“Teorie e pratiche della narrazione a confronto: Narrare e Simulare” / “Theories and Practices of Narration: A Comparative Approach. Narrating and Simulating ” (original) (raw)
Related papers
Teorie della narrazione a confronto. Presentazione
2018
Una sintetica contestualizzazione teorica degli interventi presentati al seminario “Teorie della narrazione a confronto” tenutosi all’Universita Sapienza di Roma il 14 e 15 febbraio 2018. In this presentation, the readers will find a short theoretical contextualization of the interventions read on the occasion of the seminar “Teorie della narrazione a confronto”, held at Sapienza University of Rome on 14th and 15th February 2018.
A proposito del dibattito sulla narrazione della storia
L'articolo analizza la scrittura della storia come territorio controverso e accidentato dopo la dichiarazione postmoderna della "fine della storia" e quella congiunta della "fine delle grandi narrazioni" e si incentra sul venir meno nel romanzo contemporaneo di una chiara distinzione tra fatto e finzione, distinzione invece ancora ovvia per il lettore dei romanzi storici ottocenteschi. A partire dalle opposte tesi di Hayden Withe e Carlo Ginzburg viene ricostrutio anche il dibattito tra gli storici e viene sostenuta la progressiva perdita di autorevolezza della storiografia come disciplina. Lo spazio aperto da questa crisi tende ad essere occupato da altre forme di narrazione della storia, quella romanzesca, quella cinematografica etc. che tuttavia pongono in modo rilevante il problema della commistione tra storia e finzione nel racconto. Fact-fiction, docu-drama, romanzo storico-poliziesco, sono alcune delle forme che oggi assume la riappropriazione del passato da parte della letteratura, che entra in certo modo in competizione con la scrittura storiografica. Alla radice di queste nuove modaltà di appropriazione, riscrittura reinterpretazione del passato si pone la cosidetta "svolta linguistica" e la perdita di fiduzia nella possibilità di una ricostruzione scientifica dei fatti, che invece fondava la storiografia positivista.
Narrativa e narratologia innaturale: oltre i modelli mimetici
2019
La narratologia innaturale costituisce una delle prospettive più interessanti nel panorama narratologico contemporaneo. Il saggio di cui si propone la traduzione-"Unnatural Narratives, Unnatural Narratology: Beyond Mimetic Models" di J. Alber, S. Iversen, H. S. Nielsen e B. Richardson-offre un primo sguardo su questa prospettiva, che l'introduzione cerca di integrare allargando il discorso anche alla luce degli sviluppi successivi delle ricerche unnatural. Parole chiave-Narratologia innaturale; Narrativa innaturale; Cognitive Poetics. Abstract-Unnatural narratology is one of the most interesting proposals in today's narratological landscape. "Unnatural Narratives, Unnatural Narratology: Beyond Mimetic Models", by J. Alber, S. Iversen, H. S. Nielsen e B. Richardson, offers an initial understanding of this perspective, while the introduction aims to further enlarge the discourse in light of its most recent developments.
Fra discorso e narrazione. Appunti di lettura
Barthes: mi piace
Il problema del nesso fra struttura e storia, fra sistemi di significazione e processi memorabili del passato è fra i più discussi nella cultura del Novecento, e forse fra i più fraintesi. Già la dicotomia saussuriana diacronia/sincronia provava a superare ogni malinteso a proposito di una presunta contrarietà (ontologica ed epistemologica) fra sistemi e mutamenti linguistici, ricordando come si tratti di sguardi diversi sul medesimo fenomeno sociale: lo studio diacronico, comparando fasi temporali diverse della langue, non si oppone a quello sincronico ma lo presuppone. Analogamente Lévi-Strauss sosteneva che etnologia e storiografia collaborano e non confliggono, di modo che il 'carattere cieco della storia' fornisce ai sistemi antropologici il materiale a partire da cui istituirsi e incrinarsi. Al seguito di Hjelmslev, Greimas ricordava come a porre il problema del senso -e dunque l'urgenza di una semantica strutturale -è il lavoro empirico delle scienze umane, fra cui, soprattutto, quelle storiche: selezionare gli avvenimenti del passato è metterli * Queste note prendono spunto dalla mia relazione introduttiva al seminario "Storie di Barthes" (Urbino, Centro internazionale di scienze semiotiche, 23 marzo 2015), sostanziato, fra gli altri, dagli interventi di Fabbri, Marsciani, Migliore e Pezzini pubblicati qui di seguito.
Versioni del narrativismo. Arthur C. Danto e Frank R. Ankersmit
Rivista di filosofia, 2014
The author takes into account Danto’s and Ankersmit’s versions of narrativism. The former develops a theory of historical meaning «as propositional construction», in the frame of a strumentalistic approach to knowledge. The letter, following Mink and White, develops a theory of historical meaning «as textual construction», in the frame of an aesthetic conception of representation. Through an analytical reconstruction of their intellectual itineraries, the author discusses the consistence of their answers to the «objectivity question» and to the problem of relativism. In the conclusion the author considers the concept of a persistent asymmetry between present and past and proposes an appraisal of the theoretical problems disclosed in those narrativistic perspectives.
La complessità della narrazione e della narratologia
Enthymema, 2018
Negli ultimi cinque anni vi è stata un'attenzione crescente per le teorie della complessità da parte di narratologi. La recente summa della narratologia mondiale Emerging vectors of Narratology (Hansen et al. 2017) contiene due saggi dedicati a questo tema e due volumi collettivi sono in pubblicazione. Questo articolo presenta le motivazioni di tale interesse per la complessità e traccia alcuni percorsi intorno a concezioni sistemiche della narrazione, dal Formalismo russo, ad una recente proposta di John Pier, fino a giungere alla narratologia cognitivista di seconda generazione. /// In the last five years the attention of narratologists for complexity theory has been growing. The recent most comprehensive collection of narratology, Emerging vectors of Narratology (Hansen et al. 2017), includes two essays on the topic and two other collective books are forthcoming. This article explores the motivation of such interest in complexity and puts forth some reflections on systemic conceptions of narrative, from Russian Formalism, to a recent proposal by John Pier, ending with second generation cognitive narratology.
Narrazioni e narratori nel Simposio di Platone
PLATO IN SYMPOSIUM SELECTED PAPERS FROM THE TENTH SYMPOSIUM PLATONICUM Edited by MAURO TULLI AND MICHAEL ERLER, 2016
Nel "Simposio" è possibile individuare tracce di una riflessione platonica sulla natura della narrazione. Di un racconto - emerge dal testo - la cosa più importante è il narratore. Il testo presenta diversi tipi di narratori, che si distinguono l'uno dall'altro a seconda della relazione che intessono con la materia della narrazione. La materia della narrazione sono gli "erotikoi logoi" che Socrate tenne e suscitò in tempi lontani. Il primo tipo di narratore è Apollodoro: buon narratore e amico di Socrate, egli narra fatti che non ha vissuto, ma che può raccontare, perché gli sono stati narrati dal secondo tipo di narratore presentato dal testo: Aristodemo. Aristodemo era presente ai fatti narrati, ed è a sua volta buon narratore, perché innamorato di Socrate. Egli ha narrato non solo ad Apollodoro, ma anche a Fenice, che si configura come il terzo tipo di narratore presentato dal testo. Fenice è cattivo narratore. Assente ai fatti narrati, egli li ha a sua volta riferiti, ma il suo racconto "non racconta niente". Il saggio indaga l'attitudine diegetica dei tre tipi di narratori, ciascuno collocato nella propria temporalità, e la cura che ciascuno di essi ha avuto (o ha mancato di avere) della materia narrata.