Giulia Spina | Università degli Studi di Firenze (University of Florence) (original) (raw)

Papers by Giulia Spina

Research paper thumbnail of Fabriano San Venanzio

Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano, 2021

Scheda sugli affreschi di Allegretto Nuzi in San Venanzio a Fabriano

Research paper thumbnail of La tribuna trecentesca di San Venanzio a Fabriano. Per una lettura integrata di spazi e immagini

Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano, 2021

Saggio di taglio storico-artistico sull’organismo architettonico della chiesa di San Venanzio di ... more Saggio di taglio storico-artistico sull’organismo architettonico della chiesa di San Venanzio di Fabriano tra Trecento e Quattrocento connesso alla restituzione del modello tridimensionale della tribuna e alla ricostruzione virtuale degli affreschi a cura dell’arch. Federica Corsini, rielaborando dati acquisiti da rilievo laser scanner e fotogrammetria a cura dell’arch. prof. Giorgio Verdiani e dell’arch. Alexia Charalambous (Sistema DidaLabs, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze).

Research paper thumbnail of Per la civiltà del polittico. Esercizi di ricomposizione tra problemi di stile, tipologia e carpenteria e un'aggiunta al catalogo di Marino Angeli

Marca/Marche. Rivista di storia regionale, 2023

La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo ... more La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo Crivelli, che ho curato insieme ad Alessandro Marchi nel 2018, comprendeva una sezione allestita nel Museo Diocesano di Fermo. In quella sede erano messi in evidenza alcuni dipinti su tavola riferibili al pittore Fra Marino Angeli, che sembrerebbe documentato dal 1437 fino al 1480: si tratta di una Madonna col Bambino, uno scomparto con Santa Lucia e San Paolo che conserva parte di carpenteria
originale, e i tre pannelli con la Madonna col Cristo in pietà, Sant’Antonio abate e San Marone, San Sebastiano e Sant’Agata. A queste opere avevo dedicato un’ampia disamina nella mia tesi di laurea, discussa all’inizio del 2016 all’Università di Firenze sotto la guida del prof. Andrea De Marchi, ma nel catalogo della mostra fermana fu possibile riportare solo parte di quei ragionamenti. Il presente articolo mi offre l’occasione di esporre qualche approfondimento su questioni stilistiche, tecniche e tipologiche, nonché sulla carpenteria originaria in cui le tavole erano inserite. Il testo che segue ricalca dunque in gran parte il capitolo del mio elaborato, con i dovuti aggiornamenti bibliografici e alcune nuove considerazioni maturate di recente.

Research paper thumbnail of Immagini che proteggono. Note sulle iconografie contro la peste nelle Marche del Quattrocento, in "Marca/Marche. Rivista di storia regionale", 2021, 17, pp. 57-72

Marca/Marche. Rivista di storia regionale, 2021

Epidemie nell'Italia centrale dalla peste al colera, dalla spagnola al covid t L'Annunziata di Mo... more Epidemie nell'Italia centrale dalla peste al colera, dalla spagnola al covid t L'Annunziata di Montecosaro tra toponomastica, storia e recenti indagini t Il Ponte del Diavolo di Tolentino: un'opera probabile di fra Benvegnate da Cingoli e l'origine di una nota leggenda t Mercanti di armi e maestri di corazze a Fermo nella seconda metà del XV secolo t Il Quattrocento artistico fabrianese t «Bellum Truentinum» dall'assedio di Civitella alla pace di Cave t Presenza storica del lupo nel territorio della Provincia di Ancona t Il commercio della lana a Visso e a Foligno nel Cinquecento t Un caso di potere familiare. I Gasparri-Silj notabili tra Otto e Novecento t Colpa e pietà in Frana allo Scalo Nord rivista di storia regionale nuovo sito con indice dei numeri arretrati

Research paper thumbnail of La decorazione dei corali di Montemorcino di Perugia: una testimonianza della miniatura umbra all’inizio del Cinquecento.

Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai carabinieri, 2020

Research paper thumbnail of Lorenzo d’Alessandro a Matelica: il percorso della prima maturità

Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per il 100 anni dalla nascita, 2021

e il Rinascimento nelle Marche che si è tenuta nel 2015 al Museo Piersanti ha fornito l'occasione... more e il Rinascimento nelle Marche che si è tenuta nel 2015 al Museo Piersanti ha fornito l'occasione per approfondire la figura di questo pittore matelicese, riscoperto dalla critica solo meno di venti anni fa, e per ricostruire la sua attività svoltasi dagli anni sessanta del Quattrocento al 1490 1. Tale circostanza ha dato anche l'opportunità di indagare i suoi rapporti con un altro protagonista della pittura marchigiana del XV secolo, Lorenzo d'Alessandro, originario di san severino Marche, documentato tra il 1465 e il 1501, molto attivo e versatile, non solo pittore ma anche miniatore 2 , disegnatore delle tarsie del coro per la basilica superiore di Assisi intagliato da domenico Indivini 3 , nonché musicista e personaggio coinvolto nelle cariche cittadine. durante la mostra matelicese, sono state esposte al Museo Piersanti anche le due tavole con i Santi Sebastiano e Caterina col profeta Daniele, e i Santi Giovanni Battista e Bernardo da Chiaravalle col profeta Eliseo, già scomparti laterali di un trittico il cui pannello centrale, una Crocifissione, è ora al Musée du Petit Palais di Avignone dopo essere transitato per la collezione Campana 4. I pannelli laterali erano conservati nella sagrestia della chiesa di santa Teresa a Matelica fin dal 1835, anno della demolizione della chiesa di sant'Antonio, dove il trittico è descritto ancora integro in una visita pastorale del 1724 5. Il complesso già nella chiesa di sant'Antonio a Matelica è stato ricollegato a Lorenzo d'Alessandro nel 2002 da Andrea de Marchi, recuperando l'attribuzione condivisa a inizio novecento-che in realtà risaliva all'inventario Campana del 1858, in riferimento alla Crocifissione 6-e in seguito messa in

Research paper thumbnail of Perugia, Santa Maria Novella dei Condotti

Ottaviano Nelli e il '400 a Gubbio, 2021

Research paper thumbnail of Giulia Spina, Un’opera in compagnia. Luca di Paolo e Lorenzo d’Alessandro nel Trittico della Pieve di Matelica

Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica, 2020

Research paper thumbnail of Per la pittura tra Sei e Settecento nelle Marche Un riepilogo per Andrea Pasqualino Marini da Recanati e alcune novita

Atti e studi - Accademia Raffaello, 2019

Research paper thumbnail of Piceno minore. Percorsi di pittura murale del secondo Quattrocento

Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli, 2018

Research paper thumbnail of Sentieri che portano al mare. Sulle vie di Bartolomeo di Tommaso e Nicola di Ulisse dai Sibillini all'Adriatico

Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli, 2018

Research paper thumbnail of Un inaspettato episodio del Trecento nel Piceno, in "Arte Cristiana", CV, 2017, 903, pp. 407-418

Research paper thumbnail of Il "Cappellone" di Santa Vittoria in Matenano: gli affreschi dell'oratorio degli Innocenti, in "Marca/Marche. Rivista di storia regionale", 2017, 8, pp.109-140.

Research paper thumbnail of Appunti su Paolo da Visso, in "Predella", 2015, 12, numero speciale "Il patrimonio dell'Italia centrale dopo il sisma del 2016", pp. 106-112.

Predella pubblica ogni anno due numeri online e due numeri monografici a stampa

Talks by Giulia Spina

Research paper thumbnail of Il Maestro del Crocifisso Loeser

Presentazione del volume di Miklos Boskovits, Mediaeval Panel Painting in Tuscany 12th to 13th century. A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting. A Supplement, a cura di Sonia Chiodo, Firenze, Giunti, 2021., 2022

Sotto il nome convenzionale di Maestro del Crocifisso Loeser è raccolto un gruppo di opere che es... more Sotto il nome convenzionale di Maestro del Crocifisso Loeser è raccolto un gruppo di opere che esemplifica la ripercussione della congiuntura tra Cimabue e Duccio negli anni ottanta del Duecento sulla pittura senese. Il nome critico, talvolta indicato come Maestro dei Crocifissi Cortona-Loeser, è stato introdotto abbastanza di recente proprio da Miklós Boskovits, nel saggio in cui recensì la mostra su Duccio del 2003 (Boskovits 2007, pp. 566-572). (Slide 2) Lo studioso ammetteva che gli sarebbe piaciuto vedere in mostra le due opere che, a suo parere, appartengono a uno stesso pittore di cultura senese: si tratta dei crocifissi su tavola che si trovano rispettivamente a Palazzo Vecchio a Firenze, proveniente dalla collezione di Charles Loeser (195), e al Museo dell'Accademia Etrusca, finalmente tornato in esposizione a seguito di un lungo restauro (194). (Slide 3) Il pittore di entrambi, secondo Boskovits, è lo stesso che dipinge tre Madonne col Bambino divise tra il Museo del Louvre, già nella collezione di André Peraté (196), la collezione Sarti a Parigi (197) e l'Allen Memorial Art Museum di Oberlin in Ohio (198). (Slide 4) La comune paternità dei due crocifissi era in effetti riconosciuta già da Edward Garrison, nell'articolo dedicato alle aggiunte al suo repertorio (Garrison 1951, pp. 207-208). Tuttavia, in seguito, tale accostamento non fu riproposto dalla critica e, anzi, le due croci sono state associate ad altri dipinti, spesso di cultura fiorentina. (Slide 5) Ad esempio, Luiz Marques, nel suo volume sulla pittura del Duecento, accostò alla croce di Palazzo Vecchio il piccolo crocifisso del Fogg Art Museum di Cambridge in Massachussets (Marques 1987, pp. 222-223). (Slide 6) In realtà quest'opera era già unita dallo storico dell'arte ungherese al gruppo del cosiddetto "Gaddo Gaddi", insieme all'Incoronazione della Vergine a mosaico in una lunetta del duomo di Firenze, ad alcuni mosaici del Battistero di Firenze, alla Madonna col Bambino di San Remigio, al crocifisso n. 1345 della Galleria dell'Accademia e alla croce della chiesa di Santo Stefano a Paterno presso Bagno a Ripoli (Boskovits 1976, pp. n.n., nn. 65-69). Il raggruppamento del cosiddetto Gaddo Gaddie dico 'cosiddetto' perché esiste un'altra proposta di identificazione del pittore con il Maestro della Santa Cecilia (per cui Bietti 1983 e Boskovits 2003)fu ripreso da Angelo Tartuferi, il quale vi aggiunse la Madonna col Bambino di Birmingham in Alabama (Tartuferi 1988, p. 442, Tartuferi 1990, pp. 49-50, 105-106). A sua volta Boskovits, nel volume del Corpus dedicato ai mosaici fiorentini, ripropose sostanzialmente lo stesso insieme col nome di "Penultimate Master" (Boskovits Corpus 2007, pp. 212-216). (Slide 7) D'altro canto, Luciano Bellosi riconosceva nel crocifisso Loeser caratteri fortemente cimabueschi che lo portavano ad attribuire l'opera, con la croce di Paterno, allo stesso pittore della Madonna di San Remigio, datando la serie agli anni settanta del Duecento (Bellosi 1998, p. 129). (Slide 8) Opere, la Madonna di San Remigio e il crocifisso Loeser, che invece a sua volta Carlo Volpe

Research paper thumbnail of Sulle sequenze narrative dei cicli di pittura murale fabrianesi

Allegretto Nuzi e il suo mondo, 2022

Research paper thumbnail of The Gothic Church of San Venanzio in Fabriano

Research paper thumbnail of Convegno Cortona 8-9.02.2020

Research paper thumbnail of Convegno Piersanti 17-18.02.2018

Books by Giulia Spina

Research paper thumbnail of Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica

Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica, 2020

Research paper thumbnail of Fabriano San Venanzio

Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano, 2021

Scheda sugli affreschi di Allegretto Nuzi in San Venanzio a Fabriano

Research paper thumbnail of La tribuna trecentesca di San Venanzio a Fabriano. Per una lettura integrata di spazi e immagini

Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano, 2021

Saggio di taglio storico-artistico sull’organismo architettonico della chiesa di San Venanzio di ... more Saggio di taglio storico-artistico sull’organismo architettonico della chiesa di San Venanzio di Fabriano tra Trecento e Quattrocento connesso alla restituzione del modello tridimensionale della tribuna e alla ricostruzione virtuale degli affreschi a cura dell’arch. Federica Corsini, rielaborando dati acquisiti da rilievo laser scanner e fotogrammetria a cura dell’arch. prof. Giorgio Verdiani e dell’arch. Alexia Charalambous (Sistema DidaLabs, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze).

Research paper thumbnail of Per la civiltà del polittico. Esercizi di ricomposizione tra problemi di stile, tipologia e carpenteria e un'aggiunta al catalogo di Marino Angeli

Marca/Marche. Rivista di storia regionale, 2023

La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo ... more La mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse da Siena a Carlo Crivelli, che ho curato insieme ad Alessandro Marchi nel 2018, comprendeva una sezione allestita nel Museo Diocesano di Fermo. In quella sede erano messi in evidenza alcuni dipinti su tavola riferibili al pittore Fra Marino Angeli, che sembrerebbe documentato dal 1437 fino al 1480: si tratta di una Madonna col Bambino, uno scomparto con Santa Lucia e San Paolo che conserva parte di carpenteria
originale, e i tre pannelli con la Madonna col Cristo in pietà, Sant’Antonio abate e San Marone, San Sebastiano e Sant’Agata. A queste opere avevo dedicato un’ampia disamina nella mia tesi di laurea, discussa all’inizio del 2016 all’Università di Firenze sotto la guida del prof. Andrea De Marchi, ma nel catalogo della mostra fermana fu possibile riportare solo parte di quei ragionamenti. Il presente articolo mi offre l’occasione di esporre qualche approfondimento su questioni stilistiche, tecniche e tipologiche, nonché sulla carpenteria originaria in cui le tavole erano inserite. Il testo che segue ricalca dunque in gran parte il capitolo del mio elaborato, con i dovuti aggiornamenti bibliografici e alcune nuove considerazioni maturate di recente.

Research paper thumbnail of Immagini che proteggono. Note sulle iconografie contro la peste nelle Marche del Quattrocento, in "Marca/Marche. Rivista di storia regionale", 2021, 17, pp. 57-72

Marca/Marche. Rivista di storia regionale, 2021

Epidemie nell'Italia centrale dalla peste al colera, dalla spagnola al covid t L'Annunziata di Mo... more Epidemie nell'Italia centrale dalla peste al colera, dalla spagnola al covid t L'Annunziata di Montecosaro tra toponomastica, storia e recenti indagini t Il Ponte del Diavolo di Tolentino: un'opera probabile di fra Benvegnate da Cingoli e l'origine di una nota leggenda t Mercanti di armi e maestri di corazze a Fermo nella seconda metà del XV secolo t Il Quattrocento artistico fabrianese t «Bellum Truentinum» dall'assedio di Civitella alla pace di Cave t Presenza storica del lupo nel territorio della Provincia di Ancona t Il commercio della lana a Visso e a Foligno nel Cinquecento t Un caso di potere familiare. I Gasparri-Silj notabili tra Otto e Novecento t Colpa e pietà in Frana allo Scalo Nord rivista di storia regionale nuovo sito con indice dei numeri arretrati

Research paper thumbnail of La decorazione dei corali di Montemorcino di Perugia: una testimonianza della miniatura umbra all’inizio del Cinquecento.

Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai carabinieri, 2020

Research paper thumbnail of Lorenzo d’Alessandro a Matelica: il percorso della prima maturità

Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per il 100 anni dalla nascita, 2021

e il Rinascimento nelle Marche che si è tenuta nel 2015 al Museo Piersanti ha fornito l'occasione... more e il Rinascimento nelle Marche che si è tenuta nel 2015 al Museo Piersanti ha fornito l'occasione per approfondire la figura di questo pittore matelicese, riscoperto dalla critica solo meno di venti anni fa, e per ricostruire la sua attività svoltasi dagli anni sessanta del Quattrocento al 1490 1. Tale circostanza ha dato anche l'opportunità di indagare i suoi rapporti con un altro protagonista della pittura marchigiana del XV secolo, Lorenzo d'Alessandro, originario di san severino Marche, documentato tra il 1465 e il 1501, molto attivo e versatile, non solo pittore ma anche miniatore 2 , disegnatore delle tarsie del coro per la basilica superiore di Assisi intagliato da domenico Indivini 3 , nonché musicista e personaggio coinvolto nelle cariche cittadine. durante la mostra matelicese, sono state esposte al Museo Piersanti anche le due tavole con i Santi Sebastiano e Caterina col profeta Daniele, e i Santi Giovanni Battista e Bernardo da Chiaravalle col profeta Eliseo, già scomparti laterali di un trittico il cui pannello centrale, una Crocifissione, è ora al Musée du Petit Palais di Avignone dopo essere transitato per la collezione Campana 4. I pannelli laterali erano conservati nella sagrestia della chiesa di santa Teresa a Matelica fin dal 1835, anno della demolizione della chiesa di sant'Antonio, dove il trittico è descritto ancora integro in una visita pastorale del 1724 5. Il complesso già nella chiesa di sant'Antonio a Matelica è stato ricollegato a Lorenzo d'Alessandro nel 2002 da Andrea de Marchi, recuperando l'attribuzione condivisa a inizio novecento-che in realtà risaliva all'inventario Campana del 1858, in riferimento alla Crocifissione 6-e in seguito messa in

Research paper thumbnail of Perugia, Santa Maria Novella dei Condotti

Ottaviano Nelli e il '400 a Gubbio, 2021

Research paper thumbnail of Giulia Spina, Un’opera in compagnia. Luca di Paolo e Lorenzo d’Alessandro nel Trittico della Pieve di Matelica

Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica, 2020

Research paper thumbnail of Per la pittura tra Sei e Settecento nelle Marche Un riepilogo per Andrea Pasqualino Marini da Recanati e alcune novita

Atti e studi - Accademia Raffaello, 2019

Research paper thumbnail of Piceno minore. Percorsi di pittura murale del secondo Quattrocento

Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli, 2018

Research paper thumbnail of Sentieri che portano al mare. Sulle vie di Bartolomeo di Tommaso e Nicola di Ulisse dai Sibillini all'Adriatico

Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e avanguardie da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli, 2018

Research paper thumbnail of Un inaspettato episodio del Trecento nel Piceno, in "Arte Cristiana", CV, 2017, 903, pp. 407-418

Research paper thumbnail of Il "Cappellone" di Santa Vittoria in Matenano: gli affreschi dell'oratorio degli Innocenti, in "Marca/Marche. Rivista di storia regionale", 2017, 8, pp.109-140.

Research paper thumbnail of Appunti su Paolo da Visso, in "Predella", 2015, 12, numero speciale "Il patrimonio dell'Italia centrale dopo il sisma del 2016", pp. 106-112.

Predella pubblica ogni anno due numeri online e due numeri monografici a stampa

Research paper thumbnail of Il Maestro del Crocifisso Loeser

Presentazione del volume di Miklos Boskovits, Mediaeval Panel Painting in Tuscany 12th to 13th century. A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting. A Supplement, a cura di Sonia Chiodo, Firenze, Giunti, 2021., 2022

Sotto il nome convenzionale di Maestro del Crocifisso Loeser è raccolto un gruppo di opere che es... more Sotto il nome convenzionale di Maestro del Crocifisso Loeser è raccolto un gruppo di opere che esemplifica la ripercussione della congiuntura tra Cimabue e Duccio negli anni ottanta del Duecento sulla pittura senese. Il nome critico, talvolta indicato come Maestro dei Crocifissi Cortona-Loeser, è stato introdotto abbastanza di recente proprio da Miklós Boskovits, nel saggio in cui recensì la mostra su Duccio del 2003 (Boskovits 2007, pp. 566-572). (Slide 2) Lo studioso ammetteva che gli sarebbe piaciuto vedere in mostra le due opere che, a suo parere, appartengono a uno stesso pittore di cultura senese: si tratta dei crocifissi su tavola che si trovano rispettivamente a Palazzo Vecchio a Firenze, proveniente dalla collezione di Charles Loeser (195), e al Museo dell'Accademia Etrusca, finalmente tornato in esposizione a seguito di un lungo restauro (194). (Slide 3) Il pittore di entrambi, secondo Boskovits, è lo stesso che dipinge tre Madonne col Bambino divise tra il Museo del Louvre, già nella collezione di André Peraté (196), la collezione Sarti a Parigi (197) e l'Allen Memorial Art Museum di Oberlin in Ohio (198). (Slide 4) La comune paternità dei due crocifissi era in effetti riconosciuta già da Edward Garrison, nell'articolo dedicato alle aggiunte al suo repertorio (Garrison 1951, pp. 207-208). Tuttavia, in seguito, tale accostamento non fu riproposto dalla critica e, anzi, le due croci sono state associate ad altri dipinti, spesso di cultura fiorentina. (Slide 5) Ad esempio, Luiz Marques, nel suo volume sulla pittura del Duecento, accostò alla croce di Palazzo Vecchio il piccolo crocifisso del Fogg Art Museum di Cambridge in Massachussets (Marques 1987, pp. 222-223). (Slide 6) In realtà quest'opera era già unita dallo storico dell'arte ungherese al gruppo del cosiddetto "Gaddo Gaddi", insieme all'Incoronazione della Vergine a mosaico in una lunetta del duomo di Firenze, ad alcuni mosaici del Battistero di Firenze, alla Madonna col Bambino di San Remigio, al crocifisso n. 1345 della Galleria dell'Accademia e alla croce della chiesa di Santo Stefano a Paterno presso Bagno a Ripoli (Boskovits 1976, pp. n.n., nn. 65-69). Il raggruppamento del cosiddetto Gaddo Gaddie dico 'cosiddetto' perché esiste un'altra proposta di identificazione del pittore con il Maestro della Santa Cecilia (per cui Bietti 1983 e Boskovits 2003)fu ripreso da Angelo Tartuferi, il quale vi aggiunse la Madonna col Bambino di Birmingham in Alabama (Tartuferi 1988, p. 442, Tartuferi 1990, pp. 49-50, 105-106). A sua volta Boskovits, nel volume del Corpus dedicato ai mosaici fiorentini, ripropose sostanzialmente lo stesso insieme col nome di "Penultimate Master" (Boskovits Corpus 2007, pp. 212-216). (Slide 7) D'altro canto, Luciano Bellosi riconosceva nel crocifisso Loeser caratteri fortemente cimabueschi che lo portavano ad attribuire l'opera, con la croce di Paterno, allo stesso pittore della Madonna di San Remigio, datando la serie agli anni settanta del Duecento (Bellosi 1998, p. 129). (Slide 8) Opere, la Madonna di San Remigio e il crocifisso Loeser, che invece a sua volta Carlo Volpe

Research paper thumbnail of Sulle sequenze narrative dei cicli di pittura murale fabrianesi

Allegretto Nuzi e il suo mondo, 2022

Research paper thumbnail of The Gothic Church of San Venanzio in Fabriano

Research paper thumbnail of Convegno Cortona 8-9.02.2020

Research paper thumbnail of Convegno Piersanti 17-18.02.2018

Research paper thumbnail of Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica

Luca di Paolo e Lorenzo d'Alessandro. Stile, tecnica e restauro del trittico degli Ottoni al Museo Piersanti di Matelica, 2020

Research paper thumbnail of Il Museo Piersanti e la sua collezione. Introduzione

Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per i 100 anni dalla nascita, 2021

Introduzione e indice degli atti del convegno "Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ri... more Introduzione e indice degli atti del convegno "Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per i 100 anni dalla nascita"