Erica Baricci | Università degli Studi dell'Insubria (original) (raw)
Uploads
Papers by Erica Baricci
Specula 9, 2024
Libro di Ester"). Nella Provenza della prima metà del Trecento, il tema di Ester comincia a ricev... more Libro di Ester"). Nella Provenza della prima metà del Trecento, il tema di Ester comincia a ricevere un'attenzione particolare. In quest'epoca e luogo sono composti testi in ebraico, come trattati esegetici, poesie religiose, parodie, ed anche parafrasi in giudeo-provenzale del libro biblico. Queste parafrasi, in versi e in rima, sono rielaborazioni letterarie pensate per essere recitate durante la festa di Purim. In questo contributo, sono analizzate le varie possibili rese in giudeo-provenzale dei versetti 1-6 del primo capitolo del Libro di Ester. Questi primi versetti, che descrivono la città di Susa e i banchetti che il re approntò nel giardino del suo palazzo, sono stati ampiamente commentati e diversamente interpretati, per via della loro difficoltà, dovuta alla sinteticità dell'originale e all'abbondanza di termini rari e oscuri. Attraverso una indagine comparata sulle scelte traduttorie e sulle fonti, risulta chiaro come queste parafrasi, per quanto create per un intento letterario e performativo, riflettano al contempo le posizioni degli autori in materia di esegesi del testo biblico. Infine, è presentata anche la traduzione provenzale "cristiana" di Est. 1:1-6, conservata nel ms. Paris, BNF, 2426 (XV sec.). La comparazione tra versioni provenienti da ambienti tanto diversi permette di cogliere come la traduzione sia un processo condizionato dal contesto del traduttore, dal messaggio che egli vuole veicolare, dalla tradizione in cui si riconosce. Tuttavia, a ispirare tanti testi su Ester (cristiani ed ebrei) nella Provenza tra Trecento e Quattrocento, potrebbe essere stata anche una identificazione tra re Assuero e il suo lussuoso palazzo nella capitale Susa e la corte pontificia di Avignone.
Recovering a "bellicose" Latin-Tocharian comparison Sergio Ribichini La règle et son contexte. So... more Recovering a "bellicose" Latin-Tocharian comparison Sergio Ribichini La règle et son contexte. Soph. fr. 126 Radt et le sacrifice punique d'enfants Alessandro Roccati Equivalenze toponomastiche diacroniche nell'Egitto antico Claudia Rosenzweig Quando a Venezia si parlava yiddish (secc. XV-XVII
Erica Baricci, 2023
Sometimes, in the Commedia dell’arte, Jewish characters who speak Judeo-Italian appear on the sta... more Sometimes, in the Commedia dell’arte, Jewish characters who speak Judeo-Italian appear on the stage, revealing a strong intention on the part of non-Jewish authors to mimic the language spoken by contemporary Jews. Therefore, the study of these external sources is very useful to enrich our knowledge of the Judeo-Italian of the early modern period. In this article I will present the scena all’ebraica of the comedy 'Novantanove Disgrazie di Pulcinella' (Rome 1769) by Gregorio Mancinelli. The text, published here in its entirety for the first time, will be preceded by an introduction and accompanied by an English translation and an analysis of the language and contents.
Erica Baricci, 2023
Ms. Brotherton Library (Leeds) Roth 32, copied in Avignon during the XV century, is the only witn... more Ms. Brotherton Library (Leeds) Roth 32, copied in Avignon during the XV century, is the only witness of a Judeo-Provençal siddur, the daily and festival Jewish prayer-book. It represents an important source of information not only for the liturgy adopted by XV-century Provençal Jews, but also for Judeo-Provençal language. In this essay, I provide the edition of some unpublished songs and prayers from ms. Roth 32 and I carry out some hypothesis concerning this specific variety of Judeo-Provençal. In particular, I examine the method of translation from Hebrew to Judeo-Provençal, explaining the meaning of some rare or otherwise unattested words: they are neologisms, loanwords (even from Judeo-Arabic) and terms otherwise attested only in Modern Provençal. I also consider the relationship between Judeo-Provençal, as it is attested in the siddur-i.e. the "scholastic" Judeo-Provençal-and some hints of the Provençal which was spoken by XV century Provençal Jews, in order to evidence the diaphasic complexity of this language. Finally, I compare the Judeo-Provençal translation of the Šema' Israel to the Judeo-Italian one, in order to introduce new linguistic data in the debate concerning the possible (Judeo-Latin?) common tradition underlying the Judeo-Romance translations of the Bible and the Siddur.
Specula: Revista de Humanidades y Espiritualidad
Ad oggi sono noti alla comunità scientifica cinque epitalami giudeo-catalani, conservati in due m... more Ad oggi sono noti alla comunità scientifica cinque epitalami giudeo-catalani, conservati in due manoscritti (Gerusalemme, Biblioteca Nazionale Universitaria, ms. 8° 3312 e Oxford, Bodleian Library, ms. Lyell 98) risalenti a metà XV secolo e provenienti da ambiente provenzale. Tra questi, una particolare attenzione spetta a piyyu? na’eh, un ‘canto festivo’ pensato per i festeggiamenti che seguono il rito nuziale. Questo canto è una parodia, dai toni umoristici e dalle forti allusioni erotiche, che si presenta in forma di dialogo tra i due sposi, un vecchio e una ragazza. Il primo non vuole consumare l’amore, data l’età, ma, per l’insistenza della moglie, le propone infine di farsi sostituire da un baldo giovanotto. L’interesse di questo testo riguarda innanzitutto il linguaggio, e in secondo luogo la sua forma letteraria. Per quanto riguarda il linguaggio, esso è scritto in un giudeo-catalano in cui la componente ebraica è sottilmente intrecciata a quella romanza. Gli ebraismi sono f...
The Ma‘asé-Ester, “Esther’s affairs”, is a 14th-century Judeo- Provençal poem on the story of Es... more The Ma‘asé-Ester, “Esther’s affairs”, is a 14th-century Judeo-
Provençal poem on the story of Esther, intended for a recital during
the banquet for Purim.
The short poem – recently discovered in the single manuscript that
preserves it – is a new precious document that enriches a small
corpus of medieval Judeo-Provençal texts. This book offers the first
critical edition of the complete text accompanied by a detailed
study of the sources and the language. It guides us in
understanding why the story of Esther became such a popular
theme in 14th-century Provence, and in what way the Avignon
Papacy and the studies on Moses Maimonides influenced this
literary novelty.
Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominaz... more Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominazioni diverse, e uno dei giochi infantili che maggiormente ha attratto l’attenzione degli studi etnografici, per i suoi rimandi al rito e al mito, connessi alle specifiche modalita del percorso d’andata e ritorno entro uno schema tracciato a terra. Attraverso considerazioni d’ordine lessicale e storico, s’intende evidenziare e giustificare la natura labirintica del gioco, ad oggi solo sporadicamente ipotizzata. In appendice, una testimonianza della scrittrice Carla Muschio. The Mondo (Italian word for Hopscotch ) is one of the most known children’s playground games. In Italy and across the globe, this game is called by several different names, even in the same language and nation. Since it is connected to the rite and the myth, being a sort of initiation path represented into a scheme drawn on the ground, it has been the object of more than one ethnographic research. By analyzing some l...
In copertina: Illustrations de Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, P... more In copertina: Illustrations de Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, Picart Bernard (1673-1733), Bibliothèque nationale de France Progetto sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese valdesi e metodiste). pp_4 e 238-definitive.indd 4 12/11/20 15:30
Tutti i volumi della collana sono sottoposti a peer review
Altre Modernita Rivista Di Studi Letterari E Culturali, Apr 29, 2014
Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile'-05/2014 222 che comprende uno sple... more Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile'-05/2014 222 che comprende uno splendido nécessaire per scrivere fabbricato nella raffinata e allora remota Cina. Le donne infatti possiedono libri; li leggono e li annotano con intelligenza, come fa Sara, figlia di Haver Shemarya, vissuta nella Francia renana del XIII secolo, che sulla sua Bibbia appone il proprio nome e riporta correzioni e aggiunte al testo tali da rivelare una profonda conoscenza della lingua e della grammatica ebraica. 2 Infine, qualche mano femminile si cimenta anche con la letteratura, come la moglie di Dunash ibn Labrat. Lui, illustre grammatico e poeta ebreo fondatore dello stile andaluso, 3 vissuto nella Spagna mussulmana del X secolo, lei "not only […] the first identifiable woman poet in the Hebrew language since the biblical poetess Miriam and Deborah […] also the only one for centuries to come" (Rosen 2003: 2). Nel corpus di poesie di Dunash, infatti, ve n'è una che gli studiosi sono propensi ad attribuire alla moglie. 4 Mentre Dunash si trova in esilio, evento del quale sono pressoché ignote le circostanze, anche se chiaramente vi si recò senza la famiglia, la moglie gli indirizza un lieve canto venato di malinconia, nel quale sembra alludere, in conclusione, alla ragione di tale allontanamento, forse la caduta in disgrazia del poeta presso il suo signore: Will her love remember his graceful doe, Her only son in her arms as he parted? On her left hand he placed a ring from his right, On his wrist she placed her bracelet. As a keepsake she took his mantle from him, And he in turn took hers from her. Would he settle now in the land of Spain, If its prince gave him half a kingdom? (Dole ibid. 27) La lirica è intessuta di citazioni bibliche, dai Proverbi (5: 19) a Ester (5: 3) fino, soprattutto, al Cantico dei Cantici (5: 7; 8: 6-7), da cui nessun poeta d'amore medievale, a maggior ragione se ebreo, può prescindere. 5 L'immagine d'esordio della donna col bambino, molto bella e quasi pittorica, richiama, pur a distanza di secoli, l'ironico e delicato colophon di Myriam bat Benaya, la copista yemenita che trascrive manoscritti e intanto allatta, quasi a stabilire 2 Tutti questi episodi di scrittura "al femminile" sono tratti dal ricco quadro che ne fa Colette Sirat (Sirat ibid. 14-23). 3 Cfr. Carmi 1981: 97. 4 Si tratta di un frammento proveniente dalla Genizah del Cairo editato da Ezra Fleischer (1984:189-202). L'attribuzione non è del tutto pacifica, poiché c'è chi sostiene che il testo non sia altro che un divertissement di Dunash, il quale si mette nei panni della moglie. Un dubbio analogo, del resto, è sollevato nel caso delle tensos provenzali tra un trovatore e una trobairitz [Lazzerini 2001: 108-109]. Quello che ci sembra di poter affermare, in ogni caso, è che, se anche si trattasse di un esperimento poetico di Dunash, il ricorso palese a una serie di temi "femminili" (l'amore lontano, la donna sola in patria col bambino, il pegno di un monile, etc.), che come vedremo non è esclusiva di questo testo, lascia presupporre che vi fossero canzoni di questo tipo composte ed eseguite da donne (vd. infra).
"Enthymema" 23 (2019), pp. 416-433, 2019
Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominaz... more Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominazioni diverse, è uno dei giochi infantili che maggiormente ha attratto l'attenzione degli studi etnografici, per i suoi ri-mandi al rito e al mito, connessi alle specifiche modalità del percorso d'an-data e ritorno entro uno schema tracciato a terra. Attraverso considerazioni d'ordine lessicale e storico, s'intende evidenziare e giustificare la natura la-birintica del gioco, ad oggi solo sporadicamente ipotizzata. In appendice, una testimonianza della scrittrice Carla Muschio. Parole chiave-Mondo; Campana; Gioco; Labirinto; Mundus; Rito. Abstract-The Mondo (Italian word for Hopscotch) is one of the most known children's playground games. In Italy and across the globe, this game is called by several different names, even in the same language and nation. Since it is connected to the rite and the myth, being a sort of initiation path represented into a scheme drawn on the ground, it has been the object of more than one ethnographic research. By analyzing some lexical and historical evidences, this paper aims to stress and motivate the labyrinthic nature of the Mondo game, which has been rarely proposed since now. As an appendix, a testimony by the writer Carla Muschio.
Altre Modernita Rivista Di Studi Letterari E Culturali, Jun 25, 2011
En Suzan, denfre las filhas De las juzieuas, i ac una orfanela Qe era paura e mesquenela, mot con... more En Suzan, denfre las filhas De las juzieuas, i ac una orfanela Qe era paura e mesquenela, mot condela e mot irnela, c'on apelavan Esterela. 1 (Roman d'Esther, vv. 402-406) 2
I Ma‛ a śēy-'Estēr: un nuovo testo "giudeo-provenzale"
Étude du corpus de textes judéo-provençaux au Moyen Âge, avec une édition des Mā' a śēy-'Ēster (m... more Étude du corpus de textes judéo-provençaux au Moyen Âge, avec une édition des Mā' a śēy-'Ēster (ms. Rome, Casanatense 3140), XI + 392 pages. Thèse soutenue le 23 avril 2014 auprès de l
Dell'antico francese "degli ebrei" si parla sin dal debuttare stesso della Romanistica: nel 1872 ... more Dell'antico francese "degli ebrei" si parla sin dal debuttare stesso della Romanistica: nel 1872 Arsène Darmesteter inaugura il primo numero di «Romania» con un articolo 1 che propone di studiare le fonti in caratteri ebraici per arricchire la conoscenza delle lingue romanze nel Medioevo. Tra tutte, lo studioso si concentra in particolare sul materiale hébreu-français e presenta un primo spoglio di testi, distinguendo tra «glosses» (sic!), traduzioni romanze contenute nei commentari rabbinici, e «glossaires», ovvero raccolte autonome di glosse, accompagnate spesso da parafrasi e da un commento in ebraico.
Ester non raccontava né del suo popolo né delle sue origini, perché Mordekhay le aveva ingiunto c... more Ester non raccontava né del suo popolo né delle sue origini, perché Mordekhay le aveva ingiunto che non lo raccontasse. (Est.2:10) Questa storia "inizia nella Mantova di fine Settecento". Come ricorda l'autrice, "la comunità ebraica all'epoca si concentra in poche strade intorno all'attuale via Bertani. Dal 1612 è stato istituito il ghetto (con l'obbligo per gli ebrei di risiedervi), cui si accede da quattro porte che la sera vengono chiuse". La Mantova ebraica, tuttavia, ha origini più antiche: il primo insediamento data 1415. Quando i Gonzaga diventarono i Signori della città, molti banchieri ebrei vi furono invitati, protetti dal favore dei Duchi e da vari privilegi.
Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile ' -05/2014 221 Saggi/Ensayos/Essais... more Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile ' -05/2014 221 Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile' -05/2014 222 che comprende uno splendido nécessaire per scrivere fabbricato nella raffinata e allora remota Cina. Le donne infatti possiedono libri; li leggono e li annotano con intelligenza, come fa Sara, figlia di Haver Shemarya, vissuta nella Francia renana del XIII secolo, che sulla sua Bibbia appone il proprio nome e riporta correzioni e aggiunte al testo tali da rivelare una profonda conoscenza della lingua e della grammatica ebraica. 2 Infine, qualche mano femminile si cimenta anche con la letteratura, come la moglie di Dunash ibn Labrat. Lui, illustre grammatico e poeta ebreo fondatore dello stile andaluso, 3 vissuto nella Spagna mussulmana del X secolo, lei "not only […] the first identifiable woman poet in the Hebrew language since the biblical poetess Miriam and Deborah […] also the only one for centuries to come" (Rosen 2003: 2).
Specula 9, 2024
Libro di Ester"). Nella Provenza della prima metà del Trecento, il tema di Ester comincia a ricev... more Libro di Ester"). Nella Provenza della prima metà del Trecento, il tema di Ester comincia a ricevere un'attenzione particolare. In quest'epoca e luogo sono composti testi in ebraico, come trattati esegetici, poesie religiose, parodie, ed anche parafrasi in giudeo-provenzale del libro biblico. Queste parafrasi, in versi e in rima, sono rielaborazioni letterarie pensate per essere recitate durante la festa di Purim. In questo contributo, sono analizzate le varie possibili rese in giudeo-provenzale dei versetti 1-6 del primo capitolo del Libro di Ester. Questi primi versetti, che descrivono la città di Susa e i banchetti che il re approntò nel giardino del suo palazzo, sono stati ampiamente commentati e diversamente interpretati, per via della loro difficoltà, dovuta alla sinteticità dell'originale e all'abbondanza di termini rari e oscuri. Attraverso una indagine comparata sulle scelte traduttorie e sulle fonti, risulta chiaro come queste parafrasi, per quanto create per un intento letterario e performativo, riflettano al contempo le posizioni degli autori in materia di esegesi del testo biblico. Infine, è presentata anche la traduzione provenzale "cristiana" di Est. 1:1-6, conservata nel ms. Paris, BNF, 2426 (XV sec.). La comparazione tra versioni provenienti da ambienti tanto diversi permette di cogliere come la traduzione sia un processo condizionato dal contesto del traduttore, dal messaggio che egli vuole veicolare, dalla tradizione in cui si riconosce. Tuttavia, a ispirare tanti testi su Ester (cristiani ed ebrei) nella Provenza tra Trecento e Quattrocento, potrebbe essere stata anche una identificazione tra re Assuero e il suo lussuoso palazzo nella capitale Susa e la corte pontificia di Avignone.
Recovering a "bellicose" Latin-Tocharian comparison Sergio Ribichini La règle et son contexte. So... more Recovering a "bellicose" Latin-Tocharian comparison Sergio Ribichini La règle et son contexte. Soph. fr. 126 Radt et le sacrifice punique d'enfants Alessandro Roccati Equivalenze toponomastiche diacroniche nell'Egitto antico Claudia Rosenzweig Quando a Venezia si parlava yiddish (secc. XV-XVII
Erica Baricci, 2023
Sometimes, in the Commedia dell’arte, Jewish characters who speak Judeo-Italian appear on the sta... more Sometimes, in the Commedia dell’arte, Jewish characters who speak Judeo-Italian appear on the stage, revealing a strong intention on the part of non-Jewish authors to mimic the language spoken by contemporary Jews. Therefore, the study of these external sources is very useful to enrich our knowledge of the Judeo-Italian of the early modern period. In this article I will present the scena all’ebraica of the comedy 'Novantanove Disgrazie di Pulcinella' (Rome 1769) by Gregorio Mancinelli. The text, published here in its entirety for the first time, will be preceded by an introduction and accompanied by an English translation and an analysis of the language and contents.
Erica Baricci, 2023
Ms. Brotherton Library (Leeds) Roth 32, copied in Avignon during the XV century, is the only witn... more Ms. Brotherton Library (Leeds) Roth 32, copied in Avignon during the XV century, is the only witness of a Judeo-Provençal siddur, the daily and festival Jewish prayer-book. It represents an important source of information not only for the liturgy adopted by XV-century Provençal Jews, but also for Judeo-Provençal language. In this essay, I provide the edition of some unpublished songs and prayers from ms. Roth 32 and I carry out some hypothesis concerning this specific variety of Judeo-Provençal. In particular, I examine the method of translation from Hebrew to Judeo-Provençal, explaining the meaning of some rare or otherwise unattested words: they are neologisms, loanwords (even from Judeo-Arabic) and terms otherwise attested only in Modern Provençal. I also consider the relationship between Judeo-Provençal, as it is attested in the siddur-i.e. the "scholastic" Judeo-Provençal-and some hints of the Provençal which was spoken by XV century Provençal Jews, in order to evidence the diaphasic complexity of this language. Finally, I compare the Judeo-Provençal translation of the Šema' Israel to the Judeo-Italian one, in order to introduce new linguistic data in the debate concerning the possible (Judeo-Latin?) common tradition underlying the Judeo-Romance translations of the Bible and the Siddur.
Specula: Revista de Humanidades y Espiritualidad
Ad oggi sono noti alla comunità scientifica cinque epitalami giudeo-catalani, conservati in due m... more Ad oggi sono noti alla comunità scientifica cinque epitalami giudeo-catalani, conservati in due manoscritti (Gerusalemme, Biblioteca Nazionale Universitaria, ms. 8° 3312 e Oxford, Bodleian Library, ms. Lyell 98) risalenti a metà XV secolo e provenienti da ambiente provenzale. Tra questi, una particolare attenzione spetta a piyyu? na’eh, un ‘canto festivo’ pensato per i festeggiamenti che seguono il rito nuziale. Questo canto è una parodia, dai toni umoristici e dalle forti allusioni erotiche, che si presenta in forma di dialogo tra i due sposi, un vecchio e una ragazza. Il primo non vuole consumare l’amore, data l’età, ma, per l’insistenza della moglie, le propone infine di farsi sostituire da un baldo giovanotto. L’interesse di questo testo riguarda innanzitutto il linguaggio, e in secondo luogo la sua forma letteraria. Per quanto riguarda il linguaggio, esso è scritto in un giudeo-catalano in cui la componente ebraica è sottilmente intrecciata a quella romanza. Gli ebraismi sono f...
The Ma‘asé-Ester, “Esther’s affairs”, is a 14th-century Judeo- Provençal poem on the story of Es... more The Ma‘asé-Ester, “Esther’s affairs”, is a 14th-century Judeo-
Provençal poem on the story of Esther, intended for a recital during
the banquet for Purim.
The short poem – recently discovered in the single manuscript that
preserves it – is a new precious document that enriches a small
corpus of medieval Judeo-Provençal texts. This book offers the first
critical edition of the complete text accompanied by a detailed
study of the sources and the language. It guides us in
understanding why the story of Esther became such a popular
theme in 14th-century Provence, and in what way the Avignon
Papacy and the studies on Moses Maimonides influenced this
literary novelty.
Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominaz... more Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominazioni diverse, e uno dei giochi infantili che maggiormente ha attratto l’attenzione degli studi etnografici, per i suoi rimandi al rito e al mito, connessi alle specifiche modalita del percorso d’andata e ritorno entro uno schema tracciato a terra. Attraverso considerazioni d’ordine lessicale e storico, s’intende evidenziare e giustificare la natura labirintica del gioco, ad oggi solo sporadicamente ipotizzata. In appendice, una testimonianza della scrittrice Carla Muschio. The Mondo (Italian word for Hopscotch ) is one of the most known children’s playground games. In Italy and across the globe, this game is called by several different names, even in the same language and nation. Since it is connected to the rite and the myth, being a sort of initiation path represented into a scheme drawn on the ground, it has been the object of more than one ethnographic research. By analyzing some l...
In copertina: Illustrations de Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, P... more In copertina: Illustrations de Cérémonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde, Picart Bernard (1673-1733), Bibliothèque nationale de France Progetto sostenuto con i fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese valdesi e metodiste). pp_4 e 238-definitive.indd 4 12/11/20 15:30
Tutti i volumi della collana sono sottoposti a peer review
Altre Modernita Rivista Di Studi Letterari E Culturali, Apr 29, 2014
Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile'-05/2014 222 che comprende uno sple... more Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile'-05/2014 222 che comprende uno splendido nécessaire per scrivere fabbricato nella raffinata e allora remota Cina. Le donne infatti possiedono libri; li leggono e li annotano con intelligenza, come fa Sara, figlia di Haver Shemarya, vissuta nella Francia renana del XIII secolo, che sulla sua Bibbia appone il proprio nome e riporta correzioni e aggiunte al testo tali da rivelare una profonda conoscenza della lingua e della grammatica ebraica. 2 Infine, qualche mano femminile si cimenta anche con la letteratura, come la moglie di Dunash ibn Labrat. Lui, illustre grammatico e poeta ebreo fondatore dello stile andaluso, 3 vissuto nella Spagna mussulmana del X secolo, lei "not only […] the first identifiable woman poet in the Hebrew language since the biblical poetess Miriam and Deborah […] also the only one for centuries to come" (Rosen 2003: 2). Nel corpus di poesie di Dunash, infatti, ve n'è una che gli studiosi sono propensi ad attribuire alla moglie. 4 Mentre Dunash si trova in esilio, evento del quale sono pressoché ignote le circostanze, anche se chiaramente vi si recò senza la famiglia, la moglie gli indirizza un lieve canto venato di malinconia, nel quale sembra alludere, in conclusione, alla ragione di tale allontanamento, forse la caduta in disgrazia del poeta presso il suo signore: Will her love remember his graceful doe, Her only son in her arms as he parted? On her left hand he placed a ring from his right, On his wrist she placed her bracelet. As a keepsake she took his mantle from him, And he in turn took hers from her. Would he settle now in the land of Spain, If its prince gave him half a kingdom? (Dole ibid. 27) La lirica è intessuta di citazioni bibliche, dai Proverbi (5: 19) a Ester (5: 3) fino, soprattutto, al Cantico dei Cantici (5: 7; 8: 6-7), da cui nessun poeta d'amore medievale, a maggior ragione se ebreo, può prescindere. 5 L'immagine d'esordio della donna col bambino, molto bella e quasi pittorica, richiama, pur a distanza di secoli, l'ironico e delicato colophon di Myriam bat Benaya, la copista yemenita che trascrive manoscritti e intanto allatta, quasi a stabilire 2 Tutti questi episodi di scrittura "al femminile" sono tratti dal ricco quadro che ne fa Colette Sirat (Sirat ibid. 14-23). 3 Cfr. Carmi 1981: 97. 4 Si tratta di un frammento proveniente dalla Genizah del Cairo editato da Ezra Fleischer (1984:189-202). L'attribuzione non è del tutto pacifica, poiché c'è chi sostiene che il testo non sia altro che un divertissement di Dunash, il quale si mette nei panni della moglie. Un dubbio analogo, del resto, è sollevato nel caso delle tensos provenzali tra un trovatore e una trobairitz [Lazzerini 2001: 108-109]. Quello che ci sembra di poter affermare, in ogni caso, è che, se anche si trattasse di un esperimento poetico di Dunash, il ricorso palese a una serie di temi "femminili" (l'amore lontano, la donna sola in patria col bambino, il pegno di un monile, etc.), che come vedremo non è esclusiva di questo testo, lascia presupporre che vi fossero canzoni di questo tipo composte ed eseguite da donne (vd. infra).
"Enthymema" 23 (2019), pp. 416-433, 2019
Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominaz... more Il gioco del mondo, diffuso in Italia e in parecchi altri paesi anche extra-europei con denominazioni diverse, è uno dei giochi infantili che maggiormente ha attratto l'attenzione degli studi etnografici, per i suoi ri-mandi al rito e al mito, connessi alle specifiche modalità del percorso d'an-data e ritorno entro uno schema tracciato a terra. Attraverso considerazioni d'ordine lessicale e storico, s'intende evidenziare e giustificare la natura la-birintica del gioco, ad oggi solo sporadicamente ipotizzata. In appendice, una testimonianza della scrittrice Carla Muschio. Parole chiave-Mondo; Campana; Gioco; Labirinto; Mundus; Rito. Abstract-The Mondo (Italian word for Hopscotch) is one of the most known children's playground games. In Italy and across the globe, this game is called by several different names, even in the same language and nation. Since it is connected to the rite and the myth, being a sort of initiation path represented into a scheme drawn on the ground, it has been the object of more than one ethnographic research. By analyzing some lexical and historical evidences, this paper aims to stress and motivate the labyrinthic nature of the Mondo game, which has been rarely proposed since now. As an appendix, a testimony by the writer Carla Muschio.
Altre Modernita Rivista Di Studi Letterari E Culturali, Jun 25, 2011
En Suzan, denfre las filhas De las juzieuas, i ac una orfanela Qe era paura e mesquenela, mot con... more En Suzan, denfre las filhas De las juzieuas, i ac una orfanela Qe era paura e mesquenela, mot condela e mot irnela, c'on apelavan Esterela. 1 (Roman d'Esther, vv. 402-406) 2
I Ma‛ a śēy-'Estēr: un nuovo testo "giudeo-provenzale"
Étude du corpus de textes judéo-provençaux au Moyen Âge, avec une édition des Mā' a śēy-'Ēster (m... more Étude du corpus de textes judéo-provençaux au Moyen Âge, avec une édition des Mā' a śēy-'Ēster (ms. Rome, Casanatense 3140), XI + 392 pages. Thèse soutenue le 23 avril 2014 auprès de l
Dell'antico francese "degli ebrei" si parla sin dal debuttare stesso della Romanistica: nel 1872 ... more Dell'antico francese "degli ebrei" si parla sin dal debuttare stesso della Romanistica: nel 1872 Arsène Darmesteter inaugura il primo numero di «Romania» con un articolo 1 che propone di studiare le fonti in caratteri ebraici per arricchire la conoscenza delle lingue romanze nel Medioevo. Tra tutte, lo studioso si concentra in particolare sul materiale hébreu-français e presenta un primo spoglio di testi, distinguendo tra «glosses» (sic!), traduzioni romanze contenute nei commentari rabbinici, e «glossaires», ovvero raccolte autonome di glosse, accompagnate spesso da parafrasi e da un commento in ebraico.
Ester non raccontava né del suo popolo né delle sue origini, perché Mordekhay le aveva ingiunto c... more Ester non raccontava né del suo popolo né delle sue origini, perché Mordekhay le aveva ingiunto che non lo raccontasse. (Est.2:10) Questa storia "inizia nella Mantova di fine Settecento". Come ricorda l'autrice, "la comunità ebraica all'epoca si concentra in poche strade intorno all'attuale via Bertani. Dal 1612 è stato istituito il ghetto (con l'obbligo per gli ebrei di risiedervi), cui si accede da quattro porte che la sera vengono chiuse". La Mantova ebraica, tuttavia, ha origini più antiche: il primo insediamento data 1415. Quando i Gonzaga diventarono i Signori della città, molti banchieri ebrei vi furono invitati, protetti dal favore dei Duchi e da vari privilegi.
Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile ' -05/2014 221 Saggi/Ensayos/Essais... more Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile ' -05/2014 221 Saggi/Ensayos/Essais/Essays Letteratura Ebraica 'al femminile' -05/2014 222 che comprende uno splendido nécessaire per scrivere fabbricato nella raffinata e allora remota Cina. Le donne infatti possiedono libri; li leggono e li annotano con intelligenza, come fa Sara, figlia di Haver Shemarya, vissuta nella Francia renana del XIII secolo, che sulla sua Bibbia appone il proprio nome e riporta correzioni e aggiunte al testo tali da rivelare una profonda conoscenza della lingua e della grammatica ebraica. 2 Infine, qualche mano femminile si cimenta anche con la letteratura, come la moglie di Dunash ibn Labrat. Lui, illustre grammatico e poeta ebreo fondatore dello stile andaluso, 3 vissuto nella Spagna mussulmana del X secolo, lei "not only […] the first identifiable woman poet in the Hebrew language since the biblical poetess Miriam and Deborah […] also the only one for centuries to come" (Rosen 2003: 2).
Introduction to Judaism by Dr Baricci, Rothschild Fellow at Uninsubria, and founding member of th... more Introduction to Judaism by Dr Baricci, Rothschild Fellow at Uninsubria, and founding member of the ISEP, Istituto per lo Studio dell'Ebraismo Padano, to be established at the University of Insubria in the Spring 2023. Open to the public.
Il corso dà diritto all'acquisizione di CFU o punti seminario per i Corsi di Laurea in Scienze della Mediazione interlinguistica e interculturale, Scienze della Comunicazione e Scienze e Tecniche della Comunicazione.
Prolepsis Research Network is delighted to invite you to our next online event: on Thursday Janua... more Prolepsis Research Network is delighted to invite you to our next online event: on Thursday January 11, at 11 am (CET), we will host an open discussion on the book "The Ma ‘asé-Ester. A Judeo-Provençal poem about Queen Esther" (Brill 2022). The volume presents a recently discovered, 14th-century Judeo-Provençal poem on the story of Esther and offers the first critical edition of the complete text, accompanied by a detailed study of the sources and the language.
We will be joined in conversation by the author Erica Baricci (Università degli Studi dell’Insubria) and by Francesca Gorgoni (Bar-Ilan University).
Please note that the event will be primarily, but not exclusively in Italian.
To receive the link email us at prolepsis.network@gmail.com.
Thanks to the generosity of the Accademia Ligure di Scienze e Lettere, and of a number of subscri... more Thanks to the generosity of the Accademia Ligure di Scienze e Lettere, and of a number of subscribers worldwide, and thanks to the care of Don Paolo Farinella, who supported the entire process, and of a team of researchers at the University of Insubria (Como-Varese), the edition of the complete works of Calogero Farinella (1959-2019), early modern historian based in Genoa, is well underway. The first volume, in two tomes, has been published in 2023 (open access 2024) by the Accademia Ligure di Scienze e Lettere (here in its entirety). My thanks to the team of researchers who worked on the first phase of the project: Elisa Bianco, Davy Marguerettaz, Erica Baricci. Two more volumes are in preparation, to be published (both in two tomes) early 2025 and early 2026 respectively. This first volume is a treasure for historians of Genoa in the early modern era. Please browse the index for the contents of the next two volumes.
The proceedings of a conference held on the occasion of the "Giornata della Memoria" 2023, at the... more The proceedings of a conference held on the occasion of the "Giornata della Memoria" 2023, at the University of Insubria, Varese, 25 January 2023. With three essays on the Jewish community of Mantua by E. Baricci, M. Andreatta, P. L. Bernardini, and other contributions on several historical, sociological, legal and linguistical aspects of antisemitism. The book will be out in late January 2024. Introduction and index here. For a review copy, please write to: paololuca.bernardini@uninsubria.it