Claudio Di Maio | Roma Tre University, Rome, Italy (original) (raw)
Papers by Claudio Di Maio
Nel contesto europeo attuale, i principali indicatori socio-economici suggeriscono che i lavorato... more Nel contesto europeo attuale, i principali indicatori socio-economici suggeriscono che i lavoratori autonomi di origine straniera costituiscono una parte importante delle piccole e medie imprese. Gli immigrati che si stabiliscono nei Paesi europei sono generalmente considerati come aventi un alto grado di creazione d’impresa rispetto alla media della popolazione autoctona. Partendo da queste premesse, il presente contributo si prefigge di esplorare questo fenomeno attraverso una chiave di lettura multidisciplinare, analizzando gli aspetti giuridico-procedurali, specie per ciò che concerne la condizione dello straniero extra-europeo. Attraverso l’analisi del nesso tra Imprenditorialità, immigrazione e sviluppo, lo studio pretende rilevare eventuali criticità nell’accesso all’attività autonoma, cercando altresì di comprendere se essa possa rappresentare una solida via per l’integrazione dei soggetti migranti e lo sviluppo delle comunità locali.
La detención del extranjero a la prueba de la directiva sobre repatriaciones: otro capitulo en el... more La detención del extranjero a la prueba de la directiva sobre repatriaciones: otro capitulo en el asunto Celaj Con la reciente sentencia dictada por el Tribunal de Justicia de la Unión Europea en el caso C-290/14 -asunto Celaj, se escribe otro capítulo relacionado con los sistemas internos de detención del sujeto extranjero, la ley penal de los Estados y la Directiva 2008/115/CE. A este respeto, los jueces europeos han analizado la compatibilidad del delito de reingreso ilícito, previsto por la normativa italiana al art. 13, p. 13 del Texto Único sobre Inmigración y la legislación europea en materia de repatriaciones, a la luz de su interpretación, que ha sido inaugurada por la famosa sentencia El Dridi (C-61/11)
Until now the “principle of conditionality” had ruled, mainly, the Union’s relations with third c... more Until now the “principle of conditionality” had ruled, mainly, the
Union’s relations with third countries, under the policy of development and cooperation or in relation to the accession process to the European Union. Today, in the midst of the economic crisis, the principle of conditionality guides, also, the relations within the Union, in the framework of the new European economic governance. From the early
stages of the “sovereign debt crisis”, the granting of financial support for ‘peripheral countries’ was conditioned to the adoption of a plan focused on austerity and structural reforms. The principle of “strict conditionality” was ‘codified’ in the amended art. 136 TFEU and in the Treaty establishing the ESM. The case law of the European Court of Justice and of the Bundesverfassungsgericht confirmed the structural
importance of the principle, while other constitutional courts try to defend the social core of their legal systems, by invoking the European principle of proportionality. Behind the apparently neutral formula of conditionality lies, in fact, an idea of solidarity well different from that which has so far led the “ever closer union among the Peoples of Europe”: a solidarity declined in the logic of an asymmetrical exchange
between financial aid and structural reforms. The pretense to
strengthen European unity through rigid mechanisms of solidarity conditioned by austerity and structural reforms has been, however, illusory. On the contrary, the new European economic governance has expanded dramatically the constitutional, social and economic asymmetries between the creditor countries and debtor countries.
Civitas Europa Revue Juridique Sur L Evolution De La Nation Et De L Etat En Europe Revista Juridica Sobre La Evolucion De La Nacion Y Del Estado En Europa Legal Journal on the Development of Nation and State in Europe, 2013
Hace muy poco, con la sentencia Sharifi y otros v. Italia y Grecia (solicitud n. 16643/09) el TE... more Hace muy poco, con la sentencia Sharifi y otros v. Italia y Grecia (solicitud n. 16643/09) el TEDH había censurado una práctica usual entre todos los Estados que se consideran “la puerta” del mediterráneo: las devoluciones forzosas de los extranjeros. En este caso, los jueces de Estrasburgo señalaban que dichos países no pueden eludir las reglas suscritas por el CEDH en virtud de acuerdos bilaterales contraídos con otro Estado miembro para devolver a solicitantes de asilo hacia territorios donde no se respeta un nivel de tutela adecuado.
Después de muchos años, el Tribunal de Justicia de la Unión europea parece seguir en el trayecto ... more Después de muchos años, el Tribunal de Justicia de la Unión europea parece seguir en el trayecto hacia el "enriquecimiento" de contenidos y definición de los limites que pertenecen a la ciudadanía europea. Este instituto, aunque parezca más consolidado que otros en el panorama de la UE, por un lado exige una continua y determinada afirmación, siendo probablemente el resultado más evidente del proceso de integración y, por otra parte, resulta ser aún más importante por los derechos que conlleva y por los ámbitos en los que influye. Además, hace tres años, con la sentencia Zambrano (C-34/09) la ciudadanía de la Unión tocaba, no por primera
La cittadinanza dell'Unione europea è uno strumento giuridico capace di garantire la libera circo... more La cittadinanza dell'Unione europea è uno strumento giuridico capace di garantire la libera circolazione e la protezione dei diritti fondamentali nel territorio degli Stati membri. Allo stesso modo, consente la partecipazione, sia a livello rappresentativo che diretto, di tutta la popolazione con diversi meccanismi capaci di accorciare le distanze con le istituzioni. Nonostante questi diritti siano stati ormai recepite da tutti gli ordinamenti interni, l'ampia cerchia delle libertà politiche risulta ancora deficitaria per ciò che riguarda l'esercizio e la titolarità. Attraverso una breve analisi delle radici concettuali e della normativa vigente, il contributo analizzerà le relazioni persistenti tra la cittadinanza dell'Ue e quella nazionale, in relazione alla partecipazione politica, al fine di descriverne lo stato e gli sviluppi di questo rapporto giuridico.
In uno spazio europeo in cui specifici soggetti, merci certificate e talune professioni possono g... more In uno spazio europeo in cui specifici soggetti, merci certificate e talune professioni possono godere di peculiari trattamenti che li svincolano dalle tradizionali barriere territoriali, è sempre più diffuso il ruolo del cd. "lavoratore migrante", vale a dire quel determinato individuo che, pur svolgendo un'attività lavorativa in diversi territori, deve attenersi alle regolamentazioni del proprio Stato d'origine per ciò che riguarda la materia pensionistica. È il caso della Sig.ra Salgado González, lavoratrice autonoma di nazionalità spagnola che, nel corso della sua carriera, ha "accumulato" un determinato numero di anni contributivi richiesti dalla legislazione nazionale, dovendo però conteggiare l'ammontare complessivo dei periodi di attività svolti tra la Spagna e il Portogallo. Nello specifico, il soggetto ha beneficiato del Regime Speciale per Lavoratori Autonomi in Spagna, nel periodo compreso tra febbraio 1989 e marzo 1999, salvo poi spostarsi in Portogallo dal marzo del 2000 al dicembre del 2005. Vale la pena ricordare che la legislazione spagnola concede il diritto al pensionamento di tipo "contributivo" qualora, tra i tanti requisiti, si sia maturato un periodo minimo di quindici anni. In tal caso, la cd. «base reguladora» della prestazione si calcola sommando il livello delle contribuzioni degli ultimi quindici anni e dividendo il risultato per un valore specifico (art. 161 e 162, Ley General de la Seguridad Social). Tutto questo processo è stato regolarmente richiesto all'Instituto Nacional de Seguridad Social (INSS), che ha accordato alla Sig.ra Salgado una relativa pensione, a partire dal 1 gennaio 2006.
Lo scorso 13 febbraio, a seguito di una discussione parlamentare accesa, che ha visto l'intervent... more Lo scorso 13 febbraio, a seguito di una discussione parlamentare accesa, che ha visto l'intervento in prima persona del Presidente della Repubblica Rossen Plevneliev, il
in un atto direttamente imputabile alla sua sovranità, decide quale soggetto può (e deve) essere ... more in un atto direttamente imputabile alla sua sovranità, decide quale soggetto può (e deve) essere considerato suo "cittadino", individuando quali siano i pre-requisiti di legge da rispettare e le procedure idonee al rilascio del suddetto titolo. Questa espressione, per certi versi banale e didascalica, non è per nulla scontata dinanzi a peculiari controversie cui il giudice (di qualsiasi grado) deve porre rimedio. A ciò, si aggiunge l'annosa questione (non meno scontata) dell'interpretazione di talune norme, acuita da una frammentaria e spesso tardiva legislazione in materia di immigrazione e di cittadinanza. In un periodo, infatti, in cui si dibatte su quale sia la strada migliore per diventare un civis optimo iure e, soprattutto, ci si interroga se la "nascita" sia sufficiente a dimostrare l'appartenenza al territorio nazionale, lo spunto di riflessione ci deriva proprio da alcune pronunce che, attraverso un rinnovato spirito interpretativo dei testi vigenti, sembrano rivolgersi direttamente all'inerte legislatore. In entrambi i casi, in effetti, all'intenzionalità dello straniero e alla manifesta volontà di acquistare la cittadinanza italiana, corrisponde un'azione amministrativa (probabilmente) perfettibile e meritevole di modifica.
Indice: 1.-Migranti e diritti nella società multiculturale. 2.-Il concetto di famiglia poligamica... more Indice: 1.-Migranti e diritti nella società multiculturale. 2.-Il concetto di famiglia poligamica nei percorsi giurisprudenziali tra Islam e Occidente. 3.-La poligamia e il rapporto con le teorie sull'ordine pubblico. 3.1.-Il rinvio alla legislazione nazionale nella convergente giurisprudenza delle Corti europee. 3.2.-La tutela dei diritti fondamentali derivanti dal matrimonio poligamico nell'ordinamento interno. 4.-Considerazioni conclusive. Bibliografia.
La normativa introdotta dalla legge n. 94 del 2009 (il cd. "pacchetto sicurezza") ha novellato in... more La normativa introdotta dalla legge n. 94 del 2009 (il cd. "pacchetto sicurezza") ha novellato in alcuni punti il Testo Unico sull'immigrazione (d. lgs. n. 286 del 1998) introducendo nel corpus normativo concernente il diritto degli stranieri un certo vincolo che lega la condizione giuridica di questi soggetti a misure tese, talvolta in modo esplicito, al mantenimento dell'ordine pubblico. In particolare, dallo scorso 10 maggio è entrato in vigore il cd. "accordo di integrazione", misura che si riferisce a tutti quegli stranieri che dovendo richiedere un qualsiasi permesso di soggiorno sul territorio nazionale dovranno, secondo queste nuove procedure, sottomettere l'autorizzazione di stanzialità alla "valutazione di avvenuta integrazione", attraverso la stipula di questa particolare fattispecie di contratto (inteso in senso amministrativo, piuttosto che privatistico) con lo Stato italiano.
La cittadinanza europea ed il paradosso della "discriminazione inversa", di Claudio Di Maio Pubbl... more La cittadinanza europea ed il paradosso della "discriminazione inversa", di Claudio Di Maio Pubblicato 12 Novembre 2011 in Diritti Umani in Italia, ISSN 2240ISSN -2861 www.duitbase.it La cittadinanza europea si aggiunge ma non sostituisce quella degli Stati membri. Eppure, in qualche occasione, assume un carattere determinante e pervasivo, al pari delle figure nazionali. Di recente, la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha diramato due importanti sentenze in materia, diverse tra loro ma strettamente collegate nell'interpretazione di questo istituto.
La nozione di soggiorno legale e il periodo minimo di stanzialità per l'acquisizione del permesso... more La nozione di soggiorno legale e il periodo minimo di stanzialità per l'acquisizione del permesso di soggiorno permanente nel diritto UE, di Claudio Di Maio Pubblicato 30 Gennaio 2012 in Diritti Umani in Italia, ISSN 2240ISSN -2861 www.duitbase.it Con una sentenza pronunciata il 21 dicembre 2011, nella causa Ziolkowki e Szeja c. Germania, a seguito di un rinvio pregiudiziale disposto dal giudice amministrativo federale tedesco ai sensi dell'art. 267 TFUE, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea è tornata a discutere sui temi riguardanti l'acquisizione della cittadinanza europea. Il tema centrale della disposizione riguarda l'applicazione della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004. Tale contesto normativo dispone le condizioni minime per l'acquisizione del titolo di soggiorno negli Stati membri dell'UE e le relative situazioni ostative all'esercizio del diritto di circolazione dei soggetti richiedenti.
Este trabajo se propone de tratar la cuestión de la inmigración, presentando una realidad de inte... more Este trabajo se propone de tratar la cuestión de la inmigración, presentando una realidad de integración y cooperación directa: el Centro Hispano-Africano de Madrid. A través del análisis de las políticas públicas locales, se analizará el posible dialogo entre las instituciones administrativas y las asociaciones del tercer sector, sobre todo en la gestión y la atención a la población extranjera, que ha consentido llegar a la formación de Centros de participación e integración para los inmigrantes (Cepi). Por eso, serán analizados los resultados de una investigación que se condujo en los meses de mayo/septiembre 2008 en la ciudad de Madrid, a través de la cual se intentó entender la importancia y la utilidad de esta institución, haciendo preguntas directas y sencillas a sus mismos usuarios.
Books by Claudio Di Maio
Resumen en español CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP... more Resumen en español
CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP Y EL ORDEN DEMOCRÁTICO EUROPEO. Los cambios en el contexto económico y financiero actual, junto a la incidencia de los flujos migratorios internos, han puesto de relieve la función de la ciudadanía europea como cuestión central del proceso de integración entre los Estados miembros. A pesar de su carácter accesorio, como corolario de los derechos de origen nacional, esta institución ha promovido un debate sobre el sentido, cada vez más relevante, de ciertas libertades (ej. libre circulación, seguridad social y mercado del trabajo). En este sentido, algunos países europeos han decidido revisar sus leyes extendiendo la titularidad de distintos derechos a los extranjeros. Aprovechando la potencial dialéctica entre “ciudadanías” (nacional y europea), en una época en que los presupuestos estatales sufren por debilidades estructurales, algunos
Estados –y este es el aspecto central del trabajo– han combinado la necesidad de inversiones extranjeras con los derechos de ciudadanía. Por este motivo, cada uno de estos ordenamientos ha elaborado un Investor-Citizenship Scheme capaz de influenciar todo el panorama legislativo del Viejo Continente. Con estas premisas, este trabajo se ocupa de analizar el fenómeno desde el punto de vista teórico y jurídico en los Estados europeos más relevantes. Se propone también examinar el impacto que genera la adopción de estas medidas en el delicado ámbito de la ciudadanía europea, respeto al contenido esencial de los derechos y a la capacidad de perseguir la integración. Gracias a la doctrina jurídica y la jurisprudencia de los Tribunales europeos, se investigará el cambio de relación entre la identidad nacional de los Estados miembros y la mencionada ciudadanía de la UE, teniendo en cuenta los posibles resultados de esta "monetización" de los derechos en el orden democrático europeo.
Abstract in English
CITIZENS, AT WHAT COST? THE RELATIONSHIP BETWEEN INVESTOR-CITIZENSHIP SCHEMES AND THE EUROPEAN DEMOCRATIC ORDER.
Recent changes in the economic and financial situation together with the influence of internal migratory flows have revealed the importance of European citizenship as a key element in the integration process. Despite its accesory nature as a corollary of national liberties, the European citizenship has given rise to a debate on the ever-growing meaning of certain freedoms (free movement, social security and labour market). In this respect, some European countries have undertaken to revise their laws in order to extend certain rights to aliens. In a time of structural budgetary weakness, some States have tried to exploit the potential dialog between both ‘citizenships’ (national and European) and thus combined the need for foreign investment with rights linked to national citizenship. For this reason, each of this legal systems have designed an ‘Investor-Citizenship Scheme’ that can influence the whole regulatory framework in the European continent. With such premises, this paper seeks to examine the aformentioned phenomemon from both a theoretical and a legal point of view, taking into account some of the most significant national contexts. Moreover, the paper analyses the impact of these measures on European citizenship, on core-elements of fundamental rights and on the ability to achieve integration. Considering both jurisprudence and European Courts’ doctrine, also changes in the relationship between national identity and European citizenship will be described, in order to clearly set out possible outcomes of the “monetization” of rights in the European democratic order.
Nel contesto europeo attuale, i principali indicatori socio-economici suggeriscono che i lavorato... more Nel contesto europeo attuale, i principali indicatori socio-economici suggeriscono che i lavoratori autonomi di origine straniera costituiscono una parte importante delle piccole e medie imprese. Gli immigrati che si stabiliscono nei Paesi europei sono generalmente considerati come aventi un alto grado di creazione d’impresa rispetto alla media della popolazione autoctona. Partendo da queste premesse, il presente contributo si prefigge di esplorare questo fenomeno attraverso una chiave di lettura multidisciplinare, analizzando gli aspetti giuridico-procedurali, specie per ciò che concerne la condizione dello straniero extra-europeo. Attraverso l’analisi del nesso tra Imprenditorialità, immigrazione e sviluppo, lo studio pretende rilevare eventuali criticità nell’accesso all’attività autonoma, cercando altresì di comprendere se essa possa rappresentare una solida via per l’integrazione dei soggetti migranti e lo sviluppo delle comunità locali.
La detención del extranjero a la prueba de la directiva sobre repatriaciones: otro capitulo en el... more La detención del extranjero a la prueba de la directiva sobre repatriaciones: otro capitulo en el asunto Celaj Con la reciente sentencia dictada por el Tribunal de Justicia de la Unión Europea en el caso C-290/14 -asunto Celaj, se escribe otro capítulo relacionado con los sistemas internos de detención del sujeto extranjero, la ley penal de los Estados y la Directiva 2008/115/CE. A este respeto, los jueces europeos han analizado la compatibilidad del delito de reingreso ilícito, previsto por la normativa italiana al art. 13, p. 13 del Texto Único sobre Inmigración y la legislación europea en materia de repatriaciones, a la luz de su interpretación, que ha sido inaugurada por la famosa sentencia El Dridi (C-61/11)
Until now the “principle of conditionality” had ruled, mainly, the Union’s relations with third c... more Until now the “principle of conditionality” had ruled, mainly, the
Union’s relations with third countries, under the policy of development and cooperation or in relation to the accession process to the European Union. Today, in the midst of the economic crisis, the principle of conditionality guides, also, the relations within the Union, in the framework of the new European economic governance. From the early
stages of the “sovereign debt crisis”, the granting of financial support for ‘peripheral countries’ was conditioned to the adoption of a plan focused on austerity and structural reforms. The principle of “strict conditionality” was ‘codified’ in the amended art. 136 TFEU and in the Treaty establishing the ESM. The case law of the European Court of Justice and of the Bundesverfassungsgericht confirmed the structural
importance of the principle, while other constitutional courts try to defend the social core of their legal systems, by invoking the European principle of proportionality. Behind the apparently neutral formula of conditionality lies, in fact, an idea of solidarity well different from that which has so far led the “ever closer union among the Peoples of Europe”: a solidarity declined in the logic of an asymmetrical exchange
between financial aid and structural reforms. The pretense to
strengthen European unity through rigid mechanisms of solidarity conditioned by austerity and structural reforms has been, however, illusory. On the contrary, the new European economic governance has expanded dramatically the constitutional, social and economic asymmetries between the creditor countries and debtor countries.
Civitas Europa Revue Juridique Sur L Evolution De La Nation Et De L Etat En Europe Revista Juridica Sobre La Evolucion De La Nacion Y Del Estado En Europa Legal Journal on the Development of Nation and State in Europe, 2013
Hace muy poco, con la sentencia Sharifi y otros v. Italia y Grecia (solicitud n. 16643/09) el TE... more Hace muy poco, con la sentencia Sharifi y otros v. Italia y Grecia (solicitud n. 16643/09) el TEDH había censurado una práctica usual entre todos los Estados que se consideran “la puerta” del mediterráneo: las devoluciones forzosas de los extranjeros. En este caso, los jueces de Estrasburgo señalaban que dichos países no pueden eludir las reglas suscritas por el CEDH en virtud de acuerdos bilaterales contraídos con otro Estado miembro para devolver a solicitantes de asilo hacia territorios donde no se respeta un nivel de tutela adecuado.
Después de muchos años, el Tribunal de Justicia de la Unión europea parece seguir en el trayecto ... more Después de muchos años, el Tribunal de Justicia de la Unión europea parece seguir en el trayecto hacia el "enriquecimiento" de contenidos y definición de los limites que pertenecen a la ciudadanía europea. Este instituto, aunque parezca más consolidado que otros en el panorama de la UE, por un lado exige una continua y determinada afirmación, siendo probablemente el resultado más evidente del proceso de integración y, por otra parte, resulta ser aún más importante por los derechos que conlleva y por los ámbitos en los que influye. Además, hace tres años, con la sentencia Zambrano (C-34/09) la ciudadanía de la Unión tocaba, no por primera
La cittadinanza dell'Unione europea è uno strumento giuridico capace di garantire la libera circo... more La cittadinanza dell'Unione europea è uno strumento giuridico capace di garantire la libera circolazione e la protezione dei diritti fondamentali nel territorio degli Stati membri. Allo stesso modo, consente la partecipazione, sia a livello rappresentativo che diretto, di tutta la popolazione con diversi meccanismi capaci di accorciare le distanze con le istituzioni. Nonostante questi diritti siano stati ormai recepite da tutti gli ordinamenti interni, l'ampia cerchia delle libertà politiche risulta ancora deficitaria per ciò che riguarda l'esercizio e la titolarità. Attraverso una breve analisi delle radici concettuali e della normativa vigente, il contributo analizzerà le relazioni persistenti tra la cittadinanza dell'Ue e quella nazionale, in relazione alla partecipazione politica, al fine di descriverne lo stato e gli sviluppi di questo rapporto giuridico.
In uno spazio europeo in cui specifici soggetti, merci certificate e talune professioni possono g... more In uno spazio europeo in cui specifici soggetti, merci certificate e talune professioni possono godere di peculiari trattamenti che li svincolano dalle tradizionali barriere territoriali, è sempre più diffuso il ruolo del cd. "lavoratore migrante", vale a dire quel determinato individuo che, pur svolgendo un'attività lavorativa in diversi territori, deve attenersi alle regolamentazioni del proprio Stato d'origine per ciò che riguarda la materia pensionistica. È il caso della Sig.ra Salgado González, lavoratrice autonoma di nazionalità spagnola che, nel corso della sua carriera, ha "accumulato" un determinato numero di anni contributivi richiesti dalla legislazione nazionale, dovendo però conteggiare l'ammontare complessivo dei periodi di attività svolti tra la Spagna e il Portogallo. Nello specifico, il soggetto ha beneficiato del Regime Speciale per Lavoratori Autonomi in Spagna, nel periodo compreso tra febbraio 1989 e marzo 1999, salvo poi spostarsi in Portogallo dal marzo del 2000 al dicembre del 2005. Vale la pena ricordare che la legislazione spagnola concede il diritto al pensionamento di tipo "contributivo" qualora, tra i tanti requisiti, si sia maturato un periodo minimo di quindici anni. In tal caso, la cd. «base reguladora» della prestazione si calcola sommando il livello delle contribuzioni degli ultimi quindici anni e dividendo il risultato per un valore specifico (art. 161 e 162, Ley General de la Seguridad Social). Tutto questo processo è stato regolarmente richiesto all'Instituto Nacional de Seguridad Social (INSS), che ha accordato alla Sig.ra Salgado una relativa pensione, a partire dal 1 gennaio 2006.
Lo scorso 13 febbraio, a seguito di una discussione parlamentare accesa, che ha visto l'intervent... more Lo scorso 13 febbraio, a seguito di una discussione parlamentare accesa, che ha visto l'intervento in prima persona del Presidente della Repubblica Rossen Plevneliev, il
in un atto direttamente imputabile alla sua sovranità, decide quale soggetto può (e deve) essere ... more in un atto direttamente imputabile alla sua sovranità, decide quale soggetto può (e deve) essere considerato suo "cittadino", individuando quali siano i pre-requisiti di legge da rispettare e le procedure idonee al rilascio del suddetto titolo. Questa espressione, per certi versi banale e didascalica, non è per nulla scontata dinanzi a peculiari controversie cui il giudice (di qualsiasi grado) deve porre rimedio. A ciò, si aggiunge l'annosa questione (non meno scontata) dell'interpretazione di talune norme, acuita da una frammentaria e spesso tardiva legislazione in materia di immigrazione e di cittadinanza. In un periodo, infatti, in cui si dibatte su quale sia la strada migliore per diventare un civis optimo iure e, soprattutto, ci si interroga se la "nascita" sia sufficiente a dimostrare l'appartenenza al territorio nazionale, lo spunto di riflessione ci deriva proprio da alcune pronunce che, attraverso un rinnovato spirito interpretativo dei testi vigenti, sembrano rivolgersi direttamente all'inerte legislatore. In entrambi i casi, in effetti, all'intenzionalità dello straniero e alla manifesta volontà di acquistare la cittadinanza italiana, corrisponde un'azione amministrativa (probabilmente) perfettibile e meritevole di modifica.
Indice: 1.-Migranti e diritti nella società multiculturale. 2.-Il concetto di famiglia poligamica... more Indice: 1.-Migranti e diritti nella società multiculturale. 2.-Il concetto di famiglia poligamica nei percorsi giurisprudenziali tra Islam e Occidente. 3.-La poligamia e il rapporto con le teorie sull'ordine pubblico. 3.1.-Il rinvio alla legislazione nazionale nella convergente giurisprudenza delle Corti europee. 3.2.-La tutela dei diritti fondamentali derivanti dal matrimonio poligamico nell'ordinamento interno. 4.-Considerazioni conclusive. Bibliografia.
La normativa introdotta dalla legge n. 94 del 2009 (il cd. "pacchetto sicurezza") ha novellato in... more La normativa introdotta dalla legge n. 94 del 2009 (il cd. "pacchetto sicurezza") ha novellato in alcuni punti il Testo Unico sull'immigrazione (d. lgs. n. 286 del 1998) introducendo nel corpus normativo concernente il diritto degli stranieri un certo vincolo che lega la condizione giuridica di questi soggetti a misure tese, talvolta in modo esplicito, al mantenimento dell'ordine pubblico. In particolare, dallo scorso 10 maggio è entrato in vigore il cd. "accordo di integrazione", misura che si riferisce a tutti quegli stranieri che dovendo richiedere un qualsiasi permesso di soggiorno sul territorio nazionale dovranno, secondo queste nuove procedure, sottomettere l'autorizzazione di stanzialità alla "valutazione di avvenuta integrazione", attraverso la stipula di questa particolare fattispecie di contratto (inteso in senso amministrativo, piuttosto che privatistico) con lo Stato italiano.
La cittadinanza europea ed il paradosso della "discriminazione inversa", di Claudio Di Maio Pubbl... more La cittadinanza europea ed il paradosso della "discriminazione inversa", di Claudio Di Maio Pubblicato 12 Novembre 2011 in Diritti Umani in Italia, ISSN 2240ISSN -2861 www.duitbase.it La cittadinanza europea si aggiunge ma non sostituisce quella degli Stati membri. Eppure, in qualche occasione, assume un carattere determinante e pervasivo, al pari delle figure nazionali. Di recente, la Corte di Giustizia dell'Unione europea ha diramato due importanti sentenze in materia, diverse tra loro ma strettamente collegate nell'interpretazione di questo istituto.
La nozione di soggiorno legale e il periodo minimo di stanzialità per l'acquisizione del permesso... more La nozione di soggiorno legale e il periodo minimo di stanzialità per l'acquisizione del permesso di soggiorno permanente nel diritto UE, di Claudio Di Maio Pubblicato 30 Gennaio 2012 in Diritti Umani in Italia, ISSN 2240ISSN -2861 www.duitbase.it Con una sentenza pronunciata il 21 dicembre 2011, nella causa Ziolkowki e Szeja c. Germania, a seguito di un rinvio pregiudiziale disposto dal giudice amministrativo federale tedesco ai sensi dell'art. 267 TFUE, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea è tornata a discutere sui temi riguardanti l'acquisizione della cittadinanza europea. Il tema centrale della disposizione riguarda l'applicazione della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004. Tale contesto normativo dispone le condizioni minime per l'acquisizione del titolo di soggiorno negli Stati membri dell'UE e le relative situazioni ostative all'esercizio del diritto di circolazione dei soggetti richiedenti.
Este trabajo se propone de tratar la cuestión de la inmigración, presentando una realidad de inte... more Este trabajo se propone de tratar la cuestión de la inmigración, presentando una realidad de integración y cooperación directa: el Centro Hispano-Africano de Madrid. A través del análisis de las políticas públicas locales, se analizará el posible dialogo entre las instituciones administrativas y las asociaciones del tercer sector, sobre todo en la gestión y la atención a la población extranjera, que ha consentido llegar a la formación de Centros de participación e integración para los inmigrantes (Cepi). Por eso, serán analizados los resultados de una investigación que se condujo en los meses de mayo/septiembre 2008 en la ciudad de Madrid, a través de la cual se intentó entender la importancia y la utilidad de esta institución, haciendo preguntas directas y sencillas a sus mismos usuarios.
Resumen en español CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP... more Resumen en español
CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP Y EL ORDEN DEMOCRÁTICO EUROPEO. Los cambios en el contexto económico y financiero actual, junto a la incidencia de los flujos migratorios internos, han puesto de relieve la función de la ciudadanía europea como cuestión central del proceso de integración entre los Estados miembros. A pesar de su carácter accesorio, como corolario de los derechos de origen nacional, esta institución ha promovido un debate sobre el sentido, cada vez más relevante, de ciertas libertades (ej. libre circulación, seguridad social y mercado del trabajo). En este sentido, algunos países europeos han decidido revisar sus leyes extendiendo la titularidad de distintos derechos a los extranjeros. Aprovechando la potencial dialéctica entre “ciudadanías” (nacional y europea), en una época en que los presupuestos estatales sufren por debilidades estructurales, algunos
Estados –y este es el aspecto central del trabajo– han combinado la necesidad de inversiones extranjeras con los derechos de ciudadanía. Por este motivo, cada uno de estos ordenamientos ha elaborado un Investor-Citizenship Scheme capaz de influenciar todo el panorama legislativo del Viejo Continente. Con estas premisas, este trabajo se ocupa de analizar el fenómeno desde el punto de vista teórico y jurídico en los Estados europeos más relevantes. Se propone también examinar el impacto que genera la adopción de estas medidas en el delicado ámbito de la ciudadanía europea, respeto al contenido esencial de los derechos y a la capacidad de perseguir la integración. Gracias a la doctrina jurídica y la jurisprudencia de los Tribunales europeos, se investigará el cambio de relación entre la identidad nacional de los Estados miembros y la mencionada ciudadanía de la UE, teniendo en cuenta los posibles resultados de esta "monetización" de los derechos en el orden democrático europeo.
Abstract in English
CITIZENS, AT WHAT COST? THE RELATIONSHIP BETWEEN INVESTOR-CITIZENSHIP SCHEMES AND THE EUROPEAN DEMOCRATIC ORDER.
Recent changes in the economic and financial situation together with the influence of internal migratory flows have revealed the importance of European citizenship as a key element in the integration process. Despite its accesory nature as a corollary of national liberties, the European citizenship has given rise to a debate on the ever-growing meaning of certain freedoms (free movement, social security and labour market). In this respect, some European countries have undertaken to revise their laws in order to extend certain rights to aliens. In a time of structural budgetary weakness, some States have tried to exploit the potential dialog between both ‘citizenships’ (national and European) and thus combined the need for foreign investment with rights linked to national citizenship. For this reason, each of this legal systems have designed an ‘Investor-Citizenship Scheme’ that can influence the whole regulatory framework in the European continent. With such premises, this paper seeks to examine the aformentioned phenomemon from both a theoretical and a legal point of view, taking into account some of the most significant national contexts. Moreover, the paper analyses the impact of these measures on European citizenship, on core-elements of fundamental rights and on the ability to achieve integration. Considering both jurisprudence and European Courts’ doctrine, also changes in the relationship between national identity and European citizenship will be described, in order to clearly set out possible outcomes of the “monetization” of rights in the European democratic order.
La società contemporanea sta subendo un notevole cambiamento, sia nei suoi tratti più tipici che ... more La società contemporanea sta subendo un notevole cambiamento, sia nei suoi tratti più tipici che nelle sue manifestazioni più moderne. Questo processo pas- sa, inevitabilmente, per un mutamento quasi sinergico del sistema educativo che, attraverso l’ingresso di nuove generazioni, riceve un impulso verso l’adeguamento a rinnovate esigenze formative. In tal senso, assume particolare rilievo, interessando da decenni gli studiosi, la lenta ma progressiva connotazione multietnica degli stu- denti. A partire dall’istruzione primaria, questo fattore viene concepito come ambi- valente, sia come testimone di quel multiculturalismo che riveste e caratterizza le società europee, sia quale variabile capace di condizionare l’azione dello Stato, troppo spesso orientata verso una rivisitazione di quella “benigna noncuranza” 1 di stampo liberale.
CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP Y EL ORDEN DEMOCRÁ... more CIUDADANOS, ¿A QUÉ COSTE? LA RELACIÓN ENTRE LAS FORMAS DE INVESTOR CITIZENSHIP Y EL ORDEN DEMOCRÁTICO EUROPEO. | Pag. 685
Los cambios en el contexto económico y financiero actual, junto a la incidencia de los flujos migratorios internos, han puesto de relieve la función de la ciudadanía europea como cuestión central del proceso de integración entre los Estados miembros. A pesar de su carácter accesorio, como corolario de los derechos de origen nacional, esta institución ha promovido un debate sobre el sentido, cada vez más relevante, de ciertas libertades (ej. libre circulación, seguridad social y mercado del trabajo). En este sentido, algunos países europeos han decidido revisar sus leyes extendiendo la titularidad de distintos derechos a los extranjeros. Aprovechando la potencial dialéctica entre “ciudadanías” (nacional y europea), en una época en que los presupuestos estatales sufren por debilidades estructurales, algunos Estados –y este es el aspecto central del trabajo– han combinado la necesidad de inversiones extranjeras con los derechos de ciudadanía. Por este motivo, cada uno de estos ordenamientos ha elaborado un Investor-Citizenship Scheme capaz de influenciar todo el panorama legislativo del Viejo Continente. Con estas premisas, este trabajo se ocupa de analizar el fenómeno desde el punto de vista teórico y jurídico en los Estados europeos más relevantes. Se propone también examinar el impacto que genera la adopción de estas medidas en el delicado ámbito de la ciudadanía europea, respeto al contenido esencial de los derechos y a la capacidad de perseguir la integración. Gracias a la doctrina jurídica y la jurisprudencia de los Tribunales europeos, se investigará el cambio de relación entre la identidad nacional de los Estados miembros y la mencionada ciudadanía de la UE, teniendo en cuenta los posibles resultados de esta "monetización" de los derechos en el orden democrático europeo.