Alessandra Zamperini | Università di Verona (original) (raw)
Papers by Alessandra Zamperini
Studi e percorsi danteschi 1321-2021, 2022
Preface * Origins: The Roman Period * The Classical Conception of Art * Precursors to the Grotesq... more Preface * Origins: The Roman Period * The Classical Conception of Art * Precursors to the Grotesque * The Domus Aurea * Spread of the Grotesque: Evolution and Variation * The `Fantastic' in the Middle Ages * Medieval Grotesques: Monsters in Art * Classicizing Features * Miniatures: Themes and Decorations * The Discovery of the Domus Aurea * The Fascination of `Grottoes' * Between Rome and Florence: The Spread of Grotesques Iconography and Iconology of Grotesques * Contaminations: Hieroglyphs and Heraldic Emblems * Spread of Grotesques in Italy * Raphael and his School: Rise and Spread of Grotesques in the Early 16th Century * Raphael's Promotion of the Genre: The Renaissance of Grotesques * Propagation and Interpretation of a Model: Raphael's Pupils and Grotesques * Legacies and Developments in Italy * The New Canons. Styles, Themes and Iconographies * Critical Reflection * Decorative Programmes * Specialization of Artists Applications in the Minor Arts * Prints and ...
«Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona», 190 (2017-2018), pp. 69-88
VERONA 2021 ALESSANDRA ZAMPERINI FRANCESCO SAMBONIFACIO COMMITTENTE: L'IMMAGINE DI UN ARISTOCRATI... more VERONA 2021 ALESSANDRA ZAMPERINI FRANCESCO SAMBONIFACIO COMMITTENTE: L'IMMAGINE DI UN ARISTOCRATICO NEL XVI SECOLO* Riassunto Francesco Sambonifacio, proveniente da una casata prestigiosa, strinse relazioni con l'aristocrazia veronese, il patriziato veneziano e la famiglia Gonzaga. Tale condizione privilegiata favorì un'acuta consapevolezza del proprio status e determinò almeno tre commissioni. Sambonifacio si fece fondere una medaglia da Giulio della Torre, si fece fare un dipinto devozionale da Francesco Torbido e un monumento funerario a Santa Maria della Scala, il cui disegno è verosimilmente attribuito a Sanmicheli.
Studi di storia, arte e archeologia veronese in onore di Bruno Chiappa, a cura di Gian Maria Varanini, Caselle di Sommacampagna, Cierre edizioni, 2021 pp. 241-258
La volta è suddivisa in otto specchiature a fondo bianco, che circondano un ovale, nel quale è ra... more La volta è suddivisa in otto specchiature a fondo bianco, che circondano un ovale, nel quale è raffigurato santo Stefano. Tra le grottesche, composte da motivi diversi (una sfinge, un obelisco, cervi e leopardi, creature fitomorfe ed ermiformi, canefore, chiocciole, pesci, volatili in gabbia, paesaggi con rovine, incensieri fumanti, rami di riso, edicole e padiglioni), emergono le allegorie della Fede e della Carità (entrambe incorniciate da cartouches), della Liberalità, della Virtù, della Castità, della Fortuna virtuosa, dell'Amore impuro e dell'Instabilità. Su queste * Devo alla generosità di Bruno Chiappa non solo la conoscenza delle grottesche di Isola della Scala, bensì pure numerose e preziose informazioni su Nicolò Del Bene. Senza Chiara Bianchini (Archivio di Stato di Verona) non avrei trovato alcuni documenti durante l'emergenza Covid-19. A entrambi gli amici rivolgo un grazie di cuore, così come ringrazio don Carlo Dalla Verde e don Roberto Bianchini che mi hanno aperto lo studiolo rispettivamente nell'estate 2019 e nell'estate 2020. 1 Per l'arcipretura di Nicolò Del Bene, e specificamente per lo studiolo, si veda B.
Hieroglyphica. Cléopâtre et l'Egypte entre France et Italie à la Renaissance, atti del XVII convegno del Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese (Verona, Palazzo Pompei, 4-6 novembre 2015), a cura di R. Gorris, Tours, Presses Universitaires François Rabelais, 2021, pp. 417-426
È quasi un luogo comune ricordare come Cleopatra sia sempre stata giudicata secondo categorie di ... more È quasi un luogo comune ricordare come Cleopatra sia sempre stata giudicata secondo categorie di genere, in base alle quali la donna che esorbita dai limiti del suo sesso diviene una creatura pericolosa. Vero è che non sempre furono accentuati gli aspetti negativi, ma il giudizio rimase sostanzialmente avverso, come, fra tanti, ricordava Pierio Valeriano: « Nam et mulieres si quae virtutem hanc consecutae sint, viriliter agere dicuntur. Unde Horatius de Cleopatrae animis ait: Nec muliebriter expavit ensem. » Neppure il suicidio era stato un atto virile, perché Cleopatra non era ricorsa alla spada, come Marc'Antonio1. Alla base di tale visione misogina stava l'idea che la colpa principale di una donna derivasse da un cattivo comportamento sessuale e, nelle arti figurative, il concetto divenne esplicito in una particolare modalità con cui venne trattato il suicidio di Cleopatra: un serpente le mordeva il seno2. La scelta era significativa in quanto non era suffragata dalle fonti classiche, quali Plutarco (Vita di Antonio, 86), e Boccaccio (1361-13623). Piuttosto, l'opzione del seno si rifaceva a Fulgenzio (V-VI secolo), secondo cui Augusto « Aegyptiacam superatam reginam lactandas preabere mammas serpentibus persuasit » (De aetatibus mundi et hominis, XIV4). E venne ripresa da Antoine Dufour nel suo libro sulle donne illustri (1504): « Par désespoir elle prist deux aspicz bien venimeux et tous en vie les mist sur ces deux mamelles, qui un ung moment la tuèrent5. » Una prova tangibile di tale biasimo è offerta da un dipinto di Girolamo da Cotignola (Bayeux, Musée des Beaux-Arts, 1520 ca.6), raffigurante il suicidio della regina, dinnanzi a un soldato, immagine par excellence della mascolinità, che, indicando Cleopatra moribonda, invita a vigilare contro le tentazioni femminili. Forse proprio come cattivo exemplum da evitare Laura Dianti, seconda moglie di Alfonso d'Este, si era fatta dipingere una Cleopatra da Battista Dossi nel 15467. Un concetto moralistico, d'altronde, è stato letto anche nel dipinto di Jean Cousin, Eva prima Pandora (Parigi, Louvre, 1549 ca.), dove Cleopatra sarebbe evocata dal serpente al braccio della giovane e da un secondo rettile messo in luce tra l'erba dalle analisi diagnostiche: la sovrapposizione di tre donne, portatrici di sciagure per l'umanità, non poteva essere più eloquente8. Non casualmente, l'accento erotico nell'iconografia di Cleopatra con il serpente si era intensificato con il ricorso al nudo9. È considerata una delle prime raffigurazioni moderne di Cleopatra la cosiddetta Simonetta Vespucci di Piero di Cosimo (Chantilly, Musée Condé, 1485-1495 ca.). Il dipinto passò ai Vespucci solo nel 1586 ed è probabile che, in quel momento, si fosse deciso di dare un nome di famiglia al soggetto10; di fatto, la nudità era inconcepibile per una donna aristocratica rinascimentale11, mentre ben si adattava a figure classiche o allegoriche. È stato notato il Le lachrymae di Valeriano Cleopatra e l'orecchino di perla nel Cinquecento
Caroto. Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555), a cura di Francesca Rossi, Gianni Peretti, Edorardo Rossetti, Cinisello Balsamo, 2021, pp. 180-189
Sconfinamenti di genere. Donne coraggiose che vivono nei testi e nelle immagini / Crossing gender Boundaries. Brave women living in texts and images, a cura di Cristina Pepe ed Elena Porciani, Santa Maria Capua Vetere, 2021, pp. 145-154
San Francesco di Paola a Verona. Storia e contesto di un convento divenuto sede universitaria, a cura di D. Brunelli e Tiziana Franco, Sommacampagna 2019, pp. 155-161
L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia s... more L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
San Francesco di Paola a Verona. Storia e contesto di un convento divenuto sede universitaria, a cura di D. Brunelli e Tiziana Franco, Sommacampagna 2019, pp. 53-58
L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia s... more L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
A margine di Tintoretto. L’Appartamento Grande del duca Guglielmo nel Palazzo Ducale di Mantova, a cura di Peter Assmann, Paolo Bertelli, Mantova 2019, pp. 81-97
Progetto di ricerca in collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del ... more Progetto di ricerca in collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
Paradigms of Renaissance Grotesques, ed. Damiano Acciarino (Essays and Studies, 43. Toronto: Centre for Reformation and Renaissance Studies), 2019, pp. 57-84
Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, 187 (2016-2017), pp. 139-167
Riassunto La Trinità di Felice Brusasorci fu commissionata da Gaspare Verità (1573 c.): il dipint... more Riassunto La Trinità di Felice Brusasorci fu commissionata da Gaspare Verità (1573 c.): il dipinto non solo incarna alcuni valori degli Agostiniani, ma in realtà si pone nell'ambito di una più estesa operazione volta a celebrare gli stretti familiari di Gaspare, in competizione con commissioni contemporanee di altri rami dei Verità. Un analogo spirito competitivo fra diversi rami della stessa famiglia è riscontrabile per la Trinità attribuita a Jacopo Ligozzi (1577 c.), la cui commissione è qui assegnato a Leonardo Banda.
La vision especular: el espejo como tema y como simbolo (Estudios realizados en el Congreso Internacional La visión especular. 11-14 de abril de 2016. Facultat de Geografía i Història de la Universitat de Valencia), 2018, pp. 97-128
L'età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario, a cura di Carlo Chiurco, Venezia 2018, pp. 189-206
parte prima. theoretica 21 Violenza e salvezza. L'età dell'oro e il mito dell'unità perduta di Ma... more parte prima. theoretica 21 Violenza e salvezza. L'età dell'oro e il mito dell'unità perduta di Massimo Donà 35 Un paradiso senza io? Dal bene come dono di libertà all'antiagatologia digitale. Dalla maieutica socratica alla dittatura postumana di The Circle di Salvatore Lavecchia 43 L'età dell'innocenza. Note su Freud e il caso clinico dell'"uomo dei lupi" di Federico Leoni parte seconda. historica 55 Platone e l'oro della sapienza. Riflessioni a partire dal Fedro di Linda Napolitano 68 The Golden Age and the Reversal of the Myth of Good Government in Plato's Statesman. A Lesson on the Use of Models di Fulvia de Luise 89 L'età dell'oro o il tempo paradigmatico nel mondo biblico di Jean-Louis Ska A Venezia Questo volume raccoglie gli atti del convegno internazionale L'età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario, tenutosi a Verona dal 15 al 17 dicembre 2016 189 188 paul holberton and Samuel Daniel's second pastoral for Queen Anna, Hymen's Triumph (1614), announced similar decorum: Wherein no wild, rude, no antique sport, But tender passions, motions soft, and grave, The still spectators must expect to have. 1 The capitals are located in the northern and, partially, in the eastern loggia, up to the tenth pillar. On the capitals, see U.
Paratesto, 14 (2017), pp. 23-46
Ricostruendo Rubens: la famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità, atti della giornata di studi (Mantova, Palazzo Ducale, 12 ottobre 2016), Mantova 2017, pp. 29-40
ringrazia vivamente il Comune di Mantova per l'adesione e il sostegno all'iniziativa Il gruppo de... more ringrazia vivamente il Comune di Mantova per l'adesione e il sostegno all'iniziativa Il gruppo del Progetto di ricerca ringrazia per la fattiva collaborazione e la squisita accoglienza la Fondazione Magnani Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma) che ha consentito lo studio e la realizzazione della campagna documentaria e diagnostica sul frammento della Pala della Trinità di loro possesso © 2017 Fotografie e fotoriproduzioni su gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova © 2017 Riflettografie Centro Laniac, Dipartimento Culture e Civiltà, Università di Verona Diritti di riproduzione e traduzione riservati © Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova © Universitas Studiorum S.r.l., Mantova A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile, è vietata la riproduzione, totale o parziale, di questo volume in qualsiasi forma, originale o derivata, e con qualsiasi mezzo a stampa, elettronico, digitale, meccanico per mezzo di fotocopie, microfilm, film o altro, senza il permesso scritto dell'Editore
Atti di Villa Della Torre, a cura di A. Zamperini, A. e P. Brugnoli, 2017, pp. 135-152
Studi Veronesi. Miscellanea di studi sul territorio veronese, 2 (2017), pp. 71-90
Giulio della Torre come pater familias: autocelebrazione e convenzioni di genere nella medaglia d... more Giulio della Torre come pater familias: autocelebrazione e convenzioni di genere nella medaglia di Beatrice Della Torre ALESSANDRA ZAMPERINI Una delle medaglie eseguite da Giulio Della Torre è dedicata alla primogenita Beatrice (fig. 1) 1. All'apparenza, il dato non sembra svelare nulla di straordinario, tanto più che, lungo la sua carriera, Giulio avrebbe fuso tre medaglie anche per gli altri figli, Francesco, Antonio e Girolamo. In realtà, la medaglia per Beatrice fu un'iniziativa un po' meno scontata. Non tanto per il medium tecnico, che Della Torre dimostra di amare e padroneggiare in svariate occasioni, quanto piuttosto perché la destinataria è una donna. Abituati alle medaglie di Pisanello, tra le quali tutti ricordiamo quella per Cecilia Gonzaga (1447), non sempre cogliamo che, nel catalogo dell'artista, si tratta di un caso unico. E proprio per la sua unicità il dato si colloca in linea con la tendenza dominante: la percentuale di medaglie in onore delle donne rimase sempre piuttosto esigua, come conferma una scorsa, anche sommaria, alla produzione dei medaglisti. Dalla metà del Quattrocento ai primi del secolo successivo, le dame che possono vantare una medaglia sono rare e, soprattutto, possiedono uno statuto di particolare pregio: in massima parte sono mogli o vedove di capi di stato,
Matilde nel Veneto, atti del convegno (Verona, Castelvecchio, Sala Boggian, 14 novembre 2015), a cura di Paolo Golinelli, Bologna, Patron, 2016, pp. 307-327
Studi e percorsi danteschi 1321-2021, 2022
Preface * Origins: The Roman Period * The Classical Conception of Art * Precursors to the Grotesq... more Preface * Origins: The Roman Period * The Classical Conception of Art * Precursors to the Grotesque * The Domus Aurea * Spread of the Grotesque: Evolution and Variation * The `Fantastic' in the Middle Ages * Medieval Grotesques: Monsters in Art * Classicizing Features * Miniatures: Themes and Decorations * The Discovery of the Domus Aurea * The Fascination of `Grottoes' * Between Rome and Florence: The Spread of Grotesques Iconography and Iconology of Grotesques * Contaminations: Hieroglyphs and Heraldic Emblems * Spread of Grotesques in Italy * Raphael and his School: Rise and Spread of Grotesques in the Early 16th Century * Raphael's Promotion of the Genre: The Renaissance of Grotesques * Propagation and Interpretation of a Model: Raphael's Pupils and Grotesques * Legacies and Developments in Italy * The New Canons. Styles, Themes and Iconographies * Critical Reflection * Decorative Programmes * Specialization of Artists Applications in the Minor Arts * Prints and ...
«Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona», 190 (2017-2018), pp. 69-88
VERONA 2021 ALESSANDRA ZAMPERINI FRANCESCO SAMBONIFACIO COMMITTENTE: L'IMMAGINE DI UN ARISTOCRATI... more VERONA 2021 ALESSANDRA ZAMPERINI FRANCESCO SAMBONIFACIO COMMITTENTE: L'IMMAGINE DI UN ARISTOCRATICO NEL XVI SECOLO* Riassunto Francesco Sambonifacio, proveniente da una casata prestigiosa, strinse relazioni con l'aristocrazia veronese, il patriziato veneziano e la famiglia Gonzaga. Tale condizione privilegiata favorì un'acuta consapevolezza del proprio status e determinò almeno tre commissioni. Sambonifacio si fece fondere una medaglia da Giulio della Torre, si fece fare un dipinto devozionale da Francesco Torbido e un monumento funerario a Santa Maria della Scala, il cui disegno è verosimilmente attribuito a Sanmicheli.
Studi di storia, arte e archeologia veronese in onore di Bruno Chiappa, a cura di Gian Maria Varanini, Caselle di Sommacampagna, Cierre edizioni, 2021 pp. 241-258
La volta è suddivisa in otto specchiature a fondo bianco, che circondano un ovale, nel quale è ra... more La volta è suddivisa in otto specchiature a fondo bianco, che circondano un ovale, nel quale è raffigurato santo Stefano. Tra le grottesche, composte da motivi diversi (una sfinge, un obelisco, cervi e leopardi, creature fitomorfe ed ermiformi, canefore, chiocciole, pesci, volatili in gabbia, paesaggi con rovine, incensieri fumanti, rami di riso, edicole e padiglioni), emergono le allegorie della Fede e della Carità (entrambe incorniciate da cartouches), della Liberalità, della Virtù, della Castità, della Fortuna virtuosa, dell'Amore impuro e dell'Instabilità. Su queste * Devo alla generosità di Bruno Chiappa non solo la conoscenza delle grottesche di Isola della Scala, bensì pure numerose e preziose informazioni su Nicolò Del Bene. Senza Chiara Bianchini (Archivio di Stato di Verona) non avrei trovato alcuni documenti durante l'emergenza Covid-19. A entrambi gli amici rivolgo un grazie di cuore, così come ringrazio don Carlo Dalla Verde e don Roberto Bianchini che mi hanno aperto lo studiolo rispettivamente nell'estate 2019 e nell'estate 2020. 1 Per l'arcipretura di Nicolò Del Bene, e specificamente per lo studiolo, si veda B.
Hieroglyphica. Cléopâtre et l'Egypte entre France et Italie à la Renaissance, atti del XVII convegno del Gruppo di Studio sul Cinquecento Francese (Verona, Palazzo Pompei, 4-6 novembre 2015), a cura di R. Gorris, Tours, Presses Universitaires François Rabelais, 2021, pp. 417-426
È quasi un luogo comune ricordare come Cleopatra sia sempre stata giudicata secondo categorie di ... more È quasi un luogo comune ricordare come Cleopatra sia sempre stata giudicata secondo categorie di genere, in base alle quali la donna che esorbita dai limiti del suo sesso diviene una creatura pericolosa. Vero è che non sempre furono accentuati gli aspetti negativi, ma il giudizio rimase sostanzialmente avverso, come, fra tanti, ricordava Pierio Valeriano: « Nam et mulieres si quae virtutem hanc consecutae sint, viriliter agere dicuntur. Unde Horatius de Cleopatrae animis ait: Nec muliebriter expavit ensem. » Neppure il suicidio era stato un atto virile, perché Cleopatra non era ricorsa alla spada, come Marc'Antonio1. Alla base di tale visione misogina stava l'idea che la colpa principale di una donna derivasse da un cattivo comportamento sessuale e, nelle arti figurative, il concetto divenne esplicito in una particolare modalità con cui venne trattato il suicidio di Cleopatra: un serpente le mordeva il seno2. La scelta era significativa in quanto non era suffragata dalle fonti classiche, quali Plutarco (Vita di Antonio, 86), e Boccaccio (1361-13623). Piuttosto, l'opzione del seno si rifaceva a Fulgenzio (V-VI secolo), secondo cui Augusto « Aegyptiacam superatam reginam lactandas preabere mammas serpentibus persuasit » (De aetatibus mundi et hominis, XIV4). E venne ripresa da Antoine Dufour nel suo libro sulle donne illustri (1504): « Par désespoir elle prist deux aspicz bien venimeux et tous en vie les mist sur ces deux mamelles, qui un ung moment la tuèrent5. » Una prova tangibile di tale biasimo è offerta da un dipinto di Girolamo da Cotignola (Bayeux, Musée des Beaux-Arts, 1520 ca.6), raffigurante il suicidio della regina, dinnanzi a un soldato, immagine par excellence della mascolinità, che, indicando Cleopatra moribonda, invita a vigilare contro le tentazioni femminili. Forse proprio come cattivo exemplum da evitare Laura Dianti, seconda moglie di Alfonso d'Este, si era fatta dipingere una Cleopatra da Battista Dossi nel 15467. Un concetto moralistico, d'altronde, è stato letto anche nel dipinto di Jean Cousin, Eva prima Pandora (Parigi, Louvre, 1549 ca.), dove Cleopatra sarebbe evocata dal serpente al braccio della giovane e da un secondo rettile messo in luce tra l'erba dalle analisi diagnostiche: la sovrapposizione di tre donne, portatrici di sciagure per l'umanità, non poteva essere più eloquente8. Non casualmente, l'accento erotico nell'iconografia di Cleopatra con il serpente si era intensificato con il ricorso al nudo9. È considerata una delle prime raffigurazioni moderne di Cleopatra la cosiddetta Simonetta Vespucci di Piero di Cosimo (Chantilly, Musée Condé, 1485-1495 ca.). Il dipinto passò ai Vespucci solo nel 1586 ed è probabile che, in quel momento, si fosse deciso di dare un nome di famiglia al soggetto10; di fatto, la nudità era inconcepibile per una donna aristocratica rinascimentale11, mentre ben si adattava a figure classiche o allegoriche. È stato notato il Le lachrymae di Valeriano Cleopatra e l'orecchino di perla nel Cinquecento
Caroto. Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555), a cura di Francesca Rossi, Gianni Peretti, Edorardo Rossetti, Cinisello Balsamo, 2021, pp. 180-189
Sconfinamenti di genere. Donne coraggiose che vivono nei testi e nelle immagini / Crossing gender Boundaries. Brave women living in texts and images, a cura di Cristina Pepe ed Elena Porciani, Santa Maria Capua Vetere, 2021, pp. 145-154
San Francesco di Paola a Verona. Storia e contesto di un convento divenuto sede universitaria, a cura di D. Brunelli e Tiziana Franco, Sommacampagna 2019, pp. 155-161
L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia s... more L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
San Francesco di Paola a Verona. Storia e contesto di un convento divenuto sede universitaria, a cura di D. Brunelli e Tiziana Franco, Sommacampagna 2019, pp. 53-58
L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia s... more L'editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per le immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.
A margine di Tintoretto. L’Appartamento Grande del duca Guglielmo nel Palazzo Ducale di Mantova, a cura di Peter Assmann, Paolo Bertelli, Mantova 2019, pp. 81-97
Progetto di ricerca in collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del ... more Progetto di ricerca in collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo,
Paradigms of Renaissance Grotesques, ed. Damiano Acciarino (Essays and Studies, 43. Toronto: Centre for Reformation and Renaissance Studies), 2019, pp. 57-84
Atti e memorie dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona, 187 (2016-2017), pp. 139-167
Riassunto La Trinità di Felice Brusasorci fu commissionata da Gaspare Verità (1573 c.): il dipint... more Riassunto La Trinità di Felice Brusasorci fu commissionata da Gaspare Verità (1573 c.): il dipinto non solo incarna alcuni valori degli Agostiniani, ma in realtà si pone nell'ambito di una più estesa operazione volta a celebrare gli stretti familiari di Gaspare, in competizione con commissioni contemporanee di altri rami dei Verità. Un analogo spirito competitivo fra diversi rami della stessa famiglia è riscontrabile per la Trinità attribuita a Jacopo Ligozzi (1577 c.), la cui commissione è qui assegnato a Leonardo Banda.
La vision especular: el espejo como tema y como simbolo (Estudios realizados en el Congreso Internacional La visión especular. 11-14 de abril de 2016. Facultat de Geografía i Història de la Universitat de Valencia), 2018, pp. 97-128
L'età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario, a cura di Carlo Chiurco, Venezia 2018, pp. 189-206
parte prima. theoretica 21 Violenza e salvezza. L'età dell'oro e il mito dell'unità perduta di Ma... more parte prima. theoretica 21 Violenza e salvezza. L'età dell'oro e il mito dell'unità perduta di Massimo Donà 35 Un paradiso senza io? Dal bene come dono di libertà all'antiagatologia digitale. Dalla maieutica socratica alla dittatura postumana di The Circle di Salvatore Lavecchia 43 L'età dell'innocenza. Note su Freud e il caso clinico dell'"uomo dei lupi" di Federico Leoni parte seconda. historica 55 Platone e l'oro della sapienza. Riflessioni a partire dal Fedro di Linda Napolitano 68 The Golden Age and the Reversal of the Myth of Good Government in Plato's Statesman. A Lesson on the Use of Models di Fulvia de Luise 89 L'età dell'oro o il tempo paradigmatico nel mondo biblico di Jean-Louis Ska A Venezia Questo volume raccoglie gli atti del convegno internazionale L'età dell'oro. Mito, filosofia, immaginario, tenutosi a Verona dal 15 al 17 dicembre 2016 189 188 paul holberton and Samuel Daniel's second pastoral for Queen Anna, Hymen's Triumph (1614), announced similar decorum: Wherein no wild, rude, no antique sport, But tender passions, motions soft, and grave, The still spectators must expect to have. 1 The capitals are located in the northern and, partially, in the eastern loggia, up to the tenth pillar. On the capitals, see U.
Paratesto, 14 (2017), pp. 23-46
Ricostruendo Rubens: la famiglia Gonzaga in adorazione della Trinità, atti della giornata di studi (Mantova, Palazzo Ducale, 12 ottobre 2016), Mantova 2017, pp. 29-40
ringrazia vivamente il Comune di Mantova per l'adesione e il sostegno all'iniziativa Il gruppo de... more ringrazia vivamente il Comune di Mantova per l'adesione e il sostegno all'iniziativa Il gruppo del Progetto di ricerca ringrazia per la fattiva collaborazione e la squisita accoglienza la Fondazione Magnani Rocca (Mamiano di Traversetolo, Parma) che ha consentito lo studio e la realizzazione della campagna documentaria e diagnostica sul frammento della Pala della Trinità di loro possesso © 2017 Fotografie e fotoriproduzioni su gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova © 2017 Riflettografie Centro Laniac, Dipartimento Culture e Civiltà, Università di Verona Diritti di riproduzione e traduzione riservati © Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova © Universitas Studiorum S.r.l., Mantova A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile, è vietata la riproduzione, totale o parziale, di questo volume in qualsiasi forma, originale o derivata, e con qualsiasi mezzo a stampa, elettronico, digitale, meccanico per mezzo di fotocopie, microfilm, film o altro, senza il permesso scritto dell'Editore
Atti di Villa Della Torre, a cura di A. Zamperini, A. e P. Brugnoli, 2017, pp. 135-152
Studi Veronesi. Miscellanea di studi sul territorio veronese, 2 (2017), pp. 71-90
Giulio della Torre come pater familias: autocelebrazione e convenzioni di genere nella medaglia d... more Giulio della Torre come pater familias: autocelebrazione e convenzioni di genere nella medaglia di Beatrice Della Torre ALESSANDRA ZAMPERINI Una delle medaglie eseguite da Giulio Della Torre è dedicata alla primogenita Beatrice (fig. 1) 1. All'apparenza, il dato non sembra svelare nulla di straordinario, tanto più che, lungo la sua carriera, Giulio avrebbe fuso tre medaglie anche per gli altri figli, Francesco, Antonio e Girolamo. In realtà, la medaglia per Beatrice fu un'iniziativa un po' meno scontata. Non tanto per il medium tecnico, che Della Torre dimostra di amare e padroneggiare in svariate occasioni, quanto piuttosto perché la destinataria è una donna. Abituati alle medaglie di Pisanello, tra le quali tutti ricordiamo quella per Cecilia Gonzaga (1447), non sempre cogliamo che, nel catalogo dell'artista, si tratta di un caso unico. E proprio per la sua unicità il dato si colloca in linea con la tendenza dominante: la percentuale di medaglie in onore delle donne rimase sempre piuttosto esigua, come conferma una scorsa, anche sommaria, alla produzione dei medaglisti. Dalla metà del Quattrocento ai primi del secolo successivo, le dame che possono vantare una medaglia sono rare e, soprattutto, possiedono uno statuto di particolare pregio: in massima parte sono mogli o vedove di capi di stato,
Matilde nel Veneto, atti del convegno (Verona, Castelvecchio, Sala Boggian, 14 novembre 2015), a cura di Paolo Golinelli, Bologna, Patron, 2016, pp. 307-327
Verona 2018, pp. 99, ill. 74
trad. francese presso Seuil
trad. francese presso Citadelles et Mazenod, 2013; inglese presso Thames & Hudson, 2014
trad. francese presso Seuil, 2012
trad. francese presso Citadelles et Mazenod; trad. inglese, presso Thames & Hudson, 2007