Angelica Nuzzo (ed.), Hegel and the Analytic Tradition (original) (raw)
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Verifiche, 2019
In che modo pensare la trasformazione, la dinamica peculiare dei tempi storici di crisi, quando a darne esposizione è un punto di vista che non le è esterno? Come configurare la narrazione della crisi attuale, se la sincronicità che lega il pensare al suo presente non lascia combaciare perfettamente i loro margini, ma esibisce sempre un eccesso? Angelica Nuzzo pretende di avvicinarsi a questo spettro problematico attraverso un testo che ha ad oggetto la Scienza della logica di Hegel. Il lavoro, dal titolo enigmatico Approaching Hegel’s Logic, Obliquely. Melville, Molière, Beckett, può risultare disorientante sia per coloro che si rivolgono ad esso convinti di trovarvi una trattazione della trasformazione; sia per chi crede di imbattersi ‘soltanto’ in un nuovo commento al testo hegeliano. È forse in questo doppio spaesamento il suo tratto decisamente più significativo e stimolante. A confermare una simile impressione è l’obiettivo, anch’esso duplice, perseguito da Nuzzo. Da una parte, l’A. si propone di illustrare come la rilettura delle dinamiche logiche nei termini di «figure dell’agire» (p. xiii) consenta di esporre il «pensiero dei processi trasformativi » qua talis, ovvero «ancora prima che siano state specificate le condizioni determinate (naturali, psicologiche, storiche, sociali, politiche, economiche) sotto le quali si realizzano le trasformazioni particolari» (p. 7); dall’altra, l’A. intende dimostrare che l’enfatizzazione del tema della trasformazione risulti produttiva per esplicitare uno strato problematico più profondo e originario del testo logico stesso, rispetto alle sue contemporanee ricostruzioni epistemologiche, metafisiche o anti-metafisiche: quello in cui la dinamica del pensare puro viene esibita nel suo «carattere trasformativo» (p. xiv).
Revista Dialectus - Revista de Filosofia
Marx fa largo uso del termine “critica”, che è presente nel titolo di varie sue opere. In questo articolo cercherò di ricostruire lo sviluppo e i cambiamenti di significato di questo termine nelle diverse fasi dell’indagine di Marx. Mi concentrerò sulle fonti dirette, come il dibattito “critico” tedesco durante il Vormärz, e su autori come Strauß, Bruno Bauer, Feuerbach. Certamente Hegel è un punto di riferimento privilegiato dell’approccio filosofico di Marx. Mostrerò come Marx si sia spostato lentamente da un significato specifico del termine “critica” che era predominante durante il Vormärz per approssimarsi alla posizione hegeliana.
Una sintesi dialettica fra tradizioni differenti. Il caso Hegel
Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia, 2011
█ Riassunto Il recente risveglio dell'interesse per l'opera di Hegel da parte di autori quali Robert Brandom e John Mc Dowell negli Stati uniti d'America come pure da parte di Pirmin Stekeler-Weithofer in Germania ha collocato la dialettica all'interno di una discussione di lunga data tra la tradizione analitica e quella continentale. Questo contributo mostra tanto il fatto che quanto il modo in cui la dialettica hegeliana possa fungere da ponte tra queste due tradizioni conflittuali. L'intento che anima il presente contributo, ad ogni modo, è quello di produrre un argomento, che risulti persuasivo nei confronti degli autori di entrambi gli schieramenti, secondo cui la dicitura "filosofia autentica" non è patrimonio esclusivo di nessuna delle due tradizioni. Piuttosto, considerata da un vertice dialettico, la filosofia è dialogo continuo e scambio critico tra le due tradizioni. Ciò che conta riguardo la tradizione analitica e di quella continentale, non è stabilire torti e ragioni in senso assoluto, ma che ciascuna sia partecipe di quel dialogo e scambio critico che costituisce la filosofia nella forma che oggi le appartiene. PAROLE CHIAVE: Hegel; Kant; Logica; Dialeteismo; Filosofia analitica.
Hegel e la filosofia contemporanea del tempo [Hegel and the contemporary philosophy of time]
In this essay I compare Hegel’s theory of time and becoming with the contemporary debate, aiming on the one hand (A) at presenting Hegel’s thought in contemporary terms, and on the other, (B) at offering new inputs to the present metaphysical debate from a Hegelian point of view. From a close reading of selected Hegelian texts I argue (1) that Hegel advocates a form of presentism and shares McTaggart’s thesis that the B-series (chronological time) presupposes the A-series (dynamical time); (2) that his position is pe-culiar because, although he admits that change is inconsistent, he puts in jeopardy the law of non contradiction (at least in its universality), instead of denying the reality of time and change, like McTaggart did. These considerations will then lead to Hegel’s speculative logic. According to the so called coherentistic reading of Hegel’s thought, he never seriously questioned the principle of non contradiction: he would be just a very sophisticated Aristo-telian, after all. I oppose this view, arguing (3) that Hegel was a proponent of an articulated form of dialetheism.