Imparare a scrivere insieme tra Mario Lodi e don Milani (original) (raw)

Dal dominio sulla parola all’arte di scrivere: don Milani

“Segno”, 187 (1997), pp. 36-48

a Lorenzo e a Tommaso Prendo come punto di partenza un'osservazione fra le più penetranti che siano state fatte su Lorenzo Milani, secondo cui la chiave della sua attività e della sua vita stessa stava "nel non presupporre ed anzi nell'escludere qualsiasi 'mediazione'", ossia nell'assenza di riferimenti a fonti o autorità, di modo che "nulla si frappone fra chi parla e chi ascolta". Questa attitudine, "come di chi si è posto in prima persona di fronte a tutto il mondo", è il carattere proprio della sua scrittura, "così evidente da passare inosservato", e tale da rendere il lettore particolarmente disponibile (o avverso) perché "ciò che viene detto lo riguarda quanto riguarda chi parla" 1 .

La responsabilita' della parola. Lorenzo Milani da Barbiana a Hong Kong

La responsabilita' delle parole (volume a cura di Alessandro Ramberti, Fara Editore, Rimini), 2018

Traduzione cinese di Lettera a una professoressa e di l'Obbedienza non e' piu' una virtu'. La parola fa uguali. Da Barbiana a Hong Kong. I care, me ne importa, mi sta a cuore. Fa scuola ai proveri e ti ritroverai credente.

“Signor Maestro Onorandissimo”. Insegnare a scrivere lettere nella scuola italiana tra Otto e Novecento

Negli ultimi anni la lettera, un tempo indiscussa protagonista nei rapporti interpersonali, è stata sostituita da forme più moderne e tecnologiche di comunicazione scritta: posta elettronica, SMS, chatline, messaggi sui social network (da Facebook a LinkedIn), cinguettii su Twitter, etc. Il ricorso sempre più ampio a queste varie modalità comporta la condivisione di un codice di regole volte a disciplinare il rapporto tra utenti del web. Ne stanno scaturendo manuali e corsi di netiquette - neologismo traducibile come “galateo della rete” - presentati come una grande novità. Essi raccolgono l’eredità di quei galatei epistolari che la scuola italiana, dall’Unità al secondo Dopoguerra, si preoccupò di trasmettere ai propri alunni applicando il dettato dei programmi ministeriali. Questo è il primo lavoro che si confronta con tale pratica didattica, attraverso lo studio organico dei brani esemplari riprodotti nei manuali scolastici e nelle guide per insegnanti e, in misura minore, dei testi elaborati dagli alunni nei loro quaderni. Si tratta di un corpus di circa settecento lettere – di cui seicento analizzate anche con il software ATlas.ti – quasi tutte conservate presso il Museo dell’Educazione dell’Università di Padova. Le regole sintattiche e stilistiche, gli appellativi, le formule di saluto, gli argomenti affrontati sono tutti elementi che permettono di indagare i valori con cui una società voleva essere rappresentata e costituiscono un ulteriore tassello nel processo di formazione dell’immaginario per generazioni di alunni.

Imparare a scrivere e scrivere per imparare

Journal of e-learning and knowledge society, 2007

Due decenni fa era frequente reperire ricerche e saggi sui word processor che si concentravano soprattutto sull’imparare a scrivere. Si cercava di stabilire se e quando si scriveva meglio con un word processor piuttosto che con carta e matita e cosa cambiava nel processo di scrittura. Con il passare degli anni il dibattito si e allargato a comprendere un approccio piu globale, secondo il quale l’analisi del processo di scrittura e solo uno degli aspetti rilevanti, anzi e solo forse l’aspetto iniziale e strumentale di una varieta di competenze che riguardano la scrittura e che sono funzionali all’apprendimento, all’esposizione e alla comunicazione delle conoscenze acquisite. In questo saggio esamineremo il modo in cui tale dibattito ha infuenzato il modo in cui si insegna a scrivere e si usa la scrittura a scuola. Nonostante l’accresciuta maturita e complessita degli studi sul settore, spesso viene affermato che gli studenti non scrivono bene e non riescono a presentare in modo compr...

Oltre Barbiana. Franco Fortini e Lorenzo Milani

in «L'ospite ingrato. Rivista online del Centro Interdipartimentale di Ricerca Franco Fortini», 9, gennaio-giugno 2021, pp. 151-167.

Dalla seconda metà degli anni Sessanta Fortini comincia una lunga carriera da docente, prima a scuola e poi all’Università. In questo periodo svolge una intensa riflessione sul ruolo e la funzione dell’insegnante, sulle istituzioni scolastiche e accademiche, sui libri di testo e sulle modalità di insegnamento confrontandosi anche con altre esperienze, tra cui quella di Milani. Sebbene il nome del sacerdote torni più volte nel corso del tempo negli scritti di Fortini, due sono i momenti di maggior impegno critico. Il primo nel 1967 in occasione di un confronto ospitato sulle colonne dei «Quaderni piacentini» e il secondo in un convegno sulla figura di Milani nel 1980. Il contributo si propone di ripercorrere tali occasioni mettendole a confronto per valutare l’evolversi nel tempo delle posizioni di Fortini. Partendo da queste considerazioni ed evidenziando vicinanze e distanze tra i due autori, il saggio vuole offrire elementi utili a comprendere meglio non solo la posizione Fortini nei confronti del priore di Barbiana ma l’idea stessa di educazione che intendeva proporre e che tanta importanza ebbe nelle sue coeve riflessioni sulla società e sui mutamenti sociali.

Imparare a parlare, imparare a scrivere: dalle parole “parlate” alle parole scritte

L'obiettivo di questo lavoro è di illustrare il modo in cui la lingua parlata e la lingua scritta si sviluppano e si definiscono in modo funzionalmente diverso. L'acquisizione della lingua parlata e della lingua scritta presentano, nel bambino, aspetti comuni e aspetti diversi. In entrambi i casi, prima che compaiano le prime parole parlate o scritte, nell'universo del bambino sono già presenti e consolidati dei contesti di azioni e interazioni, dei giochi linguistici che lo preparano alla futura acquisizione della lingua storico-naturale della comunità linguistica di cui egli fa parte, con la differenza che la lingua parlata si sviluppa in maniera fisiologica e naturale, mentre la lingua scritta richiede un'istruzione esplicita. Sia parlare che scrivere sono stati poi intesi alla luce del contemporaneo e necessario sviluppo delle abilità metalinguistiche. Linguaggio e attività metalinguistiche si sviluppano insieme, procedendo dalle prime attività riflessive inconsapevoli da parte dei bambini fino a riflessioni metalinguistiche coscienti, necessarie per accedere al mondo della scrittura.

Scrivere e parlare l'italiano

Eserciziario della lingua italiana per apprendenti stranieri. di Sabina Gola con la collaborazione di Désirée Scolaro.