Castelli trentini. Decori e fantasie nei cantieri rinascimentali. (original) (raw)

Maestranze e simboli templari nei cantieri delle abbazie monastiche d’Italia

Solo una indagine accurata di natura artistico-archeologica degli apparati, delle concetrazioni delle simbologie iconografiche presenti nella miriade più disparata di USM delle strutture architettoniche monastiche può portare in termini pressoché scientifici alla corretta individuazione dei significati profondi: di croci patenti o taumate, di calvari stilizzati, di fiori di lys, d' agnus Dei, di triplici cinte, di labirinti, di nodi di Salomone, di sator, di sirene bicaudate, di Baphomet. Apparati omogenei di Usm di decorazione lapidea di "carattere templare", presenti a s. Rabano, a s. Galgano, a s. Salvatore sul Monte Amiata, a sant' Antimo, nella pieve di Corsignani, a s. Pietro a Villore, a s. Giovanni d' Asso, nel duomo di Sovana, a santa Maria in Capita, nella pieve di Confini, a santa Maria Maggiore in Tuscania, nella badia Ardentesca di s. Lorenzo al Lanzo, in santa Maria di Montepiano, in santa Maria Assunta di s. Quirico, in s. Domenico di Trisulti, in s. Domenico di Sora, rivelano senz' altro che furono i Templari a manovrare e finanziare maestranze ad uso della propria e dell' altrui committenza, molte di queste avevano acquisito una grande esperienza soprattutto in Francia e talune furono predilette in modo speciale dai cavalieri del Tempio. Only an accurate investigation of the iconographic apparatuses of the symbols which are present in the myriad of Wall Stratigraphic Units (WSU) of monastic architectural structures, can lead to the correct meanings of patent c of the pantent and taumate crosses, stylized Calvaries, Fleur-de-lis, Agnus Dei, labyrinths, Solomon' s Knots, Sator Squares, Baphomet, and so forth. Homogenous stone decorations of WSUs of "Templar character", present at the abbeys of San Galgano, Rabano, San Salvatore di Monte Amiata, s. Salvatore on Mount Amiata, San Domenico di Trisulti, and many other church buildings in Italy, undoubtedly reveal that the Templars were the ones who manoeuvred and financed workers for the use of their own and other patrons, many of them had acquired great experience especially in France and some of them were especially favoured by the Knights of the Temple. Collane: Studia Archaeologica, 239 ISBN: 9788891320346 Rilegatura: Brossura Pagine: 280 Formato: 17 x 24 cm

Il progetto di Tita Carloni per la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, in G. Agosti, J. Stoppa (a cura di), Il Rinascimento nelle terre ticinesi 2. Dal territorio al museo, Casagrande, Bellinzona 2018, pp. 17-25.

Attraversato dalla strada che da Riva San Vitale porta a Ligornetto diramando verso i paesi della «Montagna» (Besazio, Tremona, Arzo, Meride), il villaggio di Rancate termina a nord-est con una cesura netta: una cortina di case che digrada verso la chiesa di Santo Stefano e definisce, con il prospetto della parrocchiale e i fabbricati di riscontro, ai piedi della collina, una piazza dalle proporzioni inusuali nel Ticino ( , lunga e stretta come la memoria agreste di un circo romano.

La decorazione in stucco della cappella Landi di Santo Spirito in Sassia a Roma, in Lo stucco nell’età della Maniera: cantieri, maestranze, modelli, a cura di A. Giannotti, S. Quagliaroli, P. Tosini, G. Spoltore, Bollettino d'Arte (volume speciale 2022), pp. 147-158

Lo stucco nell’età della Maniera: cantieri, maestranze, modelli, 2023

The chapel's decoration was commissioned by the Commendatore of the Hospital of Santo Spirito in Sassia, Francesco Landi. It occurred between 1542- and 1546, following the church's reconstruction by Antonio da Sangallo. It should be looked at in this context. The sacellum has been studied as Marcello Venusti's first pictorial activity in Rome, but neglected in term of the stucco decoration which, in the face of the large number of lost works recorded in recent years is an important example of Roman figurative culture contemporary to large Perinesque decoration in Castel Sant'Angelo.

Rinvenimenti di ceramica attica dai santuari di Monte San Mauro di Caltagirone e di Scala Portazza di Lentini

In questa sede ci occuperemo dei rinvenimenti di ceramica attica in due santuari extraurbani di Leontinoi (contrada Scala Portazza) e Monte San Mauro di Caltagirone (Colle 1-2), due centri posti rispettivamente ai margini sud ed ovest della Piana di Catania, distanti fisicamente ma strettamente connessi dal punto di vista politico-strategico, economico e culturale 1 . Le due aree sacre sono state indagate in anni recenti, tra il 2000 e il 2005, dalla cattedra di Archeologia della Magna Grecia dell'Università di Catania, nell'ambito di un progetto di ricerca sulla colonizzazione calcidese della Piana di Catania condotto in stretta collaborazione con le Soprintendenze di Siracusa e di Catania 2 ; progetto che ha impegnato e continua ad impegnare studenti, laureandi e specializzandi dell'Ateneo catanese.

Costruire il paesaggio. L’alpeggio dal tardo medioevo alle soglie della Grande Guerra in un settore del Trentino meridionale

Si presenta l’evoluzione del rapporto tra ambiente naturale e ambiente antropico nella montagna a sud-est di Rovereto. Nel XVI secolo la conquistata autonomia delle comunità locali portò ad un maggiore sfruttamento delle risorse naturali, che richiese la definizione di norme per i disboscamenti, la manutenzione degli edifici, la costruzione di pozze per l’abbeveraggio, la determinazione dei confini. La penetrazione pervasiva dell’uomo è avvenuta per fasi ben documentabili che, lentamente, hanno portato alla costruzione del territorio e alla formazione dell’identità alpina.

I decori dei cassoni istoriati

Cassone istoriato, 2010

This text derives from the catalogue of exhibition entitled „Virtù d’amore. Pittura nuziale nel Quattrocento fiorentino” held in the Academia, Florence in 2010. It seeks to show the great variety of themes depicted on marriage chests, known as forzieri or cassoni. The artistic genre, referred to as domestic painting, which included also deschi da parto, spalliere and lettucci, was born at the turn of the 14th century. From the very beginning most of the stories pictured on them were inspired by ancient poets and historians such as Homer, Ovid, Virgil and Livy. Cassone painters often used models created by great masters; the case in point is cassone front from the Lanckoroński collection showing the battle of the Romans with the Gauls. On a panel belonging to the Abegg Stiftung at Riggisberg one can find an interesting adaptation of Botticelli’s „Primavera”. Thus the artistic genre in question paves the way for better understanding of Italian Renaissance.