Roberto Schiavolin | Università degli Studi di Trieste (original) (raw)

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Organizzazione: dott. Mariano Ciarletta. Intervengono: prof. Claudio Azzara, dott. Mariano Ciarle... more Organizzazione: dott. Mariano Ciarletta.
Intervengono: prof. Claudio Azzara, dott. Mariano Ciarletta, dott.ssa Rosamaria Vitetta, dott.ssa Raissa Pergola

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LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, pr... more LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL
Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, presenta il libro di Simone Weil ''La rivelazione indiana'', da lui curato insieme a Sabina Moser e pubblicato dalla casa editrice Le Lettere.
Evento organizzato dalla Libreria Rotondi.
Martedì 14 luglio 2020 ore 18:30​.
Libreria Rotondi - via Merulana 82, Roma
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Mistica e Filosofia, 2020

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Humanitas, 2021

Lo studio di Roberto Schiavolin, che ricostruisce la genealogia e l'evoluzione semantica del lemm... more Lo studio di Roberto Schiavolin, che ricostruisce la genealogia e l'evoluzione semantica del lemma spirito dalla cultura greca a quella ebraica, ai sincretismi tardo-antichi, per concludere nel mondo cristiano della Patristica greca e latina, appartiene alla migliore tradizione della filologia filosofica, di una filologia cioè che, pur del tutto capace di scandagli critici e di fine acribia, non dimentica la res ipsa, la cosa stessa, che giace al fondo della parola e che rappresenta ciò che è autenticamente denkwürdig, degno di essere pensato. Una filologia, aggiungo, che, proprio in quanto autenticata filosoficamente, come intendeva il più acuto Umanesimo, da Valla a Erasmo, e poi Nietzsche, sa eludere le secche, da un lato, di uno sterile filologismo, dall'altro, di un teoreticismo immemore del dato storico e linguistico. Viene, appunto, alla mente il Nietzsche assertore di una filologia «messaggera degli dèi», capace di far risuonare la musica del mondo classico, non dimentica, aggiungo, del mistero della cosa stessa che sta al fondo di ogni significante. «La maggior parte dei filologi-scrive il filosofo tedesco-sono operai di fabbrica al servizio della scienza. Viene meno l'inclinazione ad abbracciare una totalità più ampia o a mettere al mondo nuovi punti di vista. [...] Una storia degli studi letterari con particolare riferimento all'antichità classica è un compito che un filologo bravo e fantasioso un giorno dovrebbe porsi» (Appunti filosofici 1867-1869). La storia di un concetto-nella fattispecie spirito-dà a pensare. Non solo perché all'ombra immensa delle sue desemantizzazioni e risemantizzazioni, dei suoi transiti da una lingua all'altra, delle traslazioni di significato, delle ibridazioni e contaminazioni, che paiono frutto del caso e della contingenza e che, nondimeno, generano civiltà e cultura, sta la parabola del pensiero occidentale, ma anche perché, come in uno specchio ustorio, la storia di una parola-tanto più essenziale, destinale come spirito-aduna in sé, come in un microcosmo o in una monade leibniziana, il dramma del linguaggio. Dramma che si consuma tutto in un corpo a corpo tra il lemma, la parola, e la cosa stessa: quel prâgma autó che già Platone nella Lettera vii indicava come quel fondo impossedibile dalle operazioni intellettive-eídolon, ónoma, lógos, epistéme-, quel Quinto che traluce al fondo della rete definitoria e che si offre al pensiero solo nel suo infinito ritrarsi. Una lotta di Giacobbe con l'Angelo alla ricerca dell'impossedibile "inseità" della cosa. Un percorso aggirante che mai raggiunge il fine. Tale è la parola e il suo dramma, che la ricerca di Schiavolin rende trasparente. Nei suoi transiti dal mondo greco-pneûma-a quello ebraico-rūăḥ, nefeš-fino al processo di progressiva spiritualizzazione che il lemma vive nelle Scritture cristiane, per concludere nello spiritus dei Padri latini, il concetto di spirito è la storia di un corpo

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L'Osservatore Romano, Jun 12, 2020

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ho theológos, 2021

I testi pubblicati in questa rivista sono sottoposti a double-blind peer review

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Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2022

Indicizzazioni /Indexing Ebsco Publishing Bibliographic Information Base in Patristics (BIBP) Eur... more Indicizzazioni /Indexing Ebsco Publishing Bibliographic Information Base in Patristics (BIBP) European Reference Index for the Humanities (ERIH) Index to the Study of Religions Online (Brill Publisher) Old Testament Abstracts Online (OTA) Catholic Biblical Quarterly Online (CBQ) Torrossa Gli scritti proposti per la pubblicazione sono sottoposti a doppio referaggio anonimo I fascicoli della rivista sono monografici

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Tempi dello Spirito, 2021

Attitudine critica, non scevra di vigilata "simpatia", guidano l'Autore-laureato in Storia mediev... more Attitudine critica, non scevra di vigilata "simpatia", guidano l'Autore-laureato in Storia medievale e in Scienze religiose, dottore di ricerca in Storia della Filosofia Medievale-nella ricerca del filo d'Arianna che conduce alla sorgente del pensiero di Marco Vannini, esplorato alla luce del binomio, forse più precisamente dell'ossimoro: "mistica e filosofia". La ricerca da cui parte lo Schiavolin è intesa a illustrare lo sfondo culturale su cui si colloca l'opera di Vannini, e quindi la crisi delle religioni nel loro aspetto dogmatico, morale, cultuale e istituzionale; le attuali istanze di ordine psicologico-esistenziale che comportano la trasformazione in vissuto del "credo" religioso; l'impoverimento culturale che ignora o travisa il linguaggio prettamente "simbolico" di quella "verità" trascendente, in merito alla quale già l'apocrifo Vangelo di Filippo ci assicurava «essere venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini; non la si può afferrare in altro modo». Un successivo capitolo richiama la "produzione" del Nostro, e traccia una sintesi della critica al suo pensiero, quasi alla ricerca di una chiave ermeneutica. È indubbio che la ricerca religiosa di Vannini è marchiata da un "sentire" in cui emerge l'insoddisfazione, a dir poco, nei confronti di un'esperienza religiosa e propriamente cristiano-cattolica, della quale egli sembra enfatizzare l'espetto esteriore e formale, per sé propedeutico a ulteriori acquisizioni e pleniori esperienze. Di qui quello che possiamo definire il postulato vanniniano, secondo cui soltanto l'approccio filosofico e quindi razionale, darebbe alla religione, e più precisamente alle sue espressioni più vere, come quella mistica, la base "ragionevole" e plausibile, non meno che efficace. Ne segue che la via del cuore, ossia quella del sentire, che coinvolge tutta la dimensione simbolico-cultuale (e diciamo pure devozionale), sarebbe priva di un "ragionevole" fondamento, sfociando (se Vannini non lo dice, lo lascia supporre) nella superstizione, surrettiziamente alimentata dal milieu ecclesiastico. Poiché "chi scrive, si descrive", non sarebbe fuori luogo penetrare nelle profondità del vissuto di Vannini, non fosse altro che allo scopo di darsi ragione delle puntate "polemiche" che Schiavolin non manca, e più volte, di ravvisare negli scritti del Nostro, così da rendersi conto dell'inconciliabilità tra le pascaliane ragioni del cuore e quelle della mente raziocinante. È ben vero che Vannini, e siamo alla parte centrale del libro, cerca di ricuperare la legittimità dell'esperienza religiosa sul piano della mistica, percepita come superamento di tutto ciò che è ritenuto "formale" nella religione, ma che pure nella sua funzione propedeutica costituisce il pedaggio invitabile per passare dal "religioso" e quindi dal "confessionale", all'ineffabilità non imbrigliabile in un sistema, propria dell'esperienza mistica. Per suffragare questa visione, Vannini ha buon gioco ad appellarsi alla tradizione apofatica, trasversale in ogni religione, assolutizzandola in nome di un approccio "filosofico", che Pascal avrebbe bollato, rigettando il «Dio dei filosofi e dei sapienti», nel nome del «Dio d'Abramo… Dio Gesù Cristo». Unificazione interiore ed esperienza dell'Uno dominano la visione di Vannini, che quindi-a ben vedere-rimanda al pensiero gnostico, di remoti ascendenti plotiniani. A dimostrazione che anche un simile approccio non sia privo di apporti benefici, inteso com'è a purificare il sentire e il praticare religioso, lo Schiavolin dedica l'ultimo capitolo, in cui mostra come l'esperienza mistica, superato ogni dualismo concettuale ed esistenziale, riplasmi l'esistenza quotidiana, affrancandola da un rapporto conflittuale con le realtà della vita personale, sociale e cosmica, suscitando disposizioni salutari, come l'abbandono, il disinteresse, la libertà interiore, così da approdare alla tanto celebrata equanimità, che richiama a un tempo il giusto mezzo e la benevolenza. E infine, la gioia. Diremo, concludendo e riprendendo in una visione d'insieme quanto abbiamo finora considerato, che in ogni esperienza della vita si parte dal distinto e si punta sul suo superamento: questa è la dialettica delle "polarità" (ricordare il pensiero di Romano Guardini!) che presiedono alla vita umana, cosmica e… divina. Sotto quest'ultimo aspetto basta pensare alla Trinità, secondo la "bi-logica" cara a Ignacio Mate Blanco! A questa stregua, la dialettica tra immanenza e trascendenza diventa "creatrice" e feconda, soprattutto se la ripensiamo alla luce dell'Incarnazione del Verbo, dove Dio prende corpo nell'uomo (e, attraverso Cristo, in ogni uomo) e l'uomo prende corpo ("con-corporeo", Lettera agli Efesini 3,6) in Dio.

Research paper thumbnail of «Lo Spirito soffia dove vuole» - Recensione di Maurizio Schoepflin

Research paper thumbnail of Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini - Recensione di Antonio Sordillo

P.O.I. – Rivista di indagine filosofica e di nuove pratiche della conoscenza, 2022

«Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque.... more «Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque. Quando giunsi ad una sapienza più profonda vidi che le montagne non sono montagne e le acque non sono acque. Ora che ho raggiunto l'essenza della sapienza sono in pace perché vedo le montagne come montagne e le acque come acque». Schiavolin (d'ora in poi l'A.), citando l'apoftegma attribuito al maestro cinese Li Ching-yuen quale sintesi del percorso speculativo compiuto da Marco Vannini nelle sue opere (p. 141), nella sostanza ne suggerisce l'inizio della sua mistica speculativa, la direzione, gli esiti. Il testo, in effetti, è scritto con rigoroso metodo e presenta la proposta del «cristianesimo paradossale» di Vannini (p. 84), ponendola al vaglio delle numerose critiche mosse al filosofo toscano (pp. 80-92). Nel farlo, il volume presenta il fenomeno della crisi della religiosità in epoca postmoderna e ne analizza le cause storico-culturali che hanno portato alla rottura di un certo modo di intendere la fede cristiana, valutando poi gli effetti prodotti da tale rottura. Il primo capitolo si interroga sulla crisi che caratterizza lo Zeitgeist attuale, fotografando il dato oggettivo del mutamento della religione come istituzione intrecciandolo al dato soggettivo dell'ineludibile domanda individuale che la religione non è più in grado di soddisfare. La nietzscheana morte di Dio è dunque emblema, secondo l'A., della metamorfosi della religiosità postmoderna: il «cadavere metafisico» è il Dio della teologia (p. 25), ma resta la necessità dell'esperienza del divino, che assume i tratti di una diaspora nella pluralità odierna dei valori. Quindi, venendo meno la coerenza tra l'oggettività di un modello di trascendenza e la soggettività delle pratiche tensive a quel modello, il sacro si accomoda liberamente allo spirito del tempo, con modalità sincretiche o seguendo le mode del momento (pp. 24-44). Questo è un chiaro segno di un marcato individualismo, denunciato e condannato da Vannini e,

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Schola Salernitana - Annali, 2020

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Rivista di Filosofia Neoscolastica, 2021

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Il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo, Jan 29, 2021

L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel... more L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel Medioevo, è legata alla figura di san Giacomo Maggiore, la cui attività missionaria nella penisola iberica è circondata da un alone leggendario.
In questo libro l’autore illustra innanzitutto gli aspetti storici, le tradizioni mitologiche e i principali motivi iconografici legati al santo, per poi analizzare le fonti che validerebbero la sua predicazione e la sua morte in Spagna, fino alla più importante, il «Liber Sancti Jacobi». Approfondisce quindi le dinamiche del fermento spirituale sorto e cresciuto intorno alla sua tomba, radicato tanto nell’immaginario religioso quanto nella realtà politica del XII secolo. Indaga inoltre i molteplici fattori legati al pellegrinaggio jacopeo: ideali, comportamenti e costumi del viandante, itinerari e snodi stradali, caratteristiche delle infrastrutture di accoglienza, soprattutto degli ospedali e delle confraternite dedicati all’Apostolo. La parte finale del libro si sofferma sull’architettura e sulla scultura delle “chiese di pellegrinaggio”, con particolare riguardo alle decorazioni presenti nella cattedrale romanica di Santiago, che trovano il loro culmine nel Pórtico de la Gloria progettato e realizzato dal cosiddetto “maestro Mateo”.

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«Lo Spirito soffia dove vuole». Dinamiche della spirazione nella cultura religiosa tardo-antica, Jan 17, 2020

Introduced by Aldo Magris, full professor of Theoretical Philosophy at the University of Trieste,... more Introduced by Aldo Magris, full professor of Theoretical Philosophy at the University of Trieste, the book is divided into three sections. It aims to illustrate the development and semantic links of terms related to the phenomenology of spiration in ancient times, especially Late Antiquity.
The first part focuses on the three main cultural contexts of the Hellenistic era: Greek, Jewish and Christian; the second part outlines the chaotic and fascinating sapiential galaxy of the High Empire: Gnosticism, esoteric syncretism and philosophical speculation; the third part, finally, investigates the semantic reworking of the terms pneuma/spiritus in Christian thought of the first centuries, both Greek and Latin.
The conclusion - which tries to be a more theoretical reflection - offers a plausible reading key on what emerged during the study and highlighting the benefits and advantages that a discipline such as pneumatology could offer to current theological thought.

Il volume, suddiviso in tre sezioni e prefato dal prof. Aldo Magris, ordinario di Filosofia Teoretica presso l'Università di Trieste, si propone di delineare lo sviluppo ed i nessi semantici dei termini relativi alla fenomenologia della spirazione in età antica, soprattutto tarda. Ad una prima parte attenta ai tre principali contesti culturali dell’epoca ellenistica – greco, ebraico e cristiano – segue una seconda parte dedicata alla caotica e affascinante galassia sapienziale dell’Alto Impero - gnosticismo, sincretismo esoterico e speculazione filosofica; la terza parte, infine, indaga l’elaborazione o, per meglio dire, l’‘elevazione’ teologica di cui la dinamica dello spirare ha beneficiato in seno al pensiero cristiano dei primi secoli, sia greco sia latino. Le conclusioni, infine, operano una riflessione critica a carattere più squisitamente teoretico, cercando di offrire una plausibile chiave di lettura su quanto emerso lungo lo studio e, soprattutto, evidenziando i benefici ed i vantaggi che una disciplina come la pneumatologia potrebbe offrire al pensiero teologico odierno. Correda il volume un ricco apparato di riferimenti - relativi ai passi scritturisti, alle citazioni extratestuali, ai luoghi, ai personaggi letterari o mitologici, ai nomi antichi e a quelli nomi moderni - completato da un accurato indice analitico, recante termini sia greci sia latini.

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Mistica e Filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Mar 20, 2019

Marco Vannini, during a thirty-year research, has edited and translated various works of so-calle... more Marco Vannini, during a thirty-year research, has edited and translated various works of so-called “Speculative Mysticism” as well as developed a thorough reflection on the philosophical foundations of Christian thought.
To these subjects, after an initial focus on today's spiritual Zeitgeist, the present work is dedicated, with a critical overview of the author and an analysis of the nodal points of his thought, such as the dynamic monism, the detachment, the ground of soul, the generation of logos, the trinitarian experience of the spirit.
Preface by Roberto Celada Ballanti (Full Professor of Moral Philosophy, University of Genoa).

Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell’autore ed un’analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell’anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito.
La radicalità di alcune sue tesi mette in luce l’esigenza religiosa fondamentale del mondo contemporaneo, il bisogno di una fede spiritualmente sostanziata, capace di illuminare ed armonizzare sapientemente il vissuto quotidiano in tutta la sua integralità ed ampiezza. In quest’ottica il mistico speculativo, dopo il distacco dall’hinc et nunc, in quale posizione e con quali modalità si viene a collocare nella sua ‘ridiscesa’ all’interno della contingenza, dal momento che in tale dimensione egli è costretto necessariamente a vivere? Questo ‘precipitato’ esperienziale costituisce un aspetto che, per quanto rilevante anche da un punto di vista teoretico, da un punto di vista eminentemente morale si rivela assai problematico, se non addirittura aporetico.
Prefazione di Roberto Celada Ballanti (Professore Ordinario di Filosofia Morale, Università di Genova)

Papers by Roberto Schiavolin

Research paper thumbnail of La sostanza tra potenza e atto. Il pensiero di Mario Vittorino

La triade dell’Essere. Essenza - Potenza - Atto nel pensiero tardo-antico, medievale e rinascimentale, 2022

L’utilizzo da parte di Mario Vittorino delle nozioni di sostanza, potenza ed atto nel contesto de... more L’utilizzo da parte di Mario Vittorino delle nozioni di sostanza, potenza ed atto nel contesto della sua produzione teologica ed esegetica determina il prodursi di una dottrina atipica ed eccentrica rispetto alla coeva riflessione patristica, si pensi ad esempio a quella sviluppata da Ilario nell’Occidente latino e ad Atanasio nell’Oriente greco. Tali concetti risultano utilizzati soprattutto nella riflessione ruotante attorno alle ipostasi trinitarie, alimentando una dialettica perpetuamente sussistente tra Padre e Figlio o, per meglio dire, tra ciò che la sostanza divina cela ‘potenzialmente’ in occulto e ciò che essa manifesta ‘attivamente’ operante potentia. L’altra ‘legge’ posta a fondamento della sua speculazione è quella, più precipuamente ontologica, dell’implicazione sostanziale entro la predominanza ipostatica, in ragione della quale v’è sempre un mutuo coinvolgimento tra la potenza del Padre e l’atto del Figlio.

Marius Victorinus’ use of the notions of substance, power and act in the context of his theological and exegetical production determines an atypical and eccentric doctrine towards the contemporary patristic thought, such as that of Hilary in the Latin West and Athanasius in the Greek East. These concepts are employed especially in the reflection on the Trinitarian hypostases, and used to strengthen a dialectic perpetually existing between Father, which represents what the divine substance hides ‘potentially’ or in occulto, and Son, which manifests this substance ‘actively’ or operante potentia. At the basis of Victorinus’ thought there is also the substantial implication within the hypostatic predominance, because there is always a mutual involvement between the power of the Father and the act of the Son.

Research paper thumbnail of Non tamen in eo quod animae sunt iam spiritus sunt. Platonismo e cristianesimo nella soteriologia di Mario Vittorino

Platone e il governo delle passioni. Studi per Linda Napolitano, a cura di a cura di F. Benoni e A. Stavru, 2021

In late Latin antiquity, Marius Victorinus is one of the Christian authors who, in his theologica... more In late Latin antiquity, Marius Victorinus is one of the Christian authors who, in his theological and exegetical production, uses the Platonic doctrines more frequently. In an important passage, which he defined as mysterium magnum, referring to the Timaeus, he illustrates a dynamism that leads to the formation of the anima mundi and individual soul. However, in order to specify the ontological status of the soul, clearly inferior to the divine one, Victorinus employs the difference, present in the Sophist, between εἰκών, a faithful image of his model, and φάντασμα, a mere appearance without substance. Furthermore, using the Pauline language primarily, he develops, integrates and finalizes this primarily philosophical vision in a markedly Christian soteriological horizon. Individual souls, in their earthly existence, are slaves of temptations and desires with which they necessarily have to measure themselves, and from which they are no longer able to detach, as if they were the prisoners of the cave, described in the Republic, who only see the shadows but consider them real. However, these souls, due to fides and a cognatio intelligendi that unites and associates them with Christ, can reach a meliore substantia, up to becoming spiritus, through a path of progressive perfection. This milestone marks the passage from temporary to permanent possession of the divine breath, so that only through the incarnation and resurrection of Christ is it possible for the Holy Spirit to remain firmly in the human being.
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La speculazione filosofica ha sempre dimostrato una certa diffidenza nei confronti delle rivelazioni di matrice religiosa. Come mai allora il cristianesimo, sia pur progressivamente, ha giudicato opportuno adottarne talora postulati e metodi per meglio esprimere il proprio messaggio di salvezza? In che cosa poteva essere utile alla nuova religione la filosofia, formatasi in un ambiente del tutto eterogeneo e poco sensibile alla forma mentis giudaico-cristiana? I cristiani si mossero con una certa libertà nella scelta dell'intelaiatura concettuale e delle strategie argomentative su cui basare l'esposizione delle proprie verità di fede, discriminando con sagacia ciò che la mundana sapientia aveva sin lì prodotto: solo se essa era in grado di contribuire alla chiarificazione e alla valorizzazione del depositum fidei il suo utilizzo poteva rivelarsi utile e proficuo.
Dopo un certo successo dello stoicismo, specie in ambito latino (si pensi a Tertulliano), i cristiani ben presto volsero la loro attenzione al platonismo poiché, come affermò Agostino: «Nessuno è più vicino a noi dei Platonici». Le affinità tra questa tradizione filosofica e la nuova religione furono basate su alcuni postulati quali ad esempio la priorità delle realtà immateriali su quelle sensibili, la bontà dell'essere supremo, che conserva l'universo con un'azione ordinatrice e provvidente, la dipendenza del cosmo fisico dal mondo ideale e trascendente, l'eternità dell'anima, che dopo la morte prosegue la propria esistenza conformemente al modus vivendi attuato sulla terra. Quest'ultimo punto risultò particolarmente importante e intensamente sfruttato, determinando una naturale predisposizione dei pensatori cristiani per l'utilizzo del platonismo in contesti di tipo antropologico, psicologico e soteriologico: si pensi, ad esempio, oltre alla già citata dottrina dell'immortalità dell'anima (Fedone, Fedro), all'idea della tripartizione della psiche (Repubblica) e alla teoria dell'assimilazione al divino (Teeteto). L'impiego di tali argomentazioni poneva comunque problemi di non poco momento in riferimento alla natura dell'anima, alla sua origine e al suo destino.
Un caso emblematico di tale strategia, volta alla risistemazione di concetti filosofici in chiave teologica, è quello di Mario Vittorino. Il metodo argomentativo, assai originale e personale, e la speculazione, dai toni algidi e astratti, lo pongono in una posizione singolare e marginale in seno alla patristica. Molteplici infatti – e talora sconosciute – risultano le fonti da lui utilizzate: oltre a un certo aristotelismo riletto in chiave porfiriana, a elementi stoici e a influssi gnostico-ermetici, domina incontrastata la filosofia di Platone, nella particolare visione sviluppata dai primi neoplatonici.

Research paper thumbnail of L'apogeo speculativo della miniatura ottoniana: lo 'scema crucis' nel Codice di Uta

L’estetica nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico (Città Nuova, 2020), 2020

Organizzazione: dott. Mariano Ciarletta. Intervengono: prof. Claudio Azzara, dott. Mariano Ciarle... more Organizzazione: dott. Mariano Ciarletta.
Intervengono: prof. Claudio Azzara, dott. Mariano Ciarletta, dott.ssa Rosamaria Vitetta, dott.ssa Raissa Pergola

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LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, pr... more LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL
Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, presenta il libro di Simone Weil ''La rivelazione indiana'', da lui curato insieme a Sabina Moser e pubblicato dalla casa editrice Le Lettere.
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Mistica e Filosofia, 2020

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Humanitas, 2021

Lo studio di Roberto Schiavolin, che ricostruisce la genealogia e l'evoluzione semantica del lemm... more Lo studio di Roberto Schiavolin, che ricostruisce la genealogia e l'evoluzione semantica del lemma spirito dalla cultura greca a quella ebraica, ai sincretismi tardo-antichi, per concludere nel mondo cristiano della Patristica greca e latina, appartiene alla migliore tradizione della filologia filosofica, di una filologia cioè che, pur del tutto capace di scandagli critici e di fine acribia, non dimentica la res ipsa, la cosa stessa, che giace al fondo della parola e che rappresenta ciò che è autenticamente denkwürdig, degno di essere pensato. Una filologia, aggiungo, che, proprio in quanto autenticata filosoficamente, come intendeva il più acuto Umanesimo, da Valla a Erasmo, e poi Nietzsche, sa eludere le secche, da un lato, di uno sterile filologismo, dall'altro, di un teoreticismo immemore del dato storico e linguistico. Viene, appunto, alla mente il Nietzsche assertore di una filologia «messaggera degli dèi», capace di far risuonare la musica del mondo classico, non dimentica, aggiungo, del mistero della cosa stessa che sta al fondo di ogni significante. «La maggior parte dei filologi-scrive il filosofo tedesco-sono operai di fabbrica al servizio della scienza. Viene meno l'inclinazione ad abbracciare una totalità più ampia o a mettere al mondo nuovi punti di vista. [...] Una storia degli studi letterari con particolare riferimento all'antichità classica è un compito che un filologo bravo e fantasioso un giorno dovrebbe porsi» (Appunti filosofici 1867-1869). La storia di un concetto-nella fattispecie spirito-dà a pensare. Non solo perché all'ombra immensa delle sue desemantizzazioni e risemantizzazioni, dei suoi transiti da una lingua all'altra, delle traslazioni di significato, delle ibridazioni e contaminazioni, che paiono frutto del caso e della contingenza e che, nondimeno, generano civiltà e cultura, sta la parabola del pensiero occidentale, ma anche perché, come in uno specchio ustorio, la storia di una parola-tanto più essenziale, destinale come spirito-aduna in sé, come in un microcosmo o in una monade leibniziana, il dramma del linguaggio. Dramma che si consuma tutto in un corpo a corpo tra il lemma, la parola, e la cosa stessa: quel prâgma autó che già Platone nella Lettera vii indicava come quel fondo impossedibile dalle operazioni intellettive-eídolon, ónoma, lógos, epistéme-, quel Quinto che traluce al fondo della rete definitoria e che si offre al pensiero solo nel suo infinito ritrarsi. Una lotta di Giacobbe con l'Angelo alla ricerca dell'impossedibile "inseità" della cosa. Un percorso aggirante che mai raggiunge il fine. Tale è la parola e il suo dramma, che la ricerca di Schiavolin rende trasparente. Nei suoi transiti dal mondo greco-pneûma-a quello ebraico-rūăḥ, nefeš-fino al processo di progressiva spiritualizzazione che il lemma vive nelle Scritture cristiane, per concludere nello spiritus dei Padri latini, il concetto di spirito è la storia di un corpo

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L'Osservatore Romano, Jun 12, 2020

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ho theológos, 2021

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Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2022

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Research paper thumbnail of Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini - Recensione di Antonio Gentili

Tempi dello Spirito, 2021

Attitudine critica, non scevra di vigilata "simpatia", guidano l'Autore-laureato in Storia mediev... more Attitudine critica, non scevra di vigilata "simpatia", guidano l'Autore-laureato in Storia medievale e in Scienze religiose, dottore di ricerca in Storia della Filosofia Medievale-nella ricerca del filo d'Arianna che conduce alla sorgente del pensiero di Marco Vannini, esplorato alla luce del binomio, forse più precisamente dell'ossimoro: "mistica e filosofia". La ricerca da cui parte lo Schiavolin è intesa a illustrare lo sfondo culturale su cui si colloca l'opera di Vannini, e quindi la crisi delle religioni nel loro aspetto dogmatico, morale, cultuale e istituzionale; le attuali istanze di ordine psicologico-esistenziale che comportano la trasformazione in vissuto del "credo" religioso; l'impoverimento culturale che ignora o travisa il linguaggio prettamente "simbolico" di quella "verità" trascendente, in merito alla quale già l'apocrifo Vangelo di Filippo ci assicurava «essere venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini; non la si può afferrare in altro modo». Un successivo capitolo richiama la "produzione" del Nostro, e traccia una sintesi della critica al suo pensiero, quasi alla ricerca di una chiave ermeneutica. È indubbio che la ricerca religiosa di Vannini è marchiata da un "sentire" in cui emerge l'insoddisfazione, a dir poco, nei confronti di un'esperienza religiosa e propriamente cristiano-cattolica, della quale egli sembra enfatizzare l'espetto esteriore e formale, per sé propedeutico a ulteriori acquisizioni e pleniori esperienze. Di qui quello che possiamo definire il postulato vanniniano, secondo cui soltanto l'approccio filosofico e quindi razionale, darebbe alla religione, e più precisamente alle sue espressioni più vere, come quella mistica, la base "ragionevole" e plausibile, non meno che efficace. Ne segue che la via del cuore, ossia quella del sentire, che coinvolge tutta la dimensione simbolico-cultuale (e diciamo pure devozionale), sarebbe priva di un "ragionevole" fondamento, sfociando (se Vannini non lo dice, lo lascia supporre) nella superstizione, surrettiziamente alimentata dal milieu ecclesiastico. Poiché "chi scrive, si descrive", non sarebbe fuori luogo penetrare nelle profondità del vissuto di Vannini, non fosse altro che allo scopo di darsi ragione delle puntate "polemiche" che Schiavolin non manca, e più volte, di ravvisare negli scritti del Nostro, così da rendersi conto dell'inconciliabilità tra le pascaliane ragioni del cuore e quelle della mente raziocinante. È ben vero che Vannini, e siamo alla parte centrale del libro, cerca di ricuperare la legittimità dell'esperienza religiosa sul piano della mistica, percepita come superamento di tutto ciò che è ritenuto "formale" nella religione, ma che pure nella sua funzione propedeutica costituisce il pedaggio invitabile per passare dal "religioso" e quindi dal "confessionale", all'ineffabilità non imbrigliabile in un sistema, propria dell'esperienza mistica. Per suffragare questa visione, Vannini ha buon gioco ad appellarsi alla tradizione apofatica, trasversale in ogni religione, assolutizzandola in nome di un approccio "filosofico", che Pascal avrebbe bollato, rigettando il «Dio dei filosofi e dei sapienti», nel nome del «Dio d'Abramo… Dio Gesù Cristo». Unificazione interiore ed esperienza dell'Uno dominano la visione di Vannini, che quindi-a ben vedere-rimanda al pensiero gnostico, di remoti ascendenti plotiniani. A dimostrazione che anche un simile approccio non sia privo di apporti benefici, inteso com'è a purificare il sentire e il praticare religioso, lo Schiavolin dedica l'ultimo capitolo, in cui mostra come l'esperienza mistica, superato ogni dualismo concettuale ed esistenziale, riplasmi l'esistenza quotidiana, affrancandola da un rapporto conflittuale con le realtà della vita personale, sociale e cosmica, suscitando disposizioni salutari, come l'abbandono, il disinteresse, la libertà interiore, così da approdare alla tanto celebrata equanimità, che richiama a un tempo il giusto mezzo e la benevolenza. E infine, la gioia. Diremo, concludendo e riprendendo in una visione d'insieme quanto abbiamo finora considerato, che in ogni esperienza della vita si parte dal distinto e si punta sul suo superamento: questa è la dialettica delle "polarità" (ricordare il pensiero di Romano Guardini!) che presiedono alla vita umana, cosmica e… divina. Sotto quest'ultimo aspetto basta pensare alla Trinità, secondo la "bi-logica" cara a Ignacio Mate Blanco! A questa stregua, la dialettica tra immanenza e trascendenza diventa "creatrice" e feconda, soprattutto se la ripensiamo alla luce dell'Incarnazione del Verbo, dove Dio prende corpo nell'uomo (e, attraverso Cristo, in ogni uomo) e l'uomo prende corpo ("con-corporeo", Lettera agli Efesini 3,6) in Dio.

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Research paper thumbnail of Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini - Recensione di Antonio Sordillo

P.O.I. – Rivista di indagine filosofica e di nuove pratiche della conoscenza, 2022

«Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque.... more «Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque. Quando giunsi ad una sapienza più profonda vidi che le montagne non sono montagne e le acque non sono acque. Ora che ho raggiunto l'essenza della sapienza sono in pace perché vedo le montagne come montagne e le acque come acque». Schiavolin (d'ora in poi l'A.), citando l'apoftegma attribuito al maestro cinese Li Ching-yuen quale sintesi del percorso speculativo compiuto da Marco Vannini nelle sue opere (p. 141), nella sostanza ne suggerisce l'inizio della sua mistica speculativa, la direzione, gli esiti. Il testo, in effetti, è scritto con rigoroso metodo e presenta la proposta del «cristianesimo paradossale» di Vannini (p. 84), ponendola al vaglio delle numerose critiche mosse al filosofo toscano (pp. 80-92). Nel farlo, il volume presenta il fenomeno della crisi della religiosità in epoca postmoderna e ne analizza le cause storico-culturali che hanno portato alla rottura di un certo modo di intendere la fede cristiana, valutando poi gli effetti prodotti da tale rottura. Il primo capitolo si interroga sulla crisi che caratterizza lo Zeitgeist attuale, fotografando il dato oggettivo del mutamento della religione come istituzione intrecciandolo al dato soggettivo dell'ineludibile domanda individuale che la religione non è più in grado di soddisfare. La nietzscheana morte di Dio è dunque emblema, secondo l'A., della metamorfosi della religiosità postmoderna: il «cadavere metafisico» è il Dio della teologia (p. 25), ma resta la necessità dell'esperienza del divino, che assume i tratti di una diaspora nella pluralità odierna dei valori. Quindi, venendo meno la coerenza tra l'oggettività di un modello di trascendenza e la soggettività delle pratiche tensive a quel modello, il sacro si accomoda liberamente allo spirito del tempo, con modalità sincretiche o seguendo le mode del momento (pp. 24-44). Questo è un chiaro segno di un marcato individualismo, denunciato e condannato da Vannini e,

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Schola Salernitana - Annali, 2020

Research paper thumbnail of Mistica e filosofia nel pensiero di Marco Vannini - Recensione di Giovanni Catapano

Rivista di Filosofia Neoscolastica, 2021

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Il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo, Jan 29, 2021

L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel... more L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel Medioevo, è legata alla figura di san Giacomo Maggiore, la cui attività missionaria nella penisola iberica è circondata da un alone leggendario.
In questo libro l’autore illustra innanzitutto gli aspetti storici, le tradizioni mitologiche e i principali motivi iconografici legati al santo, per poi analizzare le fonti che validerebbero la sua predicazione e la sua morte in Spagna, fino alla più importante, il «Liber Sancti Jacobi». Approfondisce quindi le dinamiche del fermento spirituale sorto e cresciuto intorno alla sua tomba, radicato tanto nell’immaginario religioso quanto nella realtà politica del XII secolo. Indaga inoltre i molteplici fattori legati al pellegrinaggio jacopeo: ideali, comportamenti e costumi del viandante, itinerari e snodi stradali, caratteristiche delle infrastrutture di accoglienza, soprattutto degli ospedali e delle confraternite dedicati all’Apostolo. La parte finale del libro si sofferma sull’architettura e sulla scultura delle “chiese di pellegrinaggio”, con particolare riguardo alle decorazioni presenti nella cattedrale romanica di Santiago, che trovano il loro culmine nel Pórtico de la Gloria progettato e realizzato dal cosiddetto “maestro Mateo”.

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«Lo Spirito soffia dove vuole». Dinamiche della spirazione nella cultura religiosa tardo-antica, Jan 17, 2020

Introduced by Aldo Magris, full professor of Theoretical Philosophy at the University of Trieste,... more Introduced by Aldo Magris, full professor of Theoretical Philosophy at the University of Trieste, the book is divided into three sections. It aims to illustrate the development and semantic links of terms related to the phenomenology of spiration in ancient times, especially Late Antiquity.
The first part focuses on the three main cultural contexts of the Hellenistic era: Greek, Jewish and Christian; the second part outlines the chaotic and fascinating sapiential galaxy of the High Empire: Gnosticism, esoteric syncretism and philosophical speculation; the third part, finally, investigates the semantic reworking of the terms pneuma/spiritus in Christian thought of the first centuries, both Greek and Latin.
The conclusion - which tries to be a more theoretical reflection - offers a plausible reading key on what emerged during the study and highlighting the benefits and advantages that a discipline such as pneumatology could offer to current theological thought.

Il volume, suddiviso in tre sezioni e prefato dal prof. Aldo Magris, ordinario di Filosofia Teoretica presso l'Università di Trieste, si propone di delineare lo sviluppo ed i nessi semantici dei termini relativi alla fenomenologia della spirazione in età antica, soprattutto tarda. Ad una prima parte attenta ai tre principali contesti culturali dell’epoca ellenistica – greco, ebraico e cristiano – segue una seconda parte dedicata alla caotica e affascinante galassia sapienziale dell’Alto Impero - gnosticismo, sincretismo esoterico e speculazione filosofica; la terza parte, infine, indaga l’elaborazione o, per meglio dire, l’‘elevazione’ teologica di cui la dinamica dello spirare ha beneficiato in seno al pensiero cristiano dei primi secoli, sia greco sia latino. Le conclusioni, infine, operano una riflessione critica a carattere più squisitamente teoretico, cercando di offrire una plausibile chiave di lettura su quanto emerso lungo lo studio e, soprattutto, evidenziando i benefici ed i vantaggi che una disciplina come la pneumatologia potrebbe offrire al pensiero teologico odierno. Correda il volume un ricco apparato di riferimenti - relativi ai passi scritturisti, alle citazioni extratestuali, ai luoghi, ai personaggi letterari o mitologici, ai nomi antichi e a quelli nomi moderni - completato da un accurato indice analitico, recante termini sia greci sia latini.

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Mistica e Filosofia nel pensiero di Marco Vannini, Mar 20, 2019

Marco Vannini, during a thirty-year research, has edited and translated various works of so-calle... more Marco Vannini, during a thirty-year research, has edited and translated various works of so-called “Speculative Mysticism” as well as developed a thorough reflection on the philosophical foundations of Christian thought.
To these subjects, after an initial focus on today's spiritual Zeitgeist, the present work is dedicated, with a critical overview of the author and an analysis of the nodal points of his thought, such as the dynamic monism, the detachment, the ground of soul, the generation of logos, the trinitarian experience of the spirit.
Preface by Roberto Celada Ballanti (Full Professor of Moral Philosophy, University of Genoa).

Marco Vannini, nel corso di una trentennale ricerca, ha curato e tradotto varie opere della mistica cosiddetta speculativa nonché sviluppato una profonda riflessione sui fondamenti filosofici del cristianesimo. A questi temi, dopo un focus iniziale sullo Zeitgeist spirituale odierno, è dedicato il presente lavoro, con un inquadramento critico dell’autore ed un’analisi sui punti nodali del suo pensiero, quali ad esempio il monismo dinamico, il distacco, il fondo dell’anima, la generazione del logos, la dialettica dello spirito.
La radicalità di alcune sue tesi mette in luce l’esigenza religiosa fondamentale del mondo contemporaneo, il bisogno di una fede spiritualmente sostanziata, capace di illuminare ed armonizzare sapientemente il vissuto quotidiano in tutta la sua integralità ed ampiezza. In quest’ottica il mistico speculativo, dopo il distacco dall’hinc et nunc, in quale posizione e con quali modalità si viene a collocare nella sua ‘ridiscesa’ all’interno della contingenza, dal momento che in tale dimensione egli è costretto necessariamente a vivere? Questo ‘precipitato’ esperienziale costituisce un aspetto che, per quanto rilevante anche da un punto di vista teoretico, da un punto di vista eminentemente morale si rivela assai problematico, se non addirittura aporetico.
Prefazione di Roberto Celada Ballanti (Professore Ordinario di Filosofia Morale, Università di Genova)

Research paper thumbnail of La sostanza tra potenza e atto. Il pensiero di Mario Vittorino

La triade dell’Essere. Essenza - Potenza - Atto nel pensiero tardo-antico, medievale e rinascimentale, 2022

L’utilizzo da parte di Mario Vittorino delle nozioni di sostanza, potenza ed atto nel contesto de... more L’utilizzo da parte di Mario Vittorino delle nozioni di sostanza, potenza ed atto nel contesto della sua produzione teologica ed esegetica determina il prodursi di una dottrina atipica ed eccentrica rispetto alla coeva riflessione patristica, si pensi ad esempio a quella sviluppata da Ilario nell’Occidente latino e ad Atanasio nell’Oriente greco. Tali concetti risultano utilizzati soprattutto nella riflessione ruotante attorno alle ipostasi trinitarie, alimentando una dialettica perpetuamente sussistente tra Padre e Figlio o, per meglio dire, tra ciò che la sostanza divina cela ‘potenzialmente’ in occulto e ciò che essa manifesta ‘attivamente’ operante potentia. L’altra ‘legge’ posta a fondamento della sua speculazione è quella, più precipuamente ontologica, dell’implicazione sostanziale entro la predominanza ipostatica, in ragione della quale v’è sempre un mutuo coinvolgimento tra la potenza del Padre e l’atto del Figlio.

Marius Victorinus’ use of the notions of substance, power and act in the context of his theological and exegetical production determines an atypical and eccentric doctrine towards the contemporary patristic thought, such as that of Hilary in the Latin West and Athanasius in the Greek East. These concepts are employed especially in the reflection on the Trinitarian hypostases, and used to strengthen a dialectic perpetually existing between Father, which represents what the divine substance hides ‘potentially’ or in occulto, and Son, which manifests this substance ‘actively’ or operante potentia. At the basis of Victorinus’ thought there is also the substantial implication within the hypostatic predominance, because there is always a mutual involvement between the power of the Father and the act of the Son.

Research paper thumbnail of Non tamen in eo quod animae sunt iam spiritus sunt. Platonismo e cristianesimo nella soteriologia di Mario Vittorino

Platone e il governo delle passioni. Studi per Linda Napolitano, a cura di a cura di F. Benoni e A. Stavru, 2021

In late Latin antiquity, Marius Victorinus is one of the Christian authors who, in his theologica... more In late Latin antiquity, Marius Victorinus is one of the Christian authors who, in his theological and exegetical production, uses the Platonic doctrines more frequently. In an important passage, which he defined as mysterium magnum, referring to the Timaeus, he illustrates a dynamism that leads to the formation of the anima mundi and individual soul. However, in order to specify the ontological status of the soul, clearly inferior to the divine one, Victorinus employs the difference, present in the Sophist, between εἰκών, a faithful image of his model, and φάντασμα, a mere appearance without substance. Furthermore, using the Pauline language primarily, he develops, integrates and finalizes this primarily philosophical vision in a markedly Christian soteriological horizon. Individual souls, in their earthly existence, are slaves of temptations and desires with which they necessarily have to measure themselves, and from which they are no longer able to detach, as if they were the prisoners of the cave, described in the Republic, who only see the shadows but consider them real. However, these souls, due to fides and a cognatio intelligendi that unites and associates them with Christ, can reach a meliore substantia, up to becoming spiritus, through a path of progressive perfection. This milestone marks the passage from temporary to permanent possession of the divine breath, so that only through the incarnation and resurrection of Christ is it possible for the Holy Spirit to remain firmly in the human being.
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La speculazione filosofica ha sempre dimostrato una certa diffidenza nei confronti delle rivelazioni di matrice religiosa. Come mai allora il cristianesimo, sia pur progressivamente, ha giudicato opportuno adottarne talora postulati e metodi per meglio esprimere il proprio messaggio di salvezza? In che cosa poteva essere utile alla nuova religione la filosofia, formatasi in un ambiente del tutto eterogeneo e poco sensibile alla forma mentis giudaico-cristiana? I cristiani si mossero con una certa libertà nella scelta dell'intelaiatura concettuale e delle strategie argomentative su cui basare l'esposizione delle proprie verità di fede, discriminando con sagacia ciò che la mundana sapientia aveva sin lì prodotto: solo se essa era in grado di contribuire alla chiarificazione e alla valorizzazione del depositum fidei il suo utilizzo poteva rivelarsi utile e proficuo.
Dopo un certo successo dello stoicismo, specie in ambito latino (si pensi a Tertulliano), i cristiani ben presto volsero la loro attenzione al platonismo poiché, come affermò Agostino: «Nessuno è più vicino a noi dei Platonici». Le affinità tra questa tradizione filosofica e la nuova religione furono basate su alcuni postulati quali ad esempio la priorità delle realtà immateriali su quelle sensibili, la bontà dell'essere supremo, che conserva l'universo con un'azione ordinatrice e provvidente, la dipendenza del cosmo fisico dal mondo ideale e trascendente, l'eternità dell'anima, che dopo la morte prosegue la propria esistenza conformemente al modus vivendi attuato sulla terra. Quest'ultimo punto risultò particolarmente importante e intensamente sfruttato, determinando una naturale predisposizione dei pensatori cristiani per l'utilizzo del platonismo in contesti di tipo antropologico, psicologico e soteriologico: si pensi, ad esempio, oltre alla già citata dottrina dell'immortalità dell'anima (Fedone, Fedro), all'idea della tripartizione della psiche (Repubblica) e alla teoria dell'assimilazione al divino (Teeteto). L'impiego di tali argomentazioni poneva comunque problemi di non poco momento in riferimento alla natura dell'anima, alla sua origine e al suo destino.
Un caso emblematico di tale strategia, volta alla risistemazione di concetti filosofici in chiave teologica, è quello di Mario Vittorino. Il metodo argomentativo, assai originale e personale, e la speculazione, dai toni algidi e astratti, lo pongono in una posizione singolare e marginale in seno alla patristica. Molteplici infatti – e talora sconosciute – risultano le fonti da lui utilizzate: oltre a un certo aristotelismo riletto in chiave porfiriana, a elementi stoici e a influssi gnostico-ermetici, domina incontrastata la filosofia di Platone, nella particolare visione sviluppata dai primi neoplatonici.

Research paper thumbnail of L'apogeo speculativo della miniatura ottoniana: lo 'scema crucis' nel Codice di Uta

L’estetica nel pensiero tardo-antico, medievale e umanistico (Città Nuova, 2020), 2020

Research paper thumbnail of Il ruolo ontologico del numero nell'interpretazione agostiniana di Sapienza 11,21

Atti del Seminario Collettivo Annuale 2009 del Dottorato di Ricerca FITMU «Omnia in mensura et numero et pondere disposuisti (Sap 11,21)», 2015

Research paper thumbnail of Il Platone pitagorico nelle concezioni aritmo-teologiche dell’Occidente tardo antico

ATTI DEL I° CONVEGNO DI STUDI DEL DOTTORATO FITMU "Princeps philosophorum, pater philosophiae. Platone nell’Occidente tardo-antico medievale e umanistico", Università di Salerno, Fisciano, 12-13 luglio 2010 , 2014

In late Latin antiquity, some conceptual structures of neo-Pythagorean matrix are reworked in aut... more In late Latin antiquity, some conceptual structures of neo-Pythagorean matrix are reworked in authors like Chalcidius and Marius Victorinus, in order to outline an ontological scheme having as extreme the intelligible world and the formless matter. This scheme draws the exegesis of some neo-Platonic dialogues which the Parmenides, the Sophist, the Philebus and the Timaeus, but above all comes to Latin authors through a fourfold cosmological that, according as it is written by Proclus and Simplicius, was implemented by Porphyrios.

Nella tarda antichità latina, in autori come Calcidio e Mario Vittorino, alcune strutture concettuali di matrice neopitagorica vengono rielaborate al fine di delineare uno schema ontologico avente come estremi da una parte il mondo intelligibile dall’altra la materia informe. Tale schema rimonta alle esegesi medio e neoplatoniche di alcuni dialoghi quali il Parmenide, il Sofista, il Filebo e il Timeo ma, soprattutto, perviene agli autori latini attraverso una quadripartizione cosmologica che, secondo le testimonianze di Proclo e di Simplicio, fu attuata da Porfirio.

Research paper thumbnail of «Mysterium Magnum»: l'anima come secunda trinitas nel pensiero di Mario Vittorino

Universality of Reason. Plurality of Philosophies in the Middle Ages - ATTI DEL XII CONGRESSO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA MEDIEVALE S.I.E.P.M., Palermo, 16-22 settembre 2007 , 2012

In un oscuro passo, posto a conclusione del primo dei suoi quattro libri scritti per la confutazi... more In un oscuro passo, posto a conclusione del primo dei suoi quattro libri scritti per la confutazione delle tesi ariane, Mario Vittorino esplicita una sorta di proporzionalità esistente tra la prima trinità, composta dalle ipostasi divine, e la seconda trinità, ossia l’anima: «Adhuc dico in occulto mysterium magnum. Sicuti divinior trinitas unalis, secundum quod per se, effulgenter fecit animam in mundo intellectibili, in subsistentiam et propriam substantiam, quam proprie dicimus substantiam, sic anima, trinitas unalis secunda, explicavit imaginationem in sensibili mundo, ipsa anima, semper quae sursum sit, mundanas animas gignens» (Adversus Arium, I 64,1-8)
La dottrina formulata intende essere questa: come la trinità superiore (divinior trinitas) irradia, in virtù della propria potenza intellettuale, l’anima universale, così quest’ultima (trinitas secunda) genera le anime del mondo sensibile, grazie alla propria potenza immaginativa: l'anima appare pertanto la trinità creatrice del mondo sensibile, così come la trinità divina lo è del mondo intelligibile.
Quella di Vittorino potrebbe essere una sorta di teologizzazione, trinitariamente esplicitata, di un’analogia poietica di fattura squisitamente neoplatonica: la lettura del trattato plotiniano Sulla discesa dell’anima nei corpi (Enneadi IV, 8) potrebbe aver fornito all’autore latino le coordinate fondamentali su cui orientare la sua speculazione, sia per quanto concerne le caratteristiche ontologiche proprie ai due tipi di trinità (intellegibile/immaginativo) sia riguardo la loro specifica modalità creativa (ragione/fantasia). Inoltre, vera la sua lettura di taluni trattati ermetici, anche alcune idee in essi presenti potrebbero aver influenzato lo scritto in questione, ad esempio laddove si parla di una formazione del mondo sensibile per imitazione del mondo archetipico da parte della volontà divina (Pimandro, 8ss).

Research paper thumbnail of «Divina Dispositio»: ordine e governo dell'universo nella politica, nella teologia e nell'arte di ambiente ottoniano

Esercizi Filosofici, 2007

La breve stagione, perlomeno dal punto di vista storiografico, contrassegnata dall'egemonia sulla... more La breve stagione, perlomeno dal punto di vista storiografico, contrassegnata dall'egemonia sulla scena politica europea della dinastia sassone, fu caratterizzata da una Weltanschauung sistematicamente orientata ad un'organica ed armonica interazione fra realtà politica, realtà religiosa e realtà artistica. In tal modo essa proseguiva ciò che era stato inaugurato dalla grande tradizione culturale carolingia, ma ad essa integrava motivi tipicamente grecizzanti, grazie agli inevitabili influssi che penetrarono ed influenzarono profondamente l'ambiente ottoniano, soprattutto dopo il matrimonio di Ottone II con la principessa bizantina Theofano. 1 La figura «mediatrice» dell'imperatore, sovrano divinamente missionato, crebbe in maniera direttamente proporzionale all'aumento della sua autorità e del suo prestigio agli occhi dei contemporanei, fino a raggiungere il suo apice con Ottone III ed Enrico II: in funzione di questa istanza teocratica -o essendone, in maniera più o meno cogente, comunque influenzate -si svilupparono, con una intensità ed una sistematicità mai più superata né eguagliata nel quadro dell'intera produzione dottrinale medievale, una serie di speculazioni basate su teorie teologiche e cosmologiche incentrate a descrivere ed a conoscere un armonico ordine universale.

Research paper thumbnail of Roberto Melisi - Divinizzazione dell'umano e pathos conoscitivo nelle Lettere di Ficino, Milano-Udine, Mimesis (Percorsi di confine, 27) 2020

Roberto Melisi, giovane ricercatore specialista del pensiero rinascimentale, in questo suo agile ... more Roberto Melisi, giovane ricercatore specialista del pensiero rinascimentale, in questo suo agile ma denso lavoro esamina un segmento ancora poco conosciuto dell'ampia produzione letteraria di Marsilio Ficino, l'Epistolario, ripercorrendone le fasi di stesura e ponendosi in dialogo con le altre opere del filosofo di Figline Valdarno, senza tralasciare le vicende biografiche e i principali eventi storici della Firenze del tardo Quattrocento che fecero da contorno alla redazione di tali documenti.

Research paper thumbnail of Hervé Pasqua, Maître Eckhart: le procès de l’Un, Paris, Éditions du Cerf (La Nuit surveillée) 2006

Schede Medievali, 46, 2008

Recensioni e Letture 262 la cronologia di queste omelie; alludo alla tesi sostenuta da W. Mayer: ... more Recensioni e Letture 262 la cronologia di queste omelie; alludo alla tesi sostenuta da W. Mayer: «The reference in De Davide et Saule hom. 1 to a recent sermon on the parable of the talents leads him to locate the three homilies on consecutive Sundays at the end of July or beginning of August», 4 che fa tesoro delle intuizioni di J. Stilting di poco successive al Montfaucon. 5 Per quanto riguarda poi la composizione e l'ordine dato dall'autore ai temi trattati, è certamente condivisibile l'affermazione della Barone circa la disomogeneità che traspare dalle nostre omelie per quanto riguarda la distribuzione delle parti esegetiche e parenetiche, oppure il disordinato dipanarsi, all'apparenza, della trattazione (pp. 20-21). Tuttavia non credo che non possano venirci in aiuto, a questo proposito, alcune considerazioni che rimandano ad altre omelie del Padre greco.

Research paper thumbnail of Francesco Romano, L’Uno come fondamento. La crisi dell’ontologia classica, Catania, CUECM 2004

Quaestio. Annuario di Storia della Metafisica», 6 , 2006

summa pitagorica precisamente dopo l'abbandono di Porfirio, il quale invece aveva inteso ricostru... more summa pitagorica precisamente dopo l'abbandono di Porfirio, il quale invece aveva inteso ricostruire il platonismo in base a uno studio preparatorio condotto sulla filosofia di Aristotele, recuperando la corrente filo-peripatetica del medioplatonismo e differenziandosi in questo da Plotino -anche se questa divergenza in seno al neoplatonismo non va troppo enfatizzata, come avverte opportunamente l'Autore, se è vero che, accanto all'opera Sull'unitarietà della dottrina di Platone e di Aristotele, Porfirio ne scrisse un'altra Sulla divergenza tra Platone e Aristotele. Dopo Giamblico, la sua eredità rimase nel neoplatonismo, ove è dato constatare la forte presenza del pitagorismo, in forma di "matematismo", in filosofi come Siriano, Proclo, Domnino, Simplicio, etc. L'operazione intellettuale di Giamblico consentiva la riduzione delle diverse discipline filosofiche all'unità nella loro gerarchizzazione culminante nella teologia come scienza delle scienze e fondata sull'unificazione gerarchica della realtà, a livello ontologico: la realtà divina è la realtà per eccellenza, che poi si diversifica in una molteplicità di manifestazioni. Ebbene, in tale processo di unificazione delle scienze la matematica esercita la sua funzione mediatrice a livello epistemologico, la stessa svolta dall'anima a livello onto-cosmologico ed etico: in questa prospettiva, squisitamente neoplatonica, il discorso matematico e teologico insieme, proprio del pitagorismo, è il vero discorso filosofico, in cui la teologia è l'unica e vera filosofia.

Research paper thumbnail of Alessandra Beccarisi - La morte e il filosofo: il Liber de pomo seu de morte Aristotelis, in «Parva Naturalia. Saperi medievali, natura e vita»,  Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali 2004

La morte e il filosofo: il Liber de pomo seu de morte Aristotelis Parva Naturalia. Saperi medieva... more La morte e il filosofo: il Liber de pomo seu de morte Aristotelis Parva Naturalia. Saperi medievali, natura e vita. Atti dell'XI Convegno della società italiana per lo studio del Pensiero Medievale (Macerata 7-9 dicembre 2001) Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali Pisa-Roma 2004

Research paper thumbnail of Henri Le Saux - «Nella caverna del cuore» (Le Lettere, 2022). Stefano Rossi, il curatore del libro, ne parla con Roberto Schiavolin

Henri Le Saux - «Nella caverna del cuore», 2022

Henri Le Saux (Saint-Briac -sur-Mer, Francia 1910 - Indore, India, 1973), Monaco benedettino bret... more Henri Le Saux (Saint-Briac -sur-Mer, Francia 1910 - Indore, India, 1973), Monaco benedettino bretone, giunse in India nel 1948 ove fondò il Saccidānanda Āśram adottando il nome indiano di Abhiṣiktānanda e le vesti ocra, segno indiano della rinuncia.
Egli esplorò le frontiere del dialogo tra cristianesimo e induismo ad una profondità ineguagliata. Le sue opere, apprezzate sia in Occidente che in India, costituiscono un punto di riferimento per la ricerca spirituale nella sua essenza, al di là delle connotazioni religiose.
Questa è la prima edizione completa dell’opera, tradotta dal francese sulla
base del dattiloscritto originale, e presentata con l’aggiunta in appendice
dell’intenso saggio Isolamento, nel quale l’autore esprime la lacerazione e
la profonda solitudine di chi si avventura nell’abisso del Sé.

Research paper thumbnail of Presentazione de «Il Pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo»

L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel... more L’affascinante storia del pellegrinaggio di Santiago de Compostela, che origina e si sviluppa nel Medioevo, è legata alla figura di san Giacomo Maggiore, la cui attività missionaria nella penisola iberica è circondata da un alone leggendario.
In questo libro l’autore illustra innanzitutto gli aspetti storici, le tradizioni mitologiche e i principali motivi iconografici legati al santo, per poi analizzare le fonti che validerebbero la sua predicazione e la sua morte in Spagna, fino alla più importante, il «Liber Sancti Jacobi». Approfondisce quindi le dinamiche del fermento spirituale sorto e cresciuto intorno alla sua tomba, radicato tanto nell’immaginario religioso quanto nella realtà politica del XII secolo. Indaga inoltre i molteplici fattori legati al pellegrinaggio jacopeo: ideali, comportamenti e costumi del viandante, itinerari e snodi stradali, caratteristiche delle infrastrutture di accoglienza, soprattutto degli ospedali e delle confraternite dedicati all’Apostolo. La parte finale del libro si sofferma sull’architettura e sulla scultura delle “chiese di pellegrinaggio”, con particolare riguardo alle decorazioni presenti nella cattedrale romanica di Santiago, che trovano il loro culmine nel Pórtico de la Gloria progettato e realizzato dal cosiddetto “maestro Mateo”.

Research paper thumbnail of Presentazione de «La Rivelazione indiana di Simone Weil. A cura di Sabina Moser e Marco Vannini» (video)

LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, pr... more LA RIVELAZIONE INDIANA DI SIMONE WEIL
Marco Vannini, con l'introduzione di Roberto Schiavolin, presenta il libro di Simone Weil ''La rivelazione indiana'', da lui curato insieme a Sabina Moser e pubblicato dalla casa editrice Le Lettere.
Evento organizzato dalla Libreria Rotondi.
Martedì 14 luglio 2020 ore 18:30​.
Libreria Rotondi - via Merulana 82, Roma
www.libreriarotondi.it - www.facebook.com/LibreriaRotondi - www.instagram.com/libreria_rotondi/?hl=it

Research paper thumbnail of 1° Premio Canciani Tesi Magistrale ISSR FVG (2017)

'Lo Spirito soffia dove vuole'. Metamorfosi semantiche e dinamiche della spirazione nella temperie religiosa ellenistica e tardo-antica, 2017

Research paper thumbnail of Cenni introduttivi all'estetica paleocristiana

Tesina per il Corso di «Archeologia e Storia dell'arte paleocristiana e altomedievale»

Fondamenti e sviluppi dell'arte paleocristiana _________________________________________ 9 Tecnic... more Fondamenti e sviluppi dell'arte paleocristiana _________________________________________ 9 Tecniche artistiche __________________________________________________________ 13 Colorismo _____________________________________________________________________ 14 Isocefalia ______________________________________________________________________ 15 Prospettiva rovesciata ___________________________________________________________ 16 Proporzioni gerarchiche __________________________________________________________ 16 Appendice: temi iconografici comuni a paganesimo e cristianesimo __________________ 17 Bibliografia _______________________________________________________________ 20 2 Q QU UA AD DR RO O T TE EO OR RI IC CO O

Research paper thumbnail of La valenza del simbolo in Carl Gustav Jung

Research paper thumbnail of Lo Spirito fonte di vita nuova nelle Lettere di Paolo

Tesina del Corso Biblico Estivo 2015, Aug 2015

Lo Spirito è uno dei termini più importanti dell’epistolario di Paolo, impiegato soprattutto nell... more Lo Spirito è uno dei termini più importanti dell’epistolario di Paolo, impiegato soprattutto nella riflessione antropologica, etica, noetica ed escatologica. Paolo pensa allo Spirito come una dynamis che agisce nella vita di ciascun credente, in quella della Chiesa e di tutto il creato, in vista della piena ed universale realizzazione della salvezza, la quale è sinonimo di vita nuova ed eterna, in comunione con Dio, quando il suo Spirito pervaderà ogni realtà esistente.

Research paper thumbnail of La libertà cristiana nelle Lettere di Paolo

Tesina del Seminario Biblico 2014-2015, Jun 2015

Nel Nuovo Testamento è soprattutto San Paolo che sviluppa in vario modo il tema della libertà: su... more Nel Nuovo Testamento è soprattutto San Paolo che sviluppa in vario modo il tema della libertà: su 23 occorrenze totali, infatti, l'aggettivo libero (ἐλεύθερος) è presente ben 16 volte nel suo epistolario; analogamente il sostantivo libertà (ἐλευθερία) è impiegato da lui sette volte su undici, mentre il verbo liberare (ἐλευθερόω) lo è cinque volte su sette 1 . L'Apostolo dei Gentili, tuttavia, pur proclamando con forza la libertà dalla legge, dal peccato e dalla carne, non ha mai scritto o definito un encomio specifico sulla libertà, come invece ha fatto, in 1Cor 13, per l'amore, luogo in cui ne ha tratteggiato le peculiarità con forti accenti lirici.

Research paper thumbnail of La controversia ariana nel IV sec. d.C. Breve excursus su movimenti e posizioni dottrinali

Tesina del Corso di Cristologia, Jun 2013

Research paper thumbnail of La sintesi della redenzione del mondo  in Massimo il Confessore

Tesina del Seminario Interdisciplinare di Filosofia Medievale: «La sintesi della redenzione del mondo in Massimo il Confessore», May 2013

Massimo il Confessore fu un teologo che, dotato di rara preparazione filosofica, seppe utilizzare... more Massimo il Confessore fu un teologo che, dotato di rara preparazione filosofica, seppe utilizzare con acume e sapienza gli strumenti logico-metafisici approntati dai grandi pensatori del passato, finalizzandoli all'indagine dei dogmi di fede e all'impiego di una corretta terminologia per la loro esplicazione. Su tali basi egli ha elaborato una concezione dei rapporti tra Dio e le creature di impostazione rigorosamente sistematica, al cui centro si colloca l'essenziale funzione redentrice del Cristo, mediatore tra uomo e Dio. L'Incarnazione è stata per Massimo un momento unico ed irripetibile di incontro tra l'eterna immutabilità dello spirito e la storia del creato, che si dispiega, per gradi successivi, dal peccato originale fino al recupero escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature: un recupero, dunque, che non potrà avvenire se non per mezzo di Dio e in Dio, in una riunificazione del molteplice infinito all'Uno perfetto da cui è tutto derivato e cui tutto incessantemente tende.

Research paper thumbnail of Il significato della grazia nella polemica antipelagiana di Sant'Agostino

Tesina del corso di Antropologia Teologica, Nov 2013

Research paper thumbnail of Il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo

Tesina del Corso di Archeologia Medievale, Jun 2000

Fra i grandi pellegrinaggi medievali, inclusi i viaggi ai luoghi santi di Roma e di Gerusalemme, ... more Fra i grandi pellegrinaggi medievali, inclusi i viaggi ai luoghi santi di Roma e di Gerusalemme, quello a Santiago si distingue per più di una ragione:

Research paper thumbnail of L'interpretazione hegeliana del rapporto Uno-Molti nella dialettica platonica e nel neoplatonismo

Tesina dell'esame di Storia della Filosofia Moderna e Contemporanea, Jul 2008

Research paper thumbnail of Recezione, inquadramento ed elaborazione del pensiero aristotelico fra Tarda Antichità ed Avicenna

"Collocato all'interno dell'insegnamento magistrale di Storia della Filosofia Antica curato dal p... more "Collocato all'interno dell'insegnamento magistrale di Storia della Filosofia Antica curato dal prof. Aldo Magris ed incentrato sulla Metafisica di Aristotele, il seminario intende analizzare il tragitto che la metafisica aristotelica ha percorso nelle varie culture (tardo-antica, cristiana, siriana, islamica, ebraica) tra III e XIII d.C., con le conseguenti e specifiche 'riletture' date in ciascun ambito all'opera dello Stagirita. Per sommi capi il programma intende passare in rassegna questi temi:
1. Considerazioni introduttive: «Translatio Aristotelis»
2. Rielaborazione del pensiero aristotelico in epoca tardo-antica
3. Assimilazione di Aristotele nella cultura siriana e formazione del corpus filosofico arabo
4. Recezione neoplatonizzante di Aristotele: il ‘circolo' di Al-Kindi
5. La scuola aristotelica di Baghdad e al-Farabi
6. L'aristotelismo di Avicenna "

Research paper thumbnail of La teologia mistica renana: contesto, autori, dottrine

Research paper thumbnail of Homo imago Dei: la dottrina dell'immagine divina nei suoi risvolti antropologici e mistici in Meister Eckhart

Research paper thumbnail of Genesi ed evoluzione, convergenze e peculiarità dei "platonismi" nella cultura e nel pensiero dell'età medievale

Research paper thumbnail of Strumenti Informatici per la Filosofia Antica: know how, risorse e metodologie

Research paper thumbnail of Formazione del corpus degli scritti di Aristotele e diffusione del suo pensiero nell'Antichità

Collocato all'interno dell'insegnamento magistrale di Storia della Filosofia Antica curato dal pr... more Collocato all'interno dell'insegnamento magistrale di Storia della Filosofia Antica curato dal prof. Aldo Magris ed incentrato sulla Metafisica di Aristotele, il seminario intende analizzare il tragitto che l’aristotelismo, dalla sua formazione come corpus definito fino all’VIII sec. d.C., ha percorso nei vari momenti dell’antichità (classica, ellenistica, tardo-antica e siriaca), con le conseguenti e specifiche ‘riletture’ dello Stagirita operate in ciascun ambito culturale.

Research paper thumbnail of Aspetti ontologici, noetici ed antropologici della nozione di imago dei in Meister Ekchart

Il modulo è dedicato a Meister Eckhart, il cui pensiero riassume ed innalza a livelli mai più rag... more Il modulo è dedicato a Meister Eckhart, il cui pensiero riassume ed innalza a livelli mai più raggiunti la cosiddetta “mistica speculativa”, patrimonio indiscusso della scuola domenicana tedesca del XIV secolo. La teologia dell’imago dei eckhartiana è strettamente connessa alla sua teologia dell’unione: immagine di Dio è il Figlio, immagine di Dio sarà l’anima, nel preciso senso paolino della transformatio in eandem imaginem (2Cor 3, 18) la quale corrisponde al Figlio stesso.

Research paper thumbnail of Simbolo e simbolismo. Lineamenti epistemologici

Presentazione del corso di Scienza e Fede, Apr 7, 2014

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 3. Dal Medioplatonismo al Neoplatonismo

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 4. Platonismo e cristianesimo: rassegna storico-critica

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 5. Platonismo e cristianesimo: rassegna storico-dottrinale

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 6. Platonismo cristiano greco tra IV e VI secolo

Platonismo cristiano greco tra IV e VI secolo -Scheda 2 Gregorio di Nissa (II)

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 7. Platonismo latino tardoantico

Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2009-2010 -Corso di Laurea Triennale Platonismo latino tar... more Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2009-2010 -Corso di Laurea Triennale Platonismo latino tardoantico -Scheda 1 La tradizione testuale • L'unica opera di Platone universalmente conosciuta dai medievali è il Timeo, nella versione di Calcidio -Non ci si servì quasi mai infatti di quella di Cicerone della quale si ha peraltro una conoscenza frammentaria e indiretta (è da essa infatti che Agostino ha tratto tutte le sue citazioni di Platone). Cicerone aveva fatto anche una traduzione del Protagora, ma ne resta solo qualche frammento. -Occorre notare che anche per il Timeo esiste una tradizione indiretta indipendente da Calcidio. Si dispongono ad esempioper il passo 31b del Timeodi cinque versioni diverse, dovute a Cicerone, Calcidio, Macrobio, Alfano e Burgundio. Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2009-2010 -Corso di Laurea Triennale Platonismo latino tardoantico -Scheda 3 Cicerone • Scarse tracce si hanno del platonismo latino dal I sec. a.C. al II sec. d.C.: -Nell'ambiente latino, il diffondersi e l'affermarsi di dottrine platoniche è stato, per 150 anni, molto più lento e faticoso che non nel mondo greco. • I, 53-55 (Fedro 245c-e); • I, 97-99 (Apologia 40c-42a); • I, 103 (Fedone 115c-d); • V, 35 (Gorgia 470d-471a; Menesseno 247e-248a). Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2009-2010 -Corso di Laurea Triennale Platonismo latino tardoantico -Scheda 4 Cicerone: il Sogno di Scipione • Sugli autori tardolatini, ed in special modo su Macrobio e Favonio, un certo ascendente lo giocherà il dialogo di Cicerone posto alla fine del De republica, il cosiddetto Sogno di Scipione (Somnium Scipionis) • Il Sogno viene esemplato sull'episodio narrato nell'ultimo libro della

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 8. Platonismo carolingio-ottoniano

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 9. Ascendenze platoniche nella scuola di Chartres

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 10. Boezio

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 11. Giovanni Scoto Eriugena

Research paper thumbnail of Il platonismo tardoantico e altomedievale - 12. Teodorico di Chartres

Research paper thumbnail of Il Pensiero Medievale - 01. Considerazioni critico-storiografiche

Research paper thumbnail of Il Pensiero Medievale - 02. Questioni preliminari

Research paper thumbnail of Il Pensiero Medievale - 03. Ambienti, contesti, contatti, trasmissioni

Research paper thumbnail of Il Pensiero Medievale - 04. Istituzioni, Generi, Metodologie

Research paper thumbnail of Il Pensiero Medievale - 05. Auctoritates, Fonti, Intermediazioni

Research paper thumbnail of La teologia mistica-renana - 01. Specificità e Fonti Dottrinali

Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: L... more Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: La Teologia Renana -Specificità e Fonti Dottrinali -Scheda 4 La mistica renana è superamento degli stati di vita in una forma di vita dialettica, al contempo amante e pensante, attiva e contemplativa, ecc. in una parola una "vita intelligente" A. De Libera, Eckhart, Suso e Taulero, p. 24 Le «affinità elettive platonizzanti» Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: La Teologia Renana -Specificità e Fonti Dottrinali -Scheda 5 • Più si studia il Medioevo, più vi si nota il polimorfismo dell'influenza platonica.  Platone stesso non è da nessuna parte, ma il platonismo è ovunque; diciamo piuttosto: ovunque ci sono dei platonismi: quello di Dionigi l'Areopagita e di Massimo il Confessore, che passa attraverso Scoto Eriugena e del quale abbiamo appena colto la presenza in Bernardo di Chartres; quello di sant'Agostino, che domina il pensiero di sant'Anselmo; quello di Boezio che dirige l'opera di Gilberto de la Porrée, in attesa di quelli del Liber de causis e della filosofia di Avicenna che incontreremo tra poco. Questo apparentamento platonico di dottrine d'altra parte tanto differenti spiega certe alleanze, altrimenti incomprensibili, ch'esse hanno talvolta contratto tra loro. Il fatto s'è riprodotto tante volte che si potrebbe quasi parlare, nel Medioevo, d'una legge dei platonismi comunicanti É. Gilson, La filosofia nel Medioevo, p. 324. Neoplatonismo medievale Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: La Teologia Renana -Specificità e Fonti Dottrinali -Scheda 6 Plotino: ineffabilità dell'Uno Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: La Teologia Renana -Specificità e Fonti Dottrinali -Scheda 7 La considerazione di Proclo nei Renani: Teodorico di Freiberg Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M1: La Teologia Renana -Specificità e Fonti Dottrinali -Scheda 9

Research paper thumbnail of La teologia mistica-renana - 02. Alberto Magno e la Scuola di Colonia

Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M2: A... more Storia della Filosofia Medievale -A.A. 2010-2011 -Corso di Laurea Triennale Unità didattica M2: Alberto Magno e la scuola domenicana di Colonia -Scheda 1

Research paper thumbnail of L'apogeo speculativo della minitura ottoniana: il Codice di Uta

Spes remunerat[io]/bonorum op[er]u[m] +Spirat post dominu[m] sanctor[um] vita p[er] aevum Crux e[... more Spes remunerat[io]/bonorum op[er]u[m] +Spirat post dominu[m] sanctor[um] vita p[er] aevum Crux e[st] destructio mortis Christe fidem solidans vincens bene tetrago[nizans] Latitudo sancta[e] crucis bona op[er]a caritatis latu[m] m[andatum tuum nimis] H[a]ec patris om[ni]p[oten]s vicit sapientia XPC [Christus] LUX OP[E]RUM LATU[M] TENET ET PERMANSIO LONGU[M]

Research paper thumbnail of Il Platone pitagorico nelle concezioni aritmo-teologiche dell'Occidente tardo antico

Nella tarda antichità latina, in autori come Calcidio e Mario Vittorino, alcune strutture concett... more Nella tarda antichità latina, in autori come Calcidio e Mario Vittorino, alcune strutture concettuali di matrice neopitagorica vengono rielaborate al fine di delineare uno schema ontologico avente come estremi da una parte il mondo intelligibile dall’altra la materia informe. Tale schema rimonta alle esegesi medio e neoplatoniche di alcuni dialoghi quali il Parmenide, il Sofista, il Filebo e il Timeo ma, soprattutto, perviene agli autori latini attraverso una quadripartizione cosmologica che, secondo le testimonianze di Proclo e di Simplicio, fu attuata da Porfirio.

Research paper thumbnail of «Mysterium Magnum». L'anima come secunda trinitas nel pensiero di Mario Vittorino

Roberto Schiavolin -"Mysterium Magnum: l'anima come secunda trinitas nel pensiero di Mario Vittor... more Roberto Schiavolin -"Mysterium Magnum: l'anima come secunda trinitas nel pensiero di Mario Vittorino" XII Congresso Internazionale di Filosofia Medievale Palermo, 16-22 Settembre 2007 1 Adhuc dico in occulto mysterium magnum. Sicuti divinior trinitas unalis, secundum quod per se, effulgenter fecit animam in mundo intellectibili, in subsistentiam et propriam substantiam, quam proprie dicimus substantiam, sic anima, trinitas unalis secunda, explicavit imaginationem in sensibili mundo, ipsa anima, semper quae sursum sit, mundanas animas gignens. Et istud ergo, iuxta imaginem et similitudinem.

Research paper thumbnail of La nozione di Spirito nelle opere teologiche di Mario Vittorino

Mario Vittorino, africano di nascita, divenne a Roma, nella prima metà del IV sec. d.C., un famos... more Mario Vittorino, africano di nascita, divenne a Roma, nella prima metà del IV sec. d.C., un famoso professore di retorica. Scrisse in questi anni alcune opere sulle discipline del linguaggio: innanzitutto un'Ars grammatica, poi un ampio commento al De inventione, manuale di retorica composto da Cicerone in giovinezza, infine, e soprattutto, alcune traduzioni, commentari e trattati relativi alla dialettica 1 , costituenti nel loro insieme una sorta di Organon latino preboeziano, di cui l'unica opera conservatasi è il Liber de definitionibus.

Research paper thumbnail of La Bibbia. Il concetto di ispirazione

Research paper thumbnail of La Bibbia nei primi secoli. Criteri di canonicità

Canone (κανών) possiede due significati sostanziali: 1. all'inizio dell'epoca cristiana, e fino a... more Canone (κανών) possiede due significati sostanziali: 1. all'inizio dell'epoca cristiana, e fino al II sec., il termine indica la norma di fede e di vita per i credenti 2. in un momento successivo, verso il IV sec., definisce l'insieme di testi sacri e riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa  Il canone biblico è costituito da quei libri che la comunità religiosa riconosce una volta per tutte come essenziali e perciò normativi per la fede nella Rivelazione divina Università di Salerno, Storia della Filosofia Medievale-A.A. 2021-2022-Corso di Laurea Triennale Monografico (B) ROBERTO SCHIAVOLIN: LA BIBBIA NEI PRIMI SECOLI. CRITERI DI CANONICITÀ Scheda 3 La coscienza canonica nell'ebraismo: sviluppo storico La consapevolezza dell'importanza del testo sacro si acuisce in determinati periodi, soprattutto in relazione all'osservanza della legge: 716-687 a.C. Riforma di Ezechia 640-609 a.C. Riforma di Giosia 586-538 a.C. Esilio babilonese (iniziato con Nabucodonosor, terminato con Ciro) V sec. a.C. Periodo post-esilico: riforma di Esdra e Neemia, epoca particolarmente feconda per la produzione letteraria, in cui si raccolgono e si adattano alla nuova situazione tradizioni antichissime II sec. a.C. Crisi maccabaica 70 d.C. Distruzione del Tempio II sec. d.C. Crisi montanista (attesa di una futura rivelazione dello Spirito Santo) e crisi marcionita (irriducibile contrapposizione tra Antico e Nuovo Testamento

Research paper thumbnail of La Bibbia. Formazione e versioni

La parola Bibbia è un sostantivo che indica 73 libri ritenuti ispirati da Dio Anticamente il «lib... more La parola Bibbia è un sostantivo che indica 73 libri ritenuti ispirati da Dio Anticamente il «libro» veniva definito dal termine βίβλος (dall'omonima città fenicia, utilizzato anche per designare il materiale che serviva per scrivere) Dalla Grecia classica si adotta il plurale neutro τὰ βιβλία («i libri») riferito a libri sacri o magici-Nel periodo ellenistico il diminutivo βιβλίον («libretto») perde la sua qualificazione e passa sempre più a sostituire βίβλος  βιβλίον diviene il termine preferito dai LXX per tradurre l'ebraico sefer («libro») A partire dal XII secolo comincia ad essere usato il termine latino bìblia

Research paper thumbnail of Tipologie e modalità dei discorsi su Dio nelle controversie teologiche del IV secolo

Research paper thumbnail of L'essenza numerica dell'anima nel tardo platonismo latino Handout

Eredità platonica e, a maggior ragione, pitagorica, è quella che impone nella tarda antichità lat... more Eredità platonica e, a maggior ragione, pitagorica, è quella che impone nella tarda antichità latina una concezione cosmologica che inquadra l’universo come una divina dispositio. Le testimonianze più importanti in tal senso sono quelle - ben conosciute - del Commento al Timeo di Calcidio, del Commento al Sogno di Scipione di - rispettivamente - Macrobio e Favonio Eulogio, delle Nozze di Filologia e Mercurio di Marziano Capella, i quali nei passi più specificamente dedicati all’analisi delle proprietà del numero e delle sue proporzioni - aritmetiche, geometriche, armoniche - trasmettono all’occidente altomedievale, sia pur in forma necessariamente compendiaria, quanto era stato prodotto nei secoli passati in ambiente ellenico ed ellenistico, nel solco della speculazione pitagorico/platonica, fermo restando il poderoso ascendente del Sogno di Scipione ciceroniano, anch’esso d’altronde debitore in certo senso dei trattatisti greci. Fino, naturalmente, ai neoplatonici, da Plotino (fondamentale il suo Sui numeri, Enneade VI, 6), a Porfirio (il suo Commento al Timeo perduto), a Giamblico (essenziale la sua Teologia aritmetica), a Proclo (sopra ogni altro trattato esegetico, l’esaustivo Commento al Timeo).
In questa “metafisica dell’ordine” tutt’altro che irrilevanti appaiono le implicazioni “antropologiche” della componente numerica: l’asserzione senocratea dell’anima come numero automoventesi è in tal senso un caposaldo concettuale, e verrà esplicitamente ripresa da Macrobio sia pur in coabitazione con la teoria platonica dell’anima come principio di movimento. Calcidio affermerà che ai numeri convengono le leggi di armonia, di aritmetica e di geometria che l'anima, in una somiglianza strutturale, riproduce nel corpo del mondo.
Si giunge a dire come i numeri compongano “ontologicamente” la stessa anima. Gioca un ruolo fondamentale, in un contesto di antropologia numerica, il sette, il numero proprio al movimento, specificamente sublunare, e all’uomo, com’è esplicitamente dibattuto da Macrobio, Calcidio, Marziano, Favonio Eulogio. I quattro tardolatini, basandosi su fondamentali concetti pitagorici e postillando quanto le fonti greche a loro conosciute avevano dibattuto, sviluppano una dottrina della nascita e della crescita dell’uomo basandosi su relazioni puramente aritmologiche, in cui la vita umana stessa risulta scandita attraverso settenari.
Senza dubbio stimolante risulterebbe comprendere la peculiarità, le motivazioni e le finalità che questi autori latini della tarda antichità - rispetto ai loro antecedenti e coevi greci - si proponevano nell'esporre tali interconnessioni tra cosmologia e antropologia aritmologicamente sostanziate.

Research paper thumbnail of La divina dispositio come ordinamento universale nella teologia politica e nella cultura artistica di ambiente ottoniano

Alcuni scrittori del primo trentennio del secolo undecimo testimoniano con la progettazione e la ... more Alcuni scrittori del primo trentennio del secolo undecimo testimoniano con la progettazione e la stesura di opere storiche e repertori enciclopedici l'esigenza di collocare la vicenda terrena dell'umanità all'interno di un quadro organico di leggi ordinate e armoniche: un sistema della realtà, cioè, che assicuri una rappresentabilità almeno ideale dell'unitarietà del progetto divino, dalla creazione alla redenzione e alla conseguente risoluzione di tutto l'essere nell'onnicomprensività di un'armonia cosmica che a tutto da finalità, senso e sostanza. Non diversamente altri intellettuali recuperano sul versante matematico-scientifico tale aspirazione teologica alla ricomposizione dell'ordine e delle relazioni armoniche vigenti nell'intero creato, nella convinzione che simili procedimenti intellettuali assicurino alla limitata razionalità umana un avvicinamento alla razionalità assoluta con cui il divino, forma e principio riformatore universale, governa l'infinito determinarsi del cosmo creato in una serie apparentemente incontrollabile di particolarità e specificità.

Research paper thumbnail of Platonismo latino tardoantico: contesto storico, autori, dottrine

È a partire dagli apologisti (II a metà II° sec. d.C.) che si cominciò a riflettere, con sistemat... more È a partire dagli apologisti (II a metà II° sec. d.C.) che si cominciò a riflettere, con sistematicità e profondità, sui possibili rapporti e sulle eventuali similitudini tra il messaggio cristiano e le dottrine coeve: atteggiamento, questo, che culminerà nella concezione agostiniana dell''appropriazione debita'. Agostino infatti giustifica la necessità dell'assimilazione della sapienza extracristiana allegorizzando l'episodio della spoliazione degli egiziani di Es. 3,21-22 e della schiava di Dt. 21,10-13 (De doct. christ., II 40; ed. M. SIMONETTI, Milano 2000 2 , p. 162). Il principio alla base di tali affermazioni era costituito dall'esistenza di un λόγος seminale sparso frammentariamente nel genere umano: vi furono, pertanto, per condotta di vita conforme a virtù, cristiani ante Christum natum. I padri della Chiesa espressero quindi una certa stima verso i filosofi pagani di 'provata virtù', come gli stoici, ma in particolare Pitagora e Platone venivano ad occupare un ruolo preponderante, dovuto al fatto che in loro si vedevano i sommi rappresentante di una tradizione arcaica comune a tutti i popoli più antichi ed autorevoli, e proprio per questo detentrice della verità più pura. L'associazione tra i due filosofi rimontava al medioplatonismo pitagorizzante dell'Alto Impero, e a figure quali Moderato di Cadice, Eudoro di Alessandria, Nicomaco di Gerasa, Numenio di Apamea, che vedevano in Platone un continuatore della dottrina di Pitagora e degli 'antichi'. Tale concezione sarà accolta anche nel neoplatonismo, in particolar modo nella Vita di Pitagora di Giamblico; viceversa Porfirio, autore di un'omonima biografia sul Samio, considererà Platone il vertice della speculazione iniziata da Pitagora.

Research paper thumbnail of Vera philosophia est vera religio conversimque vera religio est vera philosophia: il rapporto dialettico tra fede e ragione in Giovanni Scoto Eriugena

Vera philosophia est vera religio conversimque vera religio est vera philosophia Il rapporto dial... more Vera philosophia est vera religio conversimque vera religio est vera philosophia Il rapporto dialettico tra fede e ragione in Giovanni Scoto Eriugena Rabanus Maurus (ad sinistram), comitatus Alcuino (in medio), porrigit opera eius Otgari, archiepiscopi Maguntiaci Rabanus Maurus, In honorem sanctae crucis Scheda 1 CONTESTO STORICO-CULTURALE Presupposti ed obiettivi della politica carolingia: l'unanimitas

Research paper thumbnail of Étienne Gilson e la rinascita del pensiero scolastico nel '900

La Scolastica: excursus storico La prima Scolastica Significato del termine La parola "scolastica... more La Scolastica: excursus storico La prima Scolastica Significato del termine La parola "scolastica" designa la filosofia cristiana medievale. Il nome scholasticus indicava nei primi secoli del Medioevo l'insegnante delle arti liberali, cioè di quelle discipline che costituivano il "trivio" (grammatica, logica o dialettica e retorica) e il "quadrivio" (geometria, aritmetica, astronomia e musica). In seguito si chiamò scholasticus anche il docente di filosofia o di teologia, il cui titolo ufficiale era magister (magister artium o magister in theologia) e che teneva le sue lezioni dapprima nella scuola del chiostro o della cattedrale, poi nell'università (studium generale). L'origine e lo sviluppo della scolastica si collegano quindi strettamente alla funzione dell'insegnamento e alla nascita delle Università, la quale determinò anche la forma e il metodo dell'attività letteraria degli scrittori scolastici.

Research paper thumbnail of Considerazioni generali sulle fonti della pneumatologia di Mario Vittorino

La recezione di un determinato patrimonio testuale da parte di un autore avviene fondamentalmente... more La recezione di un determinato patrimonio testuale da parte di un autore avviene fondamentalmente attraverso due modalità, l'una concettuale, che si rende evidente nella scelta, nella disposizione e nella concatenazione logica delle nozioni situate nelle fonti, l'altra lessicale, dovuta all'utilizzo di termini particolarmente densi e speculativamente importanti presenti nei testi assimilati. Tale materiale letterario, inoltre, in virtù di scopi diversi da quelli che motivarono la sua composizione, subisce un processo di reinterpretazione, venendo in qualche modo riadattato in funzione di nuove istanze. Tale adattamento può essere sia soggettivo -modalità argomentative e finalità speculative di un singolo autore -sia oggettivo -contesto specifico o milieu culturale entro il quale egli si trova ad operare 1 .

Research paper thumbnail of L'applicazione teologico-trinitaria della triade ontologica universale in Mario Vittorino

Università di Salerno, Campus di Fisciano, 12 giugno 2007 Dottorato di ricerca FiTMU, Seminario C... more Università di Salerno, Campus di Fisciano, 12 giugno 2007 Dottorato di ricerca FiTMU, Seminario Collettivo Annuale «Sulla fortuna medievale della triade ontologica neoplatonica (ousia, virtus, operatio)» 1 AC 14,18-21 … generatione provenit in manifestationem operatione quod fuit potentia, et ut, quod verum est, dicam, operatione

Research paper thumbnail of Intervista sul libro “Il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo” di Roberto Schiavolin

Il pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel Medioevo, Feb 15, 2021

Research paper thumbnail of Partial italian translation of «Pierre Hadot - Marius Victorinus. Recherches sur sa vie et ses oeuvres»

Marius Victorinus : recherches sur sa vie et ses oeuvres, 1969

A lungo dimenticato, poco letto, utilizzato raramente, Mariο Vittorinο non deve per forza 'risorg... more A lungo dimenticato, poco letto, utilizzato raramente, Mariο Vittorinο non
deve per forza 'risorgere' oggi nel contesto del vasto movimento di recupero del passato che caratterizza la conteporaneità.
A dire il vero, l'uomo era stato famoso ai suoi tempi - almeno a Roma.
Ma il suo ricordo, ancora vivo nella generazione che segue la sua morte,
svanisce rapidamente. Vittorino è presto ridotto a un'opera - logica
retorica, filosofica, teologica - che gradualmente si sbriciola e i cui
pezzi subiranno destini molto diversi e sopravviveranno separati in qualche manoscritto del Medioevo. Per i moderni, Vittorino è associato a qualche aspetto del suo lavoro: per alcuni è un grammatico del basso impero, per altri un retore poco originale, per altri ancora un traduttore di opere greche che ha avuto un certo ruolo per la trasmissione del patrimonio filosofico greco al Medioevo, come un precursore di Boezio, insomma. Si è anche visto in lui un Agostino prima di Agostino (Von Harnack), in primo luogo perché la sua conversione fu, per il futuro vescovo di Ippona, esemplare, ma anche perché i commenti
di Vittorino alle epistole di Paolo fanno intravedere una teoria della grazia che prepara quella di Agostino. Altri, infine, conoscono il teologo che scrisse libri "contro Ario" da Girolamo qualificati come molto
oscuri.
Finora tutti questi aspetti, elencati dai manuali o dalle storie della letteratura cristiana latina, non erano mai stati studiati globalmente. Mi sono sforzato, in questo libro, di dare a ciascuno di essi, uno "status quaestionis" che possa servire da punto di partenza per ulteriori ricerche. D'altronde ho cercato di ricostruire l'intelaiatura generale e credo di aver definito, per quanto possibile, la personalità dell'autore e lo spirito del suo tempo. Mi sono sforzato di farli rivivere, guardandomi tuttavia dall'operare ricostruzioni troppo arbitrarie.

Research paper thumbnail of Italian Translation of «Adam S. Cohen - The Uta Codex»

The Uta Codex. Art, philosophy and reform in eleventh-century Germany, 2002

Il Codice di Uta è un sontuoso lezionario evangelico realizzato all'inizio dell'XI secolo per il ... more Il Codice di Uta è un sontuoso lezionario evangelico realizzato all'inizio dell'XI secolo per il convento di Niedermünster a Ratisbona (Baviera). Creato per volere della badessa Uta, εσσο non è solo uno dei manoscritti ottoniani più belli, ma anche uno dei più complessi. La raccolta di letture liturgiche è preceduta da quattro frontespizi a tutta pagina, che illustrano la Mano di Dio, Uta che dedica il codice alla Vergine e al Bambino, una crocifissione simbolica, e Sant'Erardo (il santo patrono del convento) che celebra la Messa. Quattro ritratti di evangelisti accompagnano le letture di ciascun Vangelo. In questo studio rivoluzionario, Adam Cohen fornisce spiegazioni esaurienti sulle rinomate illuminazioni del codice e la prima approfondita indagine sul suo contesto storico.
Cohen dimostra che le sontuose miniature vanno annoverate tra le più complesse immagini del Medioevo, poiché utilizzano figure, ornamenti, tituli in latino e schemi geometrici per offrire delle esegesi visuali di grande spessore e profondità. Attraverso un'acuta riflessione riguardante la funzione, il patrocinio e il programma illustrativo, Cohen dimostra inoltre che il Codice è volto a supportare gli sforzi della badessa Uta per riformare la vita monastica.
Il volume risulterà oltremodo interessante per tutti gli studiosi di arte medievale, come pure per tutti coloro che indagano le questioni delle donne, della cultura monastica e della vita intellettuale nel Medioevo.

Research paper thumbnail of Italian Translation from the CD Booklet «Saints» edited by Barbara Thornton

CD Booklet of «Sequentia - Saints (Hildegard Von Bingen)», 1998

Ildegarda a Kuno, abate di Disibodemberg: "O uomo, perché dormi dinanzi al gusto delle buone azio... more Ildegarda a Kuno, abate di Disibodemberg: "O uomo, perché dormi dinanzi al gusto delle buone azioni che risuonano come una sinfonia dinanzi a Dio? E perché non rifiuti deliberatamente la superbia scrutando nella dimora del tuo cuore? E perché non temi di distruggere colui da cui non sei stato creato? Tu non gli desti l'unzione, poiché non gli hai mai offerto rifugio, né ti sei da lui schernito, ma tutto lo condanna troppo severamente" (Epistolae 74R)

Research paper thumbnail of Italian Translation from the CD Booklet «O Jerusalem» edited by Barbara Thornton

CD Booklet of «Sequentia - O Jerusalem (Hildegard Von Bingen)», 1997

O Jerusalem! "E io vidi un nuovo cielo ed una nuova terra, laddove il primo cielo e la prima terr... more O Jerusalem! "E io vidi un nuovo cielo ed una nuova terra, laddove il primo cielo e la prima terra erano ormai scomparsi … e vidi la città sacra, la nuova Gerusalemme, discendere da Dio giù dal cielo, pronta come una sposa lo è per il suo promesso". (Apocalisse 21, v. 1,2).

Research paper thumbnail of Italian Translation from the CD Booklet «Voices of the Blood» edited by Barbara Thornton

CD Booklet of «Sequentia - Voice of the Blood (Hildegard Von Bingen)», 1995

Questa incisione è la seconda nella serie dell'opera musicale completa di Ildegarda di Bingen pro... more Questa incisione è la seconda nella serie dell'opera musicale completa di Ildegarda di Bingen prodotta dai Sequentia per le edizioni BMG/DHM. La prima, intitolata Canticles of Ecstasy, presentava una selezione delle sue composizioni con uno scopo relativamente ambizioso: canzoni mariane, che possedevano intricati programmi teologici e figurativi, erano poste in contrasto con canzoni di pari complessità dedicate allo Spirito Santo. In questi canti di lode, percependo il Cosmo animato sia da un principio divino femminile che da uno maschile, era Ildegarda in grado di proporci la sua visione entro i due complementari poli universali di energia. La presente selezione delle sue symphoniae crea tali giustapposizioni su un livello decisamente più "umano". Nella storia di Ursula e delle 11000 vergini vediamo cristallizzata nella forma di una donna la tenerezza della natura, dell'umiltà e della ricettività allo spirito che Ildegarda rinviene magnificamente in Maria su di un piano celestiale, ma anche la forza solida quanto la roccia della devozione virginale, che si erge innanzi ai malintesi, alle derisioni, perfino alla morte, consentendole infine di partecipare alle celebrazioni del Paraclito, nei territori celesti, che attendono la più pura e la più salda delle anime.

Research paper thumbnail of Italian Translation from the CD Booklet «Canticles of Ecstasy» edited by Barbara Thornton

CD Booklet of «Sequentia - Canticles of Ecstasy (Hildegard Von Bingen)», 1994

I canti spirituali di lldegarda di Bingen rappresentano, dal punto di vista della creatività indi... more I canti spirituali di lldegarda di Bingen rappresentano, dal punto di vista della creatività individuale espressa in una precisa epoca culturale, un'indiscutibile vetta qualitativa.

Research paper thumbnail of Report of «Philippe Hoffman - La lettura dei Dialoghi di Platone nelle scuole neoplatoniche della tarda antichità»

Research paper thumbnail of Spunti dal pensiero di Erich Fromm

In Avere o essere? (1976), Fromm analizza la crisi della società contemporanea, e focalizza la su... more In Avere o essere? (1976), Fromm analizza la crisi della società contemporanea, e focalizza la sua attenzione sulle «due le basilari modalità di esistenza: la modalità dell'avere e la modalità dell'essere».

Research paper thumbnail of Appunti e rilievi da «Aldo Magris - Nietzsche»

Nietzsche: l'approccio alla storia greca • Nietzsche cresce in una temperie culturale (Germania d... more Nietzsche: l'approccio alla storia greca • Nietzsche cresce in una temperie culturale (Germania della prima metà dell'800) per la quale la Grecia antica era un modello permeato di valori positivi: bellezza, armonia, profondità di pensiero, libertà • Nietzsche però riesce a vedere nei Greci anche il lato oscuro: la cultura greca non è espressione di un popolo "perfetto", ma il risultato di un conflitto profondo tra forze negative e una esigenza conciliatoria ed armonizzatrice, che alla fine trionfa non senza lasciar scorgere il fondo abissale dal quale proviene • Nietzsche nutre particolare ammirazione per Teognide di Megara (VI sec. a.C.), portavoce di un mondo aristocratico in decadenza e che invoca i vecchi valori dell'epica omerica; ammira poi Eschilo ed Eraclito ed in generale tutto il mondo arcaico pre-platonico • Nietzsche sottolineadifferentemente dalla distinzione droyseniana tra cultura "ellenica" e cultura "ellenistica"una frattura tra cultura ellenica arcaica e cultura ellenica classica (V-IV sec. a.C.)

Research paper thumbnail of Note di metodologia: ricerca, studio, bibliografia e redazione di un elaborato

La Metodologia Generale è la disciplina che si pone come oggetto di lavoro il metodo di studio st... more La Metodologia Generale è la disciplina che si pone come oggetto di lavoro il metodo di studio stesso, trasversalmente applicabile alle varie materie del curriculum ed inteso come l'insieme di quelle norme teoriche, pratiche e tecniche secondo le quali lo studente:
a) acquisisce consapevolezza del significato, del valore, dei contenuti e delle finalità dello studio effettuato presso un Istituto di Scienze Religiose;
b) impara ad organizzare la ricerca scientifica con sistematicità e precisione (apprendimento ed ordinamento del sapere, approfondimento scientifico, preparazione di un esame orale e/o scritto);
d) redige un elaborato scritto contenutisticamente e formalmente corretto.

Contenuti
- Ambito della materia, obiettivi scientifico-metodologici, discipline afferenti
- Modalità esecutive: attività personale, lavoro di gruppo, seminario
- Tipologia delle fonti scritte
- Strumenti e metodi di ricerca testuale
- Organizzazione dei materiali, descrizione bibliografica, metodi di citazione
- Preparazione, strutturazione e presentazione di un elaborato scientifico

Metodologia
- Lezioni frontali
- Lezioni dialogate relative a tematiche specifiche
- Proiezione di slides
- Conoscenza e corretto utilizzo delle risorse e degli strumenti di ricerca presenti nella Biblioteca del Seminario (esercitazioni pratiche con Cataloghi, Opere di consultazione, Banche Dati, Internet)

Verifica
Consegna di un elaborato scritto da parte dal candidato in Segreteria, almeno una settimana prima della data di esame. Il testo, la cui lunghezza minima è di 10 cartelle (bibliografia esclusa), deve indicare il nominativo dell'autore e comprendere le seguenti sezioni:
- Titolo/frontespizio
- Contenuti (che presentino in un discorso compiuto le linee di ricerca e le ipotesi di lavoro)
- Esempi di note a pié di pagina (note di citazione e possibilmente anche note di discussione)
- Indice
- Bibliografia di massima, anche ragionata, che evidenzi se necessario la differenziazione tra fonti primarie e secondarie.
- Esempio di scheda di lettura

Research paper thumbnail of Prontuario etico-filosofico per la scuola secondaria

Il bene è ciò cui ogni cosa tende La virtù è quella disposizione per cui l'uomo diventa buono e p... more Il bene è ciò cui ogni cosa tende La virtù è quella disposizione per cui l'uomo diventa buono e per cui compie bene la sua funzione Aristotele, Etica Nicomachea Agisci in modo da trattare l'umanità, tanto nella tua persona quanto nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo Immanuel Kant, Critica della Ragion Pura Lessico Autonomia (http://www.treccani.it/enciclopedia/autonomia/) Principio-guida dell'azione  morale, che include diversi significati: autodeterminazione, autodecisione, diritto alla  libertà. Autorità (http://www.treccani.it/enciclopedia/autorita_(Dizionario-di-filosofia)/) Capacità da parte di un qualsiasi  soggetto (individuale o collettivo, reale o immaginario) di determinare o influenzare il comportamento o le opinioni altrui. Bene (http://www.treccani.it/enciclopedia/bene/)

Research paper thumbnail of Organizzazione concettuale di un database storico-filosofico

Research paper thumbnail of Alfa Ebooks Manager Support

Research paper thumbnail of Dialettica dello Spirito in Hegel (Mappa strutturale)

Research paper thumbnail of Dialettica dell'Idea in Hegel (Mappa strutturale)

Research paper thumbnail of La legge dell’armonia cosmica (tao) e la sua applicazione come principio di non-azione (wu-wei)

Brevi considerazioni giovanili sugli aspetti pratici del Taoismo, con qualche riferimento al Vang... more Brevi considerazioni giovanili sugli aspetti pratici del Taoismo, con qualche riferimento al Vangelo.

Research paper thumbnail of Schiavolin, Roberto - Commenti ed impressioni su Il settimo sigillo di Ingmar Bergman

Scritto giovanile sul celebre film di Bergman

Research paper thumbnail of Aritmologia antica e medievale. Rassegna bibliografica

Research paper thumbnail of La cattedrale di Chartres. Rassegna Bibliografica

Research paper thumbnail of La "teoretizzazione" della filosofia tra Medioevo ed età moderna: l'interpretazione di Hadot a confronto con le proposte di Foucault, Domański e Horn

Giornale Critico di Storia delle Idee Rivista internazionale di filosofia

La filosofia che considera se stessa come un’astratta teoresi e che utilizza un linguaggio tecnic... more La filosofia che considera se stessa come un’astratta teoresi e che utilizza un linguaggio tecnico riservato a specialisti è l’effetto di un processo storico che ha ridotto e limitato l’aspetto fondamentale di questa disciplina. Vi sono state varie letture di questa svolta, relative sia al momento in cui si è attuata, sia alle cause che l’hanno determinata, sia a coloro che ne sono stati protagonisti. Verranno esaminate le interpretazioni di Pierre Hadot e, in maniera più coincisa, quelle di Michel Foucault, Julius Domański e Cristoph Horn, per concludere infine con una valutazione critica sulla plausibilità di tali prospettive, in special modo quella di Hadot.