Michele Rossi | Università degli Studi di Padova (original) (raw)
Books by Michele Rossi
Der Band 7 der Schriften des Italienzentrums präsentiert die Ergebnisse des Workshops „L’esegesi ... more Der Band 7 der Schriften des Italienzentrums präsentiert die Ergebnisse des Workshops „L’esegesi petrarchesca e la formazione di comunità culturali“, der am 18. und 19. Februar 2021 im Kontext des Exzellenclusters „Temporal Communities. Doing Literature in a Global Perspective“ vom Projekt „Petrarchan Worlds“ in Zusammenarbeit mit der Universität Turin und dem Italienzentrum veranstaltet wurde. Der Workshop zielte darauf ab, die Petrarca-Exegese in der italienischen Renaissance im Hinblick auf "Community Building" zu untersuchen, wobei unter "Communities" kulturelle Gemeinschaften verstanden wurden, die aus Institutionen, Einzelpersonen und Texten bestehen, denen es um die Rezeption von Petrarcas Schriften mittels Kommentierung geht. Diese "Gemeinschaften" sind der Spiegel ideologischer Postulate und eines literarischen und kulturellen Programms, das zur Linse wird, durch die das Werk und die Persönlichkeit des Dichters interpretiert werden. Untersucht wurden unterschiedliche Textsorten: Kommentare zu Petrarcas Schriften, Biographien des Dichters und akademische Lektionen über petrarkische Lyrik.
Francesco Filelfo, Commento a Rerum vulgarium fragmenta 1-136. Edizione anastatica dell’incunabol... more Francesco Filelfo, Commento a Rerum vulgarium fragmenta 1-136. Edizione anastatica dell’incunabolo Bologna, Annibale Malpigli, 1476, con introduzione e indici di Michele Rossi, Ente Nazionale Francesco Petrarca, Collana Commenti antichi dei Rerum vulgarium fragmenta e dei Triumphi, Treviso, Antilia, 2018.
La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ... more La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ambito educativo, ma si apre a più ampi e suggestivi orizzonti antropologici, politici, artistici. L’ambiente ideale dove sperimentare nuovi modelli pedagogici si rivela, già a partire dalla seconda metà del Trecento, la corte. Umanisti e maestri come Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Vittorino da Feltre e Guarino Veronese realizzano le loro più importanti esperienze educative nelle corti padane di Padova, Mantova e Ferrara. Per tutti risulta decisiva la lezione di Francesco Petrarca, artefice del “sogno dell’Umanesimo.” Il volume ripercorre la vitalità della pedagogia umanistica italiana ispirata dal modello petrarchesco e capace di superare i confini spazio-temporali, da un lato aprendosi all’Europa e dall’altro imponendosi quale fenomeno culturale di “lunga durata”, come dimostrato da autori quali Erasmo da Rotterdam, Michel de Montaigne, John Locke e Jean-Jacques Rousseau.
«Un viaggio davvero affascinante» scrive Fabio Finotti nella sua Prefazione «verso la scoperta rinascimentale che la prima fondamentale opera d’arte è la persona».
Papers by Michele Rossi
Originally published in 1476, Francesco Filelfo’s commentary on Petrarch’s Canzoniere is notable ... more Originally published in 1476, Francesco Filelfo’s commentary on Petrarch’s Canzoniere is notable for its inclusion of vernacular translations of classical sources iden‐ tified by the interpreter. These translations focus primarily on Ovid’s Metamorphoses, showcasing an alternation between prose (in the style of Boccaccio) and poetry, specifi‐ cally Dante’s terza rima. The use of prosimetrum allows Filelfo to capture the reader’s attention and present himself as both a scholar and vernacular narrator and poet. An intertextual dialogue between ancient (Ovid) and modern (Dante, Petrarca, Boccaccio) classics is thus established.
Atti e memorie dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti, 2020
Petrarchesca, 2022
In un celebre articolo del 1950, Ezio Raimondi discuteva il controverso commento di Filelfo al Ca... more In un celebre articolo del 1950, Ezio Raimondi discuteva il controverso commento di Filelfo al Canzoniere petrarchesco evidenziandone brevemente un aspetto in genere sfuggito agli studiosi, ossia la componente malinconica che lo caratterizza. Nel presente saggio si effettua una ricognizione sistematica del termine «malinconia» (e derivati) nelle chiose filelfiane, indagandone gli aspetti semantici, letterari e filosofici: dalla passione dolorosa al lato medico; dai legami con la solitudine alla dimensione metamorfica che talvolta si associa con il sentimento malinconico. Il quadro che emerge rivela consonanze con il Problema XXX, 1 di Aristotele, dove l’uomo di genio è presentato come malinconico e lussurioso, e getta nuova luce sull’irriverente ritratto del Petrarca amante sensuale proposto dal commento.
Parole chiave: esegesi petrarchesca – Filelfo – malinconia – malattia d’amore – passione
In a renowned 1950 article on Filelfo controversial commentary to Petrarch’s Canzoniere, Ezio Raimondi draws attention to an aspect generally overlooked by scholars. That is, the melancholic element which characterizes the exegesis. In this essay, we perform a systematic analysis centered on the usage of the term «melancholy» in the commentary. This is achieved by investigating its semantic, literary, and philosophical facets: namely, from dolorous passion to medical disease; from the connections with solitude to the metamorphic dimension, sometimes associated with melancholy. The emerging picture reveals affinities with Aristotle’s Problema XXX, 1, where people of genius are described as melancholic and lustful; it also sheds new light on the irreverent portrait of Petrarch as a sensual lover, presented in the commentary.
Key Words: Petrarchan exegesis – Filelfo – melancholy – love disease – passion
Studi petrarcheschi, 2020
ABSTRACT (italiano) Il ms. Correr 1494, conservato nella Biblioteca del Museo Civico Correr di Ve... more ABSTRACT (italiano)
Il ms. Correr 1494, conservato nella Biblioteca del Museo Civico Correr di Venezia, è un importante testimone della prima fortuna del Petrarca volgare. Collocabile nel primo decennio del Quattrocento, contiene infatti i Rerum vulgarium fragmenta, un numero notevole di Disperse e i Triumphi. Il saggio si concentra innanzitutto sull’aspetto grafico-visivo che caratterizza il codice: dalla miniatura, opera del Maestro della Novella, al modello di trascrizione adottato per i Rvf, che palesa una stretta aderenza con la mise en page dell’originale petrarchesco, Vat. lat. 3195. Viene quindi analizzato il testo del Canzoniere tramandato dal Correr e, attraverso collazioni effettuate con vari mss. rilevanti nella storia della diffusione dei Rvf, si prospetta un’affinità con il codice Thusco, che Bembo utilizzò nell’approntare la propria edizione aldina del 1501 (Le cose volgari di Messer Francesco Petrarcha).
ABSTRACT (English)
The ms. Correr 1494 (Venice, Biblioteca del Museo Civico Correr) is an important witness of the early reception of the vernacular Petrarch. Dated to the first decade of the fifteenth century, it contains Rerum vulgarium fragmenta, Disperse, and Triumphi. The essay first focuses on the visual aspect of the codex, discussing the illumination by the Maestro della Novella and the way in which Rvf are transcribed. This transcription shows many similarities with the mise en page displayed in Petrarch’s original manuscript (Vat. lat. 3195). The article then concentrates on the text of Rvf preserved by the ms. Correr 1494. After several collations with relevant manuscripts of the Canzoniere, it is possible to suppose a connection between the ms. Correr 1494 and the Thusco codex used by Bembo while preparing his aldina edition (Le cose volgari di Messer Francesco Petrarca, 1501).
Lettere italiane, 2018
Il concetto di “errore” pervade le riflessioni degli umanisti nei più svariati ambiti, da quello ... more Il concetto di “errore” pervade le riflessioni degli umanisti nei più svariati ambiti, da quello pedagogico e didattico a quello prettamente filologico, e si caratterizza per la presenza di una dimensione etica fondante. Tale attitudine trova conferma nel pensiero di autori quali Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Guarino Veronese, Vittorino da Feltre e Lorenzo Valla, che utilizzano consapevolmente termini appartenenti al lessico specialistico filologico (error, emendare, corrigere, castigare…) declinandoli in chiave morale. Lo stesso farà, in pieno Cinquecento, Michel de Montaigne nei suoi Saggi, mostrando così di condividere alcuni aspetti essenziali dell’umanesimo italiano.
Questioni filologiche: la critica testuale attraverso i secoli, 2016
This essay investigates manuscript 4 from the Biblioteca del Seminario Vescovile in Padua focusin... more This essay investigates manuscript 4 from the Biblioteca del Seminario Vescovile in Padua focusing on the role of the copyist. The codex contains Antonio Da Tempo's "Summa artis rithimici vulgaris" (the first treatise on Italian prosody) together with Petrarch's "Canzoniere" and "Trionfi", and can be dated to the end of the fourteenth or the beginning of the fifteenth century. The copyist not only transcribes the text, but also provides textual variations, prosody notes, and erudite marginalia, with references to both classical and vernacular authors: Virgil, Horace, Statius, Juvenal, as well as Dante and Petrarch. In this way, the scribe is able to establish a dialogue between different authors and different literary genres, and operates as a 'philologist' – if we attribute to this term a broad meaning. In fact, the idea of philology that permeates this essay constantly implies a connection with interpretation and literary criticism. The analysis of the manuscript offers the opportunity to support this point of view, and to formulate more general considerations about some 'philological concerns', such as the concept of the 'original' , the relationship between philology and interpretation, and the philologist's role. This theoretical framework is confronted with the ideas of scholars such as Michele Barbi, Giorgio Pasquali, Vittore Branca, Cesare Segre, and Luciano Canfora, among others, and aims to demonstrate that every philological act – even the most humble and apparently mechanical – is an interpretative one.
Lettere italiane, 2015
Dopo un breve excursus sulla presenza della musica e del cinema americani nel contesto culturale ... more Dopo un breve excursus sulla presenza della musica e del cinema americani nel contesto culturale italiano all’epoca di Beppe Fenoglio, che si sofferma in particolare su Cesare Pavese e Fernanda Pivano, il saggio indaga il ruolo della celebre canzone americana Over the Rainbow in Una questione privata. Lo scrittore utilizza il leit-motiv musicale in chiave simbolico-metaforica, muovendo da una prospettiva individuale e soggettiva verso una visione più universale legata alla tematica delle Resistenza. L’analisi del testo di Over the Rainbow, con particolare attenzione agli aspetti naturali e onirici, e in dialogo con la dimensione fantasmatica che caratterizza l’intero romanzo, permette di evidenziare il valore assoluto assunto dalla musica in Una questione privata, tanto nel rapporto tra Fulvia e Milton che nelle vicende della lotta partigiana.
Shaping an Identity. Adapting, Rewriting and Remaking Italian Literature , 2012
Nel 1966 Pier Paolo Pasolini, costretto a letto per un mese da una grave forma di ulcera, scrive ... more Nel 1966 Pier Paolo Pasolini, costretto a letto per un mese da una grave forma di ulcera, scrive di getto sei tragedie in versi (Affabulazione, Pilade, Orgia, Porcile, Bestia da stile, Calderón), e ne abbozzò una settima, Teorema. Quest’ultima avrà poi un diverso destino: mantenendo lo stesso titolo, diventerà un romanzo e un film, che usciranno entrambi nel 1968 (ma il libro prima della pellicola cinematografica).
Nel mio saggio viene proposta un’interpretazione del film Teorema basata sull’idea di duplicità, tenendo sempre in considerazione l’omonimo romanzo quale imprescindibile contrappunto, e mettendo in luce le reciproche influenze a partire dall’idea pasoliniana che – dopo la prima fase teatrale – il film “corregga” il libro: “Teorema era nato come pièce in versi … poi si è tramutato in film, e, contemporaneamente, nel racconto da cui il film è tratto e che dal film è stato corretto” (Pasolini, Pier Paolo. Teorema. Milano: Garzanti, 1968, risvolto di copertina).
Attraverso l’analisi di alcune coppie semantiche (assenza/presenza, eros/sacro, silenzio/urlo), di alcuni simboli (il deserto, la figura dell’ospite, lo specchio), ed evidenziando il dialogo costante tra le parole sulla pagina e le immagini sullo schermo, si indagano i principali meccanismi che caratterizzano la costruzione di Teorema e il significato metaforico dell’opera. Ci si sofferma inoltre sugli intrecci e le contaminazioni tra diverse forme espressive quali il teatro, la letteratura, il cinema, e viene sottolineata l’importanza dell’aspetto sonoro e musicale del film, finora piuttosto trascurato dalla critica.
Affrontando e risolvendo le problematiche relative all’adattamento di una medesima idea (quali effetti causerebbe l’improvvisa irruzione dell’autenticità nel mondo della borghesia?) in relazione a differenti forme artistiche quali la tragedia, il romanzo e il film, Pasolini propone una personale visione del sacro – intimamente connessa al tema dell’eros – in grado di assumere accenti universali ma allo stesso tempo profondamente legata alle inquietudini e ai cambiamenti (politici, sociali e culturali) che caratterizzarono la fine degli anni Sessanta, in Italia e nel mondo.
Studi Petrarcheschi, 2012
Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2002
Book Reviews by Michele Rossi
Modern Language Review, 2015
Studi petrarcheschi, 2006
Conferences & Talks by Michele Rossi
Michele Rossi "Nel vulgar sermone": Filelfo traduttore di Ovidio, tra prosa e terza rima
Der Band 7 der Schriften des Italienzentrums präsentiert die Ergebnisse des Workshops „L’esegesi ... more Der Band 7 der Schriften des Italienzentrums präsentiert die Ergebnisse des Workshops „L’esegesi petrarchesca e la formazione di comunità culturali“, der am 18. und 19. Februar 2021 im Kontext des Exzellenclusters „Temporal Communities. Doing Literature in a Global Perspective“ vom Projekt „Petrarchan Worlds“ in Zusammenarbeit mit der Universität Turin und dem Italienzentrum veranstaltet wurde. Der Workshop zielte darauf ab, die Petrarca-Exegese in der italienischen Renaissance im Hinblick auf "Community Building" zu untersuchen, wobei unter "Communities" kulturelle Gemeinschaften verstanden wurden, die aus Institutionen, Einzelpersonen und Texten bestehen, denen es um die Rezeption von Petrarcas Schriften mittels Kommentierung geht. Diese "Gemeinschaften" sind der Spiegel ideologischer Postulate und eines literarischen und kulturellen Programms, das zur Linse wird, durch die das Werk und die Persönlichkeit des Dichters interpretiert werden. Untersucht wurden unterschiedliche Textsorten: Kommentare zu Petrarcas Schriften, Biographien des Dichters und akademische Lektionen über petrarkische Lyrik.
Francesco Filelfo, Commento a Rerum vulgarium fragmenta 1-136. Edizione anastatica dell’incunabol... more Francesco Filelfo, Commento a Rerum vulgarium fragmenta 1-136. Edizione anastatica dell’incunabolo Bologna, Annibale Malpigli, 1476, con introduzione e indici di Michele Rossi, Ente Nazionale Francesco Petrarca, Collana Commenti antichi dei Rerum vulgarium fragmenta e dei Triumphi, Treviso, Antilia, 2018.
La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ... more La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ambito educativo, ma si apre a più ampi e suggestivi orizzonti antropologici, politici, artistici. L’ambiente ideale dove sperimentare nuovi modelli pedagogici si rivela, già a partire dalla seconda metà del Trecento, la corte. Umanisti e maestri come Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Vittorino da Feltre e Guarino Veronese realizzano le loro più importanti esperienze educative nelle corti padane di Padova, Mantova e Ferrara. Per tutti risulta decisiva la lezione di Francesco Petrarca, artefice del “sogno dell’Umanesimo.” Il volume ripercorre la vitalità della pedagogia umanistica italiana ispirata dal modello petrarchesco e capace di superare i confini spazio-temporali, da un lato aprendosi all’Europa e dall’altro imponendosi quale fenomeno culturale di “lunga durata”, come dimostrato da autori quali Erasmo da Rotterdam, Michel de Montaigne, John Locke e Jean-Jacques Rousseau.
«Un viaggio davvero affascinante» scrive Fabio Finotti nella sua Prefazione «verso la scoperta rinascimentale che la prima fondamentale opera d’arte è la persona».
Originally published in 1476, Francesco Filelfo’s commentary on Petrarch’s Canzoniere is notable ... more Originally published in 1476, Francesco Filelfo’s commentary on Petrarch’s Canzoniere is notable for its inclusion of vernacular translations of classical sources iden‐ tified by the interpreter. These translations focus primarily on Ovid’s Metamorphoses, showcasing an alternation between prose (in the style of Boccaccio) and poetry, specifi‐ cally Dante’s terza rima. The use of prosimetrum allows Filelfo to capture the reader’s attention and present himself as both a scholar and vernacular narrator and poet. An intertextual dialogue between ancient (Ovid) and modern (Dante, Petrarca, Boccaccio) classics is thus established.
Atti e memorie dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti, 2020
Petrarchesca, 2022
In un celebre articolo del 1950, Ezio Raimondi discuteva il controverso commento di Filelfo al Ca... more In un celebre articolo del 1950, Ezio Raimondi discuteva il controverso commento di Filelfo al Canzoniere petrarchesco evidenziandone brevemente un aspetto in genere sfuggito agli studiosi, ossia la componente malinconica che lo caratterizza. Nel presente saggio si effettua una ricognizione sistematica del termine «malinconia» (e derivati) nelle chiose filelfiane, indagandone gli aspetti semantici, letterari e filosofici: dalla passione dolorosa al lato medico; dai legami con la solitudine alla dimensione metamorfica che talvolta si associa con il sentimento malinconico. Il quadro che emerge rivela consonanze con il Problema XXX, 1 di Aristotele, dove l’uomo di genio è presentato come malinconico e lussurioso, e getta nuova luce sull’irriverente ritratto del Petrarca amante sensuale proposto dal commento.
Parole chiave: esegesi petrarchesca – Filelfo – malinconia – malattia d’amore – passione
In a renowned 1950 article on Filelfo controversial commentary to Petrarch’s Canzoniere, Ezio Raimondi draws attention to an aspect generally overlooked by scholars. That is, the melancholic element which characterizes the exegesis. In this essay, we perform a systematic analysis centered on the usage of the term «melancholy» in the commentary. This is achieved by investigating its semantic, literary, and philosophical facets: namely, from dolorous passion to medical disease; from the connections with solitude to the metamorphic dimension, sometimes associated with melancholy. The emerging picture reveals affinities with Aristotle’s Problema XXX, 1, where people of genius are described as melancholic and lustful; it also sheds new light on the irreverent portrait of Petrarch as a sensual lover, presented in the commentary.
Key Words: Petrarchan exegesis – Filelfo – melancholy – love disease – passion
Studi petrarcheschi, 2020
ABSTRACT (italiano) Il ms. Correr 1494, conservato nella Biblioteca del Museo Civico Correr di Ve... more ABSTRACT (italiano)
Il ms. Correr 1494, conservato nella Biblioteca del Museo Civico Correr di Venezia, è un importante testimone della prima fortuna del Petrarca volgare. Collocabile nel primo decennio del Quattrocento, contiene infatti i Rerum vulgarium fragmenta, un numero notevole di Disperse e i Triumphi. Il saggio si concentra innanzitutto sull’aspetto grafico-visivo che caratterizza il codice: dalla miniatura, opera del Maestro della Novella, al modello di trascrizione adottato per i Rvf, che palesa una stretta aderenza con la mise en page dell’originale petrarchesco, Vat. lat. 3195. Viene quindi analizzato il testo del Canzoniere tramandato dal Correr e, attraverso collazioni effettuate con vari mss. rilevanti nella storia della diffusione dei Rvf, si prospetta un’affinità con il codice Thusco, che Bembo utilizzò nell’approntare la propria edizione aldina del 1501 (Le cose volgari di Messer Francesco Petrarcha).
ABSTRACT (English)
The ms. Correr 1494 (Venice, Biblioteca del Museo Civico Correr) is an important witness of the early reception of the vernacular Petrarch. Dated to the first decade of the fifteenth century, it contains Rerum vulgarium fragmenta, Disperse, and Triumphi. The essay first focuses on the visual aspect of the codex, discussing the illumination by the Maestro della Novella and the way in which Rvf are transcribed. This transcription shows many similarities with the mise en page displayed in Petrarch’s original manuscript (Vat. lat. 3195). The article then concentrates on the text of Rvf preserved by the ms. Correr 1494. After several collations with relevant manuscripts of the Canzoniere, it is possible to suppose a connection between the ms. Correr 1494 and the Thusco codex used by Bembo while preparing his aldina edition (Le cose volgari di Messer Francesco Petrarca, 1501).
Lettere italiane, 2018
Il concetto di “errore” pervade le riflessioni degli umanisti nei più svariati ambiti, da quello ... more Il concetto di “errore” pervade le riflessioni degli umanisti nei più svariati ambiti, da quello pedagogico e didattico a quello prettamente filologico, e si caratterizza per la presenza di una dimensione etica fondante. Tale attitudine trova conferma nel pensiero di autori quali Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Guarino Veronese, Vittorino da Feltre e Lorenzo Valla, che utilizzano consapevolmente termini appartenenti al lessico specialistico filologico (error, emendare, corrigere, castigare…) declinandoli in chiave morale. Lo stesso farà, in pieno Cinquecento, Michel de Montaigne nei suoi Saggi, mostrando così di condividere alcuni aspetti essenziali dell’umanesimo italiano.
Questioni filologiche: la critica testuale attraverso i secoli, 2016
This essay investigates manuscript 4 from the Biblioteca del Seminario Vescovile in Padua focusin... more This essay investigates manuscript 4 from the Biblioteca del Seminario Vescovile in Padua focusing on the role of the copyist. The codex contains Antonio Da Tempo's "Summa artis rithimici vulgaris" (the first treatise on Italian prosody) together with Petrarch's "Canzoniere" and "Trionfi", and can be dated to the end of the fourteenth or the beginning of the fifteenth century. The copyist not only transcribes the text, but also provides textual variations, prosody notes, and erudite marginalia, with references to both classical and vernacular authors: Virgil, Horace, Statius, Juvenal, as well as Dante and Petrarch. In this way, the scribe is able to establish a dialogue between different authors and different literary genres, and operates as a 'philologist' – if we attribute to this term a broad meaning. In fact, the idea of philology that permeates this essay constantly implies a connection with interpretation and literary criticism. The analysis of the manuscript offers the opportunity to support this point of view, and to formulate more general considerations about some 'philological concerns', such as the concept of the 'original' , the relationship between philology and interpretation, and the philologist's role. This theoretical framework is confronted with the ideas of scholars such as Michele Barbi, Giorgio Pasquali, Vittore Branca, Cesare Segre, and Luciano Canfora, among others, and aims to demonstrate that every philological act – even the most humble and apparently mechanical – is an interpretative one.
Lettere italiane, 2015
Dopo un breve excursus sulla presenza della musica e del cinema americani nel contesto culturale ... more Dopo un breve excursus sulla presenza della musica e del cinema americani nel contesto culturale italiano all’epoca di Beppe Fenoglio, che si sofferma in particolare su Cesare Pavese e Fernanda Pivano, il saggio indaga il ruolo della celebre canzone americana Over the Rainbow in Una questione privata. Lo scrittore utilizza il leit-motiv musicale in chiave simbolico-metaforica, muovendo da una prospettiva individuale e soggettiva verso una visione più universale legata alla tematica delle Resistenza. L’analisi del testo di Over the Rainbow, con particolare attenzione agli aspetti naturali e onirici, e in dialogo con la dimensione fantasmatica che caratterizza l’intero romanzo, permette di evidenziare il valore assoluto assunto dalla musica in Una questione privata, tanto nel rapporto tra Fulvia e Milton che nelle vicende della lotta partigiana.
Shaping an Identity. Adapting, Rewriting and Remaking Italian Literature , 2012
Nel 1966 Pier Paolo Pasolini, costretto a letto per un mese da una grave forma di ulcera, scrive ... more Nel 1966 Pier Paolo Pasolini, costretto a letto per un mese da una grave forma di ulcera, scrive di getto sei tragedie in versi (Affabulazione, Pilade, Orgia, Porcile, Bestia da stile, Calderón), e ne abbozzò una settima, Teorema. Quest’ultima avrà poi un diverso destino: mantenendo lo stesso titolo, diventerà un romanzo e un film, che usciranno entrambi nel 1968 (ma il libro prima della pellicola cinematografica).
Nel mio saggio viene proposta un’interpretazione del film Teorema basata sull’idea di duplicità, tenendo sempre in considerazione l’omonimo romanzo quale imprescindibile contrappunto, e mettendo in luce le reciproche influenze a partire dall’idea pasoliniana che – dopo la prima fase teatrale – il film “corregga” il libro: “Teorema era nato come pièce in versi … poi si è tramutato in film, e, contemporaneamente, nel racconto da cui il film è tratto e che dal film è stato corretto” (Pasolini, Pier Paolo. Teorema. Milano: Garzanti, 1968, risvolto di copertina).
Attraverso l’analisi di alcune coppie semantiche (assenza/presenza, eros/sacro, silenzio/urlo), di alcuni simboli (il deserto, la figura dell’ospite, lo specchio), ed evidenziando il dialogo costante tra le parole sulla pagina e le immagini sullo schermo, si indagano i principali meccanismi che caratterizzano la costruzione di Teorema e il significato metaforico dell’opera. Ci si sofferma inoltre sugli intrecci e le contaminazioni tra diverse forme espressive quali il teatro, la letteratura, il cinema, e viene sottolineata l’importanza dell’aspetto sonoro e musicale del film, finora piuttosto trascurato dalla critica.
Affrontando e risolvendo le problematiche relative all’adattamento di una medesima idea (quali effetti causerebbe l’improvvisa irruzione dell’autenticità nel mondo della borghesia?) in relazione a differenti forme artistiche quali la tragedia, il romanzo e il film, Pasolini propone una personale visione del sacro – intimamente connessa al tema dell’eros – in grado di assumere accenti universali ma allo stesso tempo profondamente legata alle inquietudini e ai cambiamenti (politici, sociali e culturali) che caratterizzarono la fine degli anni Sessanta, in Italia e nel mondo.
Studi Petrarcheschi, 2012
Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2002
Colloquio di studi/webinar - 28 maggio 2021, dal titolo: «De modo studendi in iure. Trattati di "... more Colloquio di studi/webinar - 28 maggio 2021, dal titolo: «De modo studendi in iure. Trattati di "pedagogia giuridica" nell'Università del Quattrocento». Il convegno è dedicato all'approfondimento di una particolare forma di opere nate in ambito universitario e dirette agli studenti di giurisprudenza del tardo Medioevo per fornire loro consigli su come organizzare al meglio la loro vita universitaria e sul più efficace metodo di studio da adottare.
Il convegno è organizzato dalla Cattedra di Storia del diritto medievale e moderno (Prof. Giovanni Rossi) del Dip. di Scienze giuridiche dell'Università di Verona ed ha il patrocinio del "Centro interuniversitario per la storia delle Università italiane"-CISUI (Bologna).