Lea Nocera | Università Degli Studi di Napoli "L'Orientale" (original) (raw)
Books by Lea Nocera
Tradurre/Çevirmek. Incontri linguistico-letterari tra Turchia e Italia propone contributi sulla t... more Tradurre/Çevirmek. Incontri linguistico-letterari tra Turchia e
Italia propone contributi sulla traduzione letteraria dal turco
all’italiano. Negli ultimi anni si registra un interesse crescente
per la letteratura turca nel panorama editoriale italiano e
numerose sono le opere di narrativa turca tradotte. Manca però
ancora in Italia una riflessione sull’attività stessa di traduzione
letteraria dal turco all’italiano, sulle sue caratteristiche e le
complessità che presenta. A una prima parte dedicata a un
approfondimento sul contesto storico della traduzione
nell’impero ottomano, in Turchia e nella repubblica veneziana,
segue una seconda parte in cui studiosi e traduttori, a partire da
casi specifici di traduzione, ne evidenziano le problematiche
principali.
Manikürlü Eller Almanya’da Elektrik Bobini Saracak”: Toplumsal Cinsiyet Perspektifinden Batı Almanya’ya Türk Göçü (1961-1984), 2018
İkinci Dünya Savaşı sonrası göç hareketleri içinde Batı Almanya’ya Türk göçünün tarihini toplumsa... more İkinci Dünya Savaşı sonrası göç hareketleri içinde Batı Almanya’ya Türk göçünün tarihini toplumsal cinsiyet perspektifinden inceleyen çalışma, Türk kadınlarını zayıf, uysal ve çok geri kalmış bir ülkenin simgesi olarak gören yaygın ideolojik algıyı tersyüz edişiyle dikkat çekiyor: “Alman fabrikalarında ‘elektrik bobini sarmak’ için ülkesinden ayrılan kadın işçiler, büyük şehirlerden gelen ve iyi bir eğitim düzeyine sahip kişilerdi.” Göçmen Türk kadınlarıyla gerçekleştirilen biyografik görüşmelerle, Almanya’da göçün idaresinden soğrudan sorumlu devlet kurum ve kuruluşlarının kaynaklarının incelenmesiyle ve bu alandaki Türkçe ve Almanca yayınların çarpraz karşılaştırılmasıyla zenginleşen eser, kadınların göç olgusuna katkısı ve katılımı konusunda nadir tarihsel ve sosyolojik araştırmalardan biri olmasının yanısıra, Batı Almanya’ya Türk göçünü toplumlar, göçmenler ve toplumlar arasındaki ilişkiler bağlamında değerlendirmek isteyenler için önemli bir kaynak oluşturuyor.
"La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sf... more "La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sfugge alle definizioni generalmente in uso per le società contemporanee. La repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk sui principi della laicità e delle moderne democrazie occidentali è oggi un paese governato da un partito di ispirazione islamica, il primo a maggioranza musulmana candidato ufficialmente all’ingresso nell’Unione Europea. Si configura come una democrazia in divenire, un mercato emergente al quindicesimo posto dell’economia mondiale, con una popolazione in rapida crescita e una società composita e articolata in cui la tutela delle minoranze e dei diritti umani appare ancora come un difficile problema da risolvere. Il libro ripercorre i processi politici e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della repubblica turca, sorta sulle macerie dell’impero ottomano, alla complessa società di oggi, affrontando temi quali l’islamismo politico, la questione curda, il ruolo dell’esercito."
Newspapers, magazines, TV channels, film productions: the Islamic Fethullah Gülen movement owns a... more Newspapers, magazines, TV channels, film productions: the Islamic Fethullah Gülen movement owns a media empire in Turkey and in the world. Communication is a pillar of this movement, who promotes an idea of Islam behind the times, who, in the tradition, is able to match with technology, modernity, globalization and to use it. Thanks of his media and an extensive international network, composed of schools, cultural institutions, banks, financial and commercial structures, support networks able to affect political environments, since years Gülen movement is one of the most outstanding political player in Turkey, leaded by Akp party, of whom it was a strong ally, with whom now is on collision course. The monograph Gülen Media Empire, who contains Turkish, Italian, US authors’ essays, intends to analyse Gülen movement and its relations with media (TV, print, movies) with the purpose of spreading its ideology and its political and religious message. Through its media analysis, the monograph offers a look within the movement and its conflict with Akp, more generally on Turkish media and political Turkish scenario latest developments.
Giornali, riviste, canali televisivi, produzioni cinematografiche: il movimento islamico Fethulla... more Giornali, riviste, canali televisivi, produzioni cinematografiche: il movimento islamico Fethullah Gülen possiede un vero e proprio impero mediatico in Turchia e nel mondo. La comunicazione è uno degli assi portanti di questo movimento che promuove un’idea di islam al passo con i tempi, che pur muovendosi nel solco della tradizione, sa misurarsi con la tecnologia, la modernità e la globalizzazione e farne uso. Con i suoi mezzi di informazione e un vasto network internazionale composto da scuole e istituzioni culturali, banche, strutture finanziarie e commerciali e di reti di appoggio e di influenza anche a livello politico, il movimento Gülen è già da alcuni anni un attore politico rilevante e influente nella Turchia guidata dal partito dell’Akp, di cui è stato un forte alleato ma con cui oggi è in grave rotta di collisione.
La monografia L’impero mediatico di Fethullah Gülen, che include saggi di autori turchi, italiani e statunitensi ed è la prima in Italia sul tema, intende analizzare il movimento Gülen e il suo rapporto con i media (tv, stampa, film), nell’uso che il movimento ne fa sia per la propaganda della sua ideologia e del proprio messaggio tanto religioso quanto politico, sia per la costruzione della propria immagine tanto al suo interno quanto nella sua rappresentazione all’esterno. Attraverso un’analisi dei suoi media la monografia offre uno sguardo sul movimento, sul suo conflitto con l’Akp e più in generale sui media in Turchia e gli sviluppi più recenti dello scenario politico turco.
Saggi di Ruşen Çakır, Joshua Carney, Ragıp Duran, Joshua Hendrick, Lea Nocera, Semih Sakallı, Maria Concetta Tedesco, Fabio Vicini
A partire dal 2008, le soap opera turche hanno investito il mondo arabo come un tornado, con l’es... more A partire dal 2008, le soap opera turche hanno investito il mondo arabo come un tornado, con l’esportazione di più di cinquanta serie solo negli ultimi cinque anni. Alle musalsalat come vengono chiamati gli sceneggiati nella regione, viene attribuita la responsabilità di alcuni rilevanti trend sociali: l’affermazione di un nascente movimento di emancipazione femminile, l’aumento dei divorzi, il ricorso sempre più diffuso alla chirurgia estetica tra gli uomini che vorrebbero assomigliare ai divi turchi, un boom di bambini chiamati Muhannad, Noor o simili, come i protagonisti delle fiction più popolari.
L’ascesa dei media turchi nella sfera pubblica araba dà un’idea delle fondamenta geopolitiche che stanno alla base della circolazione della cultura popolare turca in Medio Oriente, un fenomeno ben sintetizzato dalla definizione assolutamente ironica di cool neo-ottomano.
Since 2008, Turkish telenovelas have been spreading throughout the Middle East, with the exportat... more Since 2008, Turkish telenovelas have been spreading throughout the Middle East, with the exportation of more than fifty tv series in the past five years only.
Some new significant social trends are ascribed to these musalsalat, as tv series are called in the Middle East: the success of a rising movement for gender emancipation, the growth of divorce, a widespread recourse to cosmetic surgery among men who want to look like the stars of tv series, and a boom of babies called Muhannad or Noor, like the protagonists of the most popular telenovelas.
The rise of Turkish media in the Arab public sphere gives an idea of the geopolitical roots at the base of Turkish pop-culture’s spread in the Middle East – a phenomenon that has been summarized with the ironic definition of neo-ottoman cool.
Seen through its tv screens, Turkey seems to have hit the target of an univocal Turkish modernity that reaches deep down into Arab people’s ambitions.
Introduzione 1. La prospettiva della migrazione. Migrazione turca, Europa e modernità Sogni oltre... more Introduzione 1. La prospettiva della migrazione. Migrazione turca, Europa e modernità Sogni oltreconfine — Una migrazione d’élite? Caratteristiche sociali e regionali dei lavoratori migranti turchi — Traiettorie: genere e generazioni della migrazione turca — Non solo per soldi…Il fascino dell’Europa: le motivazioni alla base delle prime partenze — Tra aspettative e realtà: i primi arrivi e l’impatto con la società tedesca — La prima fase della migrazione nella stampa turca — «L’onore del paese»: la migrazione femminile nella stampa turca. 2. Mercato del lavoro e migrazione femminile. 1961-1973 Primo passo verso l’Europa: gli uffici di reclutamento — «Chi può partire?». Procedure di selezione — L’industria tedesca cerca operaie: la domanda e la selezione di manodopera femminile — Il reclutamento delle donne — Donne sposate e coppie — Altri canali di assunzione — Migrazione femminile e maternità — I casi di rimpatrio obbligato: gravidanza e nostalgia — I ricongiungimenti familiari da parte delle mogli 3. Partenze. Procedure di selezione e strategie individuali Tophane: la visita medica e i controlli di idoneità — Europa-Express. Il viaggio — Intermezzo: il boom della migrazione femminile. 1966-1967 — Abitare a Berlino Ovest: l’esperienza della residenza comune (heim) — Dall’«haym» alla ricerca della casa — Il tempo libero e i consumi — Gastarbeiterredaktion: migrazione, cultura e comunicazione di massa. 4. Da Gastarbeiter a minoranza. Migrazione, politiche sociali e blocco delle assunzioni. 1969-1973 La prospettiva del ritorno — «Wir sind kein Einwanderungsland». Il governo tedesco e politiche d’immigrazione — Tra promesse e rimesse. Le politiche sociali turche nei confronti degli emigranti in Germania — A ciascuno il suo. L’assistenza tedesca ai lavoratori stranieri — Assistenza sociale, migrazione e genere — Dalla catena di montaggio agli sportelli di assistenza. Profilo degli operatori sociali turchi della Türk-Danış — 23 novembre 1973: «Anwerbestopp». Il blocco delle assunzioni e le conseguenze sulla migrazione turca. 5. Continuità e fratture. Dal blocco delle assunzioni all’integrazioneAnwerbestopp, un «boomerang della politica di immigrazione» — Le reazioni all’Anwerbestopp in Turchia — Kofferkinder: arrivano i figli. Migrazione e relazioni intergenerazionali — L’istruzione è primaria: educazione scolastica e giovani turchi — L’associazionismo politico turco. Il caso dell’organizzazione HDB — «La tradizione di domani». Produzione culturale e migrazione 6. Generazioni, genere, migrazione. 1973-1984 Famiglia e migrazione — Le associazioni femminili — L’esperienza di TIO, associazione per donne dalla Turchia — Le ragazze turche viste dagli operatori sociali: opinioni a confronto — Matrimoni combinati: conflitto generazionale e conflitto culturale — 1984. Una legge per il ritorno. Fonti Bibliografia Ringraziamenti
Gezi Park, un nome che nell’estate 2013 ha dominato per settimane le cronache globali, associato ... more Gezi Park, un nome che nell’estate 2013 ha dominato per settimane le cronache globali, associato a immagini che mescolavano imponenti schieramenti di polizia, nuvole di lacrimogeni, volti insanguinati ma soprattutto folle festanti e accampamenti colorati. Dopo quella di Erdoğan, del miracolo economico e della “cool Istanbul” meta privilegiata del turismo internazionale, con Gezi il mondo ha scoperto anche la Turchia che si ribella e l’energia di un paese che reclama nuove forme di partecipazione e spazi di libertà. Da allora Gezi Park si è trasformato in un marchio, un’icona capace di suscitare interpretazioni inverosimili ma anche entusiasmi spericolati e che è divenuta fonte di ispirazione per altre mobilitazioni di portata globale.
Questo volume collettivo, frutto del lavoro di un gruppo di autori che studiano la Turchia e che l’erba di Gezi l’hanno calpestata per davvero, si propone di offrire una cassetta degli attrezzi per ricostruire e comprendere quanto successo per le strade di Istanbul e della Turchia. Una descrizione della rivolta da angolazioni differenti per comprendere anche le complessità spesso trascurate se non del tutto ignorate. Con la consapevolezza che dopo Gezi “nulla sarà più come prima”. In Turchia e altrove.
Papers by Lea Nocera
Lea Lingue E Letterature D Oriente E D Occidente, May 28, 2014
In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement o... more In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement of intellectuals, writers and academics. Starting from the most recent events of Gezi Parkı protests, in Istanbul and across Turkey throughout June 2013, this article investigates the role and strategies of Turkish intellectuals and writers in challenging authoritarianism and nationalism on one side, and promoting democratization and freedom rights on the other. Through their mobilization and activism and on a literary level through new tendencies disrupting the national literary canon, intellectuals and writers keep an eye on Turkish politics and question nationalism, the controversial past of the Turkish republic and the collective traumas and memories of the nation.
"La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabil... more "La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sfugge alle definizioni generalmente in uso per le società contemporanee. La repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk sui principi della laicità e delle moderne democrazie occidentali è oggi un paese governato da un partito di ispirazione islamica, il primo a maggioranza musulmana candidato ufficialmente all’ingresso nell’Unione Europea. Si configura come una democrazia in divenire, un mercato emergente al quindicesimo posto dell’economia mondiale, con una popolazione in rapida crescita e una società composita e articolata in cui la tutela delle minoranze e dei diritti umani appare ancora come un difficile problema da risolvere. Il libro ripercorre i processi politici e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della repubblica turca, sorta sulle macerie dell’impero ottomano, alla complessa società di oggi, affrontando temi quali l’islamismo politico, la questione curda, il ruolo dell’esercito."
States, Actors and Geopolitical Drivers in the Mediterranean
IPC report, 2019
This report contains the proceedings of the expert session of the EUNIC-FEUTURE Stakeholder Confe... more This report contains the proceedings of the expert session of the EUNIC-FEUTURE Stakeholder Conference titled “Between Rapprochement and Rejection: Identity and Culture Drivers in the Europe-Turkey Relations” held at the Austrian Cultural Forum in Yeniköy, Istanbul, on September 14, 2018.
The contributions by Chovanec & Müller-Funk, Nocera, and Dominik discuss mutual identity representations in the literature and arts at the national level (Austria and Turkey by Chovanec & Müller-Funk; Italy and Turkey by Nocera; Poland and Turkey by Dominik); Levin’s contribution takes a broader look and underlines the history of the role
of identity in Turkey-Europe relations with a focus on its contemporary ramifications for the European Union’s relations with Turkey; and Costantini moves beyond identity representations to propose guidelines for a novel cultural policy in and for the Eastern Mediterranean.
Il Libro dell'Anno 2016, 2016
L'autunno delle primavere arabe. Religioni e politica nel Mediterraneo islamicop. 73-87, BRESCIA: Morcelliana, ISBN/ISSN: 978-88-350-3596-1, 2013
Genesis. XII/1, 2013
The history of Turkish feminism is characterised by a 45-year-long silence elapsed between the fe... more The history of Turkish feminism is characterised by a 45-year-long silence elapsed between the feminist campaigns and activities during the last phase of Ottoman period and the first years of the Republic on one side, and the rise of a radical and active womens’ movement in the ‘80s on the other. The article explores the history of the Progressive Women’s Organization (IKD) founded in 1975 in order to investigate the political background, the discourses concerning women and feminism produced by leftist organisations and the characteristics of women’s political participation in the late 70s, the years just before the vibrant eruption of the second wave of Turkish feminism.
LEA - Lingue e letterature d'Oriente e Occidente, 2013
In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement o... more In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement of intellectuals, writers and academics. Starting from the most recent events of Gezi Parkı protests, in Istanbul and across Turkey throughout June 2013, this article investigates the role and strategies of Turkish intellectuals and writers in challenging authoritarianism and nationalism on one side, and promoting democratization and freedom rights on the other. Through their mobilization and activism and on a literary level through new tendencies disrupting the national literary canon, intellectuals and writers keep an eye on Turkish politics and question nationalism, the controversial past of the Turkish republic and the collective traumas and memories of the nation.
The paper analyses the migration experience of Turkish women in West-Germany during the period of... more The paper analyses the migration experience of Turkish women in West-Germany during the period of German-Turkish recruitment agreement 1961-1973. The Turkish female participation at worker migration has been for a long time disregarded, as part of a wider socio-economical phenomenon – the worker migration in Post-war Europe – generally considered as concerning only men. Thousands of Turkish women left their own country, and often their husbands and children too, to go to work in German industries. The German system of guest-worker recruitment through special gendered procedures encouraged their departures. They were often educated women, coming from big cities, in search for an effective opportunity to experience European modernity on their own. An image strongly contrasting the stereotype of Turkish women living in Germany, assumed only as Muslim, with peasant origins, tradition-bound and submissive to their own husband or father.
Their migration experience reveals indeed a complicated in-between position, where those women should face simultaneously on one side the hard conditions of industry work and guest-worker life, and on the other the severity of Turkish moral codes and the attempts to defend of Turkish national honour. Nevertheless, their experience, narrated through different sources (life-stories, Turkish press, archival sources) offers a deeper insight in the social history of the Turkish migration in Europe presenting new perspectives to look differently also at the current situation of migrants.
Identità in dialogo. La liberté des mers., 2012
TERRITORIO, vol. 61; p. 77-81, ISSN: 1825-8689, 2012
Over the past few years, a series of ‘urban transformation proj¬ects’ has been radically changing... more Over the past few years, a series of ‘urban transformation proj¬ects’ has been radically changing the face of the city of Istan¬bul. In line with the political project begun in the early 1980s, aimed at reintroducing the old capital of the Ottoman Empire onto the international scene and transforming it into a global city, the hub of a network of financial services and international tourism, today radical interventions have been made in the old neighbourhoods of Gecekondu and peripheral enclaves in the city centre, provoking the removal and further marginalization of large parts of the population. The reaction of the individual inhabitants has joined with the activism of neighbourhood as¬sociations and the interests of professional groups, and become translated into many forms of opposition to the projects and the politicisation, though controversial, of these urban protests.
Tradurre/Çevirmek. Incontri linguistico-letterari tra Turchia e Italia propone contributi sulla t... more Tradurre/Çevirmek. Incontri linguistico-letterari tra Turchia e
Italia propone contributi sulla traduzione letteraria dal turco
all’italiano. Negli ultimi anni si registra un interesse crescente
per la letteratura turca nel panorama editoriale italiano e
numerose sono le opere di narrativa turca tradotte. Manca però
ancora in Italia una riflessione sull’attività stessa di traduzione
letteraria dal turco all’italiano, sulle sue caratteristiche e le
complessità che presenta. A una prima parte dedicata a un
approfondimento sul contesto storico della traduzione
nell’impero ottomano, in Turchia e nella repubblica veneziana,
segue una seconda parte in cui studiosi e traduttori, a partire da
casi specifici di traduzione, ne evidenziano le problematiche
principali.
Manikürlü Eller Almanya’da Elektrik Bobini Saracak”: Toplumsal Cinsiyet Perspektifinden Batı Almanya’ya Türk Göçü (1961-1984), 2018
İkinci Dünya Savaşı sonrası göç hareketleri içinde Batı Almanya’ya Türk göçünün tarihini toplumsa... more İkinci Dünya Savaşı sonrası göç hareketleri içinde Batı Almanya’ya Türk göçünün tarihini toplumsal cinsiyet perspektifinden inceleyen çalışma, Türk kadınlarını zayıf, uysal ve çok geri kalmış bir ülkenin simgesi olarak gören yaygın ideolojik algıyı tersyüz edişiyle dikkat çekiyor: “Alman fabrikalarında ‘elektrik bobini sarmak’ için ülkesinden ayrılan kadın işçiler, büyük şehirlerden gelen ve iyi bir eğitim düzeyine sahip kişilerdi.” Göçmen Türk kadınlarıyla gerçekleştirilen biyografik görüşmelerle, Almanya’da göçün idaresinden soğrudan sorumlu devlet kurum ve kuruluşlarının kaynaklarının incelenmesiyle ve bu alandaki Türkçe ve Almanca yayınların çarpraz karşılaştırılmasıyla zenginleşen eser, kadınların göç olgusuna katkısı ve katılımı konusunda nadir tarihsel ve sosyolojik araştırmalardan biri olmasının yanısıra, Batı Almanya’ya Türk göçünü toplumlar, göçmenler ve toplumlar arasındaki ilişkiler bağlamında değerlendirmek isteyenler için önemli bir kaynak oluşturuyor.
"La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sf... more "La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sfugge alle definizioni generalmente in uso per le società contemporanee. La repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk sui principi della laicità e delle moderne democrazie occidentali è oggi un paese governato da un partito di ispirazione islamica, il primo a maggioranza musulmana candidato ufficialmente all’ingresso nell’Unione Europea. Si configura come una democrazia in divenire, un mercato emergente al quindicesimo posto dell’economia mondiale, con una popolazione in rapida crescita e una società composita e articolata in cui la tutela delle minoranze e dei diritti umani appare ancora come un difficile problema da risolvere. Il libro ripercorre i processi politici e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della repubblica turca, sorta sulle macerie dell’impero ottomano, alla complessa società di oggi, affrontando temi quali l’islamismo politico, la questione curda, il ruolo dell’esercito."
Newspapers, magazines, TV channels, film productions: the Islamic Fethullah Gülen movement owns a... more Newspapers, magazines, TV channels, film productions: the Islamic Fethullah Gülen movement owns a media empire in Turkey and in the world. Communication is a pillar of this movement, who promotes an idea of Islam behind the times, who, in the tradition, is able to match with technology, modernity, globalization and to use it. Thanks of his media and an extensive international network, composed of schools, cultural institutions, banks, financial and commercial structures, support networks able to affect political environments, since years Gülen movement is one of the most outstanding political player in Turkey, leaded by Akp party, of whom it was a strong ally, with whom now is on collision course. The monograph Gülen Media Empire, who contains Turkish, Italian, US authors’ essays, intends to analyse Gülen movement and its relations with media (TV, print, movies) with the purpose of spreading its ideology and its political and religious message. Through its media analysis, the monograph offers a look within the movement and its conflict with Akp, more generally on Turkish media and political Turkish scenario latest developments.
Giornali, riviste, canali televisivi, produzioni cinematografiche: il movimento islamico Fethulla... more Giornali, riviste, canali televisivi, produzioni cinematografiche: il movimento islamico Fethullah Gülen possiede un vero e proprio impero mediatico in Turchia e nel mondo. La comunicazione è uno degli assi portanti di questo movimento che promuove un’idea di islam al passo con i tempi, che pur muovendosi nel solco della tradizione, sa misurarsi con la tecnologia, la modernità e la globalizzazione e farne uso. Con i suoi mezzi di informazione e un vasto network internazionale composto da scuole e istituzioni culturali, banche, strutture finanziarie e commerciali e di reti di appoggio e di influenza anche a livello politico, il movimento Gülen è già da alcuni anni un attore politico rilevante e influente nella Turchia guidata dal partito dell’Akp, di cui è stato un forte alleato ma con cui oggi è in grave rotta di collisione.
La monografia L’impero mediatico di Fethullah Gülen, che include saggi di autori turchi, italiani e statunitensi ed è la prima in Italia sul tema, intende analizzare il movimento Gülen e il suo rapporto con i media (tv, stampa, film), nell’uso che il movimento ne fa sia per la propaganda della sua ideologia e del proprio messaggio tanto religioso quanto politico, sia per la costruzione della propria immagine tanto al suo interno quanto nella sua rappresentazione all’esterno. Attraverso un’analisi dei suoi media la monografia offre uno sguardo sul movimento, sul suo conflitto con l’Akp e più in generale sui media in Turchia e gli sviluppi più recenti dello scenario politico turco.
Saggi di Ruşen Çakır, Joshua Carney, Ragıp Duran, Joshua Hendrick, Lea Nocera, Semih Sakallı, Maria Concetta Tedesco, Fabio Vicini
A partire dal 2008, le soap opera turche hanno investito il mondo arabo come un tornado, con l’es... more A partire dal 2008, le soap opera turche hanno investito il mondo arabo come un tornado, con l’esportazione di più di cinquanta serie solo negli ultimi cinque anni. Alle musalsalat come vengono chiamati gli sceneggiati nella regione, viene attribuita la responsabilità di alcuni rilevanti trend sociali: l’affermazione di un nascente movimento di emancipazione femminile, l’aumento dei divorzi, il ricorso sempre più diffuso alla chirurgia estetica tra gli uomini che vorrebbero assomigliare ai divi turchi, un boom di bambini chiamati Muhannad, Noor o simili, come i protagonisti delle fiction più popolari.
L’ascesa dei media turchi nella sfera pubblica araba dà un’idea delle fondamenta geopolitiche che stanno alla base della circolazione della cultura popolare turca in Medio Oriente, un fenomeno ben sintetizzato dalla definizione assolutamente ironica di cool neo-ottomano.
Since 2008, Turkish telenovelas have been spreading throughout the Middle East, with the exportat... more Since 2008, Turkish telenovelas have been spreading throughout the Middle East, with the exportation of more than fifty tv series in the past five years only.
Some new significant social trends are ascribed to these musalsalat, as tv series are called in the Middle East: the success of a rising movement for gender emancipation, the growth of divorce, a widespread recourse to cosmetic surgery among men who want to look like the stars of tv series, and a boom of babies called Muhannad or Noor, like the protagonists of the most popular telenovelas.
The rise of Turkish media in the Arab public sphere gives an idea of the geopolitical roots at the base of Turkish pop-culture’s spread in the Middle East – a phenomenon that has been summarized with the ironic definition of neo-ottoman cool.
Seen through its tv screens, Turkey seems to have hit the target of an univocal Turkish modernity that reaches deep down into Arab people’s ambitions.
Introduzione 1. La prospettiva della migrazione. Migrazione turca, Europa e modernità Sogni oltre... more Introduzione 1. La prospettiva della migrazione. Migrazione turca, Europa e modernità Sogni oltreconfine — Una migrazione d’élite? Caratteristiche sociali e regionali dei lavoratori migranti turchi — Traiettorie: genere e generazioni della migrazione turca — Non solo per soldi…Il fascino dell’Europa: le motivazioni alla base delle prime partenze — Tra aspettative e realtà: i primi arrivi e l’impatto con la società tedesca — La prima fase della migrazione nella stampa turca — «L’onore del paese»: la migrazione femminile nella stampa turca. 2. Mercato del lavoro e migrazione femminile. 1961-1973 Primo passo verso l’Europa: gli uffici di reclutamento — «Chi può partire?». Procedure di selezione — L’industria tedesca cerca operaie: la domanda e la selezione di manodopera femminile — Il reclutamento delle donne — Donne sposate e coppie — Altri canali di assunzione — Migrazione femminile e maternità — I casi di rimpatrio obbligato: gravidanza e nostalgia — I ricongiungimenti familiari da parte delle mogli 3. Partenze. Procedure di selezione e strategie individuali Tophane: la visita medica e i controlli di idoneità — Europa-Express. Il viaggio — Intermezzo: il boom della migrazione femminile. 1966-1967 — Abitare a Berlino Ovest: l’esperienza della residenza comune (heim) — Dall’«haym» alla ricerca della casa — Il tempo libero e i consumi — Gastarbeiterredaktion: migrazione, cultura e comunicazione di massa. 4. Da Gastarbeiter a minoranza. Migrazione, politiche sociali e blocco delle assunzioni. 1969-1973 La prospettiva del ritorno — «Wir sind kein Einwanderungsland». Il governo tedesco e politiche d’immigrazione — Tra promesse e rimesse. Le politiche sociali turche nei confronti degli emigranti in Germania — A ciascuno il suo. L’assistenza tedesca ai lavoratori stranieri — Assistenza sociale, migrazione e genere — Dalla catena di montaggio agli sportelli di assistenza. Profilo degli operatori sociali turchi della Türk-Danış — 23 novembre 1973: «Anwerbestopp». Il blocco delle assunzioni e le conseguenze sulla migrazione turca. 5. Continuità e fratture. Dal blocco delle assunzioni all’integrazioneAnwerbestopp, un «boomerang della politica di immigrazione» — Le reazioni all’Anwerbestopp in Turchia — Kofferkinder: arrivano i figli. Migrazione e relazioni intergenerazionali — L’istruzione è primaria: educazione scolastica e giovani turchi — L’associazionismo politico turco. Il caso dell’organizzazione HDB — «La tradizione di domani». Produzione culturale e migrazione 6. Generazioni, genere, migrazione. 1973-1984 Famiglia e migrazione — Le associazioni femminili — L’esperienza di TIO, associazione per donne dalla Turchia — Le ragazze turche viste dagli operatori sociali: opinioni a confronto — Matrimoni combinati: conflitto generazionale e conflitto culturale — 1984. Una legge per il ritorno. Fonti Bibliografia Ringraziamenti
Gezi Park, un nome che nell’estate 2013 ha dominato per settimane le cronache globali, associato ... more Gezi Park, un nome che nell’estate 2013 ha dominato per settimane le cronache globali, associato a immagini che mescolavano imponenti schieramenti di polizia, nuvole di lacrimogeni, volti insanguinati ma soprattutto folle festanti e accampamenti colorati. Dopo quella di Erdoğan, del miracolo economico e della “cool Istanbul” meta privilegiata del turismo internazionale, con Gezi il mondo ha scoperto anche la Turchia che si ribella e l’energia di un paese che reclama nuove forme di partecipazione e spazi di libertà. Da allora Gezi Park si è trasformato in un marchio, un’icona capace di suscitare interpretazioni inverosimili ma anche entusiasmi spericolati e che è divenuta fonte di ispirazione per altre mobilitazioni di portata globale.
Questo volume collettivo, frutto del lavoro di un gruppo di autori che studiano la Turchia e che l’erba di Gezi l’hanno calpestata per davvero, si propone di offrire una cassetta degli attrezzi per ricostruire e comprendere quanto successo per le strade di Istanbul e della Turchia. Una descrizione della rivolta da angolazioni differenti per comprendere anche le complessità spesso trascurate se non del tutto ignorate. Con la consapevolezza che dopo Gezi “nulla sarà più come prima”. In Turchia e altrove.
Lea Lingue E Letterature D Oriente E D Occidente, May 28, 2014
In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement o... more In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement of intellectuals, writers and academics. Starting from the most recent events of Gezi Parkı protests, in Istanbul and across Turkey throughout June 2013, this article investigates the role and strategies of Turkish intellectuals and writers in challenging authoritarianism and nationalism on one side, and promoting democratization and freedom rights on the other. Through their mobilization and activism and on a literary level through new tendencies disrupting the national literary canon, intellectuals and writers keep an eye on Turkish politics and question nationalism, the controversial past of the Turkish republic and the collective traumas and memories of the nation.
"La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabil... more "La Turchia appare da sempre come un paese contraddittorio, per certi versi inafferrabile, che sfugge alle definizioni generalmente in uso per le società contemporanee. La repubblica fondata da Mustafa Kemal Atatürk sui principi della laicità e delle moderne democrazie occidentali è oggi un paese governato da un partito di ispirazione islamica, il primo a maggioranza musulmana candidato ufficialmente all’ingresso nell’Unione Europea. Si configura come una democrazia in divenire, un mercato emergente al quindicesimo posto dell’economia mondiale, con una popolazione in rapida crescita e una società composita e articolata in cui la tutela delle minoranze e dei diritti umani appare ancora come un difficile problema da risolvere. Il libro ripercorre i processi politici e storico-sociali che hanno portato dalla nascita della repubblica turca, sorta sulle macerie dell’impero ottomano, alla complessa società di oggi, affrontando temi quali l’islamismo politico, la questione curda, il ruolo dell’esercito."
States, Actors and Geopolitical Drivers in the Mediterranean
IPC report, 2019
This report contains the proceedings of the expert session of the EUNIC-FEUTURE Stakeholder Confe... more This report contains the proceedings of the expert session of the EUNIC-FEUTURE Stakeholder Conference titled “Between Rapprochement and Rejection: Identity and Culture Drivers in the Europe-Turkey Relations” held at the Austrian Cultural Forum in Yeniköy, Istanbul, on September 14, 2018.
The contributions by Chovanec & Müller-Funk, Nocera, and Dominik discuss mutual identity representations in the literature and arts at the national level (Austria and Turkey by Chovanec & Müller-Funk; Italy and Turkey by Nocera; Poland and Turkey by Dominik); Levin’s contribution takes a broader look and underlines the history of the role
of identity in Turkey-Europe relations with a focus on its contemporary ramifications for the European Union’s relations with Turkey; and Costantini moves beyond identity representations to propose guidelines for a novel cultural policy in and for the Eastern Mediterranean.
Il Libro dell'Anno 2016, 2016
L'autunno delle primavere arabe. Religioni e politica nel Mediterraneo islamicop. 73-87, BRESCIA: Morcelliana, ISBN/ISSN: 978-88-350-3596-1, 2013
Genesis. XII/1, 2013
The history of Turkish feminism is characterised by a 45-year-long silence elapsed between the fe... more The history of Turkish feminism is characterised by a 45-year-long silence elapsed between the feminist campaigns and activities during the last phase of Ottoman period and the first years of the Republic on one side, and the rise of a radical and active womens’ movement in the ‘80s on the other. The article explores the history of the Progressive Women’s Organization (IKD) founded in 1975 in order to investigate the political background, the discourses concerning women and feminism produced by leftist organisations and the characteristics of women’s political participation in the late 70s, the years just before the vibrant eruption of the second wave of Turkish feminism.
LEA - Lingue e letterature d'Oriente e Occidente, 2013
In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement o... more In Turkey the historical process of political and social change has always seen the involvement of intellectuals, writers and academics. Starting from the most recent events of Gezi Parkı protests, in Istanbul and across Turkey throughout June 2013, this article investigates the role and strategies of Turkish intellectuals and writers in challenging authoritarianism and nationalism on one side, and promoting democratization and freedom rights on the other. Through their mobilization and activism and on a literary level through new tendencies disrupting the national literary canon, intellectuals and writers keep an eye on Turkish politics and question nationalism, the controversial past of the Turkish republic and the collective traumas and memories of the nation.
The paper analyses the migration experience of Turkish women in West-Germany during the period of... more The paper analyses the migration experience of Turkish women in West-Germany during the period of German-Turkish recruitment agreement 1961-1973. The Turkish female participation at worker migration has been for a long time disregarded, as part of a wider socio-economical phenomenon – the worker migration in Post-war Europe – generally considered as concerning only men. Thousands of Turkish women left their own country, and often their husbands and children too, to go to work in German industries. The German system of guest-worker recruitment through special gendered procedures encouraged their departures. They were often educated women, coming from big cities, in search for an effective opportunity to experience European modernity on their own. An image strongly contrasting the stereotype of Turkish women living in Germany, assumed only as Muslim, with peasant origins, tradition-bound and submissive to their own husband or father.
Their migration experience reveals indeed a complicated in-between position, where those women should face simultaneously on one side the hard conditions of industry work and guest-worker life, and on the other the severity of Turkish moral codes and the attempts to defend of Turkish national honour. Nevertheless, their experience, narrated through different sources (life-stories, Turkish press, archival sources) offers a deeper insight in the social history of the Turkish migration in Europe presenting new perspectives to look differently also at the current situation of migrants.
Identità in dialogo. La liberté des mers., 2012
TERRITORIO, vol. 61; p. 77-81, ISSN: 1825-8689, 2012
Over the past few years, a series of ‘urban transformation proj¬ects’ has been radically changing... more Over the past few years, a series of ‘urban transformation proj¬ects’ has been radically changing the face of the city of Istan¬bul. In line with the political project begun in the early 1980s, aimed at reintroducing the old capital of the Ottoman Empire onto the international scene and transforming it into a global city, the hub of a network of financial services and international tourism, today radical interventions have been made in the old neighbourhoods of Gecekondu and peripheral enclaves in the city centre, provoking the removal and further marginalization of large parts of the population. The reaction of the individual inhabitants has joined with the activism of neighbourhood as¬sociations and the interests of professional groups, and become translated into many forms of opposition to the projects and the politicisation, though controversial, of these urban protests.
Memoria/memorie, n.5, 2012
PASSATO E PRESENTE, Jan 1, 2010
< em> Gender and migration: the recruitment of Turkish women in West Germany</em> exp... more < em> Gender and migration: the recruitment of Turkish women in West Germany</em> explores Turkish female worker migration to Western Germany in the years of the Turkish-German agreement for manpower recruitment (1961-1973). Analysing archival and oral ...
Conference Papers--International Studies Association, Jan 1, 2007
Annali dell'Università degli studi di Napoli L'Orientale. …, Jan 1, 2006
The essay analyses the work of Emine Sevgi Özdamar, a Turkish writer living in Germany since &... more The essay analyses the work of Emine Sevgi Özdamar, a Turkish writer living in Germany since &amp;#x27;60s, in the context of göç edebiyatı, Turkish migration literature. Starting from a comparison with the work of another Turkish writer, Latife Tekin, and specifically between with her first ...
Middle Eastern Literatures, vol. 17, no. 3, 2014
Recensione del romanzo Il Mandarino Meraviglioso di Asli Erdogan (trad. it. Giulia Ansaldo, Kelle... more Recensione del romanzo Il Mandarino Meraviglioso di Asli Erdogan (trad. it. Giulia Ansaldo, Keller edizioni, 2014)
Dossier Turchia, Apr 2017
Il mancato golpe del 15 luglio è stato un fulmine in un cielo oscuro. Ha sconvolto un paese già s... more Il mancato golpe del 15 luglio è stato un fulmine in un cielo oscuro. Ha sconvolto un paese già straziato da molti attentati, che hanno reso tutti vulnerabili, e non più solo alcune regioni, come quelle del Sud-est già stremate da mesi di coprifuoco e di guerriglia, o solo alcuni gruppi della società, come quando le bombe avevano fatto saltare in aria militanti e sostenitori della sinistra, riunitisi per una manifestazione per la pace (Ankara, ottobre 2015) o per portare aiuti alla popolazione di Kobane (Suruç, luglio 2015). L’aria in Turchia era già pesante. Quando le elezioni politiche dello scorso giugno si sono risolte in un nulla di fatto per il mancato accordo sulla coalizione di governo che avrebbe rispecchiato un voto plurale, non più compatto sul partito di maggioranza Akp, era già chiaro che ci sarebbe stata una virata, anche se i fatti sono andati ben oltre. Allora i toni dello scontro politico sono diventati più che aspri e un clima di violenza diffusa ha cominciato a guastare anche la quotidianità più distratta dallo stordimento della metropoli. La vittoria del partito di Recep Tayyip Erdogan nella tornata elettorale successiva in novembre ha dato ragione a un’idea, purtroppo sempre più diffusa, che la stabilità, dicasi anche tranquillità, ha bisogno di una figura forte, dal pugno duro e alcuna capacità dialettica. Se su questo c’è stato in Turchia un ritrovato consenso, ci si dovrebbe però meglio intendere su cosa sia la tranquillità. Perché il quieto vivere non può esistere in un paese inquieto.
La recente produzione letteraria turca e la sua promozione in Italia
Che significa crescere a Istanbul? Cosa vuol dire essere giovani in Turchia oggi?
Arrivato al potere in Turchia nei primi anni Duemila come forza politica ostile al nazionalismo a... more Arrivato al potere in Turchia nei primi anni Duemila come forza politica ostile al nazionalismo autoritario kemalista e incline a difendere la libertà d’espressione e i diritti delle minoranze, l’Akp si è trasformato nel corso del tempo in partito della ‘stabilità’ e della nazione. Lo si è visto bene nei mesi che hanno preceduto le elezioni di novembre, segnati da un totale abbandono dell’originaria retorica pluralista in favore di un unanimismo nazionalista che respinge ogni alterità come fattore di disturbo e di pericolo.
Commento sulle elezioni politiche in Turchia del 7 giugno 2015
La Turchia ha perso il suo più grande scrittore. Il 28 febbraio è morto, all’età di 91 anni, Yaşa... more La Turchia ha perso il suo più grande scrittore. Il 28 febbraio è morto, all’età di 91 anni, Yaşar Kemal. Un ultimo pezzo di novecento. Cantore delle genti dell’Anatolia, era da sempre un uomo in rivolta. Nato nel 1923, agli albori della repubblica turca, in una famiglia curda trasferitasi durante la prima guerra mondiale in un piccolo villaggio dell’Anatolia, nella piana della Çukurova (la Cilicia). Quella stessa regione che, con i suoi campi e la natura selvaggia, gli odori e le sue pietre, sarà sempre il paesaggio in cui si muoveranno i giovani e coraggiosi eroi delle sue storie. Briganti come Memed il Falco (Ince Memed), protagonista della ‘Trilogia della montagna’ – in Italia pubblicata da Giovanni Tranchida Editore – grande narrazione di un ragazzo che va sulle montagne per opporsi all’oppressione e alle vessazioni dei grandi proprietari terrieri, gli agha. [...]
Nel vertice informale voluto dal Presidente del Consiglio Europeo Tusk, cui ha partecipato il vi... more Nel vertice informale voluto dal Presidente del Consiglio Europeo Tusk, cui ha partecipato il vicepresidente della Commissione Timmermans reduce da una missione ad Ankara, un invitato speciale è stato proprio il paese chiave nella ricerca di qualunque soluzione alla crisi dei profughi: la Turchia di Erdogan. Dall’inizio del conflitto si è fatta carico di circa 2 milioni di profughi : In che modo e a che prezzo?
Broadcasted by Radio3 Rai (Italy)
Un anno fa, poco prima dell’estate del 2013 a Istanbul scoppiano delle proteste che presto si est... more Un anno fa, poco prima dell’estate del 2013 a Istanbul scoppiano delle proteste che presto si estendono a tutto il paese. La scintilla delle mobilitazioni è un progetto di trasformazione urbana che prevedeva l'abbattimento di un parco pubblico, il Gezipark, per la costruzione di un centro commerciale e di una moschea ma presto le proteste diventano una mobilitazione molto ampia e trasversale di critica al governo, alle sue politiche neoliberiste, all'autoritarismo del premier, Recep Tayyip Erdogan.
Considerate oramai un momento determinante per gli sviluppi politici e sociali della Turchia contemporanea le proteste di Gezi hanno prodotto un cambiamento decisivo nella partecipazione politica e nell'attenzione per tematiche quali i diritti delle minoranze, la libertà di espressione, il pluralismo, da sempre nodi critici per i governi che si sono susseguiti.
Dopo lo sgombero del parco le mobilitazioni hanno cambiato forma e nel corso di un anno sono stati ancora numerosi i momenti di protesta e di opposizione al governo. Gezi ha avviato un processo intenso di politicizzazione della società e allo stesso tempo ha aperto uno spazio di discussione, ripensamento e creazione di pratiche politiche e sociali che aspirano a superare le divisioni e le rigidità della società turca.
Le proteste di Gezi hanno suscitato anche un grande interesse fuori dalla Turchia: in parte grazie a una vicinanza di pratiche e di linguaggi che hanno reso queste mobilitazioni più vicine ad altri movimenti di protesta del mondo occidentale (occupywallstreet, indignados) ma anche perché, negli ultimi dieci anni. le trasformazioni che hanno investito la Turchia hanno provocato anche un cambiamento del nostro immaginario sul paese, che ora appare più vicino, accessibile e codificabile. Così anche in Italia le proteste di Gezipark hanno portato alla pubblicazione di vari volumi, alla produzione di film, videomontaggi e numerose sono state le iniziative a supporto (concerti, collegamenti, reportage fotografici e giornalistici).
L’audiodocumentario Gezipark un anno dopo: la Turchia in rivolta racconta le proteste, ciò che hanno significato per il paese, i cambiamenti che hanno provocato. Parlare degli eventi che hanno sconvolto e scosso il paese un anno fa, con lo sguardo di oggi, è anche un modo di raccontare la Turchia di oggi, un paese alla vigilia delle elezioni presidenziali e di fatto di fronte a una nuova svolta politica.
Gezipark un anno dopo: la Turchia in rivolta si basa su interviste a persone esperte in lingua italiana (Fabio Salomoni, ricercatore alla Koç University, Istanbul e Fazila Mat, giornalista turca corrispondente per Osservatorio Balcani Caucaso) e rappresentanti ed esponenti della società civile turca che in diverso modo hanno partecipato e contribuito alle proteste (Bülent Müftüoglu, Taksim Dayanismasi; Ömer Madra, Açik Radyo; Necati Sönmez, Documentarist); suoni e voci presi in diretta a Istanbul durante le proteste e in occasione dell’anniversario; musiche prodotte da diversi gruppi e dedicate agli eventi e infine da brevi estratti di articoli e scritti.
Istanbul, la metropoli divisa tra due continenti che da un lato risplende ancora dei fasti della ... more Istanbul, la metropoli divisa tra due continenti che da un lato risplende ancora dei fasti della storia imperiale e dall’altro rappresenta l’immagine più moderna e dinamica della Turchia si ritrova sempre più disegnata e sezionata in progetti urbanistici, di riqualificazione, di trasformazione. La città è diventata un cantiere aperto e presenta scenari mutevoli, sfuggenti che lasciano poco spazio alla nostalgia. Dopo anni di urbanizzazione selvaggia da cui sono sorti interi e vasti quartieri, oggi la progettazione urbanistica si accompagna spesso a progetti mastodontici pronti a stravolgere la vita della città e dei suoi abitanti. Trasformazioni urbane che inevitabilmente comportano un mutamento degli scenari sociali, del profilo degli abitanti e che spesso sono considerate l`altro volto delle politiche neoliberali del governo. Tra piani e progetti molte sono però le resistenze che pone chi il territorio lo abita da anni e che spingono verso una partecipazione più determinante degli abitanti alle politiche della città.
Ne abbiamo discusso con: Eda Unlu Yucesoy, sociologa urbana e ricercatrice presso il centro di studi e ricerche sulla città della Istanbul Sehir University ; Zeynep Enlil, docente di pianificazione urbana presso la Facoltà di Architettura dell'Università Yıldız di Istanbul; Yasar Adanali attivista e ricercatore, esperto di sviluppo urbano.
Negli ultimi dieci anni in Turchia si è registrato un aumento esponenziale dei delitti perpetrati... more Negli ultimi dieci anni in Turchia si è registrato un aumento esponenziale dei delitti perpetrati contro le donne, reati di violenza che arrivano in molti casi fino all’omicidio e che spesso si consumano in ambito domestico. Diverse organizzazioni femministe o impegnate sul fronte dei diritti delle donne, da anni attive sul territorio turco, promuovono regolarmente campagne di protesta. Allo stesso tempo denunciano l’atteggiamento del governo, guidato dal partito di Recep Tayyip Erdoğan, che, improntato a un conservatorismo democratico, non pare prendere misure effettive contro la violenza sulle donne.
Ancora una volta la Turchia offre uno scenario contraddittorio: se sul piano formale, anche grazie all’approvazione di norme con la riforma del codice civile e quella più recente del codice penale vi è un maggiore riconoscimento dell’uguaglianza tra i generi, i fatti di cronaca o le stesse cronache giudiziarie lasciano emergere una situazione per le donne particolarmente difficile e in fase di peggioramento. Ne parliamo con Melek Özman, tra le fondatrici di Filmmor, una cooperativa di azione video femminista attiva da oltre dieci anni che, nel 2010, insieme ad altre organizzazioni, ha promosso la campagna ‘Ribelliamoci contro la violenza sulle donne’.
Musiche di Mircan Kaya. Voce in italiano di Valentina Curatoli.
Turkey belongs to many regions, and the Mediterranean is certainly one of them. Recently, geopoli... more Turkey belongs to many regions, and the Mediterranean is certainly one of them. Recently, geopolitical interests in Turkey have turned, inter alia, to the eastern Mediterranean. Yet, as a geopolitical, cultural and political concept the Mediterranean has rarely been a central focus in the remit of Ottoman and Turkish Studies.
15th ICTA - International Conference of Turkish Art University L'Orientale - Naples, 16-19 Septe... more 15th ICTA - International Conference of Turkish Art
University L'Orientale - Naples, 16-19 September 2015
LA TURCOLOGIA ITALIANA CONTINUITÀ E NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA 12-13 dicembre Napoli, Palazzo... more LA TURCOLOGIA ITALIANA CONTINUITÀ E NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA
12-13 dicembre
Napoli, Palazzo Du Mesnil
Le trasformazioni politiche, sociali, culturali, economiche che sono intervenute in Turchia nell’ultimo decennio hanno contribuito a moltiplicare le traiettorie di analisi e a proporre nuovi quesiti di ricerca. Allo stesso tempo questi cambiamenti hanno stimolato una crescente curiosità per il paese, un’interessante combinazione di desiderio di conoscenza e necessità di comprensione che in ambito accademico ha forzato i confini disciplinari, coinvolgendo anche campi di ricerca privi di una vocazione areale o più precisamente orientalistica.
In tale ambito da oltre un secolo l’Università degli Studi di Napoli “l'Orientale” si pone quale luogo di promozione degli studi turcologici in Italia. Già nel 1891 nell'ateneo fu istituita la prima cattedra di lingua turca e nel corso del Novecento vi hanno insegnato studiosi quali Luigi Bonelli, Alessio Bombaci, Aldo Gallotta e Ugo Marazzi.
In continuità con questo ruolo il 12 e 13 dicembre si terrà presso la sede di Palazzo Du Mesnil il convegno dal titolo "La turcologia italiana, continuità e nuove prospettive di ricerca". Il convegno intende essere una prima occasione di incontro e confronto tra gli studiosi e giovani ricercatori di studi turchi in Italia, nonché un momento per presentare e dibattere lo stato attuale della turcologia italiana e le nuove prospettive di ricerca verso cui essa si orienta. All'incontro parteciperanno alcuni fra i principali studiosi di turcologia in Italia, come Giampiero Bellingeri e Matthias Kappler, dell'Università Ca' Foscari di Venezia, e Ayşe Saraçgil, dell'Università degli Studi di Firenze. La seconda giornata sarà dedicata a ricercatori e dottorandi, che proporranno gli ultimi sviluppi delle loro ricerche. Le presentazioni spazieranno dalla storia ottomana alla linguistica, dalla letteratura alla storia contemporanea della Turchia, al fine di delineare un quadro ampio e articolato degli studi turchi, con riferimento tanto alla tradizione italiana quanto agli sviluppi più recenti della ricerca internazionale.
Nella ricorrenza dei settant’anni del voto alle donne in Italia, la SIS propone una rivisitazione... more Nella ricorrenza dei settant’anni del voto alle donne in Italia, la SIS propone una rivisitazione in prospettiva storica comparata delle forme di partecipazione delle donne alla sfera pubblica sottolineando l’intreccio tra politica, religioni e autoritarismi. La riflessione intende ampliare il quadro di analisi superando i confini europei e mettendo in rapporto i differenti contesti geografici e politici dell’area mediterranea: una scelta dettata dalle attuali vicende, dalla crescente importanza assunta dalla religione anche in ambiti storicamente secolari e dall’intensità degli scambi politico-culturali che da sempre caratterizzano i rapporti tra i paesi delle rive sud e nord del Mediterraneo.
"Accademie&Biblioteche d'Italia" n. 3-4, 2016
Lea Nocera pubblica nella rivista "Accademie&Biblioteche" curata dalla Direzione generale bibliot... more Lea Nocera pubblica nella rivista "Accademie&Biblioteche" curata dalla Direzione generale biblioteche e istituti culturali (sezione Documenti e informazioni) un resoconto del Convegno "Donne, cittadinanza, religioni nella storia del Mediterraneo" (Roma, 4-5 novembre 2016).