Sebastiano Vecchio | Università di Catania (original) (raw)
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Aufbauenil auf der Darstellung der unterschiedlichen Lösungsungebote aus den Jahren 1790 bis 1794... more Aufbauenil auf der Darstellung der unterschiedlichen Lösungsungebote aus den Jahren 1790 bis 1794 für das Sprachproblem wird die Auffassung dos Abbé G r é g o ir e untersucht, der in seinem Bestrehen, die politische durch sprachliche Gleichheit zu sichern, den als unausweichlich betrachteten Prozeß des Absterbens der Dialekte durch die Verbreitung iler Hochsprache beschleunigen will, hn Gegensatz dazu faßt der von ihm beeinflußte M an zon i die Dialekte als vollwertige, wenn auch lokal begrenzte Kommunikationsmittel auf; eine italienische Gemeinsprache ist nach ihm nur durch die Ersetzung der Dialekte durch einen von ihnen (den florentinischen) möglich.
Rivista italiana di filosofia del linguaggio, 2020
There are various ways of believing. And there are diverse approaches to conceive believing, inso... more There are various ways of believing. And there are diverse approaches to conceive believing, insofar as it means to have opinions, or beliefs, or faith, or trust. The paper draws an overall survey on the points of view from which the theme has been considered: inferential, socio-cultural, linguistic-rhetorical. The aspects pointed out, though distinct, are strongly interconnected and show the dynamic nature of believing as a practice of the other. La fede non è mai qualcosa dove si possa alla fine prender sonno. (Natalia Ginzburg) Nel Dizionario di base della lingua italiana, concepito da De Mauro per bambini e ragazzi della scuola dell'obbligo, c'è scritto che credere significa transitivamente "considerare vero" oppure "ritenere, pensare, immaginare", intransitivamente "prestare fede" e, con valore assoluto (fissato nel participio sostantivato credente), "avere una fede religiosa"; infatti fede è "il credere fermamente in qualcuno o qualcosa", mentre credenza vuol dire "convinzione, opinione". Così, se un libro reca il titolo Credere di credere (Vattimo 1996) capiamo che il suo autore sfrutta le due accezioni principali del verbo per dire che si reputa un credente. 1 L'area semantica del "credere" si manifesta in espressioni differenziate già all'interno di una stessa lingua, e la divaricazione aumenta quando si mettono a confronto più lingue, anche se non fino a un grado di intraducibilità addirittura 'drammatica' (Parret 1983: 1). Sullo sfondo delle oscillazioni e delle differenze, proverò a delineare, nella tematica relativa al credere, delle dimensioni o modalità distinte che, per quanto diverse, non si escludono l'una con l'altra e sono anzi fortemente interconnesse. 1 L'autore peraltro usa fede in accezione anche non religiosa: a p. 18 chiama «credenze superate» sia la credenza nella verità delle scienze sperimentali sia la fede nel progresso della ragione.
“Siculorum Gymnasium”, LXXI, 4 (2018), pp. 95-112
M. V. Bruno e altri (cura), Linguistica e filosofia del linguaggio. Studi in onore di Daniele Gambarara, Mimesis. Milano, 2018
L. Nicolas (éd.), Le fragile et le flou. De la précarité en rhétorique, Classiques Garnier, Paris, 2018
Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2017
In his De catechizandis rudibus Augustine explains the utility of gaudium (vs taedium) in order t... more In his De catechizandis rudibus Augustine explains the utility of gaudium (vs taedium) in order to persuade the listener to faith. Many years after, in the fourth book of De doctrina christiana (the rhetorical one) gaudium has no effective function. There are probably two reasons for this disappearance: the passage of Augustine 'from dialogue to violence' in the struggle against the heretics; his conversion to the theology of Grace which stresses the importance of persuadere by God compared with human docere.
In The Law of Mind (1892) Peirce says that an idea for being present must be going, and in Issues... more In The Law of Mind (1892) Peirce says that an idea for being present must be going, and in Issues of Pragmaticism (1905) maintains that the «what is time?» question is useful to understand the nature of Pragmaticism. Starting from these passages, the paper highlights the Peircian notion of time as based on both continuity and modality. The conclusion suggests that the central point of Peirce's theory of time is precisely its unity and balance on logic and psychology. As a result we have that time is real and physical laws evolve.
The full significance of phenomenological experience was one of Pasolini's favourite subjects, de... more The full significance of phenomenological experience was one of Pasolini's favourite subjects, declined in terms of 'Reality as Language'. Another semiotic theme of Pasolini as a cinema theorist, was the idea of individual existence as a sequence shot, to which the editing operation constituted by death gives order and sense. The article, based on Fabbri, Peirce and Ricœur, suggests an interpretation of that idea, in the direction of the narrative constitution of personal identity – as an effect of final subjectivity.
Les quatre premières définitions de temps dans le dictionnaire Lexis de Larousse sont les suivant... more Les quatre premières définitions de temps dans le dictionnaire Lexis de Larousse sont les suivantes: «1. Milieu où se succèdent et se déroulent […] toute existence, tout phénomène, tout événement; 2. Durée indéterminée; 3. Portion limitée de cette durée; 4. Durée considérée comme une quantité mesurable». Les définitions 1 et 2 renvoient à une entité unique et continue qui s'appelle, justement, le temps; la troisième et la quatrième définition indiquent des réalités distinctes et discrètes qui sont les temps, chacune desquelles constitue un temps. Quand quelqu'un demande ce qu'est le temps, il a en vue la première acception du mot. Normalement, personne ne se rapporte à la deuxième acception en demandant ce qu'est un temps, car toute durée déterminée, longue ou brève, est perçue comme une portion du flux continu, qui est ce sur quoi, en effet, nous nous interrogeons. Cela vaut aussi pour la spéculation philosophique, où la question que l'on se pose concerne toujours la généralisation et l'abstraction de la succession et du déroulement des événements.
Se diciamo che il siciliano è una lingua, ci si sente appagati e fieri, mentre, se diciamo che è ... more Se diciamo che il siciliano è una lingua, ci si sente appagati e fieri, mentre, se diciamo che è un dialetto, ci si sente mortificati e afflitti»: un recente profilo linguistico della Sicilia comincia con l'invito a liberarsi di questo che definisce un pregiudizio (Ruffino 2001: 3). Da dove nascono simili sentimenti? Quale intreccio di convinzioni esperienze progetti presupposti idee li alimenta? Attraverso quali vicende si sono formati e che svolgimento hanno avuto? In questo capitolo, dove il termine pregiudizio ricorrerà più volte, proveremo a fornire qualche elemento utile, se non a rispondere alle domande, per lo meno a inquadrarle meglio.
Aufbauenil auf der Darstellung der unterschiedlichen Lösungsungebote aus den Jahren 1790 bis 1794... more Aufbauenil auf der Darstellung der unterschiedlichen Lösungsungebote aus den Jahren 1790 bis 1794 für das Sprachproblem wird die Auffassung dos Abbé G r é g o ir e untersucht, der in seinem Bestrehen, die politische durch sprachliche Gleichheit zu sichern, den als unausweichlich betrachteten Prozeß des Absterbens der Dialekte durch die Verbreitung iler Hochsprache beschleunigen will, hn Gegensatz dazu faßt der von ihm beeinflußte M an zon i die Dialekte als vollwertige, wenn auch lokal begrenzte Kommunikationsmittel auf; eine italienische Gemeinsprache ist nach ihm nur durch die Ersetzung der Dialekte durch einen von ihnen (den florentinischen) möglich.
Rivista italiana di filosofia del linguaggio, 2020
There are various ways of believing. And there are diverse approaches to conceive believing, inso... more There are various ways of believing. And there are diverse approaches to conceive believing, insofar as it means to have opinions, or beliefs, or faith, or trust. The paper draws an overall survey on the points of view from which the theme has been considered: inferential, socio-cultural, linguistic-rhetorical. The aspects pointed out, though distinct, are strongly interconnected and show the dynamic nature of believing as a practice of the other. La fede non è mai qualcosa dove si possa alla fine prender sonno. (Natalia Ginzburg) Nel Dizionario di base della lingua italiana, concepito da De Mauro per bambini e ragazzi della scuola dell'obbligo, c'è scritto che credere significa transitivamente "considerare vero" oppure "ritenere, pensare, immaginare", intransitivamente "prestare fede" e, con valore assoluto (fissato nel participio sostantivato credente), "avere una fede religiosa"; infatti fede è "il credere fermamente in qualcuno o qualcosa", mentre credenza vuol dire "convinzione, opinione". Così, se un libro reca il titolo Credere di credere (Vattimo 1996) capiamo che il suo autore sfrutta le due accezioni principali del verbo per dire che si reputa un credente. 1 L'area semantica del "credere" si manifesta in espressioni differenziate già all'interno di una stessa lingua, e la divaricazione aumenta quando si mettono a confronto più lingue, anche se non fino a un grado di intraducibilità addirittura 'drammatica' (Parret 1983: 1). Sullo sfondo delle oscillazioni e delle differenze, proverò a delineare, nella tematica relativa al credere, delle dimensioni o modalità distinte che, per quanto diverse, non si escludono l'una con l'altra e sono anzi fortemente interconnesse. 1 L'autore peraltro usa fede in accezione anche non religiosa: a p. 18 chiama «credenze superate» sia la credenza nella verità delle scienze sperimentali sia la fede nel progresso della ragione.
“Siculorum Gymnasium”, LXXI, 4 (2018), pp. 95-112
M. V. Bruno e altri (cura), Linguistica e filosofia del linguaggio. Studi in onore di Daniele Gambarara, Mimesis. Milano, 2018
L. Nicolas (éd.), Le fragile et le flou. De la précarité en rhétorique, Classiques Garnier, Paris, 2018
Bollettino del Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2017
In his De catechizandis rudibus Augustine explains the utility of gaudium (vs taedium) in order t... more In his De catechizandis rudibus Augustine explains the utility of gaudium (vs taedium) in order to persuade the listener to faith. Many years after, in the fourth book of De doctrina christiana (the rhetorical one) gaudium has no effective function. There are probably two reasons for this disappearance: the passage of Augustine 'from dialogue to violence' in the struggle against the heretics; his conversion to the theology of Grace which stresses the importance of persuadere by God compared with human docere.
In The Law of Mind (1892) Peirce says that an idea for being present must be going, and in Issues... more In The Law of Mind (1892) Peirce says that an idea for being present must be going, and in Issues of Pragmaticism (1905) maintains that the «what is time?» question is useful to understand the nature of Pragmaticism. Starting from these passages, the paper highlights the Peircian notion of time as based on both continuity and modality. The conclusion suggests that the central point of Peirce's theory of time is precisely its unity and balance on logic and psychology. As a result we have that time is real and physical laws evolve.
The full significance of phenomenological experience was one of Pasolini's favourite subjects, de... more The full significance of phenomenological experience was one of Pasolini's favourite subjects, declined in terms of 'Reality as Language'. Another semiotic theme of Pasolini as a cinema theorist, was the idea of individual existence as a sequence shot, to which the editing operation constituted by death gives order and sense. The article, based on Fabbri, Peirce and Ricœur, suggests an interpretation of that idea, in the direction of the narrative constitution of personal identity – as an effect of final subjectivity.
Les quatre premières définitions de temps dans le dictionnaire Lexis de Larousse sont les suivant... more Les quatre premières définitions de temps dans le dictionnaire Lexis de Larousse sont les suivantes: «1. Milieu où se succèdent et se déroulent […] toute existence, tout phénomène, tout événement; 2. Durée indéterminée; 3. Portion limitée de cette durée; 4. Durée considérée comme une quantité mesurable». Les définitions 1 et 2 renvoient à une entité unique et continue qui s'appelle, justement, le temps; la troisième et la quatrième définition indiquent des réalités distinctes et discrètes qui sont les temps, chacune desquelles constitue un temps. Quand quelqu'un demande ce qu'est le temps, il a en vue la première acception du mot. Normalement, personne ne se rapporte à la deuxième acception en demandant ce qu'est un temps, car toute durée déterminée, longue ou brève, est perçue comme une portion du flux continu, qui est ce sur quoi, en effet, nous nous interrogeons. Cela vaut aussi pour la spéculation philosophique, où la question que l'on se pose concerne toujours la généralisation et l'abstraction de la succession et du déroulement des événements.
Se diciamo che il siciliano è una lingua, ci si sente appagati e fieri, mentre, se diciamo che è ... more Se diciamo che il siciliano è una lingua, ci si sente appagati e fieri, mentre, se diciamo che è un dialetto, ci si sente mortificati e afflitti»: un recente profilo linguistico della Sicilia comincia con l'invito a liberarsi di questo che definisce un pregiudizio (Ruffino 2001: 3). Da dove nascono simili sentimenti? Quale intreccio di convinzioni esperienze progetti presupposti idee li alimenta? Attraverso quali vicende si sono formati e che svolgimento hanno avuto? In questo capitolo, dove il termine pregiudizio ricorrerà più volte, proveremo a fornire qualche elemento utile, se non a rispondere alle domande, per lo meno a inquadrarle meglio.