Introduzione allo studio dei libri liturgici - ESTRATTO (original) (raw)

INTRODUZIONE ALLA LETTURA POPOLARE DELLA BIBBIA

L'ascolto è stato assai…laborioso per l'audio disturbato. I relatori dovranno fare un buon lavoro di rilettura! Non ho messo i titoli perché le varie parti erano già indicate dalle slide che hanno i contenuti in grassetto. Quello che non ho capito è indicato con (…?) oppure ho lasciato i ………….. .

L’edizione delle fonti liturgiche greche: una questione di metodo [BBGG 10 (2014)]

BOLLETTINO DELLA BADIA GRECA DI GROTTAFERRATA Periodico del Monastero Esarchico di Grottaferrata (Roma) fondato nel 1926, con la II serie diviene una rivista internazionale rivolta allo studio della cultura religiosa dell'Italia meridionale bizantina e post-bizantina. Con la III serie (2004-) estende l'interesse al monachesimo e alla spiritualità delle Chiese ortodosse, anche dell'Europa centroorientale. Editore: Congregazione d'Italia dei Monaci Basiliani Direttore responsabile: Emiliano (Emilio) Fabbricatore Redazione: Matteo Kryptoferritis Segreteria: Alessandro Caboni Amministrazione Corso del Popolo 128 -00046 Grottaferrata (Roma)

I Libri Liturgici Musicali

All'inizio della Chiesa cristiana, le comunità disponevano di una lunga esperienza ebraica che era solita formulare preghiere e canti per la proclamazione delle scritture e per il canto dei salmi per cui non ci fu la necessità di fissare i testi liturcgici già familiari alle comunità. In seguito all'interno della Chiesa si delinearono i primi assestamenti istituzionali e rituali: all'inizio del secolo III venivano fissati solo i concetti essenziali lasciando libertà di trovare le formulazioni più appropriate agli officianti. Col tempo a causa della scarsa preparazione del clero e per tramandare la tradizione vennero scritti i primi libri liturgici e il linguaggio teologico subì una cristallizzazione. Tra il IV e il VII secolo vengono elaborati i principali testi liturgici con aggiunte di sezioni tratte dalla Bibbia da leggersi in pubblico e si rilevano sporadiche presenze di notazione musicale che però non rappresentavano degli spartiti anche poichè erano riportati i neumi in notazione adiastematica che non specificavano gli intervalli tra le note. Quindi per cantare le melodie bisognava conoscerle a memoria. Nell'esame dei codici musicali fino al XII-XIII secolo, nonostante i manoscritti mostrino un frequente uso nel logorio delle pergamene, risultano molti errori come ad esempio il mancato allineamento delle note rispetto alle sillabe: questo ci fa capire che nella pratica liturgica medioevale il canto era tramandato oralmente e non tramite scrittura. La maggiore utilità musicale dei codici risiedeva nel ricordare ai cantori i brani da eseguire o per ricordare l'andamento di una melodia. I codici musicali erano conservati, più che per una pratica musicale, come testimonianza dell'identità cultiurale di una precisa comunità: il libro liturgico diventava il biglietto da visita di una comunità mostrandone la povertà o la magnificenza dei manufatti; più che utilizzati durante le celebrazioni dovevano restare sempre aperti per mostrare ai visitatori il potere dei committenti. Ma l'uso quotidiano e le continue modifiche che venivano apportate rendevano precari i manufatti: pochi esemplari sono conservati per venerazione o per il pregio artistico mentre la maggior parte finiscono per essere distrutti o la pergamena utilizzata come copertina per proteggere registri cartacei. IL LIBRO LITURGICO MUSICALE Nella liturgia Medioevale nessuna parola era semplicemente detta, tutte erano cantate: l'esecuzione di letture e orazioni avveniva su un modulo melodico semplice e standardizzato le cui musiche non sono scritte solitamente e i testi sono trasmessi nei codici perlopiù senza notazione. • Intorno l'anno 800 la notazione inizia ad essere inserita nei testi in maniera sistematica: l'inserimento della musica sopra il testo comporta una riduzione del corpo di scrittura al fine di aumentare lo spazio interlineare per l'inserimento dei neumi. • La pergamena continua ad essere utilizzata solo per alcuni rari libri sacri mentre la struttura libraria prende il posto del vecchio rotolo. • L'impaginazione a una o a due colonne. • Il formato è variabile da misure tascabili a estensioni ampie. I PRINCIPALI LIBRI MUSICALI DELLA MESSA GRADUALE: è il libro che contiene i canti del Proprium Missae, ossia l'insieme delle parti della messa che varia a seconda del periodo liturgico o della commemorazione di un santo o di un evento. I canti sono inseriti nei formulari che seguono la successione dell'anno liturgico e si succedono seguendo lo svolgimento dell'azione eucaristica. Il graduale è composto da due sezioni: • Versus: il versetto solistico che si mantiene su una tessitura più alta • Responso: ripetuto integralmente dalla Schola. CANTATORIO: raccoglie i testi dei canti interlezionali, ossia i canti intercalati fra una lettura e un'altra. I codici più antichi si distinguono per il formato oblungo in cui l'altezza è circa tre volte la larghezza. KYRIALE: raccoglie i canti dell'Ordinarium Missae (l'insieme delle parti della messa) caratterizzati dal testo fisso e identico in ogni celebrazione. I canti principali sono il Kyrie Eleison, Gloria in Excelsis, Sanctus e Agnus Dei, in seguito fu agiunto il Credo.

Tesi di licenza e tesi di dottorato. Pontificio Istituto Liturgico 1961-2015 (PRIMA EDIZIONE)

Aracne, 2016

Il Pontificio Istituto Liturgico presenta il nuovo elenco delle tesi di licenza e di dottorato che sono state discusse dal 1961 al 2015. Il volume contiene l’elenco nominale degli autori e dei rispettivi titoli. Sono riportati anche i nomi dei professori moderatori e le aree di studio, che vogliono essere un pratico segno di approccio alla liturgia in base alle sue varie diramazioni e ai diversi oggetti di indagine. Inteso come nuovo strumento di catalogazione del fondo d’Archivio, il volume è il contributo che riprende le fila della storia della scienza liturgica e rende noto il lavoro svolto. In quanto catalogo delle tesi di licenza e dottorato, è lo strumento offerto agli alunni ed ex-alunni perché essi possano orientarsi nel lavoro svolto, considerare le possibilità di ricerca e intraprendere nuovi itinerari di studio e approfondimento della liturgia della Chiesa.

Nascita e sviluppo dell'Istituto di Liturgia pastorale

Magnificenza monastica a gloria di Dio. L'abbazia di S. Giustina nel suo secolare cammino storico artistico, p. 239-248 , 2020

L'Istituto di Liturgia pastorale è sorto presso l'Abbazia di S. Giustina di Padova subito dopo il Concilio Vaticano II. Ha sviluppato nel tempo un suo originale cammino di riflessione tra teologia, antropologia e ritualità.