Giacomo Antonelli | Università degli Studi "La Sapienza" di Roma (original) (raw)

Poster by Giacomo Antonelli

Research paper thumbnail of Considerazioni preliminari sull'impianto policentrico della città di Otricoli

Otricoli, the ancient Ocriculum, since its birth was a city composed by several settlements both ... more Otricoli, the ancient Ocriculum, since its birth was a city composed by several settlements both urban and rural, residential and productive, fortified and completely devoid of fortifications. Its position on the convergence of two communication route, Tiber and via Flaminia, was the cause of huge richness for the city, but also it was the cause of several problem for the control over the territory.

Research paper thumbnail of LE RISORSE IDRICHE DELLA CITTÀ DI OCRICULUM: RICERCA E INNOVAZIONE

Landscape 3, 2022

Il territorio circostante la moderna città di Otricoli può vantare un numero davvero notevole di ... more Il territorio circostante la moderna città di Otricoli può vantare un numero davvero notevole di sorgenti naturali, specialmente nel versante collinare che si affaccia sulla valle del Tevere (fig. 1). Ciononostante è plausibile ritenere che in antico i punti di fuoriuscita di acqua fossero addirittura maggiori: un dato a favore di questa tesi è il prosciugamento di alcune fontane storiche della città solo nel corso degli ultimi cinquanta anni. Questa abbondanza di acque sorgive contribuì senz'altro allo sviluppo dell'antica città umbra, poi municipium romano. Nella pianificazione dell'ampliamento urbano che interessò l'insediamento vicino al porto tra il II e il I sec. a.C., almeno due importanti opere idrauliche risultarono di vitale importanza: quelle di approvvigionamento e di smaltimento delle acque.

Research paper thumbnail of Terme Pubbliche Ocriculum

LE TERME PUBBLICHE NELL'ITALIA ROMANA O I secolo a.e. - fine IV d.C.) ARCHITETTURA, TECNOLOGIA E SOCIETÀ , 2019

From the last quarter of the 18"' century to the end of the 20th the bath complex of the ancient ... more From the last quarter of the 18"' century to the end of the 20th the bath complex of the ancient Roman munidpium of Ocriculum was the subject of excavations and research, directed on one hand to discovering works of art to be exhibited in the new part of the Vatican Museums, and on the other hand to the investigation of the originai floor levels. None of the previous research has offered any analytic reading of the remains based on structural surveys carried out specifically for that purpose. The only graphic reproduction of this building, made by Arch. De Rubertis, although complete, was not supported by any analysis of the structures which might form the basis even for a partial interpretation and reconstruction.
The aim of this contribution is to offer as complete as possible picture of the data regarding the visible remains, integrating it where possible with indications obtained from previous research, in order to propose hypothetical reconstructions in the sections where the structural evidence allows it. This will allow the importance of this building to be appreciated, in relation not only to the city in which it sits, but especially to the whole of Roman architecture.

Research paper thumbnail of La fase onoriana: alcune considerazioni sulle modalità costruttive

by Alessandro Mortera, Giacomo Antonelli, Dario Canino, Dario Galassi, Alessandra Marchello, Manuela Masinelli, Alice Poletto, Daniela Rovello, Alessandra Ten, Luca Volpi, and Ilaria Trivelloni

Papers by Giacomo Antonelli

Research paper thumbnail of La città terrazzata di Ocriculum: adeguamenti dell’uomo, adattamenti alla natura e persistenti infrastrutture

Landscape 3: una sintesi di elementi diacronici Uomo e ambiente nel mondo antico: un equilibrio possibile?, 2023

Urbanizing a slope requires always different architectural attentions, customized according to th... more Urbanizing a slope requires always different architectural attentions, customized according
to the needs of the individual settlement units. It is not just a question of creating terraces to increase
the building surface, but it means adapting the main infrastructures to the land, exploiting its natural
conformation where possible, or adapting the territory to the construction and housing needs of the
city. In Ocriculum Roman engineers used both of these solutions, especially for building hydraulic
constructions, some of which still working.

Research paper thumbnail of Le terme di Ocriculum: esempio eccellente nel panorama architettonico romano

Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione (a cura di Giacomo Antonelli), Jun 2023

Le terme dell'antico municipio romano di Ocriculum ne tradiscono il benessere cui esso arrivò all... more Le terme dell'antico municipio romano di Ocriculum ne tradiscono il benessere cui esso arrivò alla metà del II secolo d.C., quando un ricco patrono della città commissionò il complesso destinandolo ad uso pubblico. Se il solo atto evergetico non fosse sufficiente a definire l'importanza dell'edificio, basti pensare alle soluzioni architettoniche uniche in tutto il mondo romano che furono trovate qui, in questo modesto ma florido centro umbro alle porte di Roma. Pur se dell'intero complesso rimangono in piedi solo due ambienti, le rispettive coperture e l'articolazione planimetrica di entrambe fanno capire perfettamente come le terme di Ocriculum possano considerarsi senza ombra di dubbio l'anello di congiunzione tra l'architettura adrianea e quella severiana.

Research paper thumbnail of La carta archeologica di Ocriculum: il canale sotterraneo.

Il canale sotterraneo presente all'interno dell'area archeologica dell'antica città di Ocriculum ... more Il canale sotterraneo presente all'interno dell'area archeologica dell'antica città di Ocriculum non ha mai ricevuto uno studio sistematico e anche il presente non ne esaurisce le potenzialità di ricerca.
Piuttosto l'intervento mira a suscitare le dovute domande rispetto a interpretazioni edite a dir poco fantasiose e al contrapposto silenzio della letteratura archeologica che ne avalla così le conclusioni.
Attraverso l'analisi autoptica dei resti visibili si potrà giungere alle varie fasi che dalla costruzione hanno interessato l'infrastuttura fino ad oggi, quando ancora dopo duemila anni il rio San Vittore scorre al suo interno. L'utilizzo idraulico che ha sempre caratterizzato la struttura subì delle modifiche tipologiche nel tempo, ma il corso d'acqua non ha mai smesso di attraversarlo, se non in epoca tardoantica.

Research paper thumbnail of Le risorse idriche della Città di Ocriculum: ricerca e innovazione

Landscape 3, 2022

L’approvvigionamento e lo smaltimento delle risorse idriche all’interno dell’antico municipio rom... more L’approvvigionamento e lo smaltimento delle risorse idriche all’interno dell’antico municipio romano di Ocriculum (Otricoli, TR, Umbria) risultano essere un argomento molto poco considerato dalla letteratura scientifica, ovvero assai poco approfondito e spesso mal compreso.
La ricchezza di sorgenti tuttora riscontrabile nel sito, si deve immaginare anche maggiore e di maggiore portata nei tempi antichi. Ciò ha garantito alla città, fino ai tempi moderni, un naturale e costante approvvigionamento di acqua potabile. La vicinanza del Tevere infine ha offerto agli abitanti la possibilità di smaltire altrettanto naturalmente le acque reflue. Ciononostante, a Ocriculum si possono ravvisare alcuni interventi di ingegneria poco comuni relativamente ad entrambe le esigenze di natura idrica.
Proprio in vista di un importante ampliamento urbano nell’insediamento vicino allo scalo portuale sul fiume, due importanti infrastrutture vengono realizzate a monte e a valle dello stesso. Da una parte un sistema di approvvigionamento che sfrutta la pendenza naturale, benché eccessiva per un acquedotto, del luogo per portare acqua ad un’enorme piscina limaria. L’espediente utilizzato dai costruttori per regolare la pressione dell’acqua direttamente proporzionale alla forte pendenza ha reso possibile la costruzione di un acquedotto né interrato né sopraelevato, ma semplicemente appoggiato sul terreno in pendio.
Il rio San Vittore, dall’altra parte, venne imbrigliato in una canalizzazione in calcestruzzo successivamente interrata per realizzare il terrazzamento più basso per l’espansione urbana. A causa del suo regime torrentizio esso poteva essere un problema non da poco per un centro urbano se lasciato libero; senza contare la profonda valle che esso aveva scavato nel banco tufaceo e nei sottostanti strati geologici fino a mettere in luce le argille marine del Pleistocene superiore. La sua regimentazione provvide così al controllo delle sue piene e all’ampliamento della superficie edificabile. Ulteriore risvolto urbanistico fu il suo utilizzo come collettore fognario del nuovo ampliato insediamento: la possibilità di incanalare un corso d’acqua naturale e utilizzarlo come fognatura garantiva così il costante afflusso d’acqua all’interno della condotta, impedendo pericolosi e malsani ristagni.
Entrambe queste infrastrutture sembrano inserirsi in un programma insediativo in cui il rispetto delle risorse naturali sembra essere di fondamentale importanza. Tra queste si può includere, forse con una mentalità fin troppo contemporanea, ma che spesso ha trovato riscontro anche nell’architettura antica, l’impatto ambientale. Un acquedotto disposto sul terreno seguendo la naturale pendenza ha sicuramente un effetto meno impressivo ma anche meno impattante rispetto ad uno su arcate. La capacità di riutilizzare un corso d’acqua come collettore fognario ha permesso di non interferire con il sottosuolo, ma di costruire a partire dalla superficie naturale.

Research paper thumbnail of Spatial Planning and Architectural Innovation in the Roman Town of Ocriculum

Journal of Sustainable Architecture and Civil Engineering, Oct 3, 2018

The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber ... more The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber valley to the north and the San Vittore valley to the south, was established on massive substructures, which allowed the exploitation of a larger area. Albeit being relatively neglected by modern scholarship, these structures are none the less crucial to a thorough analysis of the urban planning of Ocriculum. Two buildings are mutually connected inside the city, even if they were not built at the same time: the bath complex, built in the mid-2nd century AD and restored until the 4th-5th cent. AD, and the underlying culvert, in which the San Vittore still flows, which was certainly built before the baths and most likely alongside the substructures. This artificial terrace, on which the baths lie and under which the channel runs, has been the first human alteration of the slope. The bath complex, although not entirely preserved, features several interesting architectural innovations. Modern technologies were employed alongside traditional methodologies to analyse the two buildings. This allowed not only a 3D reconstruction of these structures, but also a deep knowledge of the urban development and architectural history of Ocriculum. The culvert is part of the earliest attempts to shape the natural landscape for settlement purposes. On the overlying terrace there should have lain not only the bath complex, but also the theatre scene and its porticus post scaenam (both no longer visible). For this reason, the theatre is later than the culvert and not earlier (Hay-Keay-Millet, 2013). Consequently, the close "Great Substructures" belong to the same construction phase of the theatre, because they support the thrust of the upper terrace, on which was most likely found the political and religious centre of Ocriculum. Furthermore, the octagonal hall of the baths and the smaller circular hall (the only preserved rooms of the entire complex) are an important proof of the wealth of this city. They were roofed by a so-called shellshaped dome (consisting of 41 nails) and by a dodecagonal cross-vault, consisting of six larger convex wedges alternating with six smaller ones: it seems to be a hexagonal segmental dome. The first one, built as a pluri-composed cross-vault, surely functioned as a hemispherical dome. It lies on a circular springing, that is connected with the underlying octagonal hall through triangular ashlars, covered with plaster. Both the "shell-shaped" dome and the angular connectors are an innovation and also an unicum in Roman architecture. This allows to identify Ocriculum as a very rich town, inhabited by wealthy people enriched thanks to the trades on the Tiber and the Via Flaminia, but also by famous people like Milone (Cic., Pro Milone, 24, 64) and Pompea Celerina, the rich mother-in-law of Pliny the young (Plin., Ep., I, 4, 1). Furthermore, Ocriculum was seamlessly inhabited even after the collapse of the Roman Empire. The baths have repeatedly been refurbished up to the 4th-5th century: this testifies to the importance of this building for the urban community. In the end, the absence of fortifications could be explained with the identification of this settlement near the port as a monumental detachment of the city on the top of the hill (which was never abandoned).

Research paper thumbnail of Spatial Planning and Architectural Innovation in the Roman Town of Ocriculum

The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber ... more The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber valley to the north and the San Vittore valley to the south, was established on massive substructures, which allowed the exploitation of a larger area. Albeit being relatively neglected by modern scholarship, these structures are none the less crucial to a thorough analysis of the urban planning of Ocriculum. Two buildings are mutually connected inside the city, even if they were not built at the same time: the bath complex, built in the mid-2nd century AD and restored until the 4th-5th cent. AD, and the underlying culvert, in which the San Vittore still flows, which was certainly built before the baths and most likely alongside the substructures. This artificial terrace, on which the baths lie and under which the channel runs, has been the first human alteration of the slope. The bath complex, although not entirely preserved, features several interesting architectural innovations. Modern technologies were employed alongside traditional methodologies to analyse the two buildings. This allowed not only a 3D reconstruction of these structures, but also a deep knowledge of the urban development and architectural history of Ocriculum. The culvert is part of the earliest attempts to shape the natural landscape for settlement purposes. On the overlying terrace there should have lain not only the bath complex, but also the theatre scene and its porticus post scaenam (both no longer visible). For this reason, the theatre is later than the culvert and not earlier (Hay-Keay-Millet, 2013). Consequently, the close " Great Substructures " belong to the same construction phase of the theatre, because they support the thrust of the upper terrace, on which was most likely found the political and religious centre of Ocriculum. Furthermore, the octagonal hall of the baths and the smaller circular hall (the only preserved rooms of the entire complex) are an important proof of the wealth of this city. They were roofed by a so-called shell-shaped dome (consisting of 41 nails) and by a dodecagonal cross-vault, consisting of six larger convex wedges alternating with six smaller ones: it seems to be a hexagonal segmental dome. The first one, built as a pluri-composed cross-vault, surely functioned as a hemispherical dome. It lies on a circular springing, that is connected with the underlying octagonal hall through triangular ashlars, covered with plaster. Both the " shell-shaped " dome and the angular connectors are an innovation and also an unicum in Roman architecture. This allows to identify Ocriculum as a very rich town, inhabited by wealthy people enriched thanks to the trades on the Tiber and the Via Flaminia, but also by famous people like Milone (Cic., Pro Milone, 24, 64) and Pompea Celerina, the rich mother-in-law of Pliny the young (Plin., Ep., I, 4, 1). Furthermore, Ocriculum was seamlessly inhabited even after the collapse of the Roman Empire. The baths have repeatedly been refurbished up to the 4th-5th century: this testifies to the importance of this building for the urban community. In the end, the absence of fortifications could be explained with the identification of this settlement near the port as a monumental detachment of the city on the top of the hill (which was never abandoned).

Conference Presentations by Giacomo Antonelli

Research paper thumbnail of The Development of Water Management and Its Identification in the Urban Planning of Ptolemaic -Roman Alexandria. In: Landscape 4: Planning and the Ancient World: between Past Dogmas and Recent Interpretations- Lecce 2023 (Abstract book)

Conference : Landscape 4: una sintesi di elementi diacronici - Pianificazione e mondo antico: tr... more Conference : Landscape 4: una sintesi di elementi diacronici - Pianificazione e mondo antico: tra i dogmi del passato e le interpretazioni recenti /Planning and the ancient world: between past dogmas and recent interpretations.

Alessandro Magno aveva una visione e una comprensione più profonde del sito di Alessandria e di ciò che esso poteva offrire, beneficiando delle tradizioni pre-ellenistiche per la pianificazione urbana della città. L'Alessandria Tolemaica era una città altamente popolata che doveva disporre di risorse specifiche per fornire ai suoi abitanti tutte le comodità di vita. Una di queste grandi priorità è l’acqua, che ha avuto un grande impatto sulla ricchezza della città per lanciare attività commerciali e culturali. Gli antichi egizi e greci svilupparono l'ingegneria idrica e le idro-tecnologie interessandosi sul trattamento delle acque e sui servizi igienici (tra cui fognature, sistemi di drenaggio, bagni e servizi igienici); e la distribuzione dell'acqua (attraverso dighe, acquedotti, fontane, raccolta dell'acqua piovana, strumenti di irrigazione). Questo tipo di progresso tecnologico è stato raggiunto fin dalla preistoria per essere migliorato scientificamente durante i tempi storici. Tutte le fonti d'acqua, fiumi, laghi, sorgenti, sorgenti sotterranee, o la raccolta di acqua piovana sono stati sfruttati per l'approvvigionamento urbano nelle prime civiltà. La scelta specifica dipendeva dalla topografia della città e dalle condizioni climatiche e idrologiche locali. Non erano disponibili tecniche di sollevamento su larga scala; in questo modo, l'acqua veniva trasferita dalla sorgente all'interno di acquedotti e condotti serbatoio da un'altitudine superiore, o utilizzando cisterne per raccogliere l'acqua piovana. Tuttavia, gli antichi greci e più tardi i romani raggiunsero alte competenze per mantenere le tecnologie di approvvigionamento idrico che stimolavano significativamente le moderne conquiste nell'ingegneria e nella gestione dell'acqua. Lo studio è quello di far luce considerevolmente su come la città di Alessandria abbia superato la difficoltà di approvvigionamento di acqua dolce, nonostante la sua distanza dal fiume Nilo. C'era una soluzione che per scavare un canale chiamato "Schedia" che è sopravvissuto per secoli. C’era un canale che si trovava 30 km a sud di Alessandria e doveva collegare il ramo canopico del Nilo alla città, e che scorreva da 35 a 37 km. Inoltre, lo studio analizzerà diversi siti archeologici scoperti nella città e fonti scritte che indicano le evoluzioni delle applicazioni dell'acqua nei principali edifici della città antica. La città ha superato la difficoltà delle sue sfide geografiche ed ha avuto una reale influenza su altre città come gli insediamenti tolemaici in Asia Minore, e anche a Filadelfia dove è stato scavato un grande canale per collegare la città di Filadelfia alla sua risorsa idrica dal Nilo all'ingresso della provincia di Fayoum

Keywords: pianificazione urbana, infrastrutture urbane, gestione delle acque, modifica del paesaggio

Books by Giacomo Antonelli

Research paper thumbnail of Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione

“E te li senti dentro quei legami, i riti antichi e i miti del passato. E te li senti dentro come... more “E te li senti dentro quei legami,
i riti antichi e i miti del passato.
E te li senti dentro come mani,
ma non comprendi più il significato”
Francesco Guccini, Radici

Un viaggio!
Un itinerario lungo l’antica Via Flaminia al tempo dell’imperatore Marco Aurelio Antonino, passando per le due città di Carsulae e di Ocriculum, un tempo fiorenti municipi romani, ora tra le più suggestive aree archeologiche che la regione Umbria possa offrire.
Lì dove l’archeologia e la ricerca storica scoprono realtà e approfondiscono conoscenze il visitatore entra stupito e quasi travolto dall’imponenza degli edifici antichi, dalla splendida cornice naturalistica, dalla profonda memoria che filtra da quelle pietre. Quel “grande senso di dolcezza” che si prova nel contemplare le proprie “radici” pervade inevitabilmente il turista, ma questo non significa che gli si dischiuda completamente la saggezza in esse contenuta. Comprendere e figurarsi come quegli spazi venissero fruiti non è spesso immediato. Immaginare quali fossero stati gli sforzi per costruirli ancora meno. Calarsi nei panni di chi abitava quegli spazi praticamente impossibile.
Qui entra in gioco la rievocazione, ad oggi il più diretto connubio di archeologia sperimentale e di divulgazione storica. Dalle vesti delle danzatrici alle loriche, dal gladium al aulos, dal libum panis al carro-botte dei vigiles, il lavoro di ricerca e ricostruzione filologia e storica che l’Associazione Culturale Ocriculum porta avanti ormai da più di dieci anni permette di sviluppare eventi rievocativi di ambito romano tra i più accurati di tutto il panorama italiano. Non è solo la volontà di far rivivere un’antica città, ma è soprattutto l’impegno a traghettare i visitatori attraverso il mondo antico e attraverso la ricerca storica e archeologica, riducendo così la distanza che spesso, purtroppo, si crea tra lo studio di un bene culturale e la sua adeguata fruizione anche da parte di un pubblico di non addetti ai lavori.
Il presente volume si fa carico di questi obiettivi e intende trasportare il lettore nell’itinerario sopradescritto. Le curiosità offerte da entrambi i siti archeologici di Carsulae e Ocriculum non sarebbero altrettanto apprezzabili senza quello spaccato di vita quotidiana offerto dagli interventi precedenti.
L’introduzione storica iniziale fa calare il lettore all’interno della società del II secolo d.C. e un attento excursus militare illustra come cambia il mondo delle legioni romane, prefigurando entrambi quali saranno i successivi sviluppi dell’impero. Un viaggio non è tale senza l’adeguato equipaggiamento e un’attenta preparazione, come si spiega bene nel terzo contributo. Quali fossero gli spettacoli cui assistevano i romani e quali i luoghi ad essi deputati è la materia del quarto intervento “Panem et (non solo) circenses”, ma sarà solo il successivo a fornirci gustose curiosità sulla panificazione antica. Infine una carrellata davvero inaspettata delle conoscenze mediche raggiunte nel primo periodo imperiale.
Spostandoci a questo punto nei due municipii, ne conosceremo i rispettivi protagonisti della scena pubblica, che si prodigarono in atti evergetici e a cui furono attribuite benemerenze da parte della comunità. Visiteremo da vicino i principali edifici pubblici e privati, interni ed esterni alle città e avremo infine un quadro molto esaustivo delle prime testimonianze di fede cristiana che portarono alla costruzione delle due chiese iconiche di ciascun sito: SS. Cosma e Damiano di Carsulae e San Vittore di Ocriculum.
Il viaggio editoriale è appena iniziato. In esso riecheggia quello rievocativo che nonostante i suoi oltre dieci anni di vita, è ancora giovane e pronto a far rivivere ancora e ancora la storia e, soprattutto, le persone. Quei legami del passato che scavano nella nostra memoria come mani frenetiche, cercando di riaffiorare al mondo. Quei legami del passato che abitano la nostra memoria come i Mani, le anime di chi ci ha preceduto in questo mondo. Lo scopo della rievocazione e in particolare dell’Associazione Ocriculum è proprio ricucire queste antiche relazioni perché non restino “tra color che son sospesi”, ma tornino “a riveder le stelle”!

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Otricoli, the ancient Ocriculum, since its birth was a city composed by several settlements both ... more Otricoli, the ancient Ocriculum, since its birth was a city composed by several settlements both urban and rural, residential and productive, fortified and completely devoid of fortifications. Its position on the convergence of two communication route, Tiber and via Flaminia, was the cause of huge richness for the city, but also it was the cause of several problem for the control over the territory.

Research paper thumbnail of LE RISORSE IDRICHE DELLA CITTÀ DI OCRICULUM: RICERCA E INNOVAZIONE

Landscape 3, 2022

Il territorio circostante la moderna città di Otricoli può vantare un numero davvero notevole di ... more Il territorio circostante la moderna città di Otricoli può vantare un numero davvero notevole di sorgenti naturali, specialmente nel versante collinare che si affaccia sulla valle del Tevere (fig. 1). Ciononostante è plausibile ritenere che in antico i punti di fuoriuscita di acqua fossero addirittura maggiori: un dato a favore di questa tesi è il prosciugamento di alcune fontane storiche della città solo nel corso degli ultimi cinquanta anni. Questa abbondanza di acque sorgive contribuì senz'altro allo sviluppo dell'antica città umbra, poi municipium romano. Nella pianificazione dell'ampliamento urbano che interessò l'insediamento vicino al porto tra il II e il I sec. a.C., almeno due importanti opere idrauliche risultarono di vitale importanza: quelle di approvvigionamento e di smaltimento delle acque.

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LE TERME PUBBLICHE NELL'ITALIA ROMANA O I secolo a.e. - fine IV d.C.) ARCHITETTURA, TECNOLOGIA E SOCIETÀ , 2019

From the last quarter of the 18"' century to the end of the 20th the bath complex of the ancient ... more From the last quarter of the 18"' century to the end of the 20th the bath complex of the ancient Roman munidpium of Ocriculum was the subject of excavations and research, directed on one hand to discovering works of art to be exhibited in the new part of the Vatican Museums, and on the other hand to the investigation of the originai floor levels. None of the previous research has offered any analytic reading of the remains based on structural surveys carried out specifically for that purpose. The only graphic reproduction of this building, made by Arch. De Rubertis, although complete, was not supported by any analysis of the structures which might form the basis even for a partial interpretation and reconstruction.
The aim of this contribution is to offer as complete as possible picture of the data regarding the visible remains, integrating it where possible with indications obtained from previous research, in order to propose hypothetical reconstructions in the sections where the structural evidence allows it. This will allow the importance of this building to be appreciated, in relation not only to the city in which it sits, but especially to the whole of Roman architecture.

Research paper thumbnail of La fase onoriana: alcune considerazioni sulle modalità costruttive

by Alessandro Mortera, Giacomo Antonelli, Dario Canino, Dario Galassi, Alessandra Marchello, Manuela Masinelli, Alice Poletto, Daniela Rovello, Alessandra Ten, Luca Volpi, and Ilaria Trivelloni

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Landscape 3: una sintesi di elementi diacronici Uomo e ambiente nel mondo antico: un equilibrio possibile?, 2023

Urbanizing a slope requires always different architectural attentions, customized according to th... more Urbanizing a slope requires always different architectural attentions, customized according
to the needs of the individual settlement units. It is not just a question of creating terraces to increase
the building surface, but it means adapting the main infrastructures to the land, exploiting its natural
conformation where possible, or adapting the territory to the construction and housing needs of the
city. In Ocriculum Roman engineers used both of these solutions, especially for building hydraulic
constructions, some of which still working.

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Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione (a cura di Giacomo Antonelli), Jun 2023

Le terme dell'antico municipio romano di Ocriculum ne tradiscono il benessere cui esso arrivò all... more Le terme dell'antico municipio romano di Ocriculum ne tradiscono il benessere cui esso arrivò alla metà del II secolo d.C., quando un ricco patrono della città commissionò il complesso destinandolo ad uso pubblico. Se il solo atto evergetico non fosse sufficiente a definire l'importanza dell'edificio, basti pensare alle soluzioni architettoniche uniche in tutto il mondo romano che furono trovate qui, in questo modesto ma florido centro umbro alle porte di Roma. Pur se dell'intero complesso rimangono in piedi solo due ambienti, le rispettive coperture e l'articolazione planimetrica di entrambe fanno capire perfettamente come le terme di Ocriculum possano considerarsi senza ombra di dubbio l'anello di congiunzione tra l'architettura adrianea e quella severiana.

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Il canale sotterraneo presente all'interno dell'area archeologica dell'antica città di Ocriculum ... more Il canale sotterraneo presente all'interno dell'area archeologica dell'antica città di Ocriculum non ha mai ricevuto uno studio sistematico e anche il presente non ne esaurisce le potenzialità di ricerca.
Piuttosto l'intervento mira a suscitare le dovute domande rispetto a interpretazioni edite a dir poco fantasiose e al contrapposto silenzio della letteratura archeologica che ne avalla così le conclusioni.
Attraverso l'analisi autoptica dei resti visibili si potrà giungere alle varie fasi che dalla costruzione hanno interessato l'infrastuttura fino ad oggi, quando ancora dopo duemila anni il rio San Vittore scorre al suo interno. L'utilizzo idraulico che ha sempre caratterizzato la struttura subì delle modifiche tipologiche nel tempo, ma il corso d'acqua non ha mai smesso di attraversarlo, se non in epoca tardoantica.

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Landscape 3, 2022

L’approvvigionamento e lo smaltimento delle risorse idriche all’interno dell’antico municipio rom... more L’approvvigionamento e lo smaltimento delle risorse idriche all’interno dell’antico municipio romano di Ocriculum (Otricoli, TR, Umbria) risultano essere un argomento molto poco considerato dalla letteratura scientifica, ovvero assai poco approfondito e spesso mal compreso.
La ricchezza di sorgenti tuttora riscontrabile nel sito, si deve immaginare anche maggiore e di maggiore portata nei tempi antichi. Ciò ha garantito alla città, fino ai tempi moderni, un naturale e costante approvvigionamento di acqua potabile. La vicinanza del Tevere infine ha offerto agli abitanti la possibilità di smaltire altrettanto naturalmente le acque reflue. Ciononostante, a Ocriculum si possono ravvisare alcuni interventi di ingegneria poco comuni relativamente ad entrambe le esigenze di natura idrica.
Proprio in vista di un importante ampliamento urbano nell’insediamento vicino allo scalo portuale sul fiume, due importanti infrastrutture vengono realizzate a monte e a valle dello stesso. Da una parte un sistema di approvvigionamento che sfrutta la pendenza naturale, benché eccessiva per un acquedotto, del luogo per portare acqua ad un’enorme piscina limaria. L’espediente utilizzato dai costruttori per regolare la pressione dell’acqua direttamente proporzionale alla forte pendenza ha reso possibile la costruzione di un acquedotto né interrato né sopraelevato, ma semplicemente appoggiato sul terreno in pendio.
Il rio San Vittore, dall’altra parte, venne imbrigliato in una canalizzazione in calcestruzzo successivamente interrata per realizzare il terrazzamento più basso per l’espansione urbana. A causa del suo regime torrentizio esso poteva essere un problema non da poco per un centro urbano se lasciato libero; senza contare la profonda valle che esso aveva scavato nel banco tufaceo e nei sottostanti strati geologici fino a mettere in luce le argille marine del Pleistocene superiore. La sua regimentazione provvide così al controllo delle sue piene e all’ampliamento della superficie edificabile. Ulteriore risvolto urbanistico fu il suo utilizzo come collettore fognario del nuovo ampliato insediamento: la possibilità di incanalare un corso d’acqua naturale e utilizzarlo come fognatura garantiva così il costante afflusso d’acqua all’interno della condotta, impedendo pericolosi e malsani ristagni.
Entrambe queste infrastrutture sembrano inserirsi in un programma insediativo in cui il rispetto delle risorse naturali sembra essere di fondamentale importanza. Tra queste si può includere, forse con una mentalità fin troppo contemporanea, ma che spesso ha trovato riscontro anche nell’architettura antica, l’impatto ambientale. Un acquedotto disposto sul terreno seguendo la naturale pendenza ha sicuramente un effetto meno impressivo ma anche meno impattante rispetto ad uno su arcate. La capacità di riutilizzare un corso d’acqua come collettore fognario ha permesso di non interferire con il sottosuolo, ma di costruire a partire dalla superficie naturale.

Research paper thumbnail of Spatial Planning and Architectural Innovation in the Roman Town of Ocriculum

Journal of Sustainable Architecture and Civil Engineering, Oct 3, 2018

The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber ... more The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber valley to the north and the San Vittore valley to the south, was established on massive substructures, which allowed the exploitation of a larger area. Albeit being relatively neglected by modern scholarship, these structures are none the less crucial to a thorough analysis of the urban planning of Ocriculum. Two buildings are mutually connected inside the city, even if they were not built at the same time: the bath complex, built in the mid-2nd century AD and restored until the 4th-5th cent. AD, and the underlying culvert, in which the San Vittore still flows, which was certainly built before the baths and most likely alongside the substructures. This artificial terrace, on which the baths lie and under which the channel runs, has been the first human alteration of the slope. The bath complex, although not entirely preserved, features several interesting architectural innovations. Modern technologies were employed alongside traditional methodologies to analyse the two buildings. This allowed not only a 3D reconstruction of these structures, but also a deep knowledge of the urban development and architectural history of Ocriculum. The culvert is part of the earliest attempts to shape the natural landscape for settlement purposes. On the overlying terrace there should have lain not only the bath complex, but also the theatre scene and its porticus post scaenam (both no longer visible). For this reason, the theatre is later than the culvert and not earlier (Hay-Keay-Millet, 2013). Consequently, the close "Great Substructures" belong to the same construction phase of the theatre, because they support the thrust of the upper terrace, on which was most likely found the political and religious centre of Ocriculum. Furthermore, the octagonal hall of the baths and the smaller circular hall (the only preserved rooms of the entire complex) are an important proof of the wealth of this city. They were roofed by a so-called shellshaped dome (consisting of 41 nails) and by a dodecagonal cross-vault, consisting of six larger convex wedges alternating with six smaller ones: it seems to be a hexagonal segmental dome. The first one, built as a pluri-composed cross-vault, surely functioned as a hemispherical dome. It lies on a circular springing, that is connected with the underlying octagonal hall through triangular ashlars, covered with plaster. Both the "shell-shaped" dome and the angular connectors are an innovation and also an unicum in Roman architecture. This allows to identify Ocriculum as a very rich town, inhabited by wealthy people enriched thanks to the trades on the Tiber and the Via Flaminia, but also by famous people like Milone (Cic., Pro Milone, 24, 64) and Pompea Celerina, the rich mother-in-law of Pliny the young (Plin., Ep., I, 4, 1). Furthermore, Ocriculum was seamlessly inhabited even after the collapse of the Roman Empire. The baths have repeatedly been refurbished up to the 4th-5th century: this testifies to the importance of this building for the urban community. In the end, the absence of fortifications could be explained with the identification of this settlement near the port as a monumental detachment of the city on the top of the hill (which was never abandoned).

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The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber ... more The Roman settlement of Ocriculum (Otricoli, TR-Umbria), built on a tufa slope between the Tiber valley to the north and the San Vittore valley to the south, was established on massive substructures, which allowed the exploitation of a larger area. Albeit being relatively neglected by modern scholarship, these structures are none the less crucial to a thorough analysis of the urban planning of Ocriculum. Two buildings are mutually connected inside the city, even if they were not built at the same time: the bath complex, built in the mid-2nd century AD and restored until the 4th-5th cent. AD, and the underlying culvert, in which the San Vittore still flows, which was certainly built before the baths and most likely alongside the substructures. This artificial terrace, on which the baths lie and under which the channel runs, has been the first human alteration of the slope. The bath complex, although not entirely preserved, features several interesting architectural innovations. Modern technologies were employed alongside traditional methodologies to analyse the two buildings. This allowed not only a 3D reconstruction of these structures, but also a deep knowledge of the urban development and architectural history of Ocriculum. The culvert is part of the earliest attempts to shape the natural landscape for settlement purposes. On the overlying terrace there should have lain not only the bath complex, but also the theatre scene and its porticus post scaenam (both no longer visible). For this reason, the theatre is later than the culvert and not earlier (Hay-Keay-Millet, 2013). Consequently, the close " Great Substructures " belong to the same construction phase of the theatre, because they support the thrust of the upper terrace, on which was most likely found the political and religious centre of Ocriculum. Furthermore, the octagonal hall of the baths and the smaller circular hall (the only preserved rooms of the entire complex) are an important proof of the wealth of this city. They were roofed by a so-called shell-shaped dome (consisting of 41 nails) and by a dodecagonal cross-vault, consisting of six larger convex wedges alternating with six smaller ones: it seems to be a hexagonal segmental dome. The first one, built as a pluri-composed cross-vault, surely functioned as a hemispherical dome. It lies on a circular springing, that is connected with the underlying octagonal hall through triangular ashlars, covered with plaster. Both the " shell-shaped " dome and the angular connectors are an innovation and also an unicum in Roman architecture. This allows to identify Ocriculum as a very rich town, inhabited by wealthy people enriched thanks to the trades on the Tiber and the Via Flaminia, but also by famous people like Milone (Cic., Pro Milone, 24, 64) and Pompea Celerina, the rich mother-in-law of Pliny the young (Plin., Ep., I, 4, 1). Furthermore, Ocriculum was seamlessly inhabited even after the collapse of the Roman Empire. The baths have repeatedly been refurbished up to the 4th-5th century: this testifies to the importance of this building for the urban community. In the end, the absence of fortifications could be explained with the identification of this settlement near the port as a monumental detachment of the city on the top of the hill (which was never abandoned).

Research paper thumbnail of The Development of Water Management and Its Identification in the Urban Planning of Ptolemaic -Roman Alexandria. In: Landscape 4: Planning and the Ancient World: between Past Dogmas and Recent Interpretations- Lecce 2023 (Abstract book)

Conference : Landscape 4: una sintesi di elementi diacronici - Pianificazione e mondo antico: tr... more Conference : Landscape 4: una sintesi di elementi diacronici - Pianificazione e mondo antico: tra i dogmi del passato e le interpretazioni recenti /Planning and the ancient world: between past dogmas and recent interpretations.

Alessandro Magno aveva una visione e una comprensione più profonde del sito di Alessandria e di ciò che esso poteva offrire, beneficiando delle tradizioni pre-ellenistiche per la pianificazione urbana della città. L'Alessandria Tolemaica era una città altamente popolata che doveva disporre di risorse specifiche per fornire ai suoi abitanti tutte le comodità di vita. Una di queste grandi priorità è l’acqua, che ha avuto un grande impatto sulla ricchezza della città per lanciare attività commerciali e culturali. Gli antichi egizi e greci svilupparono l'ingegneria idrica e le idro-tecnologie interessandosi sul trattamento delle acque e sui servizi igienici (tra cui fognature, sistemi di drenaggio, bagni e servizi igienici); e la distribuzione dell'acqua (attraverso dighe, acquedotti, fontane, raccolta dell'acqua piovana, strumenti di irrigazione). Questo tipo di progresso tecnologico è stato raggiunto fin dalla preistoria per essere migliorato scientificamente durante i tempi storici. Tutte le fonti d'acqua, fiumi, laghi, sorgenti, sorgenti sotterranee, o la raccolta di acqua piovana sono stati sfruttati per l'approvvigionamento urbano nelle prime civiltà. La scelta specifica dipendeva dalla topografia della città e dalle condizioni climatiche e idrologiche locali. Non erano disponibili tecniche di sollevamento su larga scala; in questo modo, l'acqua veniva trasferita dalla sorgente all'interno di acquedotti e condotti serbatoio da un'altitudine superiore, o utilizzando cisterne per raccogliere l'acqua piovana. Tuttavia, gli antichi greci e più tardi i romani raggiunsero alte competenze per mantenere le tecnologie di approvvigionamento idrico che stimolavano significativamente le moderne conquiste nell'ingegneria e nella gestione dell'acqua. Lo studio è quello di far luce considerevolmente su come la città di Alessandria abbia superato la difficoltà di approvvigionamento di acqua dolce, nonostante la sua distanza dal fiume Nilo. C'era una soluzione che per scavare un canale chiamato "Schedia" che è sopravvissuto per secoli. C’era un canale che si trovava 30 km a sud di Alessandria e doveva collegare il ramo canopico del Nilo alla città, e che scorreva da 35 a 37 km. Inoltre, lo studio analizzerà diversi siti archeologici scoperti nella città e fonti scritte che indicano le evoluzioni delle applicazioni dell'acqua nei principali edifici della città antica. La città ha superato la difficoltà delle sue sfide geografiche ed ha avuto una reale influenza su altre città come gli insediamenti tolemaici in Asia Minore, e anche a Filadelfia dove è stato scavato un grande canale per collegare la città di Filadelfia alla sua risorsa idrica dal Nilo all'ingresso della provincia di Fayoum

Keywords: pianificazione urbana, infrastrutture urbane, gestione delle acque, modifica del paesaggio

Research paper thumbnail of Carsulae e Ocriculum, tra archeologia e rievocazione

“E te li senti dentro quei legami, i riti antichi e i miti del passato. E te li senti dentro come... more “E te li senti dentro quei legami,
i riti antichi e i miti del passato.
E te li senti dentro come mani,
ma non comprendi più il significato”
Francesco Guccini, Radici

Un viaggio!
Un itinerario lungo l’antica Via Flaminia al tempo dell’imperatore Marco Aurelio Antonino, passando per le due città di Carsulae e di Ocriculum, un tempo fiorenti municipi romani, ora tra le più suggestive aree archeologiche che la regione Umbria possa offrire.
Lì dove l’archeologia e la ricerca storica scoprono realtà e approfondiscono conoscenze il visitatore entra stupito e quasi travolto dall’imponenza degli edifici antichi, dalla splendida cornice naturalistica, dalla profonda memoria che filtra da quelle pietre. Quel “grande senso di dolcezza” che si prova nel contemplare le proprie “radici” pervade inevitabilmente il turista, ma questo non significa che gli si dischiuda completamente la saggezza in esse contenuta. Comprendere e figurarsi come quegli spazi venissero fruiti non è spesso immediato. Immaginare quali fossero stati gli sforzi per costruirli ancora meno. Calarsi nei panni di chi abitava quegli spazi praticamente impossibile.
Qui entra in gioco la rievocazione, ad oggi il più diretto connubio di archeologia sperimentale e di divulgazione storica. Dalle vesti delle danzatrici alle loriche, dal gladium al aulos, dal libum panis al carro-botte dei vigiles, il lavoro di ricerca e ricostruzione filologia e storica che l’Associazione Culturale Ocriculum porta avanti ormai da più di dieci anni permette di sviluppare eventi rievocativi di ambito romano tra i più accurati di tutto il panorama italiano. Non è solo la volontà di far rivivere un’antica città, ma è soprattutto l’impegno a traghettare i visitatori attraverso il mondo antico e attraverso la ricerca storica e archeologica, riducendo così la distanza che spesso, purtroppo, si crea tra lo studio di un bene culturale e la sua adeguata fruizione anche da parte di un pubblico di non addetti ai lavori.
Il presente volume si fa carico di questi obiettivi e intende trasportare il lettore nell’itinerario sopradescritto. Le curiosità offerte da entrambi i siti archeologici di Carsulae e Ocriculum non sarebbero altrettanto apprezzabili senza quello spaccato di vita quotidiana offerto dagli interventi precedenti.
L’introduzione storica iniziale fa calare il lettore all’interno della società del II secolo d.C. e un attento excursus militare illustra come cambia il mondo delle legioni romane, prefigurando entrambi quali saranno i successivi sviluppi dell’impero. Un viaggio non è tale senza l’adeguato equipaggiamento e un’attenta preparazione, come si spiega bene nel terzo contributo. Quali fossero gli spettacoli cui assistevano i romani e quali i luoghi ad essi deputati è la materia del quarto intervento “Panem et (non solo) circenses”, ma sarà solo il successivo a fornirci gustose curiosità sulla panificazione antica. Infine una carrellata davvero inaspettata delle conoscenze mediche raggiunte nel primo periodo imperiale.
Spostandoci a questo punto nei due municipii, ne conosceremo i rispettivi protagonisti della scena pubblica, che si prodigarono in atti evergetici e a cui furono attribuite benemerenze da parte della comunità. Visiteremo da vicino i principali edifici pubblici e privati, interni ed esterni alle città e avremo infine un quadro molto esaustivo delle prime testimonianze di fede cristiana che portarono alla costruzione delle due chiese iconiche di ciascun sito: SS. Cosma e Damiano di Carsulae e San Vittore di Ocriculum.
Il viaggio editoriale è appena iniziato. In esso riecheggia quello rievocativo che nonostante i suoi oltre dieci anni di vita, è ancora giovane e pronto a far rivivere ancora e ancora la storia e, soprattutto, le persone. Quei legami del passato che scavano nella nostra memoria come mani frenetiche, cercando di riaffiorare al mondo. Quei legami del passato che abitano la nostra memoria come i Mani, le anime di chi ci ha preceduto in questo mondo. Lo scopo della rievocazione e in particolare dell’Associazione Ocriculum è proprio ricucire queste antiche relazioni perché non restino “tra color che son sospesi”, ma tornino “a riveder le stelle”!