Criminalità e paura: la costruzione sociale dell'insicurezza (original) (raw)
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L’Istituto FdE di Mantova – Alta Scuola di Formazione in Scienze Criminologiche ha, in partnership con il Politecnico di Milano, il Comune di Mantova ed il Comune di Pegognaga (Mn), intrapreso il Progetto Europeo INNES | Intimate Neighbourhood Strengthening. Si tratta di una attività di ricerca triennale, commissionata dall’Unione Europea ed essenzialmente volta a studiare alcuni problemi emergenti e relativi alla sicurezza nei centri abitati. Il Progetto di ricerca, in particolare, è incentrato sullo studio e sulla applicazione della pratica del Rafforzamento dei Legami di Comunità. Si tratta di un costrutto piuttosto ampio (ed anche connotato da ambiguità e, talvolta, da pericoli) che raccoglie al suo interno una serie di iniziative e di esperienze molto diverse, sia per il tipo di interventi adottati, sia per i soggetti coinvolti, che per la specificità delle aree interessate e dei tempi presi in considerazione. Una prevenzione che sia in grado non solo di prevenire in concreto gli episodi delittuosi – e quindi poter assicurare una sicurezza oggettiva; ma che si dimostri idonea a conferire ai cittadini un senso di sicurezza (quindi sulla base di un versante soggettivo). Il sentire di sicurezza, sulla base di meditazioni e risultati che il gruppo di lavoro del Progetto INNES ha sinora conseguito, può essere raggiunto, o perlomeno avvicinato, mediante interventi di carattere informale. Ciò significa che il senso di sicurezza non si identifica necessariamente con il rafforzamento dell’apparato normativo, o con un suo orientamento in senso repressivo; ma che può essere conseguito attraverso il coinvolgimento della cittadinanza nella costruzione di una società più attenta e sensibile alle criticità, alle debolezze ed agli aspetti di carattere relazionale.
Abstract (versione italiana) L’Istituto FdE di Mantova – Alta Scuola di Formazione in Scienze Criminologiche ha, in partnership con il Politecnico di Milano, il Comune di Mantova ed il Comune di Pegognaga (Mn), intrapreso il Progetto Europeo INNES | Intimate Neighbourhood Strengthening. Si tratta di una attività di ricerca triennale, commissionata dall’Unione Europea ed essenzialmente volta a studiare alcuni problemi emergenti e relativi alla sicurezza nei centri abitati. Il Progetto di ricerca, in particolare, è incentrato sullo studio e sulla applicazione della pratica del Rafforzamento dei Legami di Comunità. Si tratta di un costrutto piuttosto ampio (ed anche connotato da ambiguità e, talvolta, da pericoli) che raccoglie al suo interno una serie di iniziative e di esperienze molto diverse, sia per il tipo di interventi adottati, sia per i soggetti coinvolti, che per la specificità delle aree interessate e dei tempi presi in considerazione. Una prevenzione che sia in grado non solo di prevenire in concreto gli episodi delittuosi – e quindi poter assicurare una sicurezza oggettiva; ma che si dimostri idonea a conferire ai cittadini un senso di sicurezza (quindi sulla base di un versante soggettivo). Il sentire di sicurezza, sulla base di meditazioni e risultati che il gruppo di lavoro del Progetto INNES ha sinora conseguito, può essere raggiunto, o perlomeno avvicinato, mediante interventi di carattere informale. Ciò significa che il senso di sicurezza non si identifica necessariamente con il rafforzamento dell’apparato normativo, o con un suo orientamento in senso repressivo; ma che può essere conseguito attraverso il coinvolgimento della cittadinanza nella costruzione di una società più attenta e sensibile alle criticità, alle debolezze ed agli aspetti di carattere relazionale. Parole chiave: INNES, sicurezza, percezione di sicurezza, prevenzione criminale, sorveglianza di vicinato, capitale sociale. Abstract (english version) The Institute of FDE Mantua - High Training School in Criminology is, in partnership with the Polytechnic of Milan, the city of Mantova and the city of Pegognaga (Mn), employed on the European Project INNES | Intimate Neighbourhood Strengthening. It is a threeyear research, commissioned by the European Union to study some emerging problems of criminal security and criminal prevention in towns. The project is especially focused on the study and application of the practice of the Intimate Neighbourhood Strengthening. A construct rather large (and also characterized by ambiguity) that collects inside a series of different works, both for the kind of action taken, both for people involved, both for the specificity of the areas involved and the time taken into account. Prevention that is not only the ability of preventing the criminal episodes, but it is ability of giving citizens a sense of security (on a subjective side). Concern about security, based on the meditations and the results that the Working Group of the Project INNES has so far achieved, can be reached, or at least approached , through actions of an informal nature. This means that the sense of security is not necessarily identified with the strengthening of the legal framework, or its orientation in a repressive way, but that can be achieved through the involvement of citizens in the construction of a more attentive and sensitive to the issues, weaknesses and aspects of relational character. Keywords: INNES, security, perception of security, crime prevention, neighborhood watch, share capital.
Il panico morale come dispositivo di trasformazione dell'insicurezza
The diffusion of insecurity, in its various meanings, is said to be a phenomenon of growing importance, but in fact it is difficult to ascertain its real trend. In Italy, available indicators show a strong increase in the frequency of such concept in public discourse but not in the attitudes of public opinion. This paper claims that public discourse has worked out a conceptual transformation from a multifaceted insecurity to a more precise sense of lack of safety focused on street crime and immigrant crime. The recurrent "moral panics" of this decade have been the most powerful devices in this transformation. The analysis presented, which deals with two episodes of moral panic, shows that immigrants are a very suitable "folk devil": when they are qualified as public enemy politicians enter the scene as leading moral entrepreneurs. In fact, discourse on safety has the function of giving new life to the relationship between politicians and their electors. The former can ritualise the bonds with the community by claiming to fight against an enemy symbolically put outside his borders.
Razzismi, insicurezza e criminalità. Riflessioni teoriche e dati empirici, 2018
Questo volume restituisce i risultati di una ricerca parte di uno step del progetto A New form of European Citizenship in a Migration Era (NECME), finanziato dall'Unione Europea. Le analisi contenute in queste pagine si muovono lungo due direttrici principali: la prima punta ad una riflessione sul risveglio della xenofobia, del razzismo e dei neofascismi in Europa, mentre la seconda invita a non restare in silenzio di fronte al cinismo di chi blocca gli approdi delle persone che fuggono dalle conseguenze di un sistema economico mondiale iniquo. Ampio spazio è stato dedicato al tema della criminalizzazione dei migranti, mettendo in evidenza non solo come essa sia funzionale al loro mantenimento in una condizione di sottomissione e di disuguaglianza, ma anche come venga utilizzata strumentalmente come risorsa politica in grado di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica da tutti i problemi generati dal neoliberismo mondiale. In questo modo, come sostengono gli autori del volume, il razzismo legittima tale discriminazione facendo leva sul malessere sociale ed economico di fasce sempre più ampie di popolazione, malessere che viene poi artatamente riversato sui migranti, anche grazie al contributo di forze neofasciste e neonaziste, anziché verso le classi dominanti.
vittimologia.it
L'obiettivo di questo lavoro è studiare la relazione tra esperienza di vittimizzazione e senso di insicurezza dei cittadini. Ad un primo sguardo la relazione tra i fenomeni sembra ovvia: è probabile che chi ha subito un reato di recente si senta più insicuro di chi non l'ha subito. Tuttavia, molte ricerche in paesi stranieri hanno mostrato che la relazione tra l'insicurezza e il crimine è più complessa. Nella prima parte del lavoro viene discussa la letteratura sul tema, descrivendo i risultati di ricerca contraddittori a cui sono giunti diversi studi. Nella seconda parte viene realizzata un'analisi dei dati tratti dalla seconda Indagine sulla sicurezza dei cittadini. I risultati indicano che tra le persone che hanno subito reati contro la persona (minacce, scippi e rapine) e contro la proprietà (furti in appartamento, furti di automobili) la quota di persone insicure per strada e nella propria abitazione è sensibilmente più alta rispetto a quella delle persone non vittimizzate. Anche i modelli multivariati mostrano che, a parità di caratteristiche sociodemografiche e del luogo di residenza, la propensione all'insicurezza nei confronti del crimine è più elevata tra chi ha subito diversi tipi di reati, seguiti da chi ha subito un reato contro la persona e da chi ha subito un reato contro la proprietà, rispetto a chi negli ultimi tre anni non ha subito alcun reato.
Il rischio come cornice culturale dell’incertezza
Risk as a cultural frame for incertaity Why risk is a so important issue to understand contemporary societies? Any reflection about risk society and its possible overcoming must first face the relevance of this concept, literally dominating the cultural horizon and public debate agenda in Western societies. It had become relevant element of the contemporary social context, which increasingly affects a number of individual and collective choices. Thus, it is inevitable that any attempt to provide an explanation should start by a paradoxical contradiction: despite the fact that in all industrialized societies data show an increase in life expectancy , a general improvement in health conditions, a reduction of social conflict and crime, we feel increasingly besieged by fear to be exposed to new sources of risk. This results in a multiplicity of individual and collective strategies designed to protect us from risk, and therefore in a significant increase in demand for security. In other words, to better understand the centrality of risk is necessary to go beyond the alleged objectivity of threats to look out on the social scene to grasp the deep roots of this anxiety, which has become a hallmark of late modernity cultures. This results in a multiplicity of individual and collective strategies designed to protect us from risk, and therefore in a significant increase in demand for security. In other words, to better understand the centrality of risk is necessary to go beyond the alleged objectivity of threats to look out on the social scene to grasp the deep roots of this anxiety, which has become a hallmark of late modernity cultures. Recognizing of the relevance of these issues has led to the risk society definition, a formula that not only metaphorically ties the emergence of the risk to unintended consequences of the process of modernization, focusing on the dark side of well - being."""
Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza
L'obiettivo di questo lavoro è studiare la relazione tra esperienza di vittimizzazione e senso di insicurezza dei cittadini. Ad un primo sguardo la relazione tra i fenomeni sembra ovvia: è probabile che chi ha subito un reato di recente si senta più insicuro di chi non l'ha subito. Tuttavia, molte ricerche in paesi stranieri hanno mostrato che la relazione tra l'insicurezza e il crimine è più complessa. Nella prima parte del lavoro viene discussa la letteratura sul tema, descrivendo i risultati di ricerca contraddittori a cui sono giunti diversi studi. Nella seconda parte viene realizzata un'analisi dei dati tratti dalla seconda Indagine sulla sicurezza dei cittadini. I risultati indicano che tra le persone che hanno subito reati contro la persona (minacce, scippi e rapine) e contro la proprietà (furti in appartamento, furti di automobili) la quota di persone insicure per strada e nella propria abitazione è sensibilmente più alta rispetto a quella delle persone non vittimizzate. Anche i modelli multivariati mostrano che, a parità di caratteristiche sociodemografiche e del luogo di residenza, la propensione all'insicurezza nei confronti del crimine è più elevata tra chi ha subito diversi tipi di reati, seguiti da chi ha subito un reato contro la persona e da chi ha subito un reato contro la proprietà, rispetto a chi negli ultimi tre anni non ha subito alcun reato.