Dio gioca a dadi? (original) (raw)
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Dio non gioca a dadi ... e nemmeno con gli enigmi.
Dio non gioca a dadi, 2021
Il cammino dell'Uomo verso un nuovo tipo di esistenza: quella spirituale. Per il raggiungimento della fase conclusiva della nostra evoluzione, attraverso l'eliminazione di tutti quegli atteggiamenti che l'impediscono. Un buon vademecum anche per coloro che non s'interessano di spiritualità.
Umani in gioco, giochi divini. Scenari ludici nella ritualità śrauta dell’India brahmanica, 2024
Attraverso l’analisi filologica dei testi e una prospettiva interpretativa multidisciplinare, il volume esplora le connessioni tra gioco e rito nella religiosità vedica. I rituali d’offerta śrauta rappresentano un complesso meccanismo di regole e di pratiche strettamente normate dai brahmani, in cui trovava spazio anche l’esecuzione di svariati giochi: corse e gare con i carri, partite a dadi, giochi mimetici, lotte, sfide e oscillazioni su altalene. Pertanto, la scena rituale rappresentava un “campo di gioco” extra-ordinario in cui la dimensione performativa acquisiva un ruolo di primo piano. Se la formalizzazione dei giochi rituali rivela un’esecuzione fondata su prescrizioni vincolanti che descrivevano sequenze ripetitive e modalità di partecipazione codificate, nelle cornici ludiche risaltavano specialmente come protagonisti i corpi dei partecipanti. Essi andavano incontro a un’esperienza trasformativa che illudeva di tessere una struttura di senso la cui efficacia, tuttavia, si rifletteva al di fuori della scena rituale, nel mantenimento del dharma, cioè, secondo l’ideologia brahmanica, l’ordine sociocosmico. Così, la vittoria conseguita all’interno del perimetro dell’area sacrificale grazie alle mosse e alle azioni dei giocatori consentiva di istituire, riprodurre e rinsaldare le interazioni sociopolitiche fondate sulla supremazia e sulle gerarchie tra gli individui, tra i generi, tra le classi, tra gli animali umani e non umani e tra gli esseri umani ed extra-umani.
P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione, 2022
Nella prefazione al testo di P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione vengono presentati i temi di teologia fondamentale già elaborati ne "Il Dio affidabile", ora ripresi per proporre uno sviluppo che considera il ruolo specifico della Bibbia intesa come "rivelazione attestata" all'interno della ricerca teologica e dell'esperienza della fede.
Dio, Adamo e il gioco delle tre carte
2017
Anxiety and angst are natural mood belonging to human existence that can appear in different ways. When they take on a pathological dimension they are often blended inside the experiences and it’s not possible to date back their motivation and origin. In the analytic path, the opportunity to recognize their different meanings allows a therapeutic reaction which can allow to capture the elements that characterize them, contributing to bring them to a more acceptable and less void dimension.
Giuseppe, 2018
La Bibbia ad oggi è uno tra i testi più diffusi e tradotti al mondo, oltre che il più studiato. Viene considerata e definita dai credenti: "Parola di Dio". Ma perché questo libro che è "Parola di Dio", ciò che dovrebbe essere un punto d'incontro e di riferimento per tutti coloro che si riconoscono e credono in Dio, è invece causa di molti diverbi? È buono soffermarsi e chiedersi il motivo per cui la sua interpretazione da alito a così tante dispute e controversie, creando innumerevoli fazioni. Vi sono emeriti studiosi della Bibbia che vantano riconoscimenti a livello mondiale, dimostrando un'ampia conoscenza biblica, studiandola in maniera maniacale anche nelle lingue in cui La Bibbia fu in origine scritta. Fra i tanti studiosi che vantano notorietà e seguaci, avvalendosi delle proprie indiscutibili conoscenze teologiche, vi è:-Mauro Biglino "Per anni ha collaborato con le edizioni San Paolo per la traduzione di alcuni libri del vecchio testamento. Oggi propone libri e organizza conferenze in cui mette in discussione Dio come perno e origine del racconto biblico, presentando l'ipotesi secondo cui, nel Vecchio Testamento, lo stesso termine "Elohim" non indicherebbe una singola entità, ma un gruppo di esseri evoluti che avrebbero accelerato l'evoluzione del genere umano avvalendosi di tecniche avanzate di ingegneria genetica, i quali si sposterebbero e utilizzerebbero velivoli (identificati come velivoli alieni)-o comunque a dispositivi dotati di tecnologie ignote e incompatibili con le conoscenze dell'epoca; da cui la possibile presenza di esseri viventi giunti da altri pianeti o appartenenti a civiltà avanzate non riconosciute dalla storiografia ufficiale, popolando di conseguenza il pianeta terra non attribuendola quindi alla creazione divina descritta nel libro della Genesi. " Oltre a Biglino, vi sono molti altri teologi e studiosi della Bibbia che contestano la corretta interpretazione di questi testi, esponendo tesi che al posto di istituire un ordine tra le varie opinioni, creano maggiore confusione e divisione. Ad un livello di preparazione più comune a tutti, le discussioni non sono di certo meno divergenti rispetto agli intellettuali citati sopra. Vi sono forti contrapposizioni dottrinali, e in molti confessano di possedere l'assoluta verità, abbracciando una fede e seguendone gli insegnamenti tratti da interpretazioni bibliche, impregnando una particolare denominazione, condotta e sostenuta da specifiche linee guida e dottrine, attribuendole ad una sana e "umile" comprensione della "Parola di Dio". Ma cosa è la "Parola di Dio"? Sembra una domanda banale di cui la risposta dovrebbe essere più che scontata. Ma vediamo di fare qualche saggia riflessione. La "Parola di Dio" ha un concetto che non si limita ad un'analisi intellettuale e personale, l'idea più diffusa di cosa sia, è che la "Parola di Dio" è la Bibbia. Di principio non è sbagliato definire la Bibbia "Parola di Dio", è sbagliato limitare la "Parola di Dio" al solo testo scritto. La Bibbia non è un semplice testo da leggere, ma va decisamente oltre. Ne vanno scoperte le origini, il metodo di diffusione, il suo percorso storico, e capirne il significato originale che ne trasmette un pensiero profondo e spirituale che va oltre il nostro limite intellettuale. Non soffermarsi in questa analisi, da origine alle grandi divisioni tra le religioni, nate a seguito di dispute dottrinali frutto dell'orgoglio umano presuntuoso a tal punto da reclamarne un copyright della "Sua Parola". Un tale atteggiamento non porta frutto, e blocca quell'azione che permette alla Sua Parola di essere per noi quell'arricchimento quotidiano che non deve fermarsi e bloccarsi in un'arida dottrina. La Sua parola produce frutto, questo frutto è l'amore e il costante e continuo rinnovamento delle nostre menti: Efesini 4:23 a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente. Un esercizio importante, è comprendere la "Parola di Dio" nella sua origine divina e non umana, la sua iniziale diffusione avveniva oralmente, quando la stampa e la scrittura ancora non esisteva. I primi manoscritti venivano replicati manualmente da coloro che venivano chiamati "copisti", vi fu poi l'invenzione della stampa, e il primo libro realizzato in
(sulle ultime parole di Ludwig Wittgenstein) Dare inizio ad una ricerca è sempre un'operazione difficile da compiersi anzi, spesso si è sospinti a desistere proprio perché diviene veramente complesso trovare l'espediente che giustifichi un principio. Queste brevi ed incerte riflessioni d'esordio non vogliono essere per nessuna ragione fuorvianti, ma suggerire una via d'uscita al dilemma. Così, anche per dare avvio ad una dissertazione che dovrà condurre all'elaborazione di una tesi finale, è vitale trovare il giusto aggancio che, in questo specifico caso, può essere rinvenuto in mezzo alle complesse ed articolate motivazioni che possono invitare alla speculazione tra tutte le quali una emerge: la passione del sapere, il gusto dello scoprire, dell'illuminare l'oscurità che sempre circonda l'intelligenza. La passione deve essere sostenuta, poi, dalla meraviglia, altrimenti rischia di scadere in un patire senza frutto alcuno, in una esanguità, mentre la sua accidentalità non è costretta fare altro che germinare dal terreno in precedenza dissodato dallo stupore di scoprire. Solo così, le parole che di sotto seguono assumono quel senso che devono possedere e trasmettere al lettore. Proviamo a cominciare usando un espediente.
Perché l'uomo ha la necessita di parlare di Dio? Perché c'è questa ricerca dell'inizio della vita e dell'origine? Ovviamente non tutti hanno questa voglia di perché che nasce dallo stupore del bambino che alla fine rimane dentro di noi. Ovviamente ci sarà qualcuno, che o per verità o per puro voglia di essere antagonista dirà che non ha nessuna necessita ne voglia di parlare di Dio realizzando quella che poi diventerà anch'essa una religione, ovvero la ricerca spasmodica di dimostrare l'inesistenza, ma questa è un'altra storia. La teologia, volendo semplificare molto, alla fine è la voglia che l'uomo ha di parlare di Dio. Perché fin dal principio l'uomo anche "tribale" cerca di dare un senso alle cose più grandi di lui come il sole che poi ne diventerà un culto. Anche l'idea di Dio si evolve all'esigenze del "logos" che in quel momento storico si pone la domanda, forse perché Dio riflette la necessità contingente dell'uomo storico, la domanda viene spontanea forse è un Dio che cambia? Un Dio che si evolve certamente potrebbe essere superiore ad un Dio statico fermo su sé stesso. Se lo stesso universo è in espansione ed in movimento perché il suo Dio dovrebbe essere fermo su sé stesso? Se poi Dio nasce dall'esigenza del logos dell'uomo, (in principio era il verbo, Gv.) o meglio la sua indagine allora si potrebbe spiegare perché il tentativo di spiegazione dell'ente Dio sia mutevole. Ma l'ente Dio esiste a priori, ma per parlare dello stesso ente è necessario, fosse pure per i limiti del linguaggio umano e per il rigore della ragione, ricorrere alle idee su Dio e alla inevitabile sua "antropomorfizzazione". Lo stesso ente Dio se è vero che la creazione è la sua emanazione fisica si espande, e più l'uomo immagina grande l'idea di Dio più l'ente Dio si ingrandisce così dovrebbe essere per ogni categoria che l'uomo indegnamente attribuisce a Dio sia pure che si parli di grandi categorie, come: onnipotenza, eternità, infinitezza, bontà, onniscienza, onnipresenza. Una ipotesi della voglia di ricercare Dio ed il suo significato, potrebbe nascere dalla forma pensiero creatrice
2023
Saggio comprendente la storia dei dadi e dei giochi riguardanti essi