Dispositivi e critica letteraria (original) (raw)
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Il formalismo aveva l'obbiettivo di creare una scienza letteraria basata sulle specifiche proprietà del materiale linguistico.
Critica del testo e critica letteraria
A cura di Lucia Castaldi, Antonella Degl’Innocenti, Enrico Menestò e Francesco Santi. Con un saggio di Claudio Leonardi 🔗 https://bit.ly/3kDXxcT Premessa. M. De Lazzer, In margine a una nuova edizione critica delle favole della recensio vetus del Romulus - V. Fravventura, Varianti redazionali nella tradizione manoscritta del De rerum naturis di Rabano Mauro: il gruppo y - R. Macchioro, Un prosimetro agiografico inedito dal ms. Vat., Arch. S. Pietro A.4: un’opera sconosciuta di Bruno di Querfurt? - V. Mattaloni, Un commento pseudo-gregoriano ai salmi penitenziali, attribuibile a Eriberto di Reggio Emilia - M. Giani, Un nuovo testimone e una nuova redazione della Visio Alberici - G. S. Saiani, L’edizione di una compilazione francescana da testimone unico - A. Grisafi, Critica del testo e letteratura nelle tragedie umanistiche: l’esempio del De casu Caesenae di Ludovico Romani. EDIZIONE E INTERPRETAZIONE. C. Leonardi, Poesia e agiografia. L’innario umbro-romano. Indici.
Dismatria e le altre (formazioni neologiche di autori stranieri in italiano)
Italiano LinguaDue, 2019
Il contributo si sofferma sulla produzione di alcuni neologismi italiani da parte degli scrittori italofoni multietnici; non si tratta di migratismi, bensi di formazioni di nuove parole secondo le regole della morfologia derivativa italiana, segnale non equivoco di integrazione linguistica matura. La rassegna offerta vuole altresi inaugurare una raccolta, aperta ai contributi di tutti gli studiosi. Dismatria and the others (neological formations of foreign authors in italian) This paper focuses on the production of some Italian neologisms by multi-ethnic Italian writers; these words are formed according to the rules of Italian derivative morphology. This is an unequivocal sign of mature linguistic integration. The paper also offers a survey of some of these words, whose aim is to start a collection, open to the contributions of all scholars.
Montale, 2019
montale 2.4. La parte finale: terza e quarta sezione 2.5. Un cenno (minimo) alla fortuna Approfondimenti bibliografici 3. La bufera e altro di Ida Campeggiani 3.1. Dalle Occasioni alla Bufera: genesi del terzo libro montaliano 3.2. La struttura del «romanzo» 3.3. Lingua, stile, temi 3.4. Sacro e profano Approfondimenti bibliografici 4. Satura di Riccardo Castellana 4.1. La svolta "comica" 4.2. Un titolo programmatico 4.3. Composizione e struttura 4.4. Xenia i e Xenia ii 4.5. Satura i e Satura ii 4.6. La pluralità dei generi e degli stili 4.7. L'antistoricismo di Satura 4.8. Autocitazione e autoparodia 4.9. La ricezione di Satura e la poesia contemporanea Approfondimenti bibliografici 5. Gli ultimi libri di Alberto Bertoni 5.1. L'ultimo tempo della poesia di Montale 5.2. Diario del '71 e del '72 5.3. Quaderno di quattro anni 5.4. Altri versi indice 9 5.5. Diario postumo Approfondimenti bibliografici 6. Le prose narrative di Niccolò Scaffai 6.1. Tra prosa d'arte e «secondo mestiere» 6.2. Il sistema delle prose 6.3. I modelli 6.4. Genere e stile 6.5. La Farfalla di Dinard 6.6. Fuori di casa 6.7. La poesia non esiste e Trentadue variazioni Approfondimenti bibliografici Questioni 7. Il caso filologico dell'Opera in versi di Paolo Marini 7.1. Filologia del libro unico 7.2. Il canone della poesia montaliana 7.3. Il testo e le varianti Approfondimenti bibliografici 8. Lingua e metrica di Paolo Zublena 8.1. Un peculiare riformismo stilistico 8.2. Ossi di seppia 8.3. Occasioni e Bufera 8.4. Satura e oltre 8.5. Metrica 8.6. Il recto e il verso Approfondimenti bibliografici montale 9. Montale e Dante di Stefano Carrai 9.1. Un'affinità elettiva 9.2. Il dantismo montaliano negli anni Trenta 9.3. Una lunga fedeltà Approfondimenti bibliografici 10. Montale e i moderni: gli italiani di Massimo Natale 10.1. Tradizione e genealogia 10.2. Il corpo a corpo con Leopardi 10.3. Fra Pascoli e D' Annunzio 10.4. Montale e il Novecento Approfondimenti bibliografici 11. Montale e i moderni: gli stranieri di Laura Barile 11.1. Genova 1917 11.2. Valéry e l'emozione intellettuale 11.3. Firenze e Eliot 11.4. Il Quaderno di traduzioni e le traduzioni 11.5. Milano e il "Corriere". Satura e oltre Approfondimenti bibliografici
Quaderns d’Italià, 1996
Potremmo magari cominciare con una formula consacrata: in principio era l'originale, anzi l'archetipo… Infatti, per tutti i primi sessant'anni circa dei suoi sviluppi, certo inseparabili dal nome del grande classicista (ma anche editore del Nibelungenlied) Karl Lachmann, che fu, tra il secondo e il quinto decennio del secolo scorso, il razionalizzatore se non propriamente l'inventore del metodo ecdotico che porta il suo nome, la filologia testuale-in Europa come in Italia-ha privilegiato la ricerca di questa particolare entità, l'archetipo, appunto. Per chi non era strettamente addetto ai lavori, questa ricerca doveva presentare qualche tratto surreale, visto che ci si proponeva di individuare una realtà inattingibile per sua stessa definizione: ricordo infatti che, stando all'interpretazione più diffusa presso i seguaci di Lachmann, il termine archetipo indica un codice perduto, ma che nella sua più o meno lunga vita si era contraddistinto come portatore di errori contagiosi al punto da essersi attaccati-quasi una malattia infettiva-a tutta la tradizione superstite. Poi, se volessimo continuare con la parafrasi del Vangelo di Giovanni, dovremmo dire che non venne un solo uomo, ma ne vennero almeno tre: Joseph Bédier-francese, filologo romanzo-, Giorgio Pasquali-italiano, filologo classico-, Gianfranco Contini-ancora italiano, filologo romanzo. Con loro, l'arte dell'edizione critica ha perduto, almeno in parte, l'astrattezza quasi metafisica che l'aveva caratterizzata durante la fase del predominio della scuola lachmanniana. I manoscritti, e non il testo (men che meno il Testo, con la t maiuscola)-diceva Bédier-sono «notre bien»: alle loro lezioni dobbiamo assegnare la giusta fiducia, e non a quelle ipoteticamente ricostruite dai filologi e messe a carico di un archetipo che non rappresenta altro che «le lieu géométrique de leurs ignorances». Di una determinata tradizione, diceva per parte sua Pasquali, non va scartato o valutato superficialmente nessun testimone, in quanto ciascuno di essi è caratterizzato da una sua specifica fisionomia culturale e ci può illuminare su snodi cruciali della storia della cultura; in particolare, poi, non vanno trascurati quei testimoni tardivi che potrebbero rivelarsi fedeli latori di lezioni anche più corrette di quelle attestate in manoscritti di maggior antichità: la bella formula «recentiores non deteriores» la dobbiamo proprio a lui. «La critica testuale non scopre il "vero" se non in quanto caccia il "falso" o innovazione», affermava poi Contini, rifiutando la meccanicità della ricostruzione lachmanniana nonché l'ottimismo fideistico che ne sta alla base,
Librettistica e scritture per la scena, Qualche riflessione
89124 REGGIO CALABRIA -ITALY segreteria@laruffaeditore.it www.laruffaeditore.it ISBN 978-88-7221-502-9 1 MARCO DE MARINIS, Il testo drammatico: un riesame, in ID., Visioni della scena. Teatro e scrittura, Roma-Bari, Laterza, 2004, pp. 95-102: 98. L'intero saggio è da considerare in rapporto all'ormai classico ID., Semiotica del teatro. L'analisi testuale dello spettacolo, Milano, Bompiani, 1982 (più volte ristampato).
Slavistica e comparatistica letteraria
Gli studi slavistici in Italia nell’ultimo trentennio (1991-2021). Bilanci e prospettive. Contributi presentati al VII Congresso Italiano di Slavistica, a cura di R. Benacchio, A. Ceccherelli, C. Diddi, S. Garzonio, vol.II, Firenze 2024, pp. 65-79, 2024
In the last thirty years, Italian Slavistics has not abandoned the comparative approach that had characterised it in the previous period, despite the strong tendency to separate the different Slavic literatures, and despite the strong push to deal with twentieth-century literature, especially Russian literature, an interest in all Slavic literatures, even those considered minor, has been maintained. In this tradition of comparative studies, the genetic-historical approach remains fundamental, which, however, has been combined with the structuralist interpretation of the literary phenomenon.
L'edizione critica del testo letterario: GLOSSARIO FILOLOGICO
Si fornisce di seguito una breve spiegazione dei termini tecnici, o usati in accezione specifica, che sono contrassegnati da un asterisco (*) nel corso della trattazione principale ; funzionali ai temi sviluppati nei vari capitoli, le voci seguenti includono anche un minimo orientamento bibliografico, come al solito limitato alle pubblicazioni più recenti.
L'editoria postmoderna è viceversa un'editoria senza editori (Schiffrin, 2000), vale a dire un'attività manageriale non più rivolta al prodotto ma esclusivamente al marketing e alla creazione di rappresentazioni. Può dunque fare a meno della mediazione intellettuale. Non a caso, proprio in questo periodo, il capitale extraeditoriale penetra a fondo nel mondo del libro e scompaiono i grandi editori-protagonisti italiani (Mondadori, Rizzoli, Bompiani, Feltrinelli, Einaudi) e anche i loro prestigiosi consulenti-critici e scrittori (come Vittorini, Sereni, Calvino) (cfr. Ferretti, 2004). Se, fino agli anni sessanta, resisteva ancora la figura del consulente-letterato, vale a dire un critico che partecipava alla politica editoriale, che manteneva rapporti con gli autori e che poteva proporre una propria idea di letteratura, a partire dagli anni settanta, invece, il consulente tende a perdere le proprie funzioni intermediarie tra scrittore, opera e lettore e tra valore testuale e strategie di mercato si determina un crescente cortocircuito, a completo vantaggio della mercificazione.