L'amata. Lettere di e a Elsa Morante, su "La rassegna della letteratura italiana", luglio-dicembre 2014 (original) (raw)
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2006
Consapevoli che sarebbe stato impossibile in un volume di mole contenuta trattare esaustivamente tutti i temi segnalati, le autrici hanno posto al termine di ogni capitolo una bibliografia essenziale di opere disponibili in lingua polacca. Qui alcune assenze lasciano perplessi: invano sarebbe per esempio cercare, per la storia degli inizi dell'editoria polacca, il basilare Cracovia impressorum XV et XVI saeculorum di Jan Ptaśnik (1876-1930). Lo stesso vale per la scelta delle opere (non molte per la verità, e neppure si tratta di lavori di base) tradotte da altre lingue, che lascia perplessi, non tanto per la sua arbitrarietà, quanto perché vari sono i lavori fondamentali in lingue occidentali che non sono stati citati, mentre alcuni altri potevano essere tranquillamente omessi. Un certo spazio è dedicato anche all'editoria polacca nel periodo bellico, anni duranti i quali si sviluppò una qualche produzione all'estero. Si menziona per esempio la stampa durante la seconda guerra mondiale di opere in lingua polacca a cura del Secondo Corpo d'Armata dell'esercito polacco guidato dal gen. W. Anders (che si distinse nella campagna italiana e in particolare nella battaglia di Montecassino). Tali opere erano soprattutto di tipo scolastico e avevano lo scopo di offrire ai soldati e ai giovani manuali di storia, biologia, geografia su cui prepararsi, un argomento relativamente al quale si sarebbe potuta citare qualche opera di approfondimento. Si menziona anche il tipografo Samuel Tyszkiewicz, che fu attivo in Italia fra il 1928 e il 1954 con una pausa durante il periodo bellico durante la quale trasferì la sua attività editoriale a Nizza. La scheda che lo riguarda contiene due inesattezze: la prima consiste nell'omissione del fatto che tale impresa tipografica fu fondata da Tyszkiewicz insieme alla terza moglie Maryla Neumann, storica dell'arte e tipografa, la quale vi contribuì finanziariamente in maniera determinante (e, dopo la separazione da Tyszkiewicz, proseguì seppure marginalmente a dedicarsi all'arte della stampa). Dopo la separazione, Tyszkiewicz non produsse più opere di grande impegno, limitandosi a lavori di minore importanza e, soprattutto, su commissione. In secondo luogo, non corrisponde al vero che dopo la scomparsa di Tyszkiewicz l'attività della tipografia fu portata avanti dalla vedova, la quarta moglie Vittoria Lenzi, persona di profilo culturale modesto, la quale si limitò a continuare la stampa dei diplomi di laurea per conto dell'ateneo fiorentino, già intrapresa dal marito e principale fonte di introiti regolari dell'officina. Il volume contiene un indice dei nomi propri, l'elenco delle letture consigliate, un lessico elementare dei termini usati nel testo (storia, filosofia, biblioteconomia), una sezione riportante schede relative a una selezione di tipografie, case editrici e librerie, una sezione con schede relative alle più importanti biblioteche del mondo con prevalenza di biblioteche polacche e infine l'elenco delle figure (l'opera è riccamente illustrata anche se le didascalie mancano di precisione). La struttura del volume è molto chiara e lineare e permette di seguire agevolmente lo sviluppo degli argomenti trattati. Si tratta nell'insieme di un'opera utile e ben curata anche dal punto di vista editoriale ma che costituisce-del resto dichiaratamente-solo un primo approccio alla storia del libro e ha forse il limite di risultare troppo sintetica per chi non conosce la materia, ma generica per chi invece se ne occupa professionalmente.
Elsa Morante. Mito e letteratura, a cura di Lucia Dell'Aia, Ledizioni, Milano, 2021
Sono raccolti in questo volume saggi che affrontano le varie declinazioni della presenza del mito nell'esperienza complessiva di scrittura di Elsa Morante da prospettive teoriche e critiche differenti. Mettendo al centro la distinzione fra mito, mitologia e demitizzazione si cerca di andare al cuore dell'interpretazione della scelta realistica e insieme mitica delle creazioni della grande scrittrice. Chiude il libro una prosa lirica e testimoniale di Gabriella Sica. Il volume rientra nei progetti di studio del gruppo di ricerca internazionale Harpocrates.
La scrittura "modulare" di Elsa Morante (Autografo 57).pdf
The essay focuses on Elsa Morante’s manuscripts and on the author’s way of working. Firstly, an overview of the path that leads from the first drafts to the published texts is presented; secondly, a taxonomy of rewritings and variants is proposed; finally, a few examples of her writing practices are given. Special attention is paid to her “modular” approach on writing, and namely to her habit of reusing materials (such as characters, episodes and scenes) taken from previous unfinished and unpublished drafts of her novels.
Elsa Morante. Mito e letteratura
Ledizioni, Milano, 2021
Sono raccolti in questo volume saggi che affrontano le varie declinazioni della presenza del mito nell’esperienza complessiva di scrittura di Elsa Morante da prospettive teoriche e critiche differenti. Mettendo al centro la distinzione fra mito, mitologia e demitizzazione si cerca di andare al cuore dell’interpretazione della scelta realistica e insieme mitica delle creazioni della grande scrittrice. Chiude il libro una prosa lirica e testimoniale di Gabriella Sica. Il volume rientra nei progetti di studio del gruppo di ricerca internazionale Harpocrates.
Appunti sui manoscritti della "Storia" di Elsa Morante (con appendice di inediti)
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