Le università britanniche osservate da un docente italiano (original) (raw)

La «grande trasformazione» dell’università italiana

2018

The «great transformation» of the Italian University While introducing this monographic issue on the "great transformation" of the university in recent years, our contribution pays particular attention to the Italian situation, assessing the impact of the policies recently adopted on the problematic condition of higher education in our country. A highly critical and negative picture emerges: the adoption of the logic of the New Public Management within the Italian university (for example, through the “rationalized myth” of quality and the reward evaluation systems) fails to expand the tertiary education sector, producing some perverse and dysfunctional effects which multiply the forms of domination and control within the system of scientific research and accentuate the imbalances and the territorial differences.

2008-2020. Rapporto sull'università italiana

2021

L’università decresce. Le variazioni percentuali: -11,74% docenti/ricercatori (2008 -2020); -24,52% dottorandi (2008/09 al 2019/20); -4,68% iscritti triennali e magistrali (2010/11 al 2019/20); -8,18% assegnisti di ricerca (2012-2019). L’università decresce diversamente per genere. Dal 2010/11 al 2019/20, le variazioni degli iscritti sono state: -6,80% le iscritte; -1,45% gli iscritti. Dal 2008/09 al 2019/20, le variazioni degli iscritti alle scuole di dottorato sono state : -30,27% le dottorande; -18,07% i dottorandi. Dal 2012 al 2019 le variazioni dei titolari di assegni di ricerca sono state: -10,85% le assegniste; -5,37% gli assegnisti. Decresce solo il sistema statale. Nelle università statali la variazione dei docenti/ricercatori è del -14,34% mentre in quelle non statali è del +47,21%. Gli spostamenti dal sistema pubblico a quello privato più significativi sono nelle scienze giuridiche, economiche, umane, politiche e sociali. Le variazioni degli iscritti dal 2010/2011 al 2019...

Rapporto sull universita italiana

2008-2020. Rapporto sull’università italiana, unrest–net.it: https://www.unrest-net.it/rapporto-sulluniversita-italiana/ ISBN 9791220085991, 2021

Nelle università italiane più di 1 docente su 3 è a contratto. I titolari di assegno di ricerca, dal 2012 al 2020, sono in media 14.787. Fuori dagli organici dell’università italiana troviamo il 15,66% degli abilitati alla prima fascia (v.a. 3.372) e il 33,19% degli abilitati alla seconda fascia (v.a. 13.156). Questo notevole numero di ricercatori e docenti ha come unica prospettiva di stabilizzazione un contratto da ricercatore a tempo determinato “di tipo B” (RTD-B). Ma, dal 2016 al 2019, la media dei contratti da RTD-B è stata di circa 1.385 all’anno.

L’impatto di Brexit e pandemia sul settore universitario britannico

Working Papers Fondazione Erasmo, 2020

Michel de Montaigne, nel saggio dedicato all'educazione dei giovani scriveva: 'Il faut voyager pour frotter et limer sa cervelle contre celle d'aultruy' (saggio 26, libro I). Nel 500, quella grande figura di intellettuale europeo, per molti versi comparabile a Erasmo da Rotterdam, elogiava il viaggio e l'incontro come strumento fondamentale per raffinare l'intelletto attraverso la dialettica e l'esperienza della diversità. Cinque secoli dopo, il valore economico, umano e intellettuale del viaggio è universalmente riconosciuto. Parte della costruzione del progetto europeo è stata dedicata proprio a facilitare la diffusione di quel valore nel modo più equo e libero possibile. La mobilità dei lavoratori, dei flussi turistici, degli studenti e dei docenti ha moltiplicato le opportunità di raffinamento dell'intelletto raggiungendo una scala continentale che Michel de Montaigne non avrebbe neanche potuto sognare. I numeri ci dicono che la Gran Bretagna è forse la nazione europea che ha più beneficiato della mobilità garantita e incentivata dall'integrazione europea. Nonostante questo, paradossalmente, è il primo Paese che ha deciso di ritirarsi dal progetto europeo e di erigere nuove barriere ai suoi confini. In questo paper ci concentriamo sul settore universitario, forse esemplare e paradigmatico ma non certamente l'unico ad essere stato coinvolto fortemente dalla filosofia della mobilità.

Antonio Gramsci studente di Alberto Magnaghi all'Università di Torino

Giornale Critico della Filosofia Italiana , 2023

The inquiry adds a new element to the knowledge of Gramsci as a student of the University of Turin and traces in Magnaghi's Geography lectures held in the a.y. 1911-1912 the hitherto unknown origin of a judgment of columnist Gramsci on the method of natural sciences. The second part of the contribution follows the evolution of this judgment on science in the Prison Notebooks through the application of the new diachronic method inaugurated by the work of the National Edition of the Writings of Antonio Gramsci. =-=-=-=-= L’indagine aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza del Gramsci studente all’Università di Torino e rintraccia nelle lezioni di Geografia di Magnaghi tenute nell’a.a. 1911-1912 l’origine, fino ad ora ignota, di un giudizio del Gramsci articolista sul metodo delle scienze naturali. Nella seconda parte del contributo viene seguita l’evoluzione di questo giudizio sulla scienza nei Quaderni del carcere applicando il nuovo metodo diacronico inaugurato dai lavori dell’Edizione Nazionale degli Scritti di Antonio Gramsci.