Periferie plurali: il caso di Scampia (Napoli) oltre gli stigmi (original) (raw)

Mosaico Scampia: tra rappresentazioni mediali e lo sguardo degli abitanti sul proprio quartiere

Scampia rappresenta per antonomasia la periferia di Napoli sotto i riflettori mediatici per la sua nomea all’insegna della devianza sociale e il crimine organizzato. Con l’intento di analizzare se, in effetti, non sia questo il solo scenario possibile. In primo luogo questa analisi confronta gli scenari mediatici dei tre principali quotidiani in Campania (Il Mattino, Il Corriere del Mezzogiorno, La Repubblica) tenuti sotto osservazione nel trend settembre – novembre 2010. Da qui emergono in versione diversificata da testata a testata, l’immagine mediatica del quartiere spesso sotto i riflettori alla luce della sua nomea legata alla Camorra. In secondo luogo, l’indagine prosegue attraverso una ricerca sociale sul campo attraverso interviste qualitative somministrate ad un campione di cittadini del quartiere nel mese di dicembre 2010: il campione di riferimento fa capo ad un gruppo specifico legato all’ associazionismo a Scampia. Da questo campione emerge uno sguardo sul quartiere che travalica lo stigma mediatico e mette in luce, nascita, storia, dinamiche intrinseche e culturali legate al quartiere che si scopre essere caratterizzato da una visione non univoca per quanto riguarda i ceti sociali e gli scenari urbanistici.

Le vele di Scampia. Cultura e progetto

Le Vele di Scampia, cultura e progetto in AA.VV. Francesco Di Salvo. Opere e progetti, (pp.69-82) Rivisito, qui di seguito, un mio vecchio saggio. E, per l'occasione, si fa insistente nella mia memoria una riflessione che, tempo fa, Rosario Assunto mi comunicò in una sua bella lettera:

Continuità d’occupazione nel suburbio sud-orientale di Roma. Il caso di via Ispica

2006

Nel gennaio 2005, in occasione delle indagini preventive richieste dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma 1 in un'area edificabile lungo via Ispica, nel Municipio VIII, si sono rinvenute significative tracce di frequentazione in antico (figg. 1-4) 2 . Nella Carta storica archeologica monumentale e paesistica del suburbio e dell'agro romano, al f° 26, a SO dell'area indagata, è segnalato un probabile tracciato stradale (n. 51s) ricalcato, in parte, dall'attuale via Siculiana 3 .

Esquilino, esquilini. Un luogo plurale

2020

http://romatrepress.uniroma3.it Quest'opera è assoggettata alla disciplina Creative Commons attribution 4.0 International Licence (CC BY-NC-ND 4.0) che impone l'attribuzione della paternità dell'opera, proibisce di alterarla, trasformarla o usarla per produrre un'altra opera, e ne esclude l'uso per ricavarne un profitto commerciale. L'attività della Roma Tr © è svolta nell'ambito della Fondazione Roma Tre-Education, piazza della Repubblica 10, 00185 Roma Collana Pedagogia interculturale e sociale La collana si propone come uno spazio per approfondire teorie ed espe-rienze nel vasto campo della pedagogia interculturale e sociale. Vengono dunque proposti volumi che danno conto di riflessioni teoriche e ricerche sul campo in due ambiti principali. Un primo settore riguarda il campo della 'pedagogia interculturale', con contributi sugli approcci intenzionali di promozione del dialogo e del confronto culturale, indirizzati a riflettere sulle diversità (culturali, di genere, di classe sociale, biografiche, ecc.) come punto di vista privilegiato dei processi educativi. Il secondo ambito concerne il campo della 'pedagogia sociale', con parti-colare riferimento alle valenze e responsabilità educative sia delle agenzie non formali (la famiglia, l'associazionismo, gli spazi della partecipazione sociale e politica, i servizi socio-educativi sul territorio, ecc.), sia dei contesti informali (il territorio, i contesti di vita, i mezzi di comunicazione di massa, ecc.). Tutti i volumi pubblicati sono sottoposti a referaggio in 'doppio cieco'. Il Comitato scientifico può svolgere anche le funzioni di Comitato dei referee Indice Prefazione Premessa dei curatori PRIMA SEZIONE TERRITORIALIZZAZIONI ESQUILINE Introduzione Vincenzo Carbone CAPITOLO 1 Esquilino, città plurale CAPITOLO 2 Esquilino, geografie del mutamento CAPITOLO 3 I vólti e i risvòlti dell'Esquilino CAPITOLO 4 "Situare" i luoghi esquilini SECONDA SEZIONE ESQUILINO COME LABORATORIO DI PRATICHE URBANE Introduzione Vincenzo Carbone-Mirco Di Sandro CAPITOLO 1 Un rione diviso. Disuguaglianze sociali nello spazio dell'Esquilino Mirco Di Sandro CAPITOLO 2 Lingue immigrate tra senso dei luoghi, pratiche discorsive e regimi di alterità Maurizia Russo Spena CAPITOLO 3 Esquilino come spazio del politico: dalla lotta al degrado alla piazza di Roma Meticcia Margherita Grazioli CAPITOLO 4 Cinesi all'Esquilino. Pratiche di luogo, relazioni situate e tendenze evolutive Tiziana Banini e Carmelo Russo CAPITOLO 5 Per una scuola in Comune. Esperienze di collaborazione tra scuola dell'infanzia, famiglie e territorio nel Rione Esquilino Veronica Riccardi e Alessandra Casalbore CAPITOLO 6 Con-dividere un cortile. Razza classe e genere in una scuola del centro di Roma Giovanni Castagno CAPITOLO 7 Contrastare il gioco d'azzardo nel rione Esquilino. Quando a intervenire è la comunità

Postmetropoli in contesti al “margine”

Il sud Europa, ad eccezione del nord Italia, è considerato come una porzione 'marginale', la 'meno globale' del continente e fino a poco tempo fa c'era chi lo dipingeva come appartenente al 'Terzo Mondo'. La Sicilia e considerata al limite di questa 'marginalità' e, per molte ragioni, lo è. Eppure, nuovi processi sono in corso. I territori siciliani stanno attraversando notevoli fasi di cambiamento fisico, sociale ed economico, mostrando una transizione, per molti aspetti inedita, verso forme post-metropolitane. Si tratta di aree per molti aspetti paradigmatiche in grado di restituire le diverse nature del 'post' sotto il profilo spaziale, economico, demografico e sociale. Si affronterà, dunque, criticamente la declinazione locale - regionale - del 'modello' metropolitano e le diverse realtà 'post' che si riscontrano al fine di rilevare le differenti traiettorie del cambiamento rivendicando una specificità del fenomeno. Ciò che si intende dimostrare è che per comprendere il 'post' nelle aree marginali occorre guardare i territori non da 'nord verso sud' ma capovolgendo esattamente l’asse di osservazione. In particolare il lavoro procede dall’analisi dei sei discorsi di Soja elaborati per la postmetropoli, accettando la sfida che lo stesso autore propone ossia: un’analisi comparativa, utilizzando quello che si è imparato dal caso di Los Angeles per comprendere meglio quello che accade intorno a noi, in qualsiasi altro punto del globo.

La governance dei rifiuti urbani: la progettazione partecipata della raccolta differenziata a Scampia

The paper discusses the sociological issues emerging from the Participatory action research laboratory in the Scampìa Neighborhood, coordinated by Department of Social Sciences of Naples. The project aimed to empower inhabitants in programming the waste management on the local scale, such as the separate collection of rubbish, in a door-to-door withdrawal method (DtD). The DtD requires active cooperation by citizens, involved as producers in the process of selection and collection of waste. In contexts such as the metropolitan area of Naples, affected by the widely-known “waste-management crisis”, this cooperation can be difficult to reach. In this scenario the City of Naples introduced the DtD on Scampìa, a modern suburb in the north of Naples, well-known for the high disadvantage concentration. On this neighborhood City of Naples wanted to start an ad hoc Participatory action research. The analysis of this action research allows us to reflect on the relationship between the society and its waste.