Alla ricerca del Palindromo del Sator (original) (raw)
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Misteri culti e segreti dell'antica Roma, 2014
134 già testimoniato da alcune raffigurazioni che compaiono su sarcofagi paleocristiani che legano la nascita di Gesù a quella dei gemelli 321 , potrebbe addirittura aver portato in seguito alla grotta-presepe allestita in Santa Maria Maggiore negli anni intorno al VII secolo 322 .
Italia Misteriosa, 2015
Un "nuova" testimonianza del Palindromo del Sator, rinvenuta nella chiesa parrocchiale di Paluzza, piccolo e suggestivo paese in provincia di Udine.
IL 'MAPPAMONDO' DI ANASSIMANDRO [ 2020 ]
Σπουδῆς οὐδὲν ἐλλιποῦσα. Anna Maria Biraschi. Scritti in memoria, 2020
Anaximander is credited, i.a., for having been the author of the very first graphic rendering of the whole known world, thus with the invention of a successful protype, that of large scale maps. For a very long time, this prototype has been treated as but a secondary achievement of his, while paying the greatest attention to the ‘philosophical’ doctrine of apeiron in the vein of a celebrated page of Aristotle. My paper, inspired as it is to a substantial disagreement from such a portrayal, is devoted to reach a more definite idea of what the rendering based on the coastline is likely to have meant for him as well as for his fellow citizens, an undertaking completely autonomous with respect to the sort of investigations to which Thales was most intensely committed.
Gennaro Barbarisi, William Spaggiari (a cura di), "Dei Sepolcri" di Ugo Foscolo, Cisalpino, Quaderni di Acme, pp. 165-226, 2006
Abstract in English: The article explores, from a both philosopical and philological point of view, some major European sources of Foscolo's masterpiece "Dei Sepolcri": Haller's "Die Ewigkeit", Blair's "The Grave", Gray's "Elegy", Hervey's "Meditations among the tombs", Delille's "Jardins". It also reconstructs Foscolo's implementation in the poem of his interpretation of reality as "duality of being" and "dissonant harmony"
Ricerche sulla versione dei LXX e i papiri: I. Pastophorion
Aegyptus , 1981
flaotogópr,oy è un termine attestato nella lingua greca solo a pertire dal periodo ellenistico e fino all'età bizantina: nel greco classico infatti non compare. È parola coniata in Egitto, da nxotogópo6, che traduce un termine dell'organizzazione sacerd.otale egiziana. La storia di questo vocabolo è singolare e interessante, perché, attraverso la traduzione dei LXX, esso passa, nella terminologia riguardante la struttura delle chiese cristiane d'Oriente. I documenti che lo riportano sono soprattutto di epoca tolemaica e dei primi secoli dopo Cristo (29 papiri (l) e l7 passi della Bibbia (2));, in ambiente giudaico troviamo il vocabolo in X'lavin Giuseppe (3) mentre in ambito cristiano compare nelle Const'itut'i,ones Apostolorum (4) (sec. IV) e in due commenti a libri biblici, di Padri della Chiesa (5).
L'immagine di Platone diffusa nel secolo scorso presso i filosofi di tradi-zione continentale o ermeneutica è prevalentemente negativa, o quantomeno assai controversa. Voci autorevoli hanno contribuito in diversi modi, magari anche contro le loro stesse intenzioni, a generare una diffidenza profonda nei confronti di questo pensatore, sino al punto di considerarlo, in qualche caso, come il principale nemico da abbattere per correggere le distorsioni, eticamen-te e politicamente non indifferenti, che hanno caratterizzato la storia mille-naria della filosofia occidentale. Una trentina di anni fa il filosofo americano Richard Bernstein ha ironicamente descritto il Platone metafisico e dualista come «il cattivo a cui possiamo imputare tutto ciò che in seguito è andato storto nella razionalità occidentale. Questo è il Platone che viene attaccato e "decostruito" da Nietzsche, Heidegger, Derrida, Rorty». Per poi aggiunge-re però che c'è anche l'"altro" Platone... che è il grande difensore del dialogo parlato e scritto-che è sempre aperto a nuove svolte e non conosce chiusura definitiva 1. Ai nomi qui citati da Bernstein ne possiamo facilmente aggiungere parecchi altri, come Popper, Deleuze, Strauss, Vattimo: anche se poi l'opposi-zione non è in tutti così univoca, e le valutazioni vanno fatte di volta in volta. Emblematico in proposito è il caso di Heidegger. Fino a che la mole cospicua dei corsi universitari d'anteguerra era poco o parzialmente nota, sul rapporto tra Platone e Heidegger dominava indisturbata la famigerata conferenza del 1942 sull'essenza della verità, l'unico studio sul filosofo ateniese pubblicato 1 R. Bernstein, La nuova costellazione. Gli orizzonti etico-politici del moderno/post moderno, Feltrinelli, Milano 1994, pp. 56-57. Su questa valutazione "americana" di Platone cfr. anche A. Fuyarchuk, Gadamers's Path to Plato, Wips & Stock, Eugene (Oregon) 2010, p. xiii: «[Plato's teaching] is a conservative, which has been construed by some to entail capitalist. militant, and elitist values that hold social justice in contempt. No one in the history of thought could be a greater threat to the values of individual liberty, the right to private property, and equality enshrined in the American constitution than the apologist for a philosopher-king, noble lies, and propertyless guardian class».
Il paradosso del Mentitore, 2021
I testi relativi alla sezione "Alleniamo la mente" sono tratti dal volume Enigmi di Alex Bellos su licenza di Giulio Einaudi editore s.p.a. Titolo originale Can You Solve My Problems? A casebook of ingenious, perplexing and totally satisfying puzzle
Alcune osservazioni sul nome dei Papirii
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In cerca di un nuovo Paradigma
Caro Lettore, un mio primo tentativo di un dialogo, ecco. Pur avendo capito la maggioranza delle Tue considerazioni, c e qualcosa che volevo commentare sulla specificita della mia posizione. Accetto tutto quello che dici sul mio modo di pensare, esistere, operare, ognuno abbiamo il suo, specifico, logico, rilevante o non. Comunque sono di una cosa: io vorrei apportare qualcosa di nuovo su Pasolini, sia come traduttore sia come "pensatore" sia come "recensore". A parte questo non ho altre pretese. Mi sembra che molto spesso tra i pensatori pasoliniani ci sia quel tipo del pensiero "rivoluzionario alla cubana" nel senso piu tecnico della parola. Questo puo essere definito con il famoso lemma della rivoluzione cubana "Todo está permitido dentro de la revolución, nada fuera de ella," Siamo tutti tenuti a credere di poter e di dover e di dover pensare e dialogare e filosofare su Pasolini in modo nuovo, come se fosse definito rivoluzionario, ma solo apparentemente tale = in effetti tradizione, folklore, assodato. La storia della societa occidentale tiene due poli: la tradizione e la rivoluzione con variazione quando si tradisce l´uno o poi l´altro.