Elia Zaru | Università di Bologna (original) (raw)
Books by Elia Zaru
ETS, 2022
I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'op... more I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'opinione pubblica a partire dalla seconda metà del Novecento. Con "La condition postmoderne" (1979), Jean-François Lyotard ha dato avvio a un dibattito amplissimo che ha interessato diversi campi disciplinari e culturali. A distanza di oltre quarant'anni, si presenta una ricostruzione storiografica inedita di quella discussione, mentre sul piano teorico se ne analizzano i presupposti e gli sviluppi, con l'obiettivo di illuminarne le origini, la genesi e la logica sottesa. Attraverso un approccio metodologico che si ispira alla storia concettuale di matrice tedesca e all'analisi del discorso di stampo anglosassone, questa ricerca mostra l'«economia epocale» che ha sorretto la contrapposizione frontale tra continuisti (moderni) e discontinuisti (postmoderni) e propone, tramite l'adozione di una prospettiva plurale sulla temporalità storica, una via d'uscita dalle aporie che essa provoca.
Mimesis, 2019
Nel 2000 viene pubblicata la prima edizione di Empire, opera di Antonio Negri e Michael Hardt des... more Nel 2000 viene pubblicata la prima edizione di Empire, opera di Antonio Negri e Michael Hardt destinata a diventare pietra miliare della teoria politica contemporanea e nucleo focale di una elaborazione che si sviluppa tutt’oggi. Con l’intento di «rinvigorire la teoria comunista, o meglio, di scrivere un nuovo capitolo del Capitale», gli autori si propongono di analizzare il mondo globalizzato aggiornando la «cassetta degli attrezzi» di marxiana memoria, traghettando così Marx oltre Marx e il marxismo novecentesco. Empire ha avuto una diffusione planetaria e la sua pubblicazione ha scatenato una discussione amplissima che ha interessato le accademie e i movimenti di tutto il mondo. A distanza di circa vent’anni dalla prima edizione dell’opera, il presente saggio si pone come obiettivo l’analisi critica di questo dibattito e una sua ricostruzione tematica, al fine di mettere a confronto il lavoro di Negri e Hardt con le diverse interpretazioni da essi suscitate e così comprendere compiutamente il loro pensiero.
Edited Books by Elia Zaru
Costituzione e lotta di classe, 2023
L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio apert... more L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica -sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità -da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per inaugurare una nuova stagione politica? Questo secondo volume prosegue la ricerca inaugurata nel primo numero, cercando nella categoria di istituzione una via di uscita alla crisi del pensiero dell'immanenza. Anche questa volta, i contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima raccoglie i saggi di alcuni tra i più affermati pensatori contemporanei come Roberto Esposito, Massimo Recalcati, Paolo Napoli, Judith Revel, Miguel Vatter, Ubaldo Fadini e Nadia Urbinati. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che partecipano, durante l'anno, a un progetto di ricerca collettivo. La terza è infine formata da testi, inediti in italiano, di autori ormai classici -ma particolarmente rilevanti per il tema oggetto del volume -, quali Yan Thomas, Paul Ricoeur e Cornelius Castoriadis.
Edited Journals by Elia Zaru
Quaderni Materialisti 18 (Mimesis), 2019
Etica & Politica / Ethics & Politics, 2018
7 Vittorio Morfino & Elia Zaru Negri and Philosophy 11 Guido Boffi & Giacomo Clemente Sul concett... more 7
Vittorio Morfino &
Elia Zaru
Negri and Philosophy
11
Guido Boffi &
Giacomo Clemente
Sul concetto di metafisica per Toni Negri
43
Saverio Ansaldi
La ginestra leopardiana. Lineamenti per un’ontologia etico-poetica del tempo
53
Irene Viparelli
Tra operaismo e biopolitica. Genesi e sviluppo del concetto negriano di produzione
77
Vittorio Morfino
Sull’orlo del tempo. La teoria negriana della temporalità
107
Mattia Di Pierro
La biopolitica nel pensiero di Antonio Negri. Dalla “tendenza” all’eccedenza affermativa della vita
127
Elia Zaru
Talpa o serpente? Popolo, classe, moltitudine
145
Frédéric Montferrand
Composition, autonomie, separation. Les formes-parti d’Antonio Negri
161
Paolo Scanga
Dallo Stato piano al nuovo ordine della globalizzazione.
La sovranità in Antonio Negri
187
Vittorio Morfino & Elia Zaru
Storia, politica, filosofia. Intervista ad Antonio Negri
Papers by Elia Zaru
Consecutio Rerum, 2024
This essay aims to show the presence of a theory of plural temporality in the so-called "last" Ma... more This essay aims to show the presence of a theory of plural temporality in the so-called "last" Marx. It also seeks to highlight how such a theory contrasts both the teleological conception of history and the idea of the revival of the archaic as a possibility for future communism. The first section examines the concept of "milieux historiques" as it appears in the 1877 letter Marx prepared for the editors of the journal Otečestvennye Zapiski. The second and third sections examine, in light of this concept, Marx's so called "Ethnological Notebooks" and the letter to Vera Zasulič, written between 1879 and 1882. The final section, in light of the Preface to the second Russian edition of the Manifesto (1882), shows the political implications of such a theory of plural temporality in light of Marxian reflection on the relationship between the Russian commune, capitalist mode of production and revolution.
Scienza&Politica, 2023
Il saggio ricostruisce e analizza alcuni snodi del dibattito contemporaneo sulla crisi della demo... more Il saggio ricostruisce e analizza alcuni snodi del dibattito contemporaneo sulla crisi della democrazia, alla luce delle idee di «postdemocrazia» e «de-democratizzazione» e del legame tra crisi della democrazia e neoliberalismo rispetto al rapporto tra politica, democrazia, uguaglianza e azione collettiva. Il primo paragrafo è dedicato al lemma «postdemocrazia» e ne rintraccia le radici storico-teoriche nella «semantica del post». Il secondo paragrafo mostra il modo in cui in ottica neoliberale la crisi della democrazia non rappresenti un problema (come inteso dalla «postdemocrazia»), ma una soluzione a un problema rappresentato dall’eccesso di democratizzazione della società. A questo scopo, si traccia un collegamento tra le considerazioni espresse nel Report della Commissione Trilaterale (1975) e le proposte epistocratiche più recenti. Infine, dopo una breve analisi delle critiche all’epistocrazia, esposte nel terzo paragrafo, il quarto delinea alcune conclusioni che riallacciano il discorso della crisi della democrazia alla questione dell’uguaglianza e dell’azione collettiva.
Rivista di Politica, 2023
The aim of this paper is to reconstruct and analyze Hans-Jürgen Krahl’s reflections on the nexus ... more The aim of this paper is to reconstruct and analyze Hans-Jürgen Krahl’s reflections on the nexus between theory and praxis in light of the critiques he addressed to Theodor Adorno and Jürgen Habermas. According to Krahl, Habermas, Adorno (and, more broadly, the Franfurt School) failed to develop a concrete nexus between critical theory and political practice. The thesis, exposed in the final paragraph, affirms that Krahl represents a possible alternative path within the Franfurt Institute for Social Research.
Filosofia politica, 2022
Finding the «beyond»: Istvan Mészàros, the State and Marxism. Fifty years after the question rais... more Finding the «beyond»: Istvan Mészàros, the State and Marxism. Fifty years after the question raised by Bobbio on whether exists a Marxist doctrine of the State and after the debate between Miliband and Poulantzas on the nature of the capitalistic State, "Beyond Leviathan" by Istvan Mészàros aims at developing a new theory of the State in Marxist terms. This paper deals with Mészàros' book reasoning, underlining similarities and differences between this last work and the author's previous ones (especially "Beyond Capital"). In the last paragraph, I will stress some problems which arise from the book, and from the way in which Mészàros thought of the problem of the State. Despite his aims, in fact, Mészàros political philosophy does not develop a critique of politics able to integrate and improve the critique of political economy.
Filosofia Politica, 2020
From «Critique» to «Defense»: Alain Touraine's Modernity The category of «modernity» is still on... more From «Critique» to «Defense»: Alain Touraine's Modernity
The category of «modernity» is still one of the most discussed in political and social sciences. In his recent Défense de la modernité (2018) Alain Touraine proposes the term «hypermodernity» to define a descriptive and prescriptive way out of the «crisis of mo-dernity». This article discusses this book by confronting it with Touraine's Critique de la modernité (1992) underlining similarities and differences. In the conclusion, I will stress two main problems in Touraine's whole paradigm, the first one which concerns the author's theory of history and the second one which involves Touraine's understanding of «modernity».
Shift, 2020
This essay deals with Antonio Negri's interpretation of the Frankfurt School. The first paragraph... more This essay deals with Antonio Negri's interpretation of the Frankfurt School. The first paragraph is dedicated to Theodor Adorno and Max Horkheimer's Dialectic of Enlightenment. According to Negri, the two authors' analysis of the "objective totality of the domain" ends up in not considering any subject. However, without the subject, there is no praxis, and without praxis no politics is possible. This framework is confirmed in the second paragraph, which deals with Negri's interpretation of Herbert Marcuse. The latter, according to Negri, represents a first way out of the impasse developed in Adorno and Horkheimer's theory. That is, in Marcuse Negri finds a thought able to move on from the dialectic to the subjectivity, and thus able to move on from the pars destruens of the critical theory to the pars costruens of political praxis. Finally, Negri finds in Hans-Jürgen Krahl's internal criticism (discussed in the third paragraph) the definitive break with the Frankfurt School's aporias. As stressed in the conclusion, according to Negri, Marcuse and Krahl represent a way out of the 'impolitical dialectic' of the Frankfurt School and its inability to grasp the link between theory, political praxis and subjectivity.
Storia del pensiero politico, 2019
The aim of this essay is to highlight the philosophical-political aspects of Montinari’s thought ... more The aim of this essay is to highlight the philosophical-political aspects of Montinari’s thought through an analysis of the «Nietzsche dimension». In Montinari’s interpretation of Nietzsche such a locution has two meanings. Firstly, it specifies the general interpretation of Nietzsche given by Montinari, and the legacy of the German philosopher. Secondly, it indicates a political habitus expressed through the radical critique of any foundation and the opposition to any orthodoxy. Thus, even if it is difficult to speak of Montinari as a political philosopher tout court, nonetheless it is important not to ignore the philosophical-political aspects of his work, frequently neglected by the prevalent consideration of Montinari only as a philologist.
Quaderni Materialisti 18, 2019
Etica & Politica, 2018
This essay aims at clarifying the concept of «multitude» through a comparison between Negri's wor... more This essay aims at clarifying the concept of «multitude» through a comparison between Negri's work and some of the critiques addressed to his thought. In the first part of the paper, I will consider the relationship between multitude and the individual, in order to confute those who think that the category of «multitude» is a liberal one. Then, I will analyze the connection between the multitude and class-working class, so as to highlight that in Negri's theory there is not an opposition between those categories. Finally, the last paragraph will examine the forms of the «multitudinarian class struggle» and the hiatus existing between will and potentiality of the multitude related to the issue, still not resolved, of its organization. That is, the long-standing issue of the relationship between theory and «practice» of the multitude.
Quaderni Materialisti, 2017
Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascend... more Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascendenza e immanenza, e si riproduce nel corso di tutta l’elaborazione teorica di Laclau e Negri, dagli scritti degli anni ’70 fino agli interventi più recenti. Queste due impostazioni teoriche si intersecano in un dialogo a distanza, la cui analisi permette di cogliere gli aspetti salienti di differenziazione e i motivi profondi di incompatibilità, ma anche di dimostrare che, considerato in questi termini, tale dilemma non ha soluzione. Questo intervento si propone di indagare la dicotomia tra «sociale» e «politico» in Negri e Laclau tramite un’attenzione particolare alle categorie di immanenza e trascendenza, con l’obiettivo di mostrare come le due posizioni si escludano a vicenda poiché entrambe formulate nei termini di un aut aut tra «politico» e «sociale» dove i due lemmi vengono esclusivamente giocati uno contro l’altro. Così facendo, i due non affrontano realmente la questione del rapporto tra «sociale» e «politico», ma scelgono semplicemente una delle due parti escludendo – o contrastando – l’altra. Per prima cosa, verrà fatta emergere l’autonomia del politico all’opera nei lavori di Laclau: in un percorso a ritroso dagli scritti più recenti (a partire dalle critiche che egli muove a Negri e Hardt) fino ai primi testi pubblicati, verrà mostrata la priorità che Laclau attribuisce al «politico» a discapito del «sociale», e come in questa impostazione sia fondamentale il rifiuto della categoria di immanenza. In secondo luogo, l’attenzione verrà dedicata agli interventi di Negri dagli anni ’70 ad oggi, compresi alcuni «scambi diretti» con Laclau. Verrà evidenziato il modo in cui Negri, per sfuggire all’autonomia del politico, elabora una autonomia del sociale in cui il rapporto tra «sociale» e «politico» viene concepito unicamente come conflittuale, ovvero come tentativo continuo del «politico» e della sua trascendenza di annichilare il «sociale» e le sue potenzialità costituenti. In conclusione, si osserverà che i termini in cui Negri e Laclau concepiscono il «sociale» e il «politico» a partire dalle categorie di trascendenza e immanenza (e le rispettive «autonomie» che producono) impediscono di pensare un rapporto tra «sociale» e «politico» che preveda una interazione tra lotte sociali e organizzazione politica, e dunque escludono la possibilità da una parte che le lotte sociali si consolidino nel tempo e formalizzino le loro conquiste immediate, dall’altra che le organizzazioni politiche non si svuotino della loro sostanza restando meri simulacri.
Scienza&Politica, 2016
A B S T R A C T Il concetto di " impero " , nella teoria politica di Antonio Negri e Michael Hard... more A B S T R A C T Il concetto di " impero " , nella teoria politica di Antonio Negri e Michael Hardt, indica una nuova sovranità " postmoder-na " in grado di governare l'accumulazione di capitale nell'era del mercato globale. È presentato come un concetto in grado di superare le dottrine sull'imperialismo, considerate dai due autori non più adatte a offrire una corretta chiave di lettura della dinamica in atto nel mondo globale. Nel seguente saggio viene chiarita la contrapposizione concettuale tra " impero " e " imperialismo " e viene offerto un quadro del dibattito internazionale scaturito dalla diffusione delle teorie di Hardt e Negri, al fine di presentare le diverse posizioni e di illustrarne punti di forza, aporie e contraddizioni. The concept of " empire " in Hardt and Negri's political theory indicates a new postmodern sovereignty, able to lead the capital accumulation in the global market era. With the concept of " empire " , Hardt and Negri want to overtake the imperialism doctrines, considered by the two authors unable to understand correctly the global world. The aim of this essay is to clarify the conceptual contraposition between " empire " and " imperialism " offering a brief description of the international debate raised by the publication of " Empire " by Hardt and Negri, in order to present the different positions and describe strengths, contradictions and aporias.
Filosofia Italiana, 2016
The paper presents a brief review of the different stages in the Italian operaismo (workerism) wi... more The paper presents a brief review of the different stages in the Italian operaismo (workerism) with the aim to demonstrate that Empire (2000), written by Hardt and Negri, has been able to lead many of the ideas elaborated within the Italian workerist experience in the contemporaneity of global studies. Finally, after a review of the critiques addressed to Empire in order to challenge the workerist ideas, the book is connected with the so-called " Italian Theory " .
Book Chapters by Elia Zaru
Milano University Press, 2024
ETS, 2022
I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'op... more I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'opinione pubblica a partire dalla seconda metà del Novecento. Con "La condition postmoderne" (1979), Jean-François Lyotard ha dato avvio a un dibattito amplissimo che ha interessato diversi campi disciplinari e culturali. A distanza di oltre quarant'anni, si presenta una ricostruzione storiografica inedita di quella discussione, mentre sul piano teorico se ne analizzano i presupposti e gli sviluppi, con l'obiettivo di illuminarne le origini, la genesi e la logica sottesa. Attraverso un approccio metodologico che si ispira alla storia concettuale di matrice tedesca e all'analisi del discorso di stampo anglosassone, questa ricerca mostra l'«economia epocale» che ha sorretto la contrapposizione frontale tra continuisti (moderni) e discontinuisti (postmoderni) e propone, tramite l'adozione di una prospettiva plurale sulla temporalità storica, una via d'uscita dalle aporie che essa provoca.
Mimesis, 2019
Nel 2000 viene pubblicata la prima edizione di Empire, opera di Antonio Negri e Michael Hardt des... more Nel 2000 viene pubblicata la prima edizione di Empire, opera di Antonio Negri e Michael Hardt destinata a diventare pietra miliare della teoria politica contemporanea e nucleo focale di una elaborazione che si sviluppa tutt’oggi. Con l’intento di «rinvigorire la teoria comunista, o meglio, di scrivere un nuovo capitolo del Capitale», gli autori si propongono di analizzare il mondo globalizzato aggiornando la «cassetta degli attrezzi» di marxiana memoria, traghettando così Marx oltre Marx e il marxismo novecentesco. Empire ha avuto una diffusione planetaria e la sua pubblicazione ha scatenato una discussione amplissima che ha interessato le accademie e i movimenti di tutto il mondo. A distanza di circa vent’anni dalla prima edizione dell’opera, il presente saggio si pone come obiettivo l’analisi critica di questo dibattito e una sua ricostruzione tematica, al fine di mettere a confronto il lavoro di Negri e Hardt con le diverse interpretazioni da essi suscitate e così comprendere compiutamente il loro pensiero.
Costituzione e lotta di classe, 2023
L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio apert... more L'Almanacco di Filosofia e Politica, diretto da Roberto Esposito, intende essere uno spazio aperto per una riflessione sulla politica -sul suo statuto, sulle sue crisi, sulle sue potenzialità -da un punto di vista filosofico. Non si tratta dunque di una ricerca storico-filologica sui concetti politici, né di un'analisi empirica di carattere sociologico o politologico sulla cronaca politica. Ciò che l'Almanacco intende attivare è un'interrogazione rigorosamente filosofica sull'attualità. La domanda di fondo da cui nascono questi saggi riguarda la relazione tra la crisi globale della politica e i punti ciechi del pensiero contemporaneo. Quali paradigmi teorici hanno contribuito a provocare, o hanno reso possibile, tale cedimento? Ma scopo dell'Almanacco è soprattutto quello di elaborare nuove categorie capaci di riaprire un varco in un orizzonte apparentemente chiuso. Che contributo può dare, la filosofia, per inaugurare una nuova stagione politica? Questo secondo volume prosegue la ricerca inaugurata nel primo numero, cercando nella categoria di istituzione una via di uscita alla crisi del pensiero dell'immanenza. Anche questa volta, i contenuti sono organizzati in tre sezioni. La prima raccoglie i saggi di alcuni tra i più affermati pensatori contemporanei come Roberto Esposito, Massimo Recalcati, Paolo Napoli, Judith Revel, Miguel Vatter, Ubaldo Fadini e Nadia Urbinati. La seconda si compone invece degli interventi di studiosi più giovani che partecipano, durante l'anno, a un progetto di ricerca collettivo. La terza è infine formata da testi, inediti in italiano, di autori ormai classici -ma particolarmente rilevanti per il tema oggetto del volume -, quali Yan Thomas, Paul Ricoeur e Cornelius Castoriadis.
Quaderni Materialisti 18 (Mimesis), 2019
Etica & Politica / Ethics & Politics, 2018
7 Vittorio Morfino & Elia Zaru Negri and Philosophy 11 Guido Boffi & Giacomo Clemente Sul concett... more 7
Vittorio Morfino &
Elia Zaru
Negri and Philosophy
11
Guido Boffi &
Giacomo Clemente
Sul concetto di metafisica per Toni Negri
43
Saverio Ansaldi
La ginestra leopardiana. Lineamenti per un’ontologia etico-poetica del tempo
53
Irene Viparelli
Tra operaismo e biopolitica. Genesi e sviluppo del concetto negriano di produzione
77
Vittorio Morfino
Sull’orlo del tempo. La teoria negriana della temporalità
107
Mattia Di Pierro
La biopolitica nel pensiero di Antonio Negri. Dalla “tendenza” all’eccedenza affermativa della vita
127
Elia Zaru
Talpa o serpente? Popolo, classe, moltitudine
145
Frédéric Montferrand
Composition, autonomie, separation. Les formes-parti d’Antonio Negri
161
Paolo Scanga
Dallo Stato piano al nuovo ordine della globalizzazione.
La sovranità in Antonio Negri
187
Vittorio Morfino & Elia Zaru
Storia, politica, filosofia. Intervista ad Antonio Negri
Consecutio Rerum, 2024
This essay aims to show the presence of a theory of plural temporality in the so-called "last" Ma... more This essay aims to show the presence of a theory of plural temporality in the so-called "last" Marx. It also seeks to highlight how such a theory contrasts both the teleological conception of history and the idea of the revival of the archaic as a possibility for future communism. The first section examines the concept of "milieux historiques" as it appears in the 1877 letter Marx prepared for the editors of the journal Otečestvennye Zapiski. The second and third sections examine, in light of this concept, Marx's so called "Ethnological Notebooks" and the letter to Vera Zasulič, written between 1879 and 1882. The final section, in light of the Preface to the second Russian edition of the Manifesto (1882), shows the political implications of such a theory of plural temporality in light of Marxian reflection on the relationship between the Russian commune, capitalist mode of production and revolution.
Scienza&Politica, 2023
Il saggio ricostruisce e analizza alcuni snodi del dibattito contemporaneo sulla crisi della demo... more Il saggio ricostruisce e analizza alcuni snodi del dibattito contemporaneo sulla crisi della democrazia, alla luce delle idee di «postdemocrazia» e «de-democratizzazione» e del legame tra crisi della democrazia e neoliberalismo rispetto al rapporto tra politica, democrazia, uguaglianza e azione collettiva. Il primo paragrafo è dedicato al lemma «postdemocrazia» e ne rintraccia le radici storico-teoriche nella «semantica del post». Il secondo paragrafo mostra il modo in cui in ottica neoliberale la crisi della democrazia non rappresenti un problema (come inteso dalla «postdemocrazia»), ma una soluzione a un problema rappresentato dall’eccesso di democratizzazione della società. A questo scopo, si traccia un collegamento tra le considerazioni espresse nel Report della Commissione Trilaterale (1975) e le proposte epistocratiche più recenti. Infine, dopo una breve analisi delle critiche all’epistocrazia, esposte nel terzo paragrafo, il quarto delinea alcune conclusioni che riallacciano il discorso della crisi della democrazia alla questione dell’uguaglianza e dell’azione collettiva.
Rivista di Politica, 2023
The aim of this paper is to reconstruct and analyze Hans-Jürgen Krahl’s reflections on the nexus ... more The aim of this paper is to reconstruct and analyze Hans-Jürgen Krahl’s reflections on the nexus between theory and praxis in light of the critiques he addressed to Theodor Adorno and Jürgen Habermas. According to Krahl, Habermas, Adorno (and, more broadly, the Franfurt School) failed to develop a concrete nexus between critical theory and political practice. The thesis, exposed in the final paragraph, affirms that Krahl represents a possible alternative path within the Franfurt Institute for Social Research.
Filosofia politica, 2022
Finding the «beyond»: Istvan Mészàros, the State and Marxism. Fifty years after the question rais... more Finding the «beyond»: Istvan Mészàros, the State and Marxism. Fifty years after the question raised by Bobbio on whether exists a Marxist doctrine of the State and after the debate between Miliband and Poulantzas on the nature of the capitalistic State, "Beyond Leviathan" by Istvan Mészàros aims at developing a new theory of the State in Marxist terms. This paper deals with Mészàros' book reasoning, underlining similarities and differences between this last work and the author's previous ones (especially "Beyond Capital"). In the last paragraph, I will stress some problems which arise from the book, and from the way in which Mészàros thought of the problem of the State. Despite his aims, in fact, Mészàros political philosophy does not develop a critique of politics able to integrate and improve the critique of political economy.
Filosofia Politica, 2020
From «Critique» to «Defense»: Alain Touraine's Modernity The category of «modernity» is still on... more From «Critique» to «Defense»: Alain Touraine's Modernity
The category of «modernity» is still one of the most discussed in political and social sciences. In his recent Défense de la modernité (2018) Alain Touraine proposes the term «hypermodernity» to define a descriptive and prescriptive way out of the «crisis of mo-dernity». This article discusses this book by confronting it with Touraine's Critique de la modernité (1992) underlining similarities and differences. In the conclusion, I will stress two main problems in Touraine's whole paradigm, the first one which concerns the author's theory of history and the second one which involves Touraine's understanding of «modernity».
Shift, 2020
This essay deals with Antonio Negri's interpretation of the Frankfurt School. The first paragraph... more This essay deals with Antonio Negri's interpretation of the Frankfurt School. The first paragraph is dedicated to Theodor Adorno and Max Horkheimer's Dialectic of Enlightenment. According to Negri, the two authors' analysis of the "objective totality of the domain" ends up in not considering any subject. However, without the subject, there is no praxis, and without praxis no politics is possible. This framework is confirmed in the second paragraph, which deals with Negri's interpretation of Herbert Marcuse. The latter, according to Negri, represents a first way out of the impasse developed in Adorno and Horkheimer's theory. That is, in Marcuse Negri finds a thought able to move on from the dialectic to the subjectivity, and thus able to move on from the pars destruens of the critical theory to the pars costruens of political praxis. Finally, Negri finds in Hans-Jürgen Krahl's internal criticism (discussed in the third paragraph) the definitive break with the Frankfurt School's aporias. As stressed in the conclusion, according to Negri, Marcuse and Krahl represent a way out of the 'impolitical dialectic' of the Frankfurt School and its inability to grasp the link between theory, political praxis and subjectivity.
Storia del pensiero politico, 2019
The aim of this essay is to highlight the philosophical-political aspects of Montinari’s thought ... more The aim of this essay is to highlight the philosophical-political aspects of Montinari’s thought through an analysis of the «Nietzsche dimension». In Montinari’s interpretation of Nietzsche such a locution has two meanings. Firstly, it specifies the general interpretation of Nietzsche given by Montinari, and the legacy of the German philosopher. Secondly, it indicates a political habitus expressed through the radical critique of any foundation and the opposition to any orthodoxy. Thus, even if it is difficult to speak of Montinari as a political philosopher tout court, nonetheless it is important not to ignore the philosophical-political aspects of his work, frequently neglected by the prevalent consideration of Montinari only as a philologist.
Quaderni Materialisti 18, 2019
Etica & Politica, 2018
This essay aims at clarifying the concept of «multitude» through a comparison between Negri's wor... more This essay aims at clarifying the concept of «multitude» through a comparison between Negri's work and some of the critiques addressed to his thought. In the first part of the paper, I will consider the relationship between multitude and the individual, in order to confute those who think that the category of «multitude» is a liberal one. Then, I will analyze the connection between the multitude and class-working class, so as to highlight that in Negri's theory there is not an opposition between those categories. Finally, the last paragraph will examine the forms of the «multitudinarian class struggle» and the hiatus existing between will and potentiality of the multitude related to the issue, still not resolved, of its organization. That is, the long-standing issue of the relationship between theory and «practice» of the multitude.
Quaderni Materialisti, 2017
Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascend... more Il dilemma «autonomia del politico-autonomia del sociale» ha le sue radici in quello tra trascendenza e immanenza, e si riproduce nel corso di tutta l’elaborazione teorica di Laclau e Negri, dagli scritti degli anni ’70 fino agli interventi più recenti. Queste due impostazioni teoriche si intersecano in un dialogo a distanza, la cui analisi permette di cogliere gli aspetti salienti di differenziazione e i motivi profondi di incompatibilità, ma anche di dimostrare che, considerato in questi termini, tale dilemma non ha soluzione. Questo intervento si propone di indagare la dicotomia tra «sociale» e «politico» in Negri e Laclau tramite un’attenzione particolare alle categorie di immanenza e trascendenza, con l’obiettivo di mostrare come le due posizioni si escludano a vicenda poiché entrambe formulate nei termini di un aut aut tra «politico» e «sociale» dove i due lemmi vengono esclusivamente giocati uno contro l’altro. Così facendo, i due non affrontano realmente la questione del rapporto tra «sociale» e «politico», ma scelgono semplicemente una delle due parti escludendo – o contrastando – l’altra. Per prima cosa, verrà fatta emergere l’autonomia del politico all’opera nei lavori di Laclau: in un percorso a ritroso dagli scritti più recenti (a partire dalle critiche che egli muove a Negri e Hardt) fino ai primi testi pubblicati, verrà mostrata la priorità che Laclau attribuisce al «politico» a discapito del «sociale», e come in questa impostazione sia fondamentale il rifiuto della categoria di immanenza. In secondo luogo, l’attenzione verrà dedicata agli interventi di Negri dagli anni ’70 ad oggi, compresi alcuni «scambi diretti» con Laclau. Verrà evidenziato il modo in cui Negri, per sfuggire all’autonomia del politico, elabora una autonomia del sociale in cui il rapporto tra «sociale» e «politico» viene concepito unicamente come conflittuale, ovvero come tentativo continuo del «politico» e della sua trascendenza di annichilare il «sociale» e le sue potenzialità costituenti. In conclusione, si osserverà che i termini in cui Negri e Laclau concepiscono il «sociale» e il «politico» a partire dalle categorie di trascendenza e immanenza (e le rispettive «autonomie» che producono) impediscono di pensare un rapporto tra «sociale» e «politico» che preveda una interazione tra lotte sociali e organizzazione politica, e dunque escludono la possibilità da una parte che le lotte sociali si consolidino nel tempo e formalizzino le loro conquiste immediate, dall’altra che le organizzazioni politiche non si svuotino della loro sostanza restando meri simulacri.
Scienza&Politica, 2016
A B S T R A C T Il concetto di " impero " , nella teoria politica di Antonio Negri e Michael Hard... more A B S T R A C T Il concetto di " impero " , nella teoria politica di Antonio Negri e Michael Hardt, indica una nuova sovranità " postmoder-na " in grado di governare l'accumulazione di capitale nell'era del mercato globale. È presentato come un concetto in grado di superare le dottrine sull'imperialismo, considerate dai due autori non più adatte a offrire una corretta chiave di lettura della dinamica in atto nel mondo globale. Nel seguente saggio viene chiarita la contrapposizione concettuale tra " impero " e " imperialismo " e viene offerto un quadro del dibattito internazionale scaturito dalla diffusione delle teorie di Hardt e Negri, al fine di presentare le diverse posizioni e di illustrarne punti di forza, aporie e contraddizioni. The concept of " empire " in Hardt and Negri's political theory indicates a new postmodern sovereignty, able to lead the capital accumulation in the global market era. With the concept of " empire " , Hardt and Negri want to overtake the imperialism doctrines, considered by the two authors unable to understand correctly the global world. The aim of this essay is to clarify the conceptual contraposition between " empire " and " imperialism " offering a brief description of the international debate raised by the publication of " Empire " by Hardt and Negri, in order to present the different positions and describe strengths, contradictions and aporias.
Filosofia Italiana, 2016
The paper presents a brief review of the different stages in the Italian operaismo (workerism) wi... more The paper presents a brief review of the different stages in the Italian operaismo (workerism) with the aim to demonstrate that Empire (2000), written by Hardt and Negri, has been able to lead many of the ideas elaborated within the Italian workerist experience in the contemporaneity of global studies. Finally, after a review of the critiques addressed to Empire in order to challenge the workerist ideas, the book is connected with the so-called " Italian Theory " .
Milano University Press, 2024
Palermo University Press, 2021
Limes e al tempo stesso limen il Mediterraneo si caratterizza come spazio militare fortificato da... more Limes e al tempo stesso limen il Mediterraneo si caratterizza come spazio militare fortificato dalla «Fortezza Europa» e, ugualmente, come «nuovo inizio» – o aspirazione in tal senso – per chi, dalle sponde settentrionali dell’Africa, aspira a una nuova vita. In questo senso, esso mette in evidenza la moltiplicazione delle prospettive, dei punti di vista necessari di fronte ai fenomeni globali per definizione. Eppure, la consapevolezza di questa molteplicità non è tutt’oggi acquisita, come non lo è la complessità propria del processo di «globalizzazione» (a cui il fenomeno delle migrazioni è comunemente ricondotto nel dibattito pubblico) di fronte a cui, si osserva la polarizzazione di due posizioni, antitetiche ma ugualmente problematiche: la «globofilia» e la «globofobia». A partire dalla definzione di queste ultime e dalla specificazione sulla complessità della globalizzazione, il presente contributo intende riflettere sui limiti di tali interpretazioni e sul Mediterraneo come simbolo di una complessità globale che disarticola tanto le interpretazioni «ultra-liberali» della globalizzazione quanto quelle «ultra-populiste».
Istituzione. Filosofia, politica, storia (Quodlibet), 2020
Almanacco di Filosofia e Politica I , 2019
Etica & Politica , 2018
Morfino, Zaru: In questa intervista vorremmo fissare l'attenzione sugli aspetti più strettamente ... more Morfino, Zaru: In questa intervista vorremmo fissare l'attenzione sugli aspetti più strettamente filosofici del tuo pensiero, consci del fatto che il tuo è uno di quei casi in cui è difficile, se non impossibile, scindere la teoria dalla prassi, la filosofia dalla politica. Per prima cosa, ci piacerebbe che tu ricostruissi la prima fase della tua formazione filosofica, una fase che in una intervista con Cesare Casarino hai definito «dialettico-umanistica» e «hegeliana». Che anni sono, e quali sono gli autori che ti hanno maggiormente influenzato?
Filosofia Italiana, 2016
In this interview, the italian philosopher Antonio Negri reports about his book Empire, written w... more In this interview, the italian philosopher Antonio Negri reports about his book Empire, written with Michael Hardt, edited in the 2000 and considered one of the most important contributions in the contemporary political theory. Negri narrates the context in which the book was born and discusses some of the principal critiques addressed to his thought.
Soveria Mannelli: Rubbettino ISBN: 9788849847758
«Il libro della Pitkin, pur uscito in inglese già nel 1967, e finalmente ora pubblicato in italia... more «Il libro della Pitkin, pur uscito in inglese già nel 1967, e finalmente ora pubblicato in italiano, resta tuttora un classico nel campo delle analisi sui problemi della rappresentanza: e ciò sia quando consideriamo questo concetto in generale, sia soprattutto quando ci riferiamo al suo uso politico. È augurabile che la sua diffusione possa servire a dare un po’ di chiarezza ai dibattiti recenti riguardanti problemi delle riforme costituzionali dello Stato, in cui la classe pubblica italiana, politica e giornalistica ha messo in mostra le sue non sufficienti conoscenze. Ci basti ricordare, del resto, che quando ci domandiamo che nome dare al sistema politico nel quale viviamo, così come a quelli di altri Paesi simili al nostro, non possiamo rispondere altro che chiamandolo "governo di democrazia rappresentativa"» (dalla Prefazione di Alessandro Pizzorno).
Rivista storica del socialismo - nuova serie, 2018
Quaderni Materialisti , 2017
A proposito di C. Rovelli, L'ordine del tempo, Milano, Adelphi, 2017 DI ELIA ZARU Che cos'è il co... more A proposito di C. Rovelli, L'ordine del tempo, Milano, Adelphi, 2017 DI ELIA ZARU Che cos'è il contemporaneo? Con questo titolo circa una decina di anni fa Giorgio Agamben pubblicava il testo della sua lezione inaugurale del corso di Filosofia teoretica 2006-2007 allo IUAV di Venezia. La risposta a una domanda tanto complessa può essere sintetizzata in questo modo: secondo Agamben, «contemporaneità» significa dislocamento, sfasatura, frattura. Pensare la contemporaneità significa scinderla in più tempi, introdurre nel tempo «una essenziale disomogeneità» 1 in quanto «il contemporaneo mette in opera una relazione speciale fra i tempi» 2 . In questo senso, il concetto di «contemporaneità» non solo si discosta, ma si oppone a quello di «presente». Quest'ultimo, infatti, si configura solo in relazione alla successione determinata nella triade passatopresente-futuro, come un momento liscio e aconflittuale di questi passaggi diretti verso un avvenire; il «contemporaneo», al contrario, si mostra come divenire in grado di rompere questa continua transizione triadica.
Il pensiero politico: rivista di storia delle idee politiche e sociali, 2017
In 1980 Gilles Deleuze and Félix Guattari published Mille Plateaux, in which they theorized the p... more In 1980 Gilles Deleuze and Félix Guattari published Mille Plateaux, in which they theorized the philosophical concept of the "rhizome". With such a notion, the two scholars aimed at breaking any hierarchical ontology. Instead of assuming a situated and territorialized point of view, they argued, the "rhizome" specifically allows the deterritorialization of being, and offers a peripheral vision of the world by excluding the existence of a defined centre. The "rhizome" contrasts what the two authors called an "arborescent" conception of knowledge, characterized by a precise hierarchic form. While in the former every point is necessarily related to each single other, the latter functions exactly by fixing a set of principal points which follow an exclusion principle. The "arborescent" scheme proceeds through dichotomy and hierarchy, and prevents the undesirable connections.
Viewpoint Magazine , 2018
First of all, I have to say that this is still a work in progress, and not a well-defined and set... more First of all, I have to say that this is still a work in progress, and not a well-defined and settled research. So, what I'll do in this talk is to reflect on some sparks, trying to offer some suggestions. To establish a connection between Krahl and Italian workerism (operaismo) is quite difficult for two main reasons: a) the impossibility of defining Italian workerism as an organic and homogeneous thought system, and b) the nature of Krahl's essays, which are mainly posthumous, they have been organized by his comrades in the book Konstitution und Klassenkampf (Constitution and Class Struggle) after his death in 1970. Indeed, Konstitution und Klassenkampf also includes unedited Krahls' essays, his annotations for future works, notes and so forth. Somehow, Konstitution is similar to Gramsci's Prison Notebooks: a sort of collage in which one has to find a precise and thematic guideline in his reading, in order to reach a result.