Matteo Braconi | Università degli studi Roma Tre (original) (raw)
Books by Matteo Braconi
[Ri]scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie, 2019
Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C.... more Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C., su cui è graffita la scritta cleusinśl, che restituisce il nome etrusco della Città nella forma di un aggettivo al genitivo (“del
chiusino”) e racconta probabilmente anche di un dono votivo e di un Nume tutelare, prende spunto la mostra “(Ri)scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie” che propone all’attenzione del pubblico
testimonianze epigrafiche particolarmente significative conservate nei musei cittadini.
La mostra si inserisce all’interno della Giornata degli Etruschi 2019, promossa dal Consiglio Regionale della Toscana, per celebrare il conferimento del titolo di Granduca a Cosimo I de’ Medici, titolo che riecheggia
quello che gli storiografi attribuirono al re chiusino Porsenna.
L’iniziativa, resa possibile grazie al Consiglio Regionale della Toscana, al Comune della Città di Chiusi, al Polo Museale, al Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, e alla stretta collaborazione con la Soprintendenza
ABAP-SI, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Università di Roma Tre, il Museo Civico “La Città sotterranea”, il Museo della Cattedrale e la Fondazione Orizzonti d’Arte, è anche l’occasione per riproporre
all’attenzione del pubblico e degli studiosi il ricco patrimonio epigrafico etrusco e latino di Chiusi, attraverso un approccio non convenzionale e
innovativo, e un percorso arricchito, oltre che da questo catalogo, da un convegno, da un libro-gioco per i più piccoli, da conferenze periodiche e laboratori creativi sulla scrittura. Il catalogo propone materiali etruschi e romani dal VII sec. a.C. all’età tardoantica e all’Alto Medioevo configurandosi come un ulteriore approfondimento, “itinerante”, al percorso di visita, dalla Sala Mostre del Museo Nazionale, al Museo Nazionale stesso, al Museo Civico, a quello della Cattedrale, visitabili anche attraverso il costo agevolato di una
Chiusi Card.
Azioni e pensieri umani fissati mediante la scrittura su supporti non deperibili hanno superato secoli e millenni giungendo fino a noi, così da costituire una preziosa materia prima da leggere e interpretare per ricostruire
e riscrivere il passato di Chiusi e delle genti che vi abitarono.
Riproporre e raccontare queste “Storie” ha implicato una accurata selezione dei numerosissimi testi scritti a disposizione, e costretto ad affrontare lo studio dei materiali, noti e meno noti, con un taglio specialistico
ma nel contempo divulgativo e, per quanto possibile, considerata la materia estremamente complessa e tecnica, comprensibile al più vasto pubblico.
L’occasione ha poi stimolato in alcuni casi la proposta di nuove letture, alternative a quelle più ampiamente condivise, ha permesso di suggerire nuovi scenari e di formulare ipotesi di lavoro che costituiranno la necessaria premessa per ulteriori ricerche e approfondimenti.
Papers by Matteo Braconi
[Ri]scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie, 2019
Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C.... more Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C., su cui è graffita la scritta cleusinśl, che restituisce il nome etrusco della Città nella forma di un aggettivo al genitivo (“del
chiusino”) e racconta probabilmente anche di un dono votivo e di un Nume tutelare, prende spunto la mostra “(Ri)scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie” che propone all’attenzione del pubblico
testimonianze epigrafiche particolarmente significative conservate nei musei cittadini.
La mostra si inserisce all’interno della Giornata degli Etruschi 2019, promossa dal Consiglio Regionale della Toscana, per celebrare il conferimento del titolo di Granduca a Cosimo I de’ Medici, titolo che riecheggia
quello che gli storiografi attribuirono al re chiusino Porsenna.
L’iniziativa, resa possibile grazie al Consiglio Regionale della Toscana, al Comune della Città di Chiusi, al Polo Museale, al Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, e alla stretta collaborazione con la Soprintendenza
ABAP-SI, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Università di Roma Tre, il Museo Civico “La Città sotterranea”, il Museo della Cattedrale e la Fondazione Orizzonti d’Arte, è anche l’occasione per riproporre
all’attenzione del pubblico e degli studiosi il ricco patrimonio epigrafico etrusco e latino di Chiusi, attraverso un approccio non convenzionale e
innovativo, e un percorso arricchito, oltre che da questo catalogo, da un convegno, da un libro-gioco per i più piccoli, da conferenze periodiche e laboratori creativi sulla scrittura. Il catalogo propone materiali etruschi e romani dal VII sec. a.C. all’età tardoantica e all’Alto Medioevo configurandosi come un ulteriore approfondimento, “itinerante”, al percorso di visita, dalla Sala Mostre del Museo Nazionale, al Museo Nazionale stesso, al Museo Civico, a quello della Cattedrale, visitabili anche attraverso il costo agevolato di una
Chiusi Card.
Azioni e pensieri umani fissati mediante la scrittura su supporti non deperibili hanno superato secoli e millenni giungendo fino a noi, così da costituire una preziosa materia prima da leggere e interpretare per ricostruire
e riscrivere il passato di Chiusi e delle genti che vi abitarono.
Riproporre e raccontare queste “Storie” ha implicato una accurata selezione dei numerosissimi testi scritti a disposizione, e costretto ad affrontare lo studio dei materiali, noti e meno noti, con un taglio specialistico
ma nel contempo divulgativo e, per quanto possibile, considerata la materia estremamente complessa e tecnica, comprensibile al più vasto pubblico.
L’occasione ha poi stimolato in alcuni casi la proposta di nuove letture, alternative a quelle più ampiamente condivise, ha permesso di suggerire nuovi scenari e di formulare ipotesi di lavoro che costituiranno la necessaria premessa per ulteriori ricerche e approfondimenti.
Alessandra SPERDUTI, Matteo BRACONI, Giulia FACCHIN, Giovanna FERRI, Stella INTERLANDO The recen... more Alessandra SPERDUTI, Matteo BRACONI, Giulia FACCHIN, Giovanna FERRI, Stella INTERLANDO
The recent stratigraphic excavation campaigns of the Catacomb of Santa Mustiola, at Chiusi (Tuscany region, IV-VI cent. CE) have investigated dozens of intact tombs within the early Christian funerary complex. Single and multiple burials yielded over 150 skeletal individuals of both sexes and different age classes. One tomb (L4) contained a single deposition of a 30-35 years old female. Her skeleton is almost complete, missing some elements and showing some minor diagenetic changes. The macroscopic examination revealed an evident deformity of both humeri. The proximal epiphyses are elongated, distally dislocated, and flattened on the shaft. The slippage of the caput humeri resulted in the complete loss of the anatomical neck, a strong angulation of the upper diaphysis, and the maximum bone length reduction. The condition also affects the surface (with erosive lesions) and orientation of the glenoid cavity of the scapulas. All the alterations are more evident on the left than the right side. The individual does not show any other evidence of severe pathological changes on the rest of the skeleton. All the observations lead to a diagnosis of bilateral separation of the proximal humeral epiphysis, possibly related to an old traumatic event. The clinical obstetrical literature reports cases of bilateral epiphyseal injuries resulting from delivery complications, suggesting that this might be the case for the woman buried in the catacomb.
Paleodemographic studies aim at modelling past populations structure, size and biological dynamic... more Paleodemographic studies aim at modelling past populations structure, size and biological dynamics from ancient cemeteries. As fully recognized and debated, this discipline faces several practical and theoretical issues; one of the most challenging aspects is the invisibility, the paucity or - more rarely - the hypervisibility of infants and children in the burial grounds.
In fact, these frequent deviations from the expected mortality pattern for ancient pre-antibiotic populations strongly undermines the credibility of our paleodemographic estimates. Nevertheless, if addressed within a highly integrated approach of analysis, these evidences have the potential to disclose specific events and/or funerary practices, as possible reflection of social age definition and children personhood in ancient communities.
Some relevant examples from Italy will be presented: the issue of children representation among the terramare bronze age necropolises; the changing patterns of infants funerary rituals in Pontecagnano and Pithecusa (Iron age necropoleis, Campania); the comparison among Roman Imperial Age necropolises (Latium and Campania); the late antiquity anomalous burials of perinates in Peltuinum (Abruzzi); the presence of children in the late antiquity Santa Mustiola catacomb (Tuscany). These contexts are currently under study by an interdisciplinary approach combining historical and archaeological evidences with data on children mortality and morbidity.
by Federico Marazzi, Line VanWersch, Magali Souris, Fabio Scirea, Giovanna Ferri, Matteo Braconi, Marianna Cuomo, Flavia Vanni, Nicoletta Usai, Alberto Virdis, Serena Strafella, and Beatrice Leal