Alessandro Melioli | Università di Verona (original) (raw)
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Book Reviews by Alessandro Melioli
Che cosa consente l'interazione fra due organismi o la comprensione del vissuto altrui? Spesso le... more Che cosa consente l'interazione fra due organismi o la comprensione del vissuto altrui? Spesso le teorie dell'embodiment, dell'intersoggettività e dell'empatia sono partite da un presupposto individualistico (la comprensione dell'altro è successiva alla comprensione di sé stessi) e cognitivista (la dimensione affettiva è successiva al processo cognitivo). La tesi di questo libro è che all'origine non ci sono due entità isolate che successivamente interagiscono. Piuttosto c'è una falda impersonale - l'affettività originaria (Gefühlsdrang) - che rende tutti gli organismi viventi fin dall'inizio costitutivamente sintonizzati con il piano espressivo della vita. La proposta è quella di ripensare la tematica della corporeità sulla base di una biosemiotica dell'interazione fra corpo vivo (Leib) e ambiente (Umwelt). Le emozioni umane si rivelano dispositivi che sperimentano livelli di sintonizzazione ulteriori e che, proprio perché ex-centriche, espongono l'umano al rischio di alienarsi nella varie forme d'esistenza psicopatologiche. Si tratta d'una prospettiva inedita, che si rivolge alla psicopatologia per rileggere in controluce la filigrana che intesse la struttura della singolarità personale. Quello che emerge è un territorio intermedio tra la filosofia e la psichiatria: la psicopatologia dell'ordo amoris.
Fare un'impresa è un atto coraggioso, valoroso. Dotato di valore. Per questo non si può pensare d... more Fare un'impresa è un atto coraggioso, valoroso. Dotato di valore. Per questo non si può pensare di avviare un'impresa senza interrogarsi sui valori che tale impresa richiede ed esprime.
a cura di) Federico Sollazzo, ed. goWare, Firenze 2018] La prima immagine che mi sovviene accosta... more a cura di) Federico Sollazzo, ed. goWare, Firenze 2018] La prima immagine che mi sovviene accostandomi alla lettura dell'opera curata da Federico Sollazzo è di stampo sportivo. La transizione, nel gergo calcistico o cestistico, «rappresenta una fase intermedia di gioco nella quale si altera la condizione che si aveva nella fase iniziale per dare luogo ad un nuovo equilibrio» [1] . Il fatto interessante è che tale concetto si può applicare soltanto a sport nei quali non esistono ruoli fissi, ovverosia dove determinati giocatori sono preposti unicamente alla fase difensiva e altri a quella offensiva, ma solo nei sistemi totali nei quali ogni soggetto si ritrova a compiere entrambe le fasi. Potremmo definirli sistemi liquidi. La transizione è diabasis ed è sempre preceduta da una sorta di periagoge, cioè di conversione del possesso palla ad opera di uno o più individui, i quali, con un gesto singolare nel rispetto delle regole del gioco, interrompono uno schema che stavano subendo per imbastire una nuova manovra che possa portarli ad una meta condivisa. Ma è ancora possibile una diabasis di questo tipo nel mondo attuale? Oppure la consapevolezza che «l'autentico soggetto del gioco non è il giocatore, ma il gioco stesso» [p.84], come insegna Gadamer in "Verità e Metodo", non lascia spazio a sortite?
Articles by Alessandro Melioli
Che ne è della fioritura dei singoli e delle comunità in un'epoca di continui mutamenti e profond... more Che ne è della fioritura dei singoli e delle comunità in un'epoca di continui mutamenti e profondi cambiamenti digitali?
Che cosa consente l'interazione fra due organismi o la comprensione del vissuto altrui? Spesso le... more Che cosa consente l'interazione fra due organismi o la comprensione del vissuto altrui? Spesso le teorie dell'embodiment, dell'intersoggettività e dell'empatia sono partite da un presupposto individualistico (la comprensione dell'altro è successiva alla comprensione di sé stessi) e cognitivista (la dimensione affettiva è successiva al processo cognitivo). La tesi di questo libro è che all'origine non ci sono due entità isolate che successivamente interagiscono. Piuttosto c'è una falda impersonale - l'affettività originaria (Gefühlsdrang) - che rende tutti gli organismi viventi fin dall'inizio costitutivamente sintonizzati con il piano espressivo della vita. La proposta è quella di ripensare la tematica della corporeità sulla base di una biosemiotica dell'interazione fra corpo vivo (Leib) e ambiente (Umwelt). Le emozioni umane si rivelano dispositivi che sperimentano livelli di sintonizzazione ulteriori e che, proprio perché ex-centriche, espongono l'umano al rischio di alienarsi nella varie forme d'esistenza psicopatologiche. Si tratta d'una prospettiva inedita, che si rivolge alla psicopatologia per rileggere in controluce la filigrana che intesse la struttura della singolarità personale. Quello che emerge è un territorio intermedio tra la filosofia e la psichiatria: la psicopatologia dell'ordo amoris.
Fare un'impresa è un atto coraggioso, valoroso. Dotato di valore. Per questo non si può pensare d... more Fare un'impresa è un atto coraggioso, valoroso. Dotato di valore. Per questo non si può pensare di avviare un'impresa senza interrogarsi sui valori che tale impresa richiede ed esprime.
a cura di) Federico Sollazzo, ed. goWare, Firenze 2018] La prima immagine che mi sovviene accosta... more a cura di) Federico Sollazzo, ed. goWare, Firenze 2018] La prima immagine che mi sovviene accostandomi alla lettura dell'opera curata da Federico Sollazzo è di stampo sportivo. La transizione, nel gergo calcistico o cestistico, «rappresenta una fase intermedia di gioco nella quale si altera la condizione che si aveva nella fase iniziale per dare luogo ad un nuovo equilibrio» [1] . Il fatto interessante è che tale concetto si può applicare soltanto a sport nei quali non esistono ruoli fissi, ovverosia dove determinati giocatori sono preposti unicamente alla fase difensiva e altri a quella offensiva, ma solo nei sistemi totali nei quali ogni soggetto si ritrova a compiere entrambe le fasi. Potremmo definirli sistemi liquidi. La transizione è diabasis ed è sempre preceduta da una sorta di periagoge, cioè di conversione del possesso palla ad opera di uno o più individui, i quali, con un gesto singolare nel rispetto delle regole del gioco, interrompono uno schema che stavano subendo per imbastire una nuova manovra che possa portarli ad una meta condivisa. Ma è ancora possibile una diabasis di questo tipo nel mondo attuale? Oppure la consapevolezza che «l'autentico soggetto del gioco non è il giocatore, ma il gioco stesso» [p.84], come insegna Gadamer in "Verità e Metodo", non lascia spazio a sortite?
Che ne è della fioritura dei singoli e delle comunità in un'epoca di continui mutamenti e profond... more Che ne è della fioritura dei singoli e delle comunità in un'epoca di continui mutamenti e profondi cambiamenti digitali?