Nove diari di guerra. La Resistenza raccontata (original) (raw)
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Nove diari di guerra. Forme e dinamiche della temporalità
Nove diari di guerra Forme e dinamiche della temporalità STRUMENTI CRITICI / a. XXIX, n. 3, settembre-dicembre 2014 6 Secondo le distinzioni di Michel David, Le problème du journal intime en Italie, in V. De Litto, Le journal intime et ses formes littéraires. Actes du Colloque de septembre 1975, Genève, Librairie Droz, 1978, pp. 101-118, p. 103. 7 Un profilo tipologico e storico del genere in A. Ricci, Libri di famiglia e diari, in G. Antonelli, M. Motolese, L. Tomasin, Storia dell'italiano scritto. III. Italiano dell'uso, Roma, Carocci, 2014, pp. 159-194 (alle pp. 161-162). Cfr. anche ad es. S. Baggio, «Niente retorica». Liberalismo linguistico nei diari di una signora del Novecento, Trento, Università degli Studi di Trento -Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici, 2012, pp. 91 ss. 8 M. Gilot, Quelque pas vers le journal intime, in V. De Litto, Le journal intime, cit., pp. 2-3. Molto meglio, sulla questione, J. Rousset, Le lecteur intime. De Balzac au journal, Paris, José Corti, 1986, pp. 141-153 (Le journal intime texte sans destinataire?). 9 A c. 66v (5 ott. '41) scrive ad esempio: «Mi piace scrivere sul diario perché è una messa a punto con me stessa».
La Resistenza nel Diario di Mario Tobino
Tobino e Bologna: nuovi itinerari tra medicina, letteratura e storia, a cura di Matilde Cioni, 2022
Il saggio ricostruisce, attraverso le “opere politiche” di Mario Tobino – Bandiera nera (1951), Il clandestino (1962), Tre amici (1988), e Una giornata con Dufenne (1968) –, il significato che lo scrittore, psichiatra e uomo di lettere, attribuisce al termine ‘resistenza’. L’analisi di questa personale lettura della resistenza, e con essa anche del movimento partigiano, del comunismo e del fascismo, è portata avanti leggendo le sue opere attraverso il filtro dei Diari, ovvero di quei quaderni, composti tra il 1945 e il 1980, in cui lo scrittore spesso fissava per la prima volta, con vigore e veemenza, quelle esperienze che, vissute in prima persona, diventavano poi le storie raccontate nei suoi libri.
A Brescia [...] giunsero delle notizie false e fantastiche. Si parlava d'una grande vittoria delle truppe piemontesi e dell'esercito austriaco in ritirata; un proclama del comitato repubblicano di pubblica difesa avvalorava queste notizie, e ne dava di più fantastiche ancora. E Brescia insorse. Insorse violentemente ed eroicamente. La lotta, come è noto, durò dieci giorni; e il generale Hainau non entrò nell'eroica città che sulle rovine di oltre 300 case incendiate, tra un monte di cadaveri, e fucilando una cinquantina di prigionieri. (VISCONTI VENOSTA 1959, p. 124) Giovanni Visconti Venosta riassume così, in modo sintetico, ma forse un po' troppo semplicistico, le cause che portarono alla rivolta bresciana, liquidando l'eroica resistenza degli insorti in modo sbrigativo, non senza mettere in rilievo la crudeltà con cui il generale austriaco Haynau, soprannominato 'la Iena di Brescia', represse i disordini.
«Contemporanea. Rivista di storia dell’800 e del 900», 1/IX, 2006
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9 LUCIANA CAMINITI Sicilia, una frontiera senza trincee. La mobilitazione civile nella Grande Guerra 47 ANTONIO BAGLIO Voci dalle trincee. L'esperienza della Grande Guerra nelle lettere e nei diari dei combattenti siciliani 77 SANTI FEDELE Messina dalla neutralità all'intervento 111 ROSARIO BATTAGLIA Messina tra terremoto e dopoguerra 129 MICHELA D'ANGELO "Da queste sponde sicule che stan di fronte a Scilla". Editoria e Grande Guerra a Messina (1915)(1916)(1917)(1918) 141 Appendice fotografica 155 Indice dei nomi 47 ANTONIO BAGLIO Voci dalle trincee. L'esperienza della Grande Guerra nelle lettere e nei diari dei combattenti siciliani Costituisce ormai un dato consolidato sotto il profilo storiografico il carattere di cesura epocale attribuito alla Prima guerra mondiale, in grado di segnare in profondità la storia contemporanea. Si trattò in effetti di un evento inedito rispetto ai conflitti del passato, per l'eccezionalità della sua durata (cinquanta mesi), per l'estensione nello spazio, visto il coinvolgimento di numerosi imperi (inglese, francese, tedesco, russo, ottomano, asburgico, giapponese) con possedimenti ramificati nei diversi continenti, e in relazione alle stesse modalità di combattimento, segnate dall'utilizzo massiccio a scopi bellici dei progressi nel campo delle scienze chimiche e fisiche, oltre che della tecnologia moderna 1 . Sarebbe stato proprio il perverso connubio tra scienza, tecnica e lotta per il dominio mondiale a dare alla Grande Guerra un carattere di devastante modernità, dagli effetti catastrofici, con un bilancio di oltre 9.000.000 di militari morti e di circa 7.000.000 di vittime civili (la stima del numero di morti in Italia è di 651.000 militari e di 589.000 civili).
Riscoperta della prima letteratura partigiana, a partire dalla seconda metà del 1944. da "Quaderni di Storia e Memoria", 2015
Il corpo a corpo di Sergio Luzzatto con la Resistenza in “Storicamente”, 9 (2013)
Storicamente, 2013
L'oggetto dello studio di Sergio Luzzatto si annuncia difficile ma cruciale, delicato ma appassionante: indagare un avvenimento relativamente marginale agli albori della guerriglia partigiana nel tardo 1943 -l'uccisione di due giovani "ribelli" per mano dei compagni in una banda infiltrata da ben tre spie fasciste, la cui presenza consente un rastrellamento che conduce alla dissoluzione della piccola formazione -per rintracciare le matrici e i caratteri originari della Resistenza italiana, spingendosi oltre i limiti cronologici del 25 aprile per coglierne gli sviluppi e le eredità nel dopoguerra. Un metodo di lavoro collaudato, tipico dell'approccio microstorico, e allo stesso momento difficile da praticare: individuare un fatto specifico, significativo e rilevante, ricostruirne minuziosamente i dettagli, quindi svilupparne i nessi con il contesto complessivo e trarne elementi di comprensione sul piano generale, relativamente a un'epoca storica nel suo insieme. Del resto, l'intenzione dichiarata di Luzzatto è di estrarre da una storia della Resistenza gli elementi per la storia della Resistenza. Che la "piccola" storia ricostruita da Luzzatto sia quella della banda in cui militò Primo Levi, e che anzi lo spunto dell'indagine sia tratto proprio dalle poche pagine dedicate dallo stesso Levi a riassumere la breve esperienza partigiana (nel capitolo Oro del Sistema periodico, del 1975), accresce l'interesse di Partigia. Perché lo sforzo di contribuire a una riscrittura della "grande" storia della Resistenza si somma in Luzzatto all'intrigante tentativo di praticare un'archeologia della riflessione sulla violenza di Primo Levi,