista. 15 El profeta Una mañana, muy temprano, le fue dado el don de la profecía. Esa misma noche, una

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Research paper thumbnail of Favole grecaniche. Traduzione e commento a cura di Paolo Martino

Bruno Casile, Usi e costumi del passato, 2019

Tre etnotesti grecanici con traduzione e glossario

Research paper thumbnail of Martino Cognitivismo e  misericordia

Rappresentazioni della misericordia. Atti del XIII Simposio Internazionale dei Docenti Universitari, Sessione filologico-letteraria, Roma, PUL, 7-11 settembre 2016, Roma: Il Calamo (Collana “Episteme dell’antichità e oltre” ), ISBN 9788898640331, 2018

È la nozione di misericordia un universale cognitivo? E soprattutto: esistono davvero universali ... more È la nozione di misericordia un universale cognitivo? E soprattutto: esistono davvero universali cognitivi? La misericordia va rubricata tra i sentimenti o tra le emozioni? Si ripercorre la vicenda semantica e culturale del termine cristiano misericordia, considerando che la linguistica storica ha trascurato l’enorme influsso della cristianizzazione nei processi di risemantizzazione della parole. Misericordia, dopo aver acquisito in ambiente giudaico-cristiano valori speciali difficilmente spiegabili in termini di psicologia cognitiva e di antropologia culturale, ha finito col designare un simbolo riduttivo, ancorché forte: la compassione per il proprio simile.

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Molinelli Piera (ed.), Language and Identity in Multilingual Mediterranean settings. Challenges for Historical Sociolinguistics. TRENDS IN LINGUISTICS. STUDIES AND MONOGRAPHS, vol. 310, 2017

This paper centres around the usability of onomastic and more specifically toponomastic material ... more This paper centres around the usability of onomastic and more specifically toponomastic material in the construction of a research method of historical socio-linguistics. The scenario is the Sicily of the twelfth century under the dominion of the Norman kings who organised a complex tri-lingual administration which fostered cooperation between functionaries who spoke Arabic, Greek or Latin. This case study concerns the use of tri-lingual place names in Sicily during the reign of William II. In a Greek act of sale of 1177 an area of central-northern Sicily is recorded ‘in the Latin language as Scandali, in the Greek language as Chandachi, and in the Arabic language as Alcastani’. In addition to etymological problems, the parallelism of the names provokes socio-linguistic questions. The very order in which the names, which refer to the same area, are listed is in itself significant. Whereas the Greek form should be seen as a partial transliteration of the Arabic, as is evinced from another Greek diploma of 1186 which records the place name χάνδακ ἐλκαστάνι, the Latin denomination Scandali is enigmatic inasmuch as it would appear to be a Greek place name. The hypothesis is that here for ‘Latin’ the scribe meant, rather, ‘vulgar’, that is to say neither Greek or Arabic. In this case we would have the survival of an ancient Latin lexical sub-stratum in Sicilian Romance, and this agrees with the well known propensity for the conservation of place names. This is an important yardstick for the study of the effects of contact over long periods of time. An analysis of onomastic material in this socio-linguistic dimension could provide an important contribution to the social and linguistic history of Sicily.

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Contents: Presentazione di W. Belardi 7 I. Etrusco Aril 'Atlante' 11 I.1. Fonti di etr. aril 11 I... more Contents:
Presentazione di W. Belardi 7
I. Etrusco Aril 'Atlante' 11
I.1. Fonti di etr. aril 11
I.2. Etimologie proposte 13
II. Latino arillator 'intermediario' e 'sensale' 19
II.1. Dal fenicio all'etrusco e al latino 19
II.2 Ambiente culturale e cronologia del prestito 23
II.3. Semantica di arillator 24
III. Atlante «intermediario cosmologico» 27
III.1. Ἄτλας tra Cielo e Terra 27
III.2. Le colonne del cielo 29
IV. Mithra «sensale» e «intermediario cosmologico» 33
IV.1. Diffusione del mito di Atlante 35
IV.2. Varuṇa e Mithra 35
IV.3. Etr. Aril da 'sensale' ad 'Atlante' 39
V. Considerazioni finali 41
V.1 aril e calanice 41
V.2. Fenicio mʿrb 'mercato' e 'Occidente' 44
V.3. Conclusione 46
Indice degli autori citati 49
Indice dei termini notevoli 51

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A conferma di lavori precedenti, si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia delle par... more A conferma di lavori precedenti, si apportano nuove evidenze a sostegno dell’etimologia delle parole ‘ndranghitiàri, ‘ndrànghitu e ‘ndrànghita, riferite alla mafia calabrese. Esse sono connesse in ultima analisi ai termini greci andragathéo, andrágathos e andragathia. Un documento cartografico, la Graecia Maior del cartografo olandese Abrahamus Ortelius, contenuta nel IV Additamentum al suo Theatrum Orbis Terrarum (Anversa 1586), attesta l'uso, nel Cinquecento, della denominazione Andragathia attribuita proprio a una parte della Lucania e ai Bruzi. Alla luce di un’analisi dei codici d’onore della ‘ndrànghita si delinea quindi una spiegazione soddisfacente del termine it. omertà, che appare come un calco di andragathia, e di altre voci come malandrino.

Research paper thumbnail of Etymology of abracadabra

La voce abracadabra, sequenza di grande efficacia ideofonica, alla quale vasti ambienti popolari ... more La voce abracadabra, sequenza di grande efficacia ideofonica, alla quale vasti ambienti popolari annettono poteri magici, prima di designare un talismano con poteri profilattici e terapeutici, era una formula ritenuta efficace contro le malattie, specialmente la febbre semiterzana. La sua origine, rimasta a lungo oscura, va collocata in ambiente greco ellenistico, specialmente egiziano e si spiega come lessicalizzazione di una formula esorcistica.

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Arbiter. Storia semantica ed etimologica di un istituto giuridico latino arcaico, 1986

"Questo lavoro è una ricostruzione etimologica del termine latino arbĭter, arcaico e palesemente ... more "Questo lavoro è una ricostruzione etimologica del termine latino arbĭter, arcaico e palesemente non indoeuropeo, spiegato come una rideterminazione latina del nome fenicio del ‘garante’ (‘arb), mediatore commerciale nel contesto degli scambi interetnici del Foro romano arcaico; anche il nome della mediazione-garanzia nei commerci internazionali (‘rbn) fu recepita tanto dal greco harrabōn quanto dal latino arrābō; invece la forma ridotta lat. arrha si lascia interpretare come un evidente prestito etrusco. L'ambiente linguistico eterogeneo degli empori internazionali protostorici della costa etrusco-laziale-campana (Pyrgi-Caere, porto tiberino-Roma, Anzio-Satricum, Cuma, ecc.) è individuato come il contesto propizio al fenomeno dell'interferenza; soprattutto la contiguità dell'ambiente mercantile e di quello processuale del Foro delle origini fu la condizione di una serie di importanti imprestiti lessicali fenici nel latino arcaico. Nella Roma delle origini il termine arbiter, prima del suo ingresso nel processo come giudice bonario, designava l’intermediario commerciale negli scambi internazionali, poi l’arbiter empti venditi, indicato da Polibio come kḗryks ē grammatéus. L'arra e l'arbitrato, da prassi private tra mercanti, sono diventati istituti giuridici romani, anche se hanno continuato a funzionare fuori del ius civile nel quadro di quello che sarebbe stato poi denominato ius gentium. In questo scenario si spiegano anche voci oscure del gergo dei tribunali, come arillātor ‘sensale’ (arriblator in fonti lessicografiche), rabŭla ‘leguleio’ (cf. plaut. rabō), e il teonimo etrusco ar-il, nomen actionis che in fonti iconografiche etrusche del V sec. a.C. designa la funzione di Atlante “intermediario cosmologico”. Questi termini si rivelano, in definitiva, mutuazioni dal lessico commerciale internazionale.
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Research paper thumbnail of Martino Calogero e il linguaggio

Calogero e il linguaggio. Un congegno espressivo misterioso Calogero respinge i suoi lettori. Non... more Calogero e il linguaggio. Un congegno espressivo misterioso Calogero respinge i suoi lettori. Non si può navigare a lungo in questo mare di parole «perdute insensate fragranti» senza naufragare; non si può, a meno di non amare Calogero oltre misura 1 Allora si darà fiducia alle sensazioni di stupore suscitate dalla lettura: dietro c'è un congegno espressivo e chi si avventura nei suoi meandri nerimane avvinto. È chiaro che non si tratta del solito verseggiatore della domenica; basta sentire poche parole che si capisce subito: è Calogero. Già Sinisgalli, nella prefazione a Come in dittici, parlava di un «sistema», la cui struttura sfugge di mano. È noto che non ogni atto comunicativo va a buon fine. È necessario un medium comune a emittente e ricevente: un codice. Un codice in Calogero esiste, occorre trovarlo 2 • Esso consentirà di decifrare i singoli brani, ciò che Saussure chiamava la parole. La condizione del critico parrebbe qui assimUabUe a quella dell'ermeneuta di lingue scomparse che richiedono anzitutto la decrittazione del sistema di scrittura.

Research paper thumbnail of Chi dite che io sia?" : Dante e la fede : atti del Convegno delle scienze umanistiche (Università LUMSA, Roma, 21 giugno 2013) : organizzato nell'ambito del X Simposio internazionale dei doecnti universitari (Roma, 20-22 giugno 2013) : "Le culture dinanzi a Dio, sfide, ricerche, prospettive, dal ...

Franco Cesati eBooks, 2014

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Microtextualidades, May 25, 2018

Considerazioni sulle cause che hanno favorito la diffusione del microracconto. La brevita alle or... more Considerazioni sulle cause che hanno favorito la diffusione del microracconto. La brevita alle origini della narrazione e sua connessione con l’oralita. Opinioni di autori classici e prescrizioni della Retorica. Principio funzionale dell’economia. Forme espressive che richiedono la brevita. Ruolo della comunicazione digitale e fascino dell’incompiuto. Teoria della cooperazione del lettore; le presupposizioni e le implicature in pragmalinguistica. Il fenomeno della brevitas nella letteratura scientifica: l’ abstract . Ruolo dei social networks: cinguettii e fandonie o bufale come microracconti efficaci Considerations about the reasons for the growth of flash fiction. Brevity was an original feature of oral narratives. The opinions of Classical authors and the rules of rhetoric. The functional principle of conciseness. Expressive forms that require brevity. The role of digital communication and the attraction of the incomplete. The theory of cooperation with the reader. The presuppositions and implicatures of pragmatics. The phenomenon of brevitas in scientific communication: the Abstract . The role of social networks; tweets, fake news as effective short narratives. Consideraciones sobre las causas que han favorecido la difusion de la microcuenta. La brevedad en los origenes de la narracion y su conexion con la oralidad. Opiniones de autores clasicos y prescripciones de Retorica. Principio funcional de la economia. Formas expresivas que requieren brevedad. Papel de la comunicacion digital y fascinacion de lo incompleto. Teoria de la cooperacion del lector; las presuposiciones y las implicaciones en la pragmalinguistica. El fenomeno de brevitas en la literatura cientifica: el resumen. Papel de las redes sociales: gorjeos y modas o bufalos como micro cuentas efectivas.

Research paper thumbnail of Contrata dicta in lingua latina Scandali, in lingua greca Chandachi, et in lingua saracenica Alcastani'. Playing with Identities in the Multilingual Place-names of Medieval Sicily

Research paper thumbnail of Abracadabra. Etymological history of a European Word

La voce abracadabra, nota a tutte le lingue europee, è una sequenza di grande efficacia ideofonic... more La voce abracadabra, nota a tutte le lingue europee, è una sequenza di grande efficacia ideofonica, alla quale vasti ambienti popolari annettono poteri magici. Prima di designare un talismano con poteri profilattici e terapeutici, era una formula ritenuta efficace contro le malattie, specialmente la febbre semiterzana. La sua origine, rimasta a lungo oscura, va collocata in ambiente greco ellenistico, specialmente egiziano; lo gnosticismo, fortemente permeato di tradizioni cabalistiche, faceva largo uso di formule magiche assonanti e di giochi di parole (palindromi, anagrammi, ecc.). La genesi della formula è chiarita da alcuni esorcismi popolari, soprattutto dal cosiddetto esorcismo κατ᾽ἄβρας di S. Gregorio, inseriti nel Medioevo in benedizionali bizantini. Si tratta di una pratica esorcistica contro gli ossessi, che erano ritenuti colpiti da una moltitudine di venti maligni (ἄβραι). Il vento maligno, nel greco antico, bizantino e moderno è designato con il termine αὔρα, voce tecni...

Research paper thumbnail of Contatti, conflitti e sintesi culturali nella storia del Mediterraneo: Profili linguistici.

IL MEDITERRANEO E LA SUA CULTURA, 1919

By applying the methods of historical Linguistics we intend to offer, with this essay, a contribu... more By applying the methods of historical Linguistics we intend to offer, with this essay, a contribution to the reconstruction of the cultural identity of the European continent, which is by no means evanescent in the cultural debate and in the political practice. An identity crisis pervades today the so-called "western civilization". The achievements of Humanism, of the French and Russian Revolutions would seem to have vanished, and above all the picture of values inherited from the Greek world, inventor of democracy, of the Roman world, inventor of law, of the Christian world that has coagulated and renewed all these events with the dissemination of the gospel from the first centuries of our era. Today macroscopic phenomena of decadence go on unnoticed.
Europe, the cradle of Christianity, is no longer Christian, rather it is ashamed of its past, provoking a feeling of nihilism and the scorn of alternative cultures with a strong sense of identity, such as the islamic one.
Language records and organizes cultural identity. Simply analyzing the lexicon historically. The italian word insegnare (‘teach’) refers to the "insignatio", the sign of the cross on the baptism candidates' front at the end of the baptismal catechesis: the candidate acquired the free gift of Christian wisdom, infused for the efficacy of the sacrament. This is also how the sense of the term competenza (‘competence’) is understood, which is so important for the school today. The “insignatus” entered the group of “com-petentes”, the catechumens who asked for baptism for the Easter eve.
A similar story is reconstructed for the lexical family connected with an important activity: the “lavoro” (‘work’). The latin etymology of the term lavoro and its synonyms, as travaglio (‘pain’, ‘labor’), would lead straight to a conception of work as suffering and slavery.
At lavoro as a "vocation to service", instead, a group of other words is connected as Engl. calling, German Beruf, it. ministero, ministro, mestiere, minestra, professione, all specific terms of the language of the primitive church: the irruption of the new model of life consequent to Christianization has overturned the conception of work, which became a service done with love for the good of others.
A recovery of the outset of ideas and values that we have inherited from history could avoid our civilization a new experience of barbarization. The reorganization of the school and the university will be fundamental to the construction of a "new humanism", which will hopefully regain their formative role.

Research paper thumbnail of Cruces etimologiche greco-latine e romanze

Linguistica, Filologia e Storia culturale in ricordo di Palmira Cipriano. A cura di L. Alfieri, M.C. Benvenuto, C.A. Ciancaglini, A. De Angelis, P. Milizia, F. Pompeo (Biblioteca di ricerche linguistiche e filologiche, 63)., 2018

Si considerano alcuni casi di etimologie rubricate come “sconosciute”, “errate”, “incerte” nei r... more Si considerano alcuni casi di etimologie rubricate come “sconosciute”, “errate”, “incerte” nei repertori etimologici (lat. arbiter, it. ndrànghita) e considerate ancora tali nonostante nuove proposte siano state avanzate. Si analizza il problema di lat. cāsĕus (e cāsĕum) ‘formaggio’ in rapporto a lat. volgare *tōma ‘Art Käse’, in base a considerazioni semantiche ed ergologiche. La debolezza della dottrina vulgata, che considera cāsĕus una -eo-Ableitung von *cāso- ‘Gärstoff’ aus *quat-so- ‘lievito’ < *kwāt-so- < i.-e. *kwath2- 'to boil, bubble' (LIV), è segnalata dai dizionari etimologici: «the etymology of caseus must still be regarded as unknown» (de Vaan 2008, 96-97); Ernout: elle ne convient ni pour la forme ni pour le sens». Persson: «ein Notbehelf». La proposta qui presentata riprende l’opinione dei grammatici e dei glossografi antichi: cāseus è rideterminazione morfologica di cāsus ‘caduta (dei dadi)’ > ‘caso’, come attestano anche esiti dialettali (casu ‘formaggio’). Analogamente tōma ‘forma di cacio fresco’ (che si continua a credere < gr. τομή) pone difficoltà semantiche. Come πτῶσις ‘caduta (del dado)’, prevalso nel metalinguaggio grammaticale, anche *tōma può risalire a (p)tōma ‘caduta della cagliata’ < gr. πτῶμα < πίπτω. Considerazioni su τῡρός, dor. πακτά, ταμίσιον, conservato nel bovese tamíssi.

Research paper thumbnail of Microtextualidades Revista Internacional de microrrelato y minificción Splendori e miserie della brevitas Esplendor y miseria de la brevedad

Considerations about the reasons for the growth of flash fiction. Brevity was an original feature... more Considerations about the reasons for the growth of flash fiction. Brevity was an original feature of oral narratives. The opinions of Classical authors and the rules of rhetoric. The functional principle of conciseness. Expressive forms that require brevity. The role of digital communication and the attraction of the incomplete. The theory of cooperation with the reader. The presuppositions and implicatures of pragmatics. The phenomenon of brevitas in scientific communication: the Abstract. The role of social networks; tweets, fake news as effective short narratives.

Research paper thumbnail of Il colore della verità. Vicende della categorizzazione di concetti morali nel Mediterraneo antico

Prendendo lo spunto da un abbaglio del Trinchera (Syllabus Graecarum Membranarum) che traduce “br... more Prendendo lo spunto da un abbaglio del Trinchera (Syllabus Graecarum Membranarum) che traduce “bracas veras” il sintagma greco kaltsounia alithiná (in un diploma da Gallipoli del 1112), si considera un particolare sviluppo della categorizzazione del colore nel Mediterraneo antico. In particolare il rosso si rivela idoneo, fin dai primi secoli dell’era volgare, alla designazione metonimica di caratteristiche morali nelle lingue classiche. Una escursione a livello mediterraneo e circum-mediterraneo consente di scoprire analoghi sviluppi in altre lingue indoeuropee, in cui sembra di poter rilevare una ricategorizzazione della virtus simbolizzata dal rosso vivo. Rispondenze puntuali per il rosso si hanno nelle aree germanica e slava. Considerazioni cronologiche e areali suggeriscono di attribuire tale risemantizzazione simbolica a innovazioni motivate dal nuovo sistema di valori diffuso dal cristianesimo primitivo e variamente assestato nei diversi domini indoeuropei d’Europa.

Research paper thumbnail of Ecce Homunculus. Disavventure di Homo sapiens nell’era del Transumanesimo

Contributo delle scienze del linguaggio alla costruzione di un nuovo umanesimo nell’epoca della g... more Contributo delle scienze del linguaggio alla costruzione di un nuovo umanesimo nell’epoca della globalizzazione e dell’intelligenza artificiale. Pretesa del cosiddetto Post-umanesimo di costruire macchine “spirituali” più performanti del “vecchio” modello di uomo. Quale linguaggio avranno?

Research paper thumbnail of Le dodici parole della verità nel ms. Vat. Gr. 1538. Una filastrocca numerica di origine ebraica

Interpretazione di un luogo controverso nel cod. Vat. Gr. 1538 (XV sec.) alla luce di dati filolo... more Interpretazione di un luogo controverso nel cod. Vat. Gr. 1538 (XV sec.) alla luce di dati filologici, storico-linguistici, dialettali e demologici. Una filastrocca numerica in volgare romanzo, scritta in caratteri greci, è stata considerata uno scongiuro contro gli spiriti impuri, essendo inserita in una raccolta di esorcismi popolari greci. La filastrocca è documentata, con innumerevoli varianti, nelle tradizioni popolari di tutta l’Europa romanza e germanica; il veicolo della sua irradiazione è individuato nell’Ebraismo della diaspora, essendo questa sequenza uno dei canti rituali del cerimoniale della Pasqua ebraica. Il testo del manoscritto presenta interesse per lo studio dei volgari italo-romanzi meridionali, dei fenomeni di “mixing” grafico e linguistico che caratterizzano vari documenti italo-greci, e per l’inquadramento dei fenomeni del contatto culturale nel Mediterraneo antico e medievale (diffusione della triskaidekaphobia, interdizione del numero tredici).

Research paper thumbnail of I semitismi antichi nel latino

Rassegna critica dei prestiti semitici antichi nel latino. Considerazioni metodologiche. Dimensio... more Rassegna critica dei prestiti semitici antichi nel latino. Considerazioni metodologiche. Dimensione diastratica. Cronologia e ambientamento storico-culturale. Voci di origine fenicia, punica, ebraica, aramaica. Mediazione del greco e dell’etrusco.

Research paper thumbnail of L'identità europea negli studi linguistici e filologici

Atti dell'Incontro europeo di docenti universitari in occasione del 50° anniversario dei Trattati di Roma (Università LUMSA, Roma, 21-24 giugno 2007), a cura di Paolo Martino. Roma: Studium 2008. ISBN 978-88-382-4078-2.

La ricerca di una identità culturale dell’Europa unita suggerisce una riflessione sul contributo ... more La ricerca di una identità culturale dell’Europa unita suggerisce una riflessione sul contributo delle scienze linguistiche e filologiche dal punto di vista del rapporto lingua-cultura. Un’accurata analisi del secolare processo di integrazione linguistica sulla base della cultura classica è in grado di rivelare una comunione culturale e spirituale che condivide una certa gamma di categorie cognitive e di valori. Le radici comuni si sono espresse attraverso una lingua, il latino, forma mentis e “lingua materna” dell'Europa. Il Cristianesimo con le sue varie tradizioni (cattolica, ortodossa, protestante) non è una delle tante facies culturali che si sono stratificate nel Continente, ma il motore di vasti processi di convergenza: negli ultimi duemila anni il Vangelo investe e rinnova la forma mentis, crea una nuova visione del mondo.

Research paper thumbnail of Per la storia etimologica di "insegnare" e "consegnare"

Un termine del lessico fondamentale come insegnare, era finora privo di una soddisfacente etimolo... more Un termine del lessico fondamentale come insegnare, era finora privo di una soddisfacente etimologia: la forma *insignāre, composta della particella “allativa” in e dal verbo signāre ‘tracciare un segno’, lascia nell’ombra il percorso cognitivo che, muovendo da questo archetipo semantico, ha potuto trasformare l'azione del ‘tracciare un contrassegno su qualcosa o qualcuno’ in ‘insegnare’, ‘trasmettere un sapere’. Il luogo di incubazione di questa voce (un neologismo, con riguardo al latino classico) è rintracciato nel linguaggio speciale della chiesa cristiana dei primi secoli, che praticava la "pristina disciplina" dell’imposizione delle mani e la signatio o in-signatio solenne sul capo del catecumeno al momento del battesimo; alla fine delle catechesi battesimali, il vescovo tracciava un signum crucis comportante una infusione dello Spirito che apriva il cuore e la mente alla comprensione dei mysteria fidei. Il rito performativo della (in)signatio era accompagnata dalla catechesi mistagogica, vero e proprio ‘insegnamento’ volto a promuovere l’ “intelligenza della fede” nella mente e nel cuore del neofita. Questa vicenda semantica di insignare dalla chiesa alla scuola non è peraltro isolata, ma si connette all’analoga sorte di altri termini, tra i quali consegnare, competere e competenza, scrutinio e candidato, ai quali la nuova antropologia introdotta dalla cristianizzazione ha conferito nuovi significati.

Research paper thumbnail of Sulla traduzione. Postfazione ad una versione del Cantico dei Cantici in dialetto calabrese

Postfazione a una versione del Cantico dei Cantici in dialetto calabrese.

Research paper thumbnail of Agape, una parola “rivelata”: problema etimologico

The first Encyclical of Pope Benedict XVI, Deus caritas est (2005), by teaching that God is agape... more The first Encyclical of Pope Benedict XVI, Deus caritas est (2005), by teaching that God is agape (‘love’) raises a semantic question: «we immediately find ourselves hampered by a problem of language». The words for ‘love’ in all modern languages of culture insist on a «vast semantic range» and offer a «multiplicity of meanings». The Pope wonders whether these «different, even opposite meanings of the word love» imply some kind of deeper unity or should rather remain disjointed, one next to the other. He thus evokes one of the most heartfelt problems of contemporary theoretical linguistics, striving to find in the enormous mass of linguistic varieties and polysemy, the possible “semantic invariants” of linguistically formalized notions.
Such a strong notion has found no place within the theoretical framework of cognitive linguistics, according to which the concept is formalized starting from archetypes of corporeal dimension (“embodiment”); nor within Anna Wierzbicka’s theory of Natural Semantic Metalanguage, which significantly does not consider – among its sixty “semantic primes” – love as gratia, a free gift. This notion appears as an absolute novelty, a “revelation”, in the sense that it does not seem to have been inherited from symbolic systems of previous cultural phases, nor cognitively elaborated from some ‘semantic primitive’. From an anthropological perspective, it could be defined as a ‘culture-specific’ notion, appearing in a particular time and place, and then perhaps radiating interculturally and interlinguistically.
The etymology itself confirms this reconstruction. Once the phonetic difficulties are overcome, the Greek agape is explained with Heb. ’ahabā ‘love’ as the development of the Proto-Semitic root ’hb, which sends back to the most natural and primitive form of love: sexual pulsion. This confirms the interpretative line of cognitive semantics which can be summarized in the metaphor LOVE IS A CORPOREAL STATE. From a historical perspective, though, the unlikelihood of a natural evolution (“continuity theory”) must be elucidated: the speakers’ insuppressible creativity on one hand, and the complexity of intercultural contact entail events of discontinuity in linguistic historicity. Agape as a moral and religious value cannot be explained without the revelation of the Sermon on the Mount, point of arrival of a long elaboration of the Hebraic culture expressed in biblical texts and especially in the Canticle of Canticles, but at the same time a new creation put forward by Jesus’s preaching. In conclusion, the mapping of cognitive domains connected with the ethical dimension still needs to be drawn.