Matteo Mocerino | Scuola Normale Superiore (original) (raw)

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Talks by Matteo Mocerino

Research paper thumbnail of Nuovi approcci alla tradizione manoscritta della Fiammetta

Interrogare la varia lectio di un’opera che vanta una tradizione manoscritta numericamente consis... more Interrogare la varia lectio di un’opera che vanta una tradizione manoscritta numericamente consistente può risultare essenziale ai fini della comprensione delle dinamiche di trasmissione, e quindi della fenomenologia degli errori e dell’identificazione dei contesti di produzione e fruizione, in vista della ricostruzione testuale più opportuna.
Proprio un’interrogazione della varia lectio di specifici luoghi dell’Elegia di Madonna Fiammetta permette di rilevare la complessità della tradizione, che ha indotto gli studiosi a formulare diverse strategie di classificazione, i cui risultati hanno restituito configurazioni stemmatiche dissimili, per quanto tutte puntuali e ben articolate per motivi differenti.

Research paper thumbnail of Un lettore cinquecentesco della Commedia e del Furioso

Nei margini di un incunabolo della Commedia, conservato oggi alla Biblioteca Civica Attilio Horti... more Nei margini di un incunabolo della Commedia, conservato oggi alla Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste, si leggono le numerose annotazioni di un lettore, Bartolomeo da Cividale, nonché primo dichiarato possessore del libro, interessato al testo dantesco. Si tratta di un’edizione del 1477, strutturata proprio attorno all’Alighieri (ISTC id00027000).
Il possessore dell’esemplare realizza un corredo autodiretto, con finalità diverse. Le postille più numerose sono volte alla scansione e alla memorizzazione delle informazioni; le più interessanti, invece, da una parte permettono di datare il suo intervento, dall'altra fanno emergere l'appassionata lettura della poesia, coinvolgendo e mettendo in relazione grandi autori, quali Dante, Petrarca, Ariosto.

Research paper thumbnail of Echi danteschi nel corpus di un suo (quasi) ignoto contemporaneo: il caso di Botrico da Reggio

Lo studio delle reminiscenze dantesche all’interno dei corpora di rimatori del Tre e Quattrocento... more Lo studio delle reminiscenze dantesche all’interno dei corpora di rimatori del Tre e Quattrocento costituisce, data anche l’imponenza dell’ipotesto, un filone di ricerca ampiamente battuto, in anni tanto a noi prossimi quanto meno recenti.
L’intervento intende esplorare alcune possibilità ricettive, e le relative modalità, offerte dalle opere di Dante, ragionando sul concetto di imitazione e sulle rielaborazioni attuate da un particolare autore: Botrico da Reggio, autore di un corpus che sembra privilegiare un metro specifico, la ballata. Se c’è dunque una qualche ragione per interessarsi proprio a questo illustre sconosciuto, ciò è dovuto sostanzialmente a due motivi: innanzitutto si tratta di un epigono quasi contemporaneo; in secondo luogo, Botrico sembra assimilare la lezione dantesca in modo singolare, giacché riproduce non solo singole tessere verbali, ma anche vere e proprie situazioni.

Papers by Matteo Mocerino

Research paper thumbnail of Tra generazioni: autografie di Caterina Cibo e Giulia Varano

Contributi di Filologia dell'Italia Mediana, 2024

Raramente le indagini sulla produzione scritta di donne d’età moderna, pur privilegiata negli stu... more Raramente le indagini sulla produzione scritta di donne d’età moderna, pur privilegiata negli studi rispetto ai testi prodotti in età medievale, presentano un confronto sistematico tra documenti autografi di scriventi di uno stesso nucleo familiare ma appartenenti a generazioni diverse. Assumere questa prospettiva sembra invece fondamentale per tentare di avviare una riflessione sui diversi fattori che hanno influenzato a tutti i livelli la produzione femminile di scritture private. Muovendo dal diverso grado di alfabetizzazione delle due donne, il contributo intende quindi mettere in rilievo i tratti caratteristici della scrittura delle duchesse di Camerino Caterina Cibo e Giulia Varano, madre e figlia, vissute nella prima metà del Cinquecento. A corredare l’edizione delle lettere sono una nota paleografica e un’analisi linguistica, affiancate da riflessioni conclusive sul processo evolutivo, tutt’altro che lineare, che allontana le abitudini di scrittura della scrivente più recente, Giulia, dal modello materno.

Research paper thumbnail of Nuovi approcci alla tradizione manoscritta della Fiammetta

Interrogare la varia lectio di un’opera che vanta una tradizione manoscritta numericamente consis... more Interrogare la varia lectio di un’opera che vanta una tradizione manoscritta numericamente consistente può risultare essenziale ai fini della comprensione delle dinamiche di trasmissione, e quindi della fenomenologia degli errori e dell’identificazione dei contesti di produzione e fruizione, in vista della ricostruzione testuale più opportuna.
Proprio un’interrogazione della varia lectio di specifici luoghi dell’Elegia di Madonna Fiammetta permette di rilevare la complessità della tradizione, che ha indotto gli studiosi a formulare diverse strategie di classificazione, i cui risultati hanno restituito configurazioni stemmatiche dissimili, per quanto tutte puntuali e ben articolate per motivi differenti.

Research paper thumbnail of Un lettore cinquecentesco della Commedia e del Furioso

Nei margini di un incunabolo della Commedia, conservato oggi alla Biblioteca Civica Attilio Horti... more Nei margini di un incunabolo della Commedia, conservato oggi alla Biblioteca Civica Attilio Hortis di Trieste, si leggono le numerose annotazioni di un lettore, Bartolomeo da Cividale, nonché primo dichiarato possessore del libro, interessato al testo dantesco. Si tratta di un’edizione del 1477, strutturata proprio attorno all’Alighieri (ISTC id00027000).
Il possessore dell’esemplare realizza un corredo autodiretto, con finalità diverse. Le postille più numerose sono volte alla scansione e alla memorizzazione delle informazioni; le più interessanti, invece, da una parte permettono di datare il suo intervento, dall'altra fanno emergere l'appassionata lettura della poesia, coinvolgendo e mettendo in relazione grandi autori, quali Dante, Petrarca, Ariosto.

Research paper thumbnail of Echi danteschi nel corpus di un suo (quasi) ignoto contemporaneo: il caso di Botrico da Reggio

Lo studio delle reminiscenze dantesche all’interno dei corpora di rimatori del Tre e Quattrocento... more Lo studio delle reminiscenze dantesche all’interno dei corpora di rimatori del Tre e Quattrocento costituisce, data anche l’imponenza dell’ipotesto, un filone di ricerca ampiamente battuto, in anni tanto a noi prossimi quanto meno recenti.
L’intervento intende esplorare alcune possibilità ricettive, e le relative modalità, offerte dalle opere di Dante, ragionando sul concetto di imitazione e sulle rielaborazioni attuate da un particolare autore: Botrico da Reggio, autore di un corpus che sembra privilegiare un metro specifico, la ballata. Se c’è dunque una qualche ragione per interessarsi proprio a questo illustre sconosciuto, ciò è dovuto sostanzialmente a due motivi: innanzitutto si tratta di un epigono quasi contemporaneo; in secondo luogo, Botrico sembra assimilare la lezione dantesca in modo singolare, giacché riproduce non solo singole tessere verbali, ma anche vere e proprie situazioni.

Research paper thumbnail of Tra generazioni: autografie di Caterina Cibo e Giulia Varano

Contributi di Filologia dell'Italia Mediana, 2024

Raramente le indagini sulla produzione scritta di donne d’età moderna, pur privilegiata negli stu... more Raramente le indagini sulla produzione scritta di donne d’età moderna, pur privilegiata negli studi rispetto ai testi prodotti in età medievale, presentano un confronto sistematico tra documenti autografi di scriventi di uno stesso nucleo familiare ma appartenenti a generazioni diverse. Assumere questa prospettiva sembra invece fondamentale per tentare di avviare una riflessione sui diversi fattori che hanno influenzato a tutti i livelli la produzione femminile di scritture private. Muovendo dal diverso grado di alfabetizzazione delle due donne, il contributo intende quindi mettere in rilievo i tratti caratteristici della scrittura delle duchesse di Camerino Caterina Cibo e Giulia Varano, madre e figlia, vissute nella prima metà del Cinquecento. A corredare l’edizione delle lettere sono una nota paleografica e un’analisi linguistica, affiancate da riflessioni conclusive sul processo evolutivo, tutt’altro che lineare, che allontana le abitudini di scrittura della scrivente più recente, Giulia, dal modello materno.