Lo straniero nello spazio pubblico svizzero (original) (raw)

Platone e lo straniero: un visitatore nella città e un ospite nel dialogo

Lo Straniero e le voci della città

Mnemosyne 5 Troverai a sinistra delle case di Ade una fonte, e accanto ad essa eretto un bianco cipresso: a questa fonte non avvicinarti neppure. Ma ne troverai un'altra, la fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne: vi stanno innanzi custodi. Di': «Son figlia della Terra e del Cielo stellato: urania è la mia stirpe, e ciò sapete anche voi. Di sete son arsa e vengo meno: ma datemi presto la fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne». Ed essi ti daranno da bere dalla fonte divina; e dopo d'allora con gli altri eroi sarai sovrana. [Laminetta d'oro "orfica", da Petelia, IV sec. a. C. trad. di G. Pugliese Carratelli] Lo straniero e le voci della città A cura di Francesco Aronadio, Lidia Palumbo, Mauro Serra Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press © Copyright 2020 Istituto Italiano per gli Studi Filosofici www.iisf.it www.scuoladipitagora.it/iisf ISBN 978-88-97820-29-1 (versione cartacea) ISBN 978-88-97820-30-7 (versione elettronica nel formato PDF) Direzione e coordinamento del marchio Istituto Italiano per gli Studi Filosofici press La scuola di Pitagora s.r.l. Via Monte di Dio, 14 -80132 Napoli (NA) info@scuoladipitagora.it www.scuoladipitagora.it Indice IntroduzIone Lo xenos, ieri e oggi 9 crIstIna pace «Ho riflettuto»: la responsabilità di fronte allo straniero da Omero alla tragedia 15 amnerIs rosellI Dagli Etiopi di Omero ai Germani di Galeno 65 Francesco Fronterotta Platone e lo straniero: un visitatore nella città e un ospite nel dialogo 91 Francesco aronadIo Platone, il "noi" e "gli altri": la relazione oppositiva città/campagna e il suo valore emblematico 111 luIgI spIna Riflessioni sullo straniero, fra antichi e attualità 133 Autori e curatori 147 Francesco Fronterotta

Meraviglia e straniamento. Lo straniero come dono-minaccia

"Meraviglia e straniamento. Lo straniero come dono-minaccia", in N. Di Vita (a cura di), "Hostis, hospes. Lo straniero e le ragioni del conflitto", I volume della collana "Costellazioni", La scuola di Pitagora editrice, Napoli 2020, pp. 297-317; ISBN: 978-88-97820-28-4, 2020

Il saggio nasce dalla volontà di interrogarsi sui recenti fenomeni migratori da una prospettiva filosofica, riflettendo sulla categoria di alterità e sulla figura dello straniero – xenos – che emerge, nella sua polarità e ambiguità, come elemento critico nei confronti degli ordinamenti socio-politici e al contempo della nostra stessa capacità di comprensione e definizione. La filosofia contemporanea ha assunto su di sé lo sforzo, ereditato dalla filosofia precedente, di pensare il rapporto tra identità e alterità sulla base di quella che si potrebbe tentare di definire come una “ontologia relazionale”. Nel presente saggio si indaga in particolare il pensiero di Jacques Derrida per trattare una concezione di identità che conserva in sé consistenti residui di alterità, in una correlazione strutturale – sempre inquietante, minacciosa – tra io e altro, stesso e diverso, familiare ed estraneo. Questa concezione della soggettività viene da Derrida posta in connessione al pensiero del dono: nel contributo si sostiene dunque una ricaduta etica, sollecitata dall’attualità, della filosofia decostruttiva.

Lo straniero come paradosso ermeneutico

Articolo sottoposto a peer-review. Ricevuto il 01/04/2014. Accettato il 26/02/2015. The experience of meeting the stranger highlights how every human relationship consists of a dialectics of identity and otherness. Reducing one to the other means making the relationship among men impossible. The only viable way is a hermeneutical way different from Gadamer's one. That way recognizes the principle of transcendence as the principle that at the same time testifies the irreducible otherness of every person and his possible communion with other persons. *** 1. L'ermeneutica e l'esperienza dell'incontro con lo straniero Nell'attuale contesto di confronto e anche di scontro fra le culture l'ermeneutica è messa alla prova e da questa prova mi sembra che provenga una conferma ma anche l'istanza di un approfondimento e persino di una parziale correzione. La superiorità dell'approccio ermeneutico al problema dell'interculturalità risulta evidente dal confron...

2020. Cicero, Dello straniero che ciascuno è a se stesso

“Illuminazioni”, 2020

The one who comes to meet me as a stranger, that is, in so far as I consider him/her like that, is such only as long as I am a stranger to myself, only because – as psychodynamic thought also shows – I refuse to recognize that part of me which I cast on him as other existence. On the other hand, it is starting from the fundamental recognition of internal alterity that the possibility of thinking the constitutive difference of each (dividuality) as a commonality of all individuals, intra- and extra-communitarian, opens up; and only then can the community begin to understand itself as a We which condones to itself and to Them the difference that co-institutes them. Colui che mi viene incontro come straniero, ossia in quanto così lo considero, è tale solo nella misura in cui io sono straniero a me stesso, solo perché – come mostra anche il pensiero psicoanalitico – rifiuto di riconoscere quella parte di me che proietto su di lui quale esistenza altra. È invece a partire dal fondamentale riconoscimento dell’alterità interna che si apre la possibilità di pensare la differenza (la dividualità) costitutiva di ciascuno come comunanza di tutti gli individui, intra- ed extra-comunitariamente; e soltanto allora la comunità potrà iniziare a comprendersi come un Noi che condona a sé e a Loro la differenza che li co-istituisce.

Il viaggio e lo straniero

Il viaggio e lo straniero, 2020

La prima parte degli appunti tratta del viaggio nell'età dell'illuminismo attraverso alcuni racconti filosofici di Voltaire. Il viaggio è metafora di una razionalità critica e figura di un disorientamento che appare come decentramento culturale. Il viaggio illuministico, infatti, toglie sostanza ed esistenza a molte certezze, e mostra come tutto possa essere rivisto e ripensato, perché soggetto a una molteplicità di punti di vista e opinioni, di abitudini e tradizioni. La seconda parte degli appunti tratta dello straniero. Lo sguardo cade su questa figura che è come una traccia opaca e insondabile che ci ri-guarda e ci interroga, essendo anche la faccia nascosta della nostra identità.

Migranti e italiani, ma chi è lo straniero ? A proposito del film di Marco Turco, La straniera (2009)

Scritture italiane della migrazione, 2011

The article « Migrants and Italians, who’s the Stranger ? About Marco Turco’s film, La straniera, 2009 » focuses on a movie, La straniera, based on a novel by Younis Tawfik (1999). It sets out how the story of a Moroccan girl immigrated in Italy, while passing through the crossed looks of Native and non-Native Italian, becomes a Manifesto for the elimination of mental borders which lead to exclusion instead of mutual understanding. The musical illustration of the film was commissioned, by the director Marco Turco, to Natacha Atlas, Tim Whelan and Hamilton Lee, whose compositions show influences from both sides of the Mediterranean.

La straniera

la straniera informazioni, sito-bibliografi e e ragionamenti su razzismo e sessismo a cura di C. Bonfi glioli, L. Cirillo, L. Corradi, B. De Vivo, S. R. Farris, V. Perilli 2009 © Edizioni Alegre -Soc. cooperativa giornalistica Circonvalazione Casilina 72/74 -00176 Roma e-mail: redazione@edizionialegre.it sito: www.edizionialegre.it indice Premessa 3 Editoriale 7 Razzismo e sessismo: una questione preliminare di L. C. 23 prima parte: razzismo e sessismo nella storia 29 Superstizione antigiudaica e razzismo antisemita di L. C. 31 Scheda: Sessismo e antigiudaismo 35 La persecuzione di Rom e Sinti di V. P. 38 Scheda: Meridionali razza maledetta 41 Colonialismo e capitalismo di L. C. 43 Scheda: donne e movimenti anti-coloniali 47 Brava gente in colonia di V. P. 48 Scheda: Il madamato 51 seconda parte: sul concetto di intersezionalità 55 Non tutte le donne sono bianche di B.D.V. 57 Il concetto di intersezionalità nel contesto europeo di V. P. 64 terza parte: immigrazione e nuove retoriche razziste 75 Migrazioni e mercato del lavoro di L. C. 77 La retorica dell'integrazione di S. R. F. 84 Scheda: un esercito di donne migranti in sostituzione dello Stato 89 Donna svelata... meglio integrata! di S. R. F. 92 Scheda: Donne, Islam e Modernità 97 Corpi estranei: la strumentalizzazione della violenza sessuale a fini razzisti e la rappresentazione dei migranti nel contesto italiano di C. B. 99 Per un'analisi intersezionale della violenza sessuale di C. B. 104 conclusioni 111 Sitografia 122 la straniera Editoriale Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

La costruzione dello straniero nell’informazione giornalistica italiana [The construction of "Strangers" in Italian newspapers]

Il lavoro presenta i primi risultati di un'indagine più ampia, e tuttora in fase di svolgimento, effettuata su diversi quotidiani italiani. L'indagine si attua su due fronti: quello del lessico e quello della prospettiva pragmatico-testuale. L'analisi lessicale e statistica, proposta nella prima parte del lavoro e basata su un ampio corpus di articoli del primo semestre 2007, ha come obiettivo più ampio individuare i domini concettuali e i campi metaforici maggiormente sfruttati sulla stampa per parlare dello 'straniero', mentre l'analisi pragmatico-testuale della seconda parte indaga soprattutto: a) il trattamento della 'voce' dello straniero rispetto a quella del nativo, e gli aspetti polifonici in genere in articoli di cronaca nera che riguardano stranieri; b) alcuni meccanismi della comunicazione implicita, ovvero i non detti che vengono comunque trasmessi e comunicati attraverso particolari strategie retoriche e testuali. Nel lavoro viene dato particolare rilievo alla tematica della paura e della insicurezza sociale collegata alla presenza di stranieri. Emerge che la presenza di termini come 'paura', 'allarme' ecc. non è quantitativamente così alta come di solito si ritiene, ma che la loro rilevanza effettiva è confermata: a) dalla posizione saliente che tali termini hanno in luoghi del testo, come i titoli, e, b) dal particolare effetto discorsivo ottenuto, ad esempio, accostando selezioni di 'voci' che testimoniano direttamente, senza l'intervento apparente del giornalista, sentimenti di paura, allarme e inquietudine nei confronti della presenza straniera in Italia.

Ospite, nemico, sosia? L'identità dello straniero tra linguaggio e mondo

Rivista Italiana di Filosofia del Linguaggio, 2019

We can distinguish between two models of interpretation about the identity of the foreigner. With Benveniste, the xénos is the host welcomed inside the house (philos; hospes); with Schmitt, he is the enemy to fight until death (hostis). Both the host and the enemy are based on the same conception of the foreigner as other by self: he is the migrant who I reject without worrying too much if he lives or dies, or he is the non-EU citizen that I greet, according to certain rules. In this article I propose to think the foreigner as another self: he is the double of the self. This alternative thesis has the advantage of freeing the foreigner from the envelope of radical alterity and making him an ambivalent figure who oscillates between familiar and strange. The foreigner embarrasses not because he is an outsider, a non-human, but because in his exotic and extravagant behavior - homeless, without work and without language - the self recognizes something that is well-known, because belongs to the natural history of men. Rather than provoking hostile feelings or inspiring a hospitality bound to a deeper enmity, the foreigner as an anthropological revelator breaks into the scene by scrambling the papers of philosophy and politics.