Vincenzo Tedesco | University of Messina (original) (raw)
Books by Vincenzo Tedesco
Nel vasto panorama degli studi sul ruolo rivestito dalla magia nella storia culturale dell’umanit... more Nel vasto panorama degli studi sul ruolo rivestito dalla magia nella storia culturale dell’umanità, l’aspetto climatico è stato spesso relegato ai margini; eppure si tratta di un tema non solo affascinante, ma anche particolarmente rilevante per comprendere l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura nel corso dei secoli. La difficoltà del genere umano di spiegare alcuni fenomeni atmosferici percepiti come anomali ha stimolato, in passato, diverse interpretazioni magico-religiose, secondo le quali la responsabilità di tali accadimenti ricadeva di volta in volta su divinità, demoni o individui straordinari in diversa misura posti in relazione con la sfera del sovrannaturale. L’intento del volume è pertanto quello di colmare questo vuoto proponendo, attraverso cinque saggi di studiosi specializzati, un percorso di lunga durata che spazia dall’età antica a quella moderna, dalla mitologia alla religione, dalle leggende e dai racconti tramandati di generazione in generazione fino ai casi concreti di cui è rimasta traccia negli archivi delle magistrature laiche ed ecclesiastiche.
Compito degli inquisitori era rintracciare la presenza di eretici nelle comunità e condannarli in... more Compito degli inquisitori era rintracciare la presenza di eretici nelle comunità e condannarli in base alle pene previste dal diritto inquisitoriale, che potevano comprendere forme di penitenza di vario genere e giungere fino all'abiura e, in casi estremi, alla condanna a morte. Tuttavia, l'Inquisizione non si concentrava solo sulla repressione delle eresie che contraddicevano uno o più aspetti della dottrina cattolica, ma volgeva il suo sguardo verso un'ampia gamma di reati, tra i quali figura anche - e in maniera tutt'altro che secondaria - la pratica delle arti magiche che si riteneva fossero ispirate dal demonio. Il volume si propone di indagare il modo in cui si evolsero, durante il tardo Medioevo, la trattatistica inquisitoriale e i documenti pontifici sul tema della magia e del suo rapporto con l'eresia, per il quale si dispone di una messa a fuoco ancora parziale, ma che risulta essere essenziale se si vogliono comprendere la costruzione del crimine di stregoneria e gli sviluppi della caccia alle streghe.
Aracne, 2018
Il volume, che inaugura la collana “Mediterraneo. Culture, Società e Istituzioni tra Medioevo ed ... more Il volume, che inaugura la collana “Mediterraneo. Culture, Società e Istituzioni tra Medioevo ed Età Contemporanea”, nasce da un’idea della compianta collega Carmela Maria Rugolo: conoscere le ricerche che stanno portando avanti alcuni giovani studiosi e fornire loro una tribuna per discuterne. Otto degli undici lavori contenuti in esso sono stati, infatti, discussi nel corso dei seminari promossi dalla SocietàMessinese di Storia Patria in collaborazione con il Dottorato di Ricerca in Scienze Storiche, Archeologiche e Filologiche dell’Università degli Studi di Messina. Gli altri tre contributi sono comunque maturati attraverso un dialogo con gli organizzatori degli stessi seminari. Invero, accanto ai lavori di dottorandi e di dottori di ricerca che hanno di recente discusso le loro tesi (Abbate, Campagna, Frisone, Minissale, Smedile, Tedesco, Teramo, Tigani), trovano spazio i contributi di studiosi da tempo attivi nel campo della ricerca storica (Guarino, Mellusi, Vermiglio). Il volume, dunque, prospetta dei risultati in parte già maturati e al contempo pone le premesse per ulteriori approfondimenti. Ricordando Carmela Maria Rugolo, gli autori e i curatori le dedicano questo libro.
Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca. – 1752) si trasferì a Napoli per ... more Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca. – 1752) si trasferì a Napoli per studiare medicina, dove divenne in breve tempo uno degli uomini di spicco della società colta partenopea e strinse rapporti di amicizia con intellettuali di straordinaria levatura, come Giambattista Vico e Celestino Galiani. Uomo di grande spessore culturale, Poeta si dedicò con grandi risultati non solo all’arte medica, nella quale eccelse al punto da ricoprire per quasi vent’anni la prestigiosa cattedra primaria di Medicina pratica, ma anche ad altri campi dello scibile, come la poesia (fu membro dell’Accademia dell’Arcadia) e la filosofia. Questo saggio colma un vuoto storiografico su un personaggio che, con la sua attività professionale, il suo interesse profondo per la cultura e le opere da lui scritte, diede un contributo non trascurabile al patrimonio di conoscenze settecentesco.
Dodici saggi prodotti da ex studenti del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Uni... more Dodici saggi prodotti da ex studenti del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Università degli Studi di Messina costituiscono un percorso di ricerca che spazia dalla storia della schiavitù a quella delle minoranze; dalla storia delle eresie e della loro repressione alle vicende di artisti esuli; dalle rivolte e guerre civili alle imprese di conquista coloniali; dalle vicende legate a particolari tipologie di produzione a quelle degli ordini e congregazioni religiose; dalle figure di militanti nei partiti alla storia del pensiero politico. Ricerche e tematiche di carattere disparato legate tra loro da un unico metro: gli uomini. Uomini che formano la società, uomini che detengono o sono vittime del potere, uomini che conquistano o perdono la loro libertà.
Lo scopo di questo libro è quello di presentare, quanto più dettagliatamente possibile, alcuni as... more Lo scopo di questo libro è quello di presentare, quanto più dettagliatamente possibile, alcuni aspetti chiave dell’esperienza valdese in Calabria tra basso medioevo e prima età moderna; ossia di quel gruppo di individui che intorno al XIV secolo si sono insediati in Calabria integrandosi nella realtà locale pur mantenendo la propria specifica alterità culturale finché una serie di avvenimenti endogeni ed esogeni al gruppo stesso non hanno portato, nel 1561, in un contesto radicalmente mutato, al loro massacro da parte della forza congiunta delle autorità spagnole e cattoliche.
Papers by Vincenzo Tedesco
A fronte della grande mole di studi sulla censura ecclesiastica della carta stampata, in particol... more A fronte della grande mole di studi sulla censura ecclesiastica della carta stampata, in particolare a partire dalla creazione degli Indici dei libri proibiti (il primo fu quello paolino del 1559, ma a Venezia era già stato pubblicato un catalogo specifico nel 1554) e di un’apposita congregazione all’uopo preposta (1571), sembra decisamente meno florido il filone di studi sulla censura dei libri che circolavano manoscritti in Europa prima dell’intuizione di Gutenberg. Eppure quest’attività censoria ci fu e fu importante, come mostrano, ad esempio, i lavori dedicati ai roghi del Talmud e in generale alla condanna e distruzione dei libri ebraici posteriori all’Antico Testamento, che erano intesi dalle autorità cattoliche come “deformazioni” successive. In tal senso, Marina Caffiero ha dimostrato che le dinamiche repressive contro la cultura talmudica funsero da archetipi per le successive azioni primo-modernistiche sul controllo librario. Tuttavia, la censura dei manoscritti nel basso Medioevo non si limitò alla questione ebraica, ma riguardò tutta una serie di testi ritenuti in vario modo “ereticali”, e su questo aspetto la storiografia non sembra aver prestato particolare attenzione. L’intento della ricerca è quello di analizzare come la cosiddetta “Inquisizione medievale” predispose, nel secolo della grande manualistica (il XIV), la distruzione o il controllo della circolazione di tali opere, facendo riferimento, in particolare, agli scritti di Bernard Gui, Zanchino Ugolini e Nicolau Eymerich, che consentono di comprendere l’evoluzione del fenomeno lungo tutto l’arco del secolo in aree differenti d’Europa (rispettivamente: Francia, Italia, Spagna).
Despite the extensive body of research on ecclesiastical censorship of printed books—particularly following the creation of the Indexes of Prohibited Books (the first being the Pauline Index of 1559, though a specific catalogue had already been published in Venice in 1554) and the establishment of a dedicated congregation for this purpose in 1571—studies on the censorship of manuscripts circulating in Europe prior to Gutenberg's invention appear significantly less developed. Yet, such censorship existed and played a pivotal role, as evidenced, for example, by works examining the burnings of the Talmud and the condemnation and destruction of post-Biblical Jewish texts. These were perceived by Catholic authorities as later “distortions.” In this regard, Marina Caffiero has shown that repressive measures against Talmudic culture served as archetypes for early modern book-control practices. However, manuscript censorship in the late Middle Ages extended beyond the Jewish question to encompass a broader range of texts deemed “heretical” in various ways—a subject to which historiography has paid relatively little attention. This research aims to analyse how the so-called “medieval Inquisition” orchestrated, during the century of major inquisitorial manuals (the 14th century), the destruction or regulation of the circulation of such works. Particular focus is given to the writings of Bernard Gui, Zanchino Ugolini, and Nicolau Eymerich, which shed light on the evolution of the phenomenon throughout the century in different regions of Europe (specifically France, Italy, and Spain).
Il saggio si propone di portare alla luce un episodio di repressione antistregonica finora sconos... more Il saggio si propone di portare alla luce un episodio di repressione antistregonica finora sconosciuto che si verificò nell’Italia centrale, in particolare ad Amelia, nel 1446 e che condusse alla condanna a morte di almeno due presunte streghe. Di tali avvenimenti rimangono alcune fonti rinvenute presso l’Archivio comunale di Amelia, ossia una sentenza pronunciata contro una donna chiamata Iohannola il 22 ottobre 1446 e altre notizie riportate nei registri comunali delle Riformanze. Il caso oggetto di studio arricchisce la conoscenza storica di un fenomeno complesso e sfaccettato come quello della stregoneria quattrocentesca (per la quale si dispone di una quantità di fonti importante ma di gran lunga inferiore rispetto ai secoli successivi) e si colloca in continuità con quanto già emerso dalle precedenti ricerche svolte in aree limitrofe. Similmente al processo contro Matteuccia di Francesco, avvenuto a Todi nel 1428 e pubblicato da Domenico Mammoli nel 1969, nonché a quelli perugini di metà secolo studiati da Ugolino Nicolini e da lui editi nel 1987, l’azione giudiziaria amerina non fu intrapresa dal giudice ecclesiastico, bensì da quello secolare e fu caratterizzata, almeno inizialmente, da una certa rigidità; inoltre, se a Todi la condanna di Matteuccia era avvenuta in seguito all’attività omiletica di Bernardino da Siena, ad Amelia le indagini si verificarono con ogni probabilità successivamente alla convocazione, nel 1445, da parte delle autorità cittadine in cerca di predicatori, di frati della levatura di Giacomo della Marca e Giovanni da Capestrano, entrambi minori osservanti particolarmente legati alla figura di Bernardino. I processi dell’anno successivo sono spia dell’instaurazione di un clima di delazione che, dopo le prime condanne, condusse le stesse autorità cittadine a intervenire per porre un freno al proliferare delle denunce.
Vincenzo Tedesco, Un episodio di magia rituale nella Perugia del XIV secolo: la sentenza di conda... more Vincenzo Tedesco, Un episodio di magia rituale nella Perugia del XIV secolo: la sentenza di condanna contro Nicola di Masolo, in Flavia Buzzetta (a cura di), Profezia, magia e alchimia in epoca medievale e rinascimentale, Officina di Studi Medievali, Palermo 2024, pp. 137-148.
Atti del convegno internazionale "Profezia, magia e alchimia in epoca medievale e rinascimentale", organizzato dall’Officina di Studi Medievali e tenutosi a Palermo dal 5 al 7 ottobre 2022.
The essay aims to study the homiletic activity of Bernardino of Siena in its later form, through ... more The essay aims to study the homiletic activity of Bernardino of Siena in its later form, through the analysis of the Paduan lenten of 1443, reported by Daniele da Porcìa and rewritten by Fra Girolamo da Venezia. It is a text which is still unpublished and mostly neglected by historiography. The homilies of 1443 constitute a perfect sylloge of the mature thought of the Tuscan friar and, in particular, the n. 27 of the collection, entitled Exortatio iustorum ad patientiam, sheds light on what pertains to the closely interconnected themes of infanticide and witchcraft, on which Bernardino had often insisted in the past. The resumption of these arguments after some time and their readaptation to the new context show to what extent he has become the spokesman of the most recent instances of learned debate, proposing them to his audience through adequate considerations and exempla.
Folklore, Magic, and Witchcraft, 2021
Il gioco delle frodi. Elementi magici nelle novelle quattrocentesche, 2021
The aim of this study is to investigate some aspects of the fifteenth-century magical culture thr... more The aim of this study is to investigate some aspects of the fifteenth-century magical culture through a type of source which is often neglected by historians: the Italian novellas. The analysis is based on some collections produced by four authors from different areas of the Italian peninsula, who also operated in different periods during the fifteenth century: Il paradiso degli Alberti attributed to Giovanni Gherardi, the Novelle by the Pseudo-Gentile Sermini, the Novellino by Tommaso Guardati (known as Masuccio Salernitano) and Le Porretane by Giovanni Sabadino degli Arienti. The study of these texts allows us to understand which were the elements drawn from contemporary culture that the storytellers made use of in narrating mostly imaginative stories, contributing significantly to the circulation of magical knowledge through the use of literary artifice.
Lo scopo del presente contributo è quello di approfondire alcuni aspetti della cultura magica quattrocentesca attraverso una tipologia di fonte spesso trascurata da parte degli storici: la novellistica italiana. Si è scelto di analizzare le raccolte prodotte da quattro autori provenienti da diverse aree della penisola italiana e operanti in periodi differenti nel corso del XV secolo: Il paradiso degli Alberti attribuito a Giovanni Gherardi, le Novelle dello Pseudo-Gentile Sermini, il Novellino di Tommaso Guardati (noto come Masuccio Salernitano) e Le Porretane di Giovanni Sabadino degli Arienti. Lo studio di questo corpus di testi consente di comprendere quali furono gli elementi tratti dal patrimonio di conoscenze coevo di cui i novellieri fecero uso nel narrare racconti perlopiù fantasiosi, contribuendo in maniera significativa alla circolazione del sapere magico mediante il ricorso all’artificio letterario.
«Non già l'huomo per le stelle, ma le stelle son fatte per l'huomo». La repressione dell’astrologia giudiziaria a Siena negli anni dell’emanazione della bolla «Coeli et terrae» (1586), 2021
The paper aims to study how the repression of astrology occurred in southern Tuscany following th... more The paper aims to study how the repression of astrology occurred in southern Tuscany following the condemnation expressed in the bull Coeli et terrae, issued by the pope Sixtus V on January 5, 1586. The Sistine bull imposed the requisition of all books of astrology and related disciplines, both in print and in manuscripts, as well as the revocation of all concessions in force until then. The documents preserved in the archive of the Sienese court of the Holy Office clearly show how the new directives led not only to the confiscation of entire libraries, but also to a general increase of the fight against divination practices, which were then still particularly widespread in different social and cultural spheres but sometimes communicating. An overall look at the trials, however, also shows that the repressive action was more incisive in the eighties of the sixteenth century and then weakened considerably in the following period until the complete cessation of the accusations.
Between Hell and Paradise. The legend of the soul of the Emperor Trajan, in Marina Montesano (edited by), Folklore, Magic, and Witchcraft. Cultural Exchanges from the Twelfth to Eighteenth Century, Routledge, London-New York, 2021
The aim of this chapter is to detail how the perception of a well-known legend changed across a n... more The aim of this chapter is to detail how the perception of a well-known legend changed across a number of times and places, from its origin as an element of early medieval Christian hagiography to its becoming, a millennium later, a heretical proposition for the early modern Catholic Church. The legend concerns the soul of Roman Emperor Trajan (Marcus Ulpius Nerva Traianus, 53–117 AD), second of the Nerva-Antonine dynasty, who ruled from 98 until 117.
Scandalo ed eresia al monastero del Santuccio: il processo inquisitoriale contro suor Daria Carli Piccolomini, 2021
L’imponente fondo archivistico del tribunale senese del Sant’Uffizio, conservato in Vaticano pres... more L’imponente fondo archivistico del tribunale senese del Sant’Uffizio, conservato in Vaticano presso l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede e accessibile agli studiosi a partire dal 1998, contiene ancora numerosi fascicoli processuali inediti che consentono di perfezionare la comprensione di diversi aspetti della storia religiosa senese e dell’intera Toscana meridionale in età moderna.
Uno dei processi più interessanti, anche per la ricchezza delle informazioni contenute nelle circa 250 carte che lo compongono, è quello subito dalla nobildonna Daria Carli Piccolomini, una delle monache del monastero di Santa Maria degli Angeli di Siena (detto del “Santuccio”), tra il 1599 e il 1602. La suora era accusata di aver maturato convinzioni eterodosse estremamente particolari, unite a una certa dose di scetticismo: ella dichiarava pubblicamente di non avere una «fede viva» riguardo molti aspetti della dottrina cattolica, tra cui l’incarnazione del Verbo e la passione di Cristo; inoltre, temeva a tal punto il meccanismo dell’escatologia cristiana incentrato sull’espiazione dei peccati da odiare Dio per aver creato un sistema così terribile da prevedere persino pene infernali eterne per le anime peccatrici. A Dio rimproverava, inoltre, l’errore di creare uomini e donne pur sapendo – grazie alla sua visione dell’eternità – che alcuni di essi non si sarebbero salvati.
Il processo inquisitoriale contro la suora, svolto dall’inquisitore francescano Zaccaria Orcioli da Ravenna prevalentemente mediante interrogatori che avvenivano attraverso le grate del monastero, apre uno squarcio non solo sulle questioni dottrinali poste dall’inquisita, ma anche sugli effetti collaterali della monacazione giovanile, sui rapporti non sempre idilliaci che venivano talvolta a instaurarsi tra le consorelle all’interno dei monasteri, sulla gestione degli “scandali” che talvolta vi si verificavano, nonché sui meccanismi di controllo messi in atto dalle autorità ecclesiastiche. Il processo contro Daria Carli Piccolomini, infatti, venne avviato dall’Inquisizione su segnalazione del vescovo e, col tempo, divenne talmente rilevante da richiedere l’intervento non solo della Congregazione romana del Sant’Uffizio, ma persino del papa stesso, Clemente VIII, il quale ebbe l’ultima parola sulla conclusione della causa.
La dimensione orale del dissenso religioso: un’indagine sui processi per “proposizioni ereticali” a Siena (secc. XVI-XVII), 2020
Il presente contributo costituisce una delle prime esposizioni della ricerca di dottorato condott... more Il presente contributo costituisce una delle prime esposizioni della ricerca di dottorato condotta dallo scrivente in quanto allievo della Scuola Superiore di Studi Storici dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino. 1 Sull'attività di questi due importanti dicasteri della Curia romana, tra i tanti validi lavori degli ultimi decenni, si vedano almeno: Jesús Martínez De Bujanda (a cura di), Index des livres interdits,
La repressione del valdismo nel Meridione d'Italia nella seconda metà del XVI secolo. Una ricerca sul caso pugliese, 2020
La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi c... more La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi che, nel corso del basso Medioevo, si erano stanziate nell’Italia meridionale, in particolare in Calabria e in Puglia. Oggi, grazie a una ricca produzione scientifica, la complessa evoluzione degli eventi che portarono alla drammatica repressione degli anni Sessanta del XVI secolo è ormai nota nelle sue numerose sfaccettature e, pertanto, le più recenti tendenze della ricerca storica sono volte a indagare altri aspetti meno conosciuti della presenza valdese, come i flussi migratori, i rapporti feudali e quelli con le altre popolazioni presenti sul territorio, nonché la vita delle comunità nel travagliato periodo successivo alle fasi più cruente delle stragi e dei processi. Quanto a questi ultimi, sembra essersi ormai sedimentata un’interpretazione storica, risalente alla metà del secolo scorso, secondo cui la repressione avvenuta in Puglia, grazie alla missione del padre gesuita Cristobal Rodriguez, sia stata piuttosto blanda, soprattutto se paragonata a quella calabrese. Lo scopo del presente contributo è di verificare la correttezza di tale assunto alla luce di alcuni documenti, a oggi inediti, rinvenuti nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Nel vasto panorama degli studi sul ruolo rivestito dalla magia nella storia culturale dell’umanit... more Nel vasto panorama degli studi sul ruolo rivestito dalla magia nella storia culturale dell’umanità, l’aspetto climatico è stato spesso relegato ai margini; eppure si tratta di un tema non solo affascinante, ma anche particolarmente rilevante per comprendere l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura nel corso dei secoli. La difficoltà del genere umano di spiegare alcuni fenomeni atmosferici percepiti come anomali ha stimolato, in passato, diverse interpretazioni magico-religiose, secondo le quali la responsabilità di tali accadimenti ricadeva di volta in volta su divinità, demoni o individui straordinari in diversa misura posti in relazione con la sfera del sovrannaturale. L’intento del volume è pertanto quello di colmare questo vuoto proponendo, attraverso cinque saggi di studiosi specializzati, un percorso di lunga durata che spazia dall’età antica a quella moderna, dalla mitologia alla religione, dalle leggende e dai racconti tramandati di generazione in generazione fino ai casi concreti di cui è rimasta traccia negli archivi delle magistrature laiche ed ecclesiastiche.
Compito degli inquisitori era rintracciare la presenza di eretici nelle comunità e condannarli in... more Compito degli inquisitori era rintracciare la presenza di eretici nelle comunità e condannarli in base alle pene previste dal diritto inquisitoriale, che potevano comprendere forme di penitenza di vario genere e giungere fino all'abiura e, in casi estremi, alla condanna a morte. Tuttavia, l'Inquisizione non si concentrava solo sulla repressione delle eresie che contraddicevano uno o più aspetti della dottrina cattolica, ma volgeva il suo sguardo verso un'ampia gamma di reati, tra i quali figura anche - e in maniera tutt'altro che secondaria - la pratica delle arti magiche che si riteneva fossero ispirate dal demonio. Il volume si propone di indagare il modo in cui si evolsero, durante il tardo Medioevo, la trattatistica inquisitoriale e i documenti pontifici sul tema della magia e del suo rapporto con l'eresia, per il quale si dispone di una messa a fuoco ancora parziale, ma che risulta essere essenziale se si vogliono comprendere la costruzione del crimine di stregoneria e gli sviluppi della caccia alle streghe.
Aracne, 2018
Il volume, che inaugura la collana “Mediterraneo. Culture, Società e Istituzioni tra Medioevo ed ... more Il volume, che inaugura la collana “Mediterraneo. Culture, Società e Istituzioni tra Medioevo ed Età Contemporanea”, nasce da un’idea della compianta collega Carmela Maria Rugolo: conoscere le ricerche che stanno portando avanti alcuni giovani studiosi e fornire loro una tribuna per discuterne. Otto degli undici lavori contenuti in esso sono stati, infatti, discussi nel corso dei seminari promossi dalla SocietàMessinese di Storia Patria in collaborazione con il Dottorato di Ricerca in Scienze Storiche, Archeologiche e Filologiche dell’Università degli Studi di Messina. Gli altri tre contributi sono comunque maturati attraverso un dialogo con gli organizzatori degli stessi seminari. Invero, accanto ai lavori di dottorandi e di dottori di ricerca che hanno di recente discusso le loro tesi (Abbate, Campagna, Frisone, Minissale, Smedile, Tedesco, Teramo, Tigani), trovano spazio i contributi di studiosi da tempo attivi nel campo della ricerca storica (Guarino, Mellusi, Vermiglio). Il volume, dunque, prospetta dei risultati in parte già maturati e al contempo pone le premesse per ulteriori approfondimenti. Ricordando Carmela Maria Rugolo, gli autori e i curatori le dedicano questo libro.
Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca. – 1752) si trasferì a Napoli per ... more Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca. – 1752) si trasferì a Napoli per studiare medicina, dove divenne in breve tempo uno degli uomini di spicco della società colta partenopea e strinse rapporti di amicizia con intellettuali di straordinaria levatura, come Giambattista Vico e Celestino Galiani. Uomo di grande spessore culturale, Poeta si dedicò con grandi risultati non solo all’arte medica, nella quale eccelse al punto da ricoprire per quasi vent’anni la prestigiosa cattedra primaria di Medicina pratica, ma anche ad altri campi dello scibile, come la poesia (fu membro dell’Accademia dell’Arcadia) e la filosofia. Questo saggio colma un vuoto storiografico su un personaggio che, con la sua attività professionale, il suo interesse profondo per la cultura e le opere da lui scritte, diede un contributo non trascurabile al patrimonio di conoscenze settecentesco.
Dodici saggi prodotti da ex studenti del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Uni... more Dodici saggi prodotti da ex studenti del corso di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Università degli Studi di Messina costituiscono un percorso di ricerca che spazia dalla storia della schiavitù a quella delle minoranze; dalla storia delle eresie e della loro repressione alle vicende di artisti esuli; dalle rivolte e guerre civili alle imprese di conquista coloniali; dalle vicende legate a particolari tipologie di produzione a quelle degli ordini e congregazioni religiose; dalle figure di militanti nei partiti alla storia del pensiero politico. Ricerche e tematiche di carattere disparato legate tra loro da un unico metro: gli uomini. Uomini che formano la società, uomini che detengono o sono vittime del potere, uomini che conquistano o perdono la loro libertà.
Lo scopo di questo libro è quello di presentare, quanto più dettagliatamente possibile, alcuni as... more Lo scopo di questo libro è quello di presentare, quanto più dettagliatamente possibile, alcuni aspetti chiave dell’esperienza valdese in Calabria tra basso medioevo e prima età moderna; ossia di quel gruppo di individui che intorno al XIV secolo si sono insediati in Calabria integrandosi nella realtà locale pur mantenendo la propria specifica alterità culturale finché una serie di avvenimenti endogeni ed esogeni al gruppo stesso non hanno portato, nel 1561, in un contesto radicalmente mutato, al loro massacro da parte della forza congiunta delle autorità spagnole e cattoliche.
A fronte della grande mole di studi sulla censura ecclesiastica della carta stampata, in particol... more A fronte della grande mole di studi sulla censura ecclesiastica della carta stampata, in particolare a partire dalla creazione degli Indici dei libri proibiti (il primo fu quello paolino del 1559, ma a Venezia era già stato pubblicato un catalogo specifico nel 1554) e di un’apposita congregazione all’uopo preposta (1571), sembra decisamente meno florido il filone di studi sulla censura dei libri che circolavano manoscritti in Europa prima dell’intuizione di Gutenberg. Eppure quest’attività censoria ci fu e fu importante, come mostrano, ad esempio, i lavori dedicati ai roghi del Talmud e in generale alla condanna e distruzione dei libri ebraici posteriori all’Antico Testamento, che erano intesi dalle autorità cattoliche come “deformazioni” successive. In tal senso, Marina Caffiero ha dimostrato che le dinamiche repressive contro la cultura talmudica funsero da archetipi per le successive azioni primo-modernistiche sul controllo librario. Tuttavia, la censura dei manoscritti nel basso Medioevo non si limitò alla questione ebraica, ma riguardò tutta una serie di testi ritenuti in vario modo “ereticali”, e su questo aspetto la storiografia non sembra aver prestato particolare attenzione. L’intento della ricerca è quello di analizzare come la cosiddetta “Inquisizione medievale” predispose, nel secolo della grande manualistica (il XIV), la distruzione o il controllo della circolazione di tali opere, facendo riferimento, in particolare, agli scritti di Bernard Gui, Zanchino Ugolini e Nicolau Eymerich, che consentono di comprendere l’evoluzione del fenomeno lungo tutto l’arco del secolo in aree differenti d’Europa (rispettivamente: Francia, Italia, Spagna).
Despite the extensive body of research on ecclesiastical censorship of printed books—particularly following the creation of the Indexes of Prohibited Books (the first being the Pauline Index of 1559, though a specific catalogue had already been published in Venice in 1554) and the establishment of a dedicated congregation for this purpose in 1571—studies on the censorship of manuscripts circulating in Europe prior to Gutenberg's invention appear significantly less developed. Yet, such censorship existed and played a pivotal role, as evidenced, for example, by works examining the burnings of the Talmud and the condemnation and destruction of post-Biblical Jewish texts. These were perceived by Catholic authorities as later “distortions.” In this regard, Marina Caffiero has shown that repressive measures against Talmudic culture served as archetypes for early modern book-control practices. However, manuscript censorship in the late Middle Ages extended beyond the Jewish question to encompass a broader range of texts deemed “heretical” in various ways—a subject to which historiography has paid relatively little attention. This research aims to analyse how the so-called “medieval Inquisition” orchestrated, during the century of major inquisitorial manuals (the 14th century), the destruction or regulation of the circulation of such works. Particular focus is given to the writings of Bernard Gui, Zanchino Ugolini, and Nicolau Eymerich, which shed light on the evolution of the phenomenon throughout the century in different regions of Europe (specifically France, Italy, and Spain).
Il saggio si propone di portare alla luce un episodio di repressione antistregonica finora sconos... more Il saggio si propone di portare alla luce un episodio di repressione antistregonica finora sconosciuto che si verificò nell’Italia centrale, in particolare ad Amelia, nel 1446 e che condusse alla condanna a morte di almeno due presunte streghe. Di tali avvenimenti rimangono alcune fonti rinvenute presso l’Archivio comunale di Amelia, ossia una sentenza pronunciata contro una donna chiamata Iohannola il 22 ottobre 1446 e altre notizie riportate nei registri comunali delle Riformanze. Il caso oggetto di studio arricchisce la conoscenza storica di un fenomeno complesso e sfaccettato come quello della stregoneria quattrocentesca (per la quale si dispone di una quantità di fonti importante ma di gran lunga inferiore rispetto ai secoli successivi) e si colloca in continuità con quanto già emerso dalle precedenti ricerche svolte in aree limitrofe. Similmente al processo contro Matteuccia di Francesco, avvenuto a Todi nel 1428 e pubblicato da Domenico Mammoli nel 1969, nonché a quelli perugini di metà secolo studiati da Ugolino Nicolini e da lui editi nel 1987, l’azione giudiziaria amerina non fu intrapresa dal giudice ecclesiastico, bensì da quello secolare e fu caratterizzata, almeno inizialmente, da una certa rigidità; inoltre, se a Todi la condanna di Matteuccia era avvenuta in seguito all’attività omiletica di Bernardino da Siena, ad Amelia le indagini si verificarono con ogni probabilità successivamente alla convocazione, nel 1445, da parte delle autorità cittadine in cerca di predicatori, di frati della levatura di Giacomo della Marca e Giovanni da Capestrano, entrambi minori osservanti particolarmente legati alla figura di Bernardino. I processi dell’anno successivo sono spia dell’instaurazione di un clima di delazione che, dopo le prime condanne, condusse le stesse autorità cittadine a intervenire per porre un freno al proliferare delle denunce.
Vincenzo Tedesco, Un episodio di magia rituale nella Perugia del XIV secolo: la sentenza di conda... more Vincenzo Tedesco, Un episodio di magia rituale nella Perugia del XIV secolo: la sentenza di condanna contro Nicola di Masolo, in Flavia Buzzetta (a cura di), Profezia, magia e alchimia in epoca medievale e rinascimentale, Officina di Studi Medievali, Palermo 2024, pp. 137-148.
Atti del convegno internazionale "Profezia, magia e alchimia in epoca medievale e rinascimentale", organizzato dall’Officina di Studi Medievali e tenutosi a Palermo dal 5 al 7 ottobre 2022.
The essay aims to study the homiletic activity of Bernardino of Siena in its later form, through ... more The essay aims to study the homiletic activity of Bernardino of Siena in its later form, through the analysis of the Paduan lenten of 1443, reported by Daniele da Porcìa and rewritten by Fra Girolamo da Venezia. It is a text which is still unpublished and mostly neglected by historiography. The homilies of 1443 constitute a perfect sylloge of the mature thought of the Tuscan friar and, in particular, the n. 27 of the collection, entitled Exortatio iustorum ad patientiam, sheds light on what pertains to the closely interconnected themes of infanticide and witchcraft, on which Bernardino had often insisted in the past. The resumption of these arguments after some time and their readaptation to the new context show to what extent he has become the spokesman of the most recent instances of learned debate, proposing them to his audience through adequate considerations and exempla.
Folklore, Magic, and Witchcraft, 2021
Il gioco delle frodi. Elementi magici nelle novelle quattrocentesche, 2021
The aim of this study is to investigate some aspects of the fifteenth-century magical culture thr... more The aim of this study is to investigate some aspects of the fifteenth-century magical culture through a type of source which is often neglected by historians: the Italian novellas. The analysis is based on some collections produced by four authors from different areas of the Italian peninsula, who also operated in different periods during the fifteenth century: Il paradiso degli Alberti attributed to Giovanni Gherardi, the Novelle by the Pseudo-Gentile Sermini, the Novellino by Tommaso Guardati (known as Masuccio Salernitano) and Le Porretane by Giovanni Sabadino degli Arienti. The study of these texts allows us to understand which were the elements drawn from contemporary culture that the storytellers made use of in narrating mostly imaginative stories, contributing significantly to the circulation of magical knowledge through the use of literary artifice.
Lo scopo del presente contributo è quello di approfondire alcuni aspetti della cultura magica quattrocentesca attraverso una tipologia di fonte spesso trascurata da parte degli storici: la novellistica italiana. Si è scelto di analizzare le raccolte prodotte da quattro autori provenienti da diverse aree della penisola italiana e operanti in periodi differenti nel corso del XV secolo: Il paradiso degli Alberti attribuito a Giovanni Gherardi, le Novelle dello Pseudo-Gentile Sermini, il Novellino di Tommaso Guardati (noto come Masuccio Salernitano) e Le Porretane di Giovanni Sabadino degli Arienti. Lo studio di questo corpus di testi consente di comprendere quali furono gli elementi tratti dal patrimonio di conoscenze coevo di cui i novellieri fecero uso nel narrare racconti perlopiù fantasiosi, contribuendo in maniera significativa alla circolazione del sapere magico mediante il ricorso all’artificio letterario.
«Non già l'huomo per le stelle, ma le stelle son fatte per l'huomo». La repressione dell’astrologia giudiziaria a Siena negli anni dell’emanazione della bolla «Coeli et terrae» (1586), 2021
The paper aims to study how the repression of astrology occurred in southern Tuscany following th... more The paper aims to study how the repression of astrology occurred in southern Tuscany following the condemnation expressed in the bull Coeli et terrae, issued by the pope Sixtus V on January 5, 1586. The Sistine bull imposed the requisition of all books of astrology and related disciplines, both in print and in manuscripts, as well as the revocation of all concessions in force until then. The documents preserved in the archive of the Sienese court of the Holy Office clearly show how the new directives led not only to the confiscation of entire libraries, but also to a general increase of the fight against divination practices, which were then still particularly widespread in different social and cultural spheres but sometimes communicating. An overall look at the trials, however, also shows that the repressive action was more incisive in the eighties of the sixteenth century and then weakened considerably in the following period until the complete cessation of the accusations.
Between Hell and Paradise. The legend of the soul of the Emperor Trajan, in Marina Montesano (edited by), Folklore, Magic, and Witchcraft. Cultural Exchanges from the Twelfth to Eighteenth Century, Routledge, London-New York, 2021
The aim of this chapter is to detail how the perception of a well-known legend changed across a n... more The aim of this chapter is to detail how the perception of a well-known legend changed across a number of times and places, from its origin as an element of early medieval Christian hagiography to its becoming, a millennium later, a heretical proposition for the early modern Catholic Church. The legend concerns the soul of Roman Emperor Trajan (Marcus Ulpius Nerva Traianus, 53–117 AD), second of the Nerva-Antonine dynasty, who ruled from 98 until 117.
Scandalo ed eresia al monastero del Santuccio: il processo inquisitoriale contro suor Daria Carli Piccolomini, 2021
L’imponente fondo archivistico del tribunale senese del Sant’Uffizio, conservato in Vaticano pres... more L’imponente fondo archivistico del tribunale senese del Sant’Uffizio, conservato in Vaticano presso l’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede e accessibile agli studiosi a partire dal 1998, contiene ancora numerosi fascicoli processuali inediti che consentono di perfezionare la comprensione di diversi aspetti della storia religiosa senese e dell’intera Toscana meridionale in età moderna.
Uno dei processi più interessanti, anche per la ricchezza delle informazioni contenute nelle circa 250 carte che lo compongono, è quello subito dalla nobildonna Daria Carli Piccolomini, una delle monache del monastero di Santa Maria degli Angeli di Siena (detto del “Santuccio”), tra il 1599 e il 1602. La suora era accusata di aver maturato convinzioni eterodosse estremamente particolari, unite a una certa dose di scetticismo: ella dichiarava pubblicamente di non avere una «fede viva» riguardo molti aspetti della dottrina cattolica, tra cui l’incarnazione del Verbo e la passione di Cristo; inoltre, temeva a tal punto il meccanismo dell’escatologia cristiana incentrato sull’espiazione dei peccati da odiare Dio per aver creato un sistema così terribile da prevedere persino pene infernali eterne per le anime peccatrici. A Dio rimproverava, inoltre, l’errore di creare uomini e donne pur sapendo – grazie alla sua visione dell’eternità – che alcuni di essi non si sarebbero salvati.
Il processo inquisitoriale contro la suora, svolto dall’inquisitore francescano Zaccaria Orcioli da Ravenna prevalentemente mediante interrogatori che avvenivano attraverso le grate del monastero, apre uno squarcio non solo sulle questioni dottrinali poste dall’inquisita, ma anche sugli effetti collaterali della monacazione giovanile, sui rapporti non sempre idilliaci che venivano talvolta a instaurarsi tra le consorelle all’interno dei monasteri, sulla gestione degli “scandali” che talvolta vi si verificavano, nonché sui meccanismi di controllo messi in atto dalle autorità ecclesiastiche. Il processo contro Daria Carli Piccolomini, infatti, venne avviato dall’Inquisizione su segnalazione del vescovo e, col tempo, divenne talmente rilevante da richiedere l’intervento non solo della Congregazione romana del Sant’Uffizio, ma persino del papa stesso, Clemente VIII, il quale ebbe l’ultima parola sulla conclusione della causa.
La dimensione orale del dissenso religioso: un’indagine sui processi per “proposizioni ereticali” a Siena (secc. XVI-XVII), 2020
Il presente contributo costituisce una delle prime esposizioni della ricerca di dottorato condott... more Il presente contributo costituisce una delle prime esposizioni della ricerca di dottorato condotta dallo scrivente in quanto allievo della Scuola Superiore di Studi Storici dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino. 1 Sull'attività di questi due importanti dicasteri della Curia romana, tra i tanti validi lavori degli ultimi decenni, si vedano almeno: Jesús Martínez De Bujanda (a cura di), Index des livres interdits,
La repressione del valdismo nel Meridione d'Italia nella seconda metà del XVI secolo. Una ricerca sul caso pugliese, 2020
La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi c... more La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi che, nel corso del basso Medioevo, si erano stanziate nell’Italia meridionale, in particolare in Calabria e in Puglia. Oggi, grazie a una ricca produzione scientifica, la complessa evoluzione degli eventi che portarono alla drammatica repressione degli anni Sessanta del XVI secolo è ormai nota nelle sue numerose sfaccettature e, pertanto, le più recenti tendenze della ricerca storica sono volte a indagare altri aspetti meno conosciuti della presenza valdese, come i flussi migratori, i rapporti feudali e quelli con le altre popolazioni presenti sul territorio, nonché la vita delle comunità nel travagliato periodo successivo alle fasi più cruente delle stragi e dei processi. Quanto a questi ultimi, sembra essersi ormai sedimentata un’interpretazione storica, risalente alla metà del secolo scorso, secondo cui la repressione avvenuta in Puglia, grazie alla missione del padre gesuita Cristobal Rodriguez, sia stata piuttosto blanda, soprattutto se paragonata a quella calabrese. Lo scopo del presente contributo è di verificare la correttezza di tale assunto alla luce di alcuni documenti, a oggi inediti, rinvenuti nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Vincenzo Tedesco, Tolomei, Giovanni Battista, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto d... more Vincenzo Tedesco, Tolomei, Giovanni Battista, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, vol. 96 (2019), pp. 34-36.
Vincenzo Tedesco, Tolomei, Celso, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclo... more Vincenzo Tedesco, Tolomei, Celso, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, vol. 96 (2019), pp. 23-24.
Vincenzo Tedesco, Tolomei, Camillo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Encic... more Vincenzo Tedesco, Tolomei, Camillo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, vol. 96 (2019), pp. 22-23.
This paper aims to give a contribution to the biography of Alessandro Sozzini (1508-1541), son of... more This paper aims to give a contribution to the biography of Alessandro Sozzini (1508-1541), son of the Jurisconsult Mariano and legal scholar himself. Born in the capital city of the Republic of Siena, Alessandro Sozzini had a short but intense life: after he got his degree in law, he taught in his hometown and also in Padua (in the Venetian Republic) and in Macerata (in the Papal States), where he died. He is an emblematic example of mobility of the intellectuals in 16th century, who travelled around many cities and states of the Italian Peninsula teaching in the Studia of the Renaissance.
Resorting to the supernatural to find something lost is a practice that can be observed over a ve... more Resorting to the supernatural to find something lost is a practice that can be observed over a very large range of times and places. With the affirmation of Christianity, these kinds of habits and beliefs were considered superstitious by the Church. During the early modern era, the institution appointed to control the integrity of the faithful in the Italian peninsula was the Supreme Sacred Congregation of the Roman and Universal Inquisition, which had a significant number of local tribunals spread over the territory. This essay aims to study the diffusion of the practice of finding treasures by using magical items and rituals in the area under the jurisdiction of the Sienese tribunal of the Holy Office (approximately the entire southern Tuscany), whose trial sources are preserved in the Archive of the Congregation for the Doctrine of the Faith (Vatican City). The research, based on around seventy individual cases, shows an interesting belief from a historical–anthropological point of view, namely: although in most cases people were looking for everyday objects that they had lost, sometimes, they used the same rituals to search for ancient treasures that they heard were buried or hidden in a particular place (church, field, or cellar), with the presence of guardians like spirits or demons, that had to be driven away with a prayer or an exorcism before taking possession of the treasure.
Recensione al volume di Franco Cardini intitolato "L'avventura di un povero cavaliere del Cristo.... more Recensione al volume di Franco Cardini intitolato "L'avventura di un povero cavaliere del Cristo. Frate Francesco, Dante, madonna Povertà" (Laterza, Roma-Bari 2021), pubblicata sulla rivista «Mediaeval Sophia», 24 (2022), pp. 159-163.
Recensione al volume di Alessandra Quaranta intitolato "Medici-physici trentini nella seconda met... more Recensione al volume di Alessandra Quaranta intitolato "Medici-physici trentini nella seconda metà del Cinquecento. Sapere medico, identità professionale e scambi cultural-scientifici con le corti asburgiche" (Università di Trento-Dipartimento di Lettere e Filosofia, Trento 2019), apparsa sulla rivista «Annali. Recensioni. Online» (ARO), 4/2 (2021), pp. 30-31.
Recensione al volume di Marina Montesano intitolato "Classical Culture and Witchcraft in Medieval... more Recensione al volume di Marina Montesano intitolato "Classical Culture and Witchcraft in Medieval and Renaissance Italy" (Palgrave Macmillan, Cham 2018), apparsa sulla rivista «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken» (QFIAB), 100 (2020), pp. 719-720.
Recensione a: Elisa Goudriaan, Florentine Patricians and Their Networks. Structures Behind the Cu... more Recensione a: Elisa Goudriaan, Florentine Patricians and Their Networks. Structures Behind the Cultural Success and the Political Representation of the Medici Court (1600–1660), Brill, Leiden-Boston 2017, in «Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken» (QFIAB), 99 (2019), pp. 678-679.
Recensione al volume curato da Gian Luca D'Errico dal titolo "Il Corano e il pontefice. Ludovico ... more Recensione al volume curato da Gian Luca D'Errico dal titolo "Il Corano e il pontefice. Ludovico Marracci fra cultura islamica e Curia papale" (Carocci, Roma 2015), apparsa sulla rivista "Annali di storia dell'esegesi", 35/1 (2018), pp. 271-274.
Recensione al volume di Riccardo Berardi: La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e s... more Recensione al volume di Riccardo Berardi: La contea di Corigliano. Profilo storico, economico e sociale della Sibaritide (secoli XI-XVI), Ferrari, Rossano 2015 apparsa sulla rivista "Rogerius", Anno XVIII, n. 2/doppio, Luglio-Dicembre 2015, pp. 159-160.
Organiser: Marina Montesano (Università degli Studi di Messina). Participants: Andrea Ma... more Organiser:
Marina Montesano (Università degli Studi di Messina).
Participants:
Andrea Maraschi (Università degli Studi di Bologna) - Fare l’amore e fare la guerra. Un caso norvegese di stregoneria (1325) in relazione a uno scenario culturale e normativo in piena evoluzione.
Claudia Renzi (Italian Doctoral School of Religious Studies - University of St. Andrews) - Margarita olim de Grosseto et nunc de Viterbio: un processo inedito per stregoneria del 1428 nel Patrimonium Sancti Petri.
Vincenzo Tedesco (Università degli Studi di Messina) - La caccia alle streghe di Amelia del 1446: un esempio inedito di repressione antistregonica quattrocentesca.
Il dibattito sull'identità di genere riveste nel discorso pubblico contemporaneo uno spazio sempr... more Il dibattito sull'identità di genere riveste nel discorso pubblico contemporaneo uno spazio sempre più significativo, e influisce e si riflette anche sulla storiografia più attenta e sensibile, in virtù della innegabile circolarità che intercorre fra le urgenze del presente e la riflessione sul passato.
Il tema del marginale femminile ha attraversato il dibattito storico-culturale internazionale degli ultimi decenni approdando a conclusioni spesso contrapposte. Nello studio collettivo Rethinking medieval margins and marginality (Routledge, 2020) si è ritornati sulle categorie e tipizzazioni anche del femminile a partire dallo sguardo sui luoghi, sulla produzione legislativa e sulla qualità della fonte: “If so many inhabitants of medieval Europe can be qualified as "marginal," it is important to interrogate where the margins lay and what it means that the majority of people occupied them”.
Lo sguardo sociale sul femminile, gli intrecci con le forme d’esercizio di un potere ampiamente maschile non sono stati fattori secondari nella costruzione di un concetto, quello della marginalità femminile, certamente spesso scivoloso, e che ha creato forme di vittimizzazione foriere, nel lungo periodo, anche di debolezze storiografiche.
Fattori culturali, tra Medioevo ed Età moderna, hanno schiacciato il femminile su tipizzazioni (fattucchiere, streghe, eretiche, vagabonde, meretrici, etc..) emergenti in modo diffuso dalle carte processuali (Same Bodies, Different Women: 'Other' Women in the Middle Ages and the Early Modern, Trivent 2019) ad esempio, ma anche dalla trattatistica teologico-morale, da quella medica e da quella religiosa che pure, quest’ultima, ha mostrato intenzioni e volontà disciplinanti e teorie di sante utili alla creazione di modelli diffusi.
Si è parlato di fama e infamia, di corpi osservati e usati, di volontà corrette e debordanti, di capacità di affermazione soggettiva e di subordinazione (La fama delle donne: pratiche femminili e società tra Medioevo ed Età moderna, Viella 2020; Ai margini del Medioevo: storia culturale dell'alterità, Carocci 2022).
Un dibattito non concluso e, data la complessità degli elementi storiograficamente analizzati, in costante evoluzione. Per questo e su tutto questo, il convegno vuole tornare a riflettere, avvalendosi di contributi aggiornati e continuamente in dialogo.
Title: NARRATIVE AND LITERARY NETWORKS: EXOTISM, MAGIC, AND WITCHCRAFT FROM TEXT TO SCREEN Organ... more Title: NARRATIVE AND LITERARY NETWORKS: EXOTISM, MAGIC, AND WITCHCRAFT FROM TEXT TO SCREEN
Organiser: Marina Montesano, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università degli Studi di Messina
Moderator: Debora Moretti, Centre for Renaissance & Early Modern Studies,
University of York
Paper 144-a: Witches and Movies: A Contemporary Gaze (Language: English)
Marina Montesano
Paper 144-b: Connections between the Human and Non-Human Sphere: A
Comparative Study of Magical Practices and Magic Operators in
The Last Kingdom, Vikings, and The 13th Warrior, in Their
Literary Versions and the Historical and Archaeological Primary
Sources (Language: English)
Debora Moretti
Paper 144-c: Rethinking Medieval History in the Comics: An Analysis of Don
Rosa’s Work (Language: English)
Vincenzo Tedesco, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università degli Studi di Messina
Title: MINORITIES IN THE LATE MIDDLE AGES: CROSSING ETHNIC, LINGUISTIC, AND RELIGIOUS BORDERS Org... more Title: MINORITIES IN THE LATE MIDDLE AGES: CROSSING ETHNIC, LINGUISTIC, AND RELIGIOUS BORDERS
Organiser: Marina Montesano, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne,
Università degli Studi di Messina
Moderator: Marina Montesano
Paper 622-a: Shaping Identity, Forging Belonging in Late Medieval Europe:
Jews and Christians in Franciscan Thought (Language: English)
Fabrizio Conti, Department of History & Humanities, John Cabot
University, Roma.
Paper 622-b: The Romani People in Western Europe: First Encounters
(Language: English)
Marina Montesano.
Paper 622-c: Waldenses in Southern Italy Form Coexistence to Repression:
History of an Ethnic-Religious Minority (Language: English)
Vincenzo Tedesco, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne,
Università degli Studi di Messina.
Titolo dell'intervento: «Inquisizione ed ebrei nel Trecento».
Title of the speech: «I easily cause hailstorms»: Witchcraft and Weather Magic in 15th-Century Tr... more Title of the speech: «I easily cause hailstorms»: Witchcraft and Weather
Magic in 15th-Century Treatises. The conference took place on Zoom Meetings.
International Conference, October 13th, 2021
https://unipd.zoom.us/j/84716055240?pwd=SDh2Ym1ObkRpcDZGN1BERU9WQ1NXUT09
9 novembre 2019, ore 10:00-19:00 Aula Parva, Dipartimento SAGAS, Università degli Studi di Firenz... more 9 novembre 2019, ore 10:00-19:00
Aula Parva, Dipartimento SAGAS, Università degli Studi di Firenze
Via San Gallo 10, Firenze
Giornata di studi.
Violenza sacra. Rappresentazioni, istituzioni, dottrine e pratiche della violenza religiosa tra Medioevo ed Età moderna.
Overview written by the organizer, Prof. Marina Montesano. If there is one thing recent scholars... more Overview written by the organizer, Prof. Marina Montesano.
If there is one thing recent scholarship about witch-hunting has assured, it is that all mono-causality theories must be ruled-out. So many factors have been discovered and investigated: the climate change which occurred around the year 1600 and its social-economic consequences (Wolfgang Behringer, "Witchcraft Persecutions in Bavaria: Popular Magic, Religious Zealotry and Reason of State in Early Modern Europe", Cambridge, 1997); the scientific debate that framed many of the phenomena related to witchcraft (Stuart Clark, "Thinking with demons: the idea of witchcraft in early modern Europe", Oxford, 1997); the social conditions in village communities and how often bottom-down thrust gave way to trials against alleged witches (Robin Briggs, "Witches and Neighbors: The Social and Cultural Context of European Witchcraft", Oxford, 2002); the reading of folk-beliefs in the light of heretical prosecutions and demonology (Richard Kieckhefer, "European Witch Trials: Their Foundations in Popular and Learned Culture, 1300-1500", London, 1976). All those, and many other approaches, have proven very useful for understanding witch-hunt, but only as one mosaic of a puzzle.
Yet, the circulation of cultural ideas about witchcraft among different people and environments is a field only partially developed. Since antiquity, more specifically during the Late Middle Ages and the early modern period, multitudes of heterogeneous bodies of knowledge have developed concerning folkloric beliefs, magic, sorcery and witchcraft. Those bodies of knowledge interacted on different levels of perception, transfer, adoption, and change. Via processes of cultural exchange, ideas, narratives, images could spread among different milieus. Exchanges were anything but a one-way top down transmission of knowledge, but orally transmitted knowledge was laid down frequently in written texts or images. Literary sources could mirror popular beliefs, as it frequently happened in Medieval times. Different social milieus with their different bodies of knowledge created spaces of communication, and enabled the transmission of ideas between the elite and popular domain. These patterns crossed geographical, political, confessional as well as linguistic boundaries. Cultural translations and hybridisations were central into shaping believes and practices.
Members of specific networks, including the learned and the religious elite (canonists, lawmakers, theologists, inquisitors) constructed relevant bodies of knowledge with ‘materials’ that were taken out of different contexts. A very good exemplification is given by preachers, especially in the Late Middle Ages, when popular preaching became widely spread and influential in many sectors of people’s lives. However, the preacher (and inquisitor) was not just some kind of anthropologist who discovered ancient beliefs, but also an inventor or at least someone who was capable of reading another preacher’s sermon describing a tradition (say) rooted in French or German, and of retelling it in Italy, making it his own. This way the circulation of themes of folklore, magic and witchcraft became more effective in shaping what was by then perceived as a collective phenomenon. Even the ultimate stage of trials, and the memory of them, with their judges, defendants, witnesses, assumed vital roles in negotiations over the contents of beliefs.
Purpose of this panel is to investigate different contexts in which those processes took place: the Renaissance dialogue about the ancients, that we are used to perceive as an enlightening moment in European history, could also revive memories of ancient witchcraft; the hagiographic legend of the soul of the emperor Traianus could pass from being considered a miracle to being condemned as a heretical proposition.
Evento organizzato dalla Società Italiana per la Storia dell'Età Moderna (SISEM) e dal Dipartimen... more Evento organizzato dalla Società Italiana per la Storia dell'Età Moderna (SISEM) e dal Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità (DiSSGeA)
Seminario di studi: "Magika hiera". Astri, miracoli e magia tra passato e presente Aula Magna - D... more Seminario di studi:
"Magika hiera". Astri, miracoli e magia tra passato e presente
Aula Magna - DiCAM (Università degli Studi di Messina)
Giovedì 24 maggio 2018
Ripensando Lutero A 500 anni dalla Riforma Protestante Sala Mostre - DICAM Messina, 22 novembre 2017
Riformare le religioni nel mondo moderno (XVI-XVIII secolo). Atelier per giovani ricercatori Ref... more Riformare le religioni nel mondo moderno (XVI-XVIII secolo). Atelier per giovani ricercatori
Reforming Religions in the Modern World (XVIth-XVIIIth centuries). Workshop for young researchers
Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose
Piazza di San Firenze, 3
Firenze, 11-13 settembre 2017
Witchcraft, Demonology and Magic, 2020
Open Access https://www.mdpi.com/books/pdfview/book/2289
Migrazioni e minoranze. Mobilità e integrazione delle alterità nella prima Età moderna (coord. Be... more Migrazioni e minoranze. Mobilità e integrazione delle alterità nella prima Età moderna (coord. Benedetto Ligorio, relatori Vincenzo Tedesco, Marco Cesareo, Alessandro Abbate).
Riforma e movimenti religiosi, 2020
Indice "Riforma e movimenti religiosi" 8 (dicembre 2020). Sezione monografica "Amore e sessualità... more Indice "Riforma e movimenti religiosi" 8 (dicembre 2020). Sezione monografica "Amore e sessualità in età medievale e moderna"
In seguito all’apertura dell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede (1998) si è ... more In seguito all’apertura dell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede (1998) si è potuto osservare un considerevole incremento degli studi sull’Inquisizione romana e sulla sua affermazione e ramificazione nella penisola italiana a partire dalla metà del XVI secolo; gli storici che se ne sono occupati si sono soffermati su diverse tematiche, tra le quali occorre annoverare almeno quelle relative alla storia istituzionale, agli eretici e alle eresie, alla stregoneria, alle proibizioni e alle censure. La ricerca che qui si propone verte su un aspetto che, a fronte della messe di lavori inerenti agli argomenti poc’anzi elencati, a parte rare eccezioni, appare trascurato dalla storiografia, ossia il controllo esercitato dai tribunali inquisitoriali sulla vita delle comunità nella sua dimensione orale. Il diritto canonico, per descrivere le espressioni passibili di condanna perché contrarie alla dottrina cattolica, aveva creato, già nel corso del basso Medioevo, la fattispecie di reato delle “proposizioni ereticali”, ossia frasi o parole proferite in diversi contesti, sia pubblici che privati, le quali venivano percepite dagli uditori come non ortodosse, tanto da destare scandalo e da far temere, a volte, che fossero segnali di diffusione di pensieri ereticali. Si è scelto di delimitare l’area di indagine alla zona sottoposta alla giurisdizione del tribunale senese del Sant’Uffizio, che operava su un’area piuttosto vasta corrispondente all’odierna Toscana meridionale, allora suddivisa politicamente in una grande area facente parte del Granducato mediceo (lo “Stato Nuovo”, inglobato dopo la Guerra di Siena) e la fascia costiera, strategicamente importante e controllata più o meno indirettamente dagli spagnoli.
Il nucleo su cui si basa la ricerca è costituito da un corpus di circa centocinquanta casi processuali inediti verificatisi tra gli ultimi venti anni del XVI secolo e la prima metà del XVII; si tratta di un campione piuttosto ampio dal quale è possibile ricavare le linee principali attraverso le quali si esprimeva il dissenso religioso nel senese, nonché le forme della repressione attuata dal tribunale del Sant’Uffizio nello svolgimento del compito di controllo della vita spirituale dei fedeli. La ricchezza della fonte processuale permette, inoltre, di approfondire alcuni casi specifici che mostrano con vividezza rara i dubbi e le inquietudini religiose di una società che, in pieno clima controriformistico, appare tutt’altro che omologata e disciplinata, come talvolta è stata dipinta.
La tesi è articolata in undici sezioni. Innanzitutto vi è un’introduzione generale utile a presentare il tema, che è poi sviluppato nei successivi sette capitoli. Nel primo di essi si mostra l’evoluzione della giurisprudenza in materia di “proposizioni ereticali” dal momento in cui appare per la prima volta in forma compiuta nella manualistica per gli inquisitori del XIV secolo fino ai più densi e precisi trattati cinque-seicenteschi. Il secondo capitolo introduce, invece, l’ambiente religioso della Toscana meridionale e ha la finalità di delineare da un lato la fioritura dell’eterodossia in quest’area nel corso del Cinquecento, dall’altro l’introduzione dell’Inquisizione romana dopo la fine della guerra di Siena e la sua graduale affermazione come foro ecclesiastico deputato al controllo e alla repressione del dissenso di natura religiosa. Nel terzo capitolo viene quindi proposta una panoramica dei processi inquisitoriali attraverso l’individuazione e l’analisi delle tematiche ricorrenti più frequentemente nelle asserzioni e nelle discussioni che venivano denunciate al Sant’Uffizio, sulle quali poi erano imbastiti i processi. Seguono altri quattro capitoli dedicati ad alcuni casi emblematici che, per la ricchezza dei contenuti, hanno reso necessaria una trattazione specifica, in seguito ai quali un agile capitolo conclusivo si propone di sintetizzare i principali risultati emersi nello svolgimento della ricerca. Il testo è corredato, inoltre, da un’appendice documentaria in cui vengono proposte, in trascrizione integrale, le sentenze maggiormente rilevanti tra quelle esposte nel corso dell’opera e da una bibliografia contenente le fonti primarie e secondarie citate nelle pagine precedenti.
In definitiva, l’analisi dei discorsi che venivano riferiti alle autorità, dell’evoluzione della giurisprudenza inquisitoriale in materia di proposizioni ereticali, dell’andamento dei processi, delle strategie difensive degli inquisiti e del modus operandi degli inquisitori nell’atto di controllare ciò che veniva detto nelle aree afferenti alla loro giurisdizione, nonché degli esiti ultimi di questi procedimenti giudiziari, pone il lavoro nel più ampio contesto dello studio della libertà di parola in età moderna.