RAIMONDO ZUCCA | Università di Sassari (original) (raw)
Papers by RAIMONDO ZUCCA
Epigraphica: periodico internazionale di epigrafia, 2002
Conseil de l'Europe eBooks, 1990
Il celebre sito archeologico della grande statuaria della prima eta del ferro di Monte Prama e lo... more Il celebre sito archeologico della grande statuaria della prima eta del ferro di Monte Prama e localizzato nel Sinis di Cabras (Oristano), a 2 km ad oriente della laguna di Cabras ( Marie Pontis ) e a 4 km ad occidente del Mare Sardo. Il complesso archeologico individuato casualmente nel 1974 e stato fatto oggetto di scavi, non ancora conclusi, ad opera di Alessandro Bedini (1975), Giovanni Lilliu (1977), Carlo Tronchetti e Maria Luisa Ceruti (1977) e ancora Carlo Tronchetti, in collaborazione con Paolo Bernardini, Emina Usai e Raimondo Zucca (1979). La prossima ripresa dell’indagine archeologica induce ad una riflessione sui dati fin qui editi onde proporre nuove linee interpretative del complesso di Monte Prama.
Nella nostra analisi dei ludi in Sardinia et Corsica esamineremo sia i ludi circenses e i ludi sc... more Nella nostra analisi dei ludi in Sardinia et Corsica esamineremo sia i ludi circenses e i ludi scaenici , sia i munera anfiteatrali.
Epigraphica: periodico internazionale di epigrafia, 2007
Studio preliminare, basato sulla sola immagine fotografica, di un eccezionale documento epigrafic... more Studio preliminare, basato sulla sola immagine fotografica, di un eccezionale documento epigrafico che si riteneva ormai disperso ma che dopo la pubblicazione dell'articolo fu avventurosamente rinvenuto in casa di privati. Lo studio è stato nuovamente edito, con importanti aggionamenti, negli atti della giornata di studi "L'epigrafe di Marcus Arrecinus Helius" (Senorbì, 23 aprile 2010), a cura di Antonio Forci (vedi). Oggi l'epigrafe è esposta presso i rinnovati locali del MADN - Museo Archeologico Domu Nosta di Senorbì (CA), in una sala ad essa interamente dedicata.
La S Sardhnía bizantina tra greco e latino La documentazione epigrafica bizantina della Sardhnía ... more La S Sardhnía bizantina tra greco e latino La documentazione epigrafica bizantina della Sardhnía si è arricchita in anni recenti, a fronte di un ridotto numero di testi lapidari greci e latini, tra cui il frammento di Bosa con la menzione di un Ñerg(íow) e una colonnina del battistero di Cornus con l'iscrizione di un E•t[ikow] , entrambi del VI secolo, di un ampio novero di elementi dell'instrumentum, in cui rientrano secondo la tradizione mommseniana anelli digitali, spilloni crinali, tesserulae, exagia e sigilli. Gli scriventi hanno presentato in un volume del I sigilli bizantini della Sardhnía , l'edizione di tutta la documentazione sfragistica nota della Sardegna, rappresentata, in particolare, dai rinvenimenti del sito di San Giorgio di Sinis nell'ager tharrensis. A distanza di tre anni dalla pubblicazione di quel testo si presentano in questa sede documenti dell'instrumentum pertinenti a due aree della Sardhnía: da un lato due località rispettivamente dei comuni di Suelli (frazione di Sisini) e di Siurgus Donigala, all'estremità nord-orientale del territorio caralitano, al confine con la Barbaria, dall'altro ancora il fertile sito di San Giorgio di Sinis. Le due aree con i nuovi rinvenimenti epigrafici bizantini parrebbero, ancora una volta, «restituire un intimo legame tra la regione mediana (corrispondente nel Medioevo al Giudicato d'Arborea) e quella meridionale (il medievale Giudicato caralitano), a quanto pare impregnate entrambe nelle origini d'uno spiccato senso d'identità autonomistica d'estrazione culturale bizantina» . Con tali parole, di recente, Eduardo Blasco Ferrer ha teso a evidenziare, sulla base della documentazione diplomatistica, sfragistica e storica, una liaison culturale bizantina profonda tra i territori storici medievali dei giudicati caralitano e arborense, rimontante, come ci consentono di evidenziare vecchi e nuovi ri
Studi e testi tardoantichi, 2019
Mayurqa: revista del Departament de Ciències Històriques i Teoria de les Arts, 2003
RESUMEN: L'analisi delle monete puniche, di zecca sarda, rinvenute a Son Salomó-Ciutadella (Minor... more RESUMEN: L'analisi delle monete puniche, di zecca sarda, rinvenute a Son Salomó-Ciutadella (Minorca) conduce a stabilire un raccordo tra Minorca e la Sardegna, al tempo della rivolta dei mercenari di Cartagine tra il 241 e il 239 a.C. Dai dati numismatici si passa ad illustrare la situazione storica dell'arcipelago balearico alla fine della prima guerra punica.
The hill of Muru Mannu occupies the northern sector of the city of Tharros. It is affected by a s... more The hill of Muru Mannu occupies the northern sector of the city of Tharros. It is affected by a stratigraphy documenting settlement phases ranging from the Middle Bronze Age to the Byzantine Age. The settlement of round huts arranged around a nuraghe was partially used by the Phoenicians for the creation of the tophet from 620 BC. The whole area undergoes radical changes in the Carthaginian period with the renovation of the tophet and the impressive fortifications that were renovated during the Late Republican period. Between the second and the third centuries AD, the top of the hill is affected by the installation of a circular structure recognized as an amphitheater. Here , in a sector of the cavea, a research of the School of Specialization in Archaeological Heritage of the University of Sassari in 2013 has started. The objective of the survey, just begun, is to check the exact date of construction of the amphitheater and its possible overlap with the previous levels of tophet and protohistoric settlement. The data collected so far seem encouraging: it seems to specify a terminus post quem for the construction of the amphitheater between the late second and the third centuries AD while fragments of urns, Phoenician and Punic amphorae and a fragment of a mask suggests the probable existence of the remains of the sanctuary below the amphitheater. 1.Tharros (Cabras). Sequenza insediativa del sito di Murru Mannu Il sito di Murru Mannu all'estremità settentrionale dell'area urbana di Tharros è stato interessato da indagini archeologiche a partire dal 1962 con la scoperta del tofet, ad opera dell'allora Soprintendente alle Antichità di Cagliari Gennaro Pesce 1 (fig. 1). Nel 1969-1973 l'area fu interessata da una nuova ricerca, a cura del nuovo Soprintendente Ferruccio Barreca, tesa ad una lettura complessiva del sito, allora connesso alla città "bassa" tharrense tramite lo scavo integrale del c.d. cardo maximus. In quegli anni, l'ampliamento dello scavo a sud ovest del tofet rivelò una struttura circolare interpretata come "porta a tenaglia" di fase romana delle mura urbane settentrionali 2 , edificate in fase cartaginese e allora (1973) sottoposte a indagine. Nello stesso anno fu individuato il complesso nuragico di Murru Mannu, incentrato su un nuraghe, in blocchi poliedrici di basalto, al margine nord orientale del tofet (figg. 2-3). A partire dal 1974 e fino al 1998 la Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano in collaborazione con l'Istituto per la Civiltà fenicia e punica del CNR (con la direzione di Antonia Ciasca e Enrico Acquaro) ha realizzato lo scavo del tofet e delle aree adiacenti rivelando una complessa stratificazione che andava dal Bronzo Medio dell'insediamento nuragico all'Alto Medioevo bizantino.
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2017
Sardi Ilienses (Livio, XLI, 12, 4) Raimondo Zucca Riassunto: L'evoluzione possibile della cultura... more Sardi Ilienses (Livio, XLI, 12, 4) Raimondo Zucca Riassunto: L'evoluzione possibile della cultura delle comunità indigene della Sardegna dalla prima età del Ferro fino alla possibile ed eccezionale acquisizione della forma urbana, in periodo punico, ci porta a riflettere sui modelli da applicare ai dati culturali di contesti distinti dagli ambiti urbani fenici e cartaginesi e dei territori di pertinenza connessi alla diretta colonizzazione punica, benché in essi sia possibile cogliere elementi culturali Sardi. Attualmente il modello riferito alla cultura sarda della Prima età del Ferro e delle età successive è quello degli Entangled Objects and Hybrid Practices.
Columbia University Press eBooks, Dec 31, 2023
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2005
In Thinissut site in Bir Bou Rekba, near bon Cape, was discovered at the beginning of the XX cent... more In Thinissut site in Bir Bou Rekba, near bon Cape, was discovered at the beginning of the XX century, a punic-roman sanctuary dedicated to Baal Hammon and Tanit-Caelestis, which contained, even in fragmentary, the sanctuary terracotta statues of the cult. Tanit was represented like a lionhead goddess with a latin inscription incised before baking.In this occasion we present a new interpretation of the epigraph which leads to ascribe the statue at artifex of Phaeradi Maius, Saturninus, P(ublii) Fil(ius). Paleographic fonts of the inscription allow to ascribe a datation within the giulio-claudia age, maybe to limited in the period of Augustus; perhaps that is the age of the terracotta statue produced by the roman Africa Handicraft, with eastern archaic iconographic elements and more recent lessons of style from the late hellenic period.
Peeters Publishers eBooks, Dec 31, 2022
Epigraphica: periodico internazionale di epigrafia, 2002
Conseil de l'Europe eBooks, 1990
Il celebre sito archeologico della grande statuaria della prima eta del ferro di Monte Prama e lo... more Il celebre sito archeologico della grande statuaria della prima eta del ferro di Monte Prama e localizzato nel Sinis di Cabras (Oristano), a 2 km ad oriente della laguna di Cabras ( Marie Pontis ) e a 4 km ad occidente del Mare Sardo. Il complesso archeologico individuato casualmente nel 1974 e stato fatto oggetto di scavi, non ancora conclusi, ad opera di Alessandro Bedini (1975), Giovanni Lilliu (1977), Carlo Tronchetti e Maria Luisa Ceruti (1977) e ancora Carlo Tronchetti, in collaborazione con Paolo Bernardini, Emina Usai e Raimondo Zucca (1979). La prossima ripresa dell’indagine archeologica induce ad una riflessione sui dati fin qui editi onde proporre nuove linee interpretative del complesso di Monte Prama.
Nella nostra analisi dei ludi in Sardinia et Corsica esamineremo sia i ludi circenses e i ludi sc... more Nella nostra analisi dei ludi in Sardinia et Corsica esamineremo sia i ludi circenses e i ludi scaenici , sia i munera anfiteatrali.
Epigraphica: periodico internazionale di epigrafia, 2007
Studio preliminare, basato sulla sola immagine fotografica, di un eccezionale documento epigrafic... more Studio preliminare, basato sulla sola immagine fotografica, di un eccezionale documento epigrafico che si riteneva ormai disperso ma che dopo la pubblicazione dell'articolo fu avventurosamente rinvenuto in casa di privati. Lo studio è stato nuovamente edito, con importanti aggionamenti, negli atti della giornata di studi "L'epigrafe di Marcus Arrecinus Helius" (Senorbì, 23 aprile 2010), a cura di Antonio Forci (vedi). Oggi l'epigrafe è esposta presso i rinnovati locali del MADN - Museo Archeologico Domu Nosta di Senorbì (CA), in una sala ad essa interamente dedicata.
La S Sardhnía bizantina tra greco e latino La documentazione epigrafica bizantina della Sardhnía ... more La S Sardhnía bizantina tra greco e latino La documentazione epigrafica bizantina della Sardhnía si è arricchita in anni recenti, a fronte di un ridotto numero di testi lapidari greci e latini, tra cui il frammento di Bosa con la menzione di un Ñerg(íow) e una colonnina del battistero di Cornus con l'iscrizione di un E•t[ikow] , entrambi del VI secolo, di un ampio novero di elementi dell'instrumentum, in cui rientrano secondo la tradizione mommseniana anelli digitali, spilloni crinali, tesserulae, exagia e sigilli. Gli scriventi hanno presentato in un volume del I sigilli bizantini della Sardhnía , l'edizione di tutta la documentazione sfragistica nota della Sardegna, rappresentata, in particolare, dai rinvenimenti del sito di San Giorgio di Sinis nell'ager tharrensis. A distanza di tre anni dalla pubblicazione di quel testo si presentano in questa sede documenti dell'instrumentum pertinenti a due aree della Sardhnía: da un lato due località rispettivamente dei comuni di Suelli (frazione di Sisini) e di Siurgus Donigala, all'estremità nord-orientale del territorio caralitano, al confine con la Barbaria, dall'altro ancora il fertile sito di San Giorgio di Sinis. Le due aree con i nuovi rinvenimenti epigrafici bizantini parrebbero, ancora una volta, «restituire un intimo legame tra la regione mediana (corrispondente nel Medioevo al Giudicato d'Arborea) e quella meridionale (il medievale Giudicato caralitano), a quanto pare impregnate entrambe nelle origini d'uno spiccato senso d'identità autonomistica d'estrazione culturale bizantina» . Con tali parole, di recente, Eduardo Blasco Ferrer ha teso a evidenziare, sulla base della documentazione diplomatistica, sfragistica e storica, una liaison culturale bizantina profonda tra i territori storici medievali dei giudicati caralitano e arborense, rimontante, come ci consentono di evidenziare vecchi e nuovi ri
Studi e testi tardoantichi, 2019
Mayurqa: revista del Departament de Ciències Històriques i Teoria de les Arts, 2003
RESUMEN: L'analisi delle monete puniche, di zecca sarda, rinvenute a Son Salomó-Ciutadella (Minor... more RESUMEN: L'analisi delle monete puniche, di zecca sarda, rinvenute a Son Salomó-Ciutadella (Minorca) conduce a stabilire un raccordo tra Minorca e la Sardegna, al tempo della rivolta dei mercenari di Cartagine tra il 241 e il 239 a.C. Dai dati numismatici si passa ad illustrare la situazione storica dell'arcipelago balearico alla fine della prima guerra punica.
The hill of Muru Mannu occupies the northern sector of the city of Tharros. It is affected by a s... more The hill of Muru Mannu occupies the northern sector of the city of Tharros. It is affected by a stratigraphy documenting settlement phases ranging from the Middle Bronze Age to the Byzantine Age. The settlement of round huts arranged around a nuraghe was partially used by the Phoenicians for the creation of the tophet from 620 BC. The whole area undergoes radical changes in the Carthaginian period with the renovation of the tophet and the impressive fortifications that were renovated during the Late Republican period. Between the second and the third centuries AD, the top of the hill is affected by the installation of a circular structure recognized as an amphitheater. Here , in a sector of the cavea, a research of the School of Specialization in Archaeological Heritage of the University of Sassari in 2013 has started. The objective of the survey, just begun, is to check the exact date of construction of the amphitheater and its possible overlap with the previous levels of tophet and protohistoric settlement. The data collected so far seem encouraging: it seems to specify a terminus post quem for the construction of the amphitheater between the late second and the third centuries AD while fragments of urns, Phoenician and Punic amphorae and a fragment of a mask suggests the probable existence of the remains of the sanctuary below the amphitheater. 1.Tharros (Cabras). Sequenza insediativa del sito di Murru Mannu Il sito di Murru Mannu all'estremità settentrionale dell'area urbana di Tharros è stato interessato da indagini archeologiche a partire dal 1962 con la scoperta del tofet, ad opera dell'allora Soprintendente alle Antichità di Cagliari Gennaro Pesce 1 (fig. 1). Nel 1969-1973 l'area fu interessata da una nuova ricerca, a cura del nuovo Soprintendente Ferruccio Barreca, tesa ad una lettura complessiva del sito, allora connesso alla città "bassa" tharrense tramite lo scavo integrale del c.d. cardo maximus. In quegli anni, l'ampliamento dello scavo a sud ovest del tofet rivelò una struttura circolare interpretata come "porta a tenaglia" di fase romana delle mura urbane settentrionali 2 , edificate in fase cartaginese e allora (1973) sottoposte a indagine. Nello stesso anno fu individuato il complesso nuragico di Murru Mannu, incentrato su un nuraghe, in blocchi poliedrici di basalto, al margine nord orientale del tofet (figg. 2-3). A partire dal 1974 e fino al 1998 la Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano in collaborazione con l'Istituto per la Civiltà fenicia e punica del CNR (con la direzione di Antonia Ciasca e Enrico Acquaro) ha realizzato lo scavo del tofet e delle aree adiacenti rivelando una complessa stratificazione che andava dal Bronzo Medio dell'insediamento nuragico all'Alto Medioevo bizantino.
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2017
Sardi Ilienses (Livio, XLI, 12, 4) Raimondo Zucca Riassunto: L'evoluzione possibile della cultura... more Sardi Ilienses (Livio, XLI, 12, 4) Raimondo Zucca Riassunto: L'evoluzione possibile della cultura delle comunità indigene della Sardegna dalla prima età del Ferro fino alla possibile ed eccezionale acquisizione della forma urbana, in periodo punico, ci porta a riflettere sui modelli da applicare ai dati culturali di contesti distinti dagli ambiti urbani fenici e cartaginesi e dei territori di pertinenza connessi alla diretta colonizzazione punica, benché in essi sia possibile cogliere elementi culturali Sardi. Attualmente il modello riferito alla cultura sarda della Prima età del Ferro e delle età successive è quello degli Entangled Objects and Hybrid Practices.
Columbia University Press eBooks, Dec 31, 2023
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2005
In Thinissut site in Bir Bou Rekba, near bon Cape, was discovered at the beginning of the XX cent... more In Thinissut site in Bir Bou Rekba, near bon Cape, was discovered at the beginning of the XX century, a punic-roman sanctuary dedicated to Baal Hammon and Tanit-Caelestis, which contained, even in fragmentary, the sanctuary terracotta statues of the cult. Tanit was represented like a lionhead goddess with a latin inscription incised before baking.In this occasion we present a new interpretation of the epigraph which leads to ascribe the statue at artifex of Phaeradi Maius, Saturninus, P(ublii) Fil(ius). Paleographic fonts of the inscription allow to ascribe a datation within the giulio-claudia age, maybe to limited in the period of Augustus; perhaps that is the age of the terracotta statue produced by the roman Africa Handicraft, with eastern archaic iconographic elements and more recent lessons of style from the late hellenic period.
Peeters Publishers eBooks, Dec 31, 2022