"Paul Celan e l'uso politico della storia naturale", In Studi Germanici, vol. 8 (2015) (original) (raw)

- Storia di una naturale barbarie, in «Scienza & Politica. Per una storia delle dottrine», 43/2010, pp. 99-122

Poiché gli è offizio di uomo buono, quel bene che per la malignità de' tempi e della fortuna tu non hai potuto operare, insegnarlo ad altri, acciocché, sendone molti capaci, alcuno di quelli, più amato dal cielo, possa operarlo» Machiavelli, Discorsi, Libro II, introduzione 1 D.F. SARMIENTO, Facundo. O civilización y barbarie (1845), Caracas 1977. Sulle varie edizioni del testo cfr. E. GARRELS, El Facundo como Folletin, in «Revista Iberoamericana», 143/1988, pp. 419-447. 2 Cfr. J.B. ALBERDI, Cartas Quillotanas, in J.B. ALBERDI -D.F. SARMIENTO, La gran polémica nacional, Buenos Aires 2005, pp. 35-139. 3

Legge di natura e lotta politica nell’opera di Cicerone, in D. Mantovani-A. Schiavone (a cura di), Testi e Problemi del Giusnaturalismo romano, IUSS, Pavia 2007, pp. 127-161.

La vera legge è certo la retta ragione conforme a natura, diffusa tra tutti, costante, eterna, che con il suo comando invita al dovere e con il suo divieto distoglie dalla frode; ma essa però non comanda o vieta inutilmente agli onesti né muove i disonesti col comandare o col vietare. A questa legge non è lecito apportare modifiche né toglierne alcunché né annullarla in blocco, e non possiamo esserne esonerati né dal Senato né dal popolo, né dobbiamo cercare come suo interprete e commentatore Sesto Elio; essa non sarà diversa da Roma ad Atene o dall'oggi al domani, ma come unica, eterna, immutabile legge governerà tutti i popoli ed in ogni tempo, ed un solo dio sarà comune guida e capo di tutti, quegli cioè che ritrovò, elaborò e sanzionò questa legge; e chi non obbedirà, fuggirà se stesso e, per aver rinnegato la stessa natura umana, sconterà le più gravi pene, anche se sarà riuscito a sfuggire a quegli altri che solitamente sono considerati supplizi». 1

La natura non ha storia. Note sul concetto di natura nell'Introduzione alla lettura di Hegel di Alexandre Kojève

Suite française, 4 (2021), pp. 27-42, 2020

The aim of this essay is to study the concept of nature in Alexandre Kojève's philosophy, with a special reference to the major work of the Russian philosopher, the Introduction à la lecture de Hegel. The concept of nature detains a pivotal role in the context of Kojève's philosophy and it represents the basis of the form of realism ("ontological dualism") that Kojève assumes as fundamental in his system. Moreover, in Kojève's philosophy nature is assimilated to space, while man to time: therefore, nature assumes the role of a passive object that has to be negated by man in order to produce history.

Scienze della natura e ricerca politica:la "civitas terrena" nel "Defensor Pacis" di Marsilio da Padova, in Silvana Collodo-Remy Simonetti, Filosofia naturale e scienze dell'esperienza fra medioevo e umanesimo .Studi su Marsilio da Padova[ ...] Padova, Università di Padova, Antilia, 2012, pp.1-108.

2012

logo Antilia] Antilia MMIX 1 Cfr. MARSILII DE PADUA Defensor pacis, in Fontes iuris germanici antiqui in usum scholarum, herausgegeben von RICHARD ScHOLZ, Hannover, Hahnsche Buchandlung, 1932-1933 in poi abbreviato in SCHOLZ); avvertiamo fin d'ora che i rinvii al trattato sono sempre riferiti all'edizione menzionata e precisiamo che le segnalazioni relative ai luoghi dell'opera, proposte nel corpo del testo di questi studi, sono espresse in numeri romani con riguardo alla diccio, numeri arabi per il capitolo e per il paragrafo, ma in quest'ultimo caso la precisazione numerica è preceduta dal segno §; i richiami e le eventuali citazioni nelle note in calce sono sempre precedute dall'abbreviazione SCHOLZ e l'indicazione di pagina è seguita, quando opportuno, da puntuali riferimenti di riga e di nota dell'apparato critico; per i passi citati in traduzione italiana, cfr. infra, nota 16. 6 tradizione romana, quasi a evidenziarne la fisionomia di momenti di un dibattito unico. Diversi ovviamente i contenuti.

La storia «civile» in rapporto alla conservazione della natura. Il dibattito Croce-Parpagliolo sulla legge per le bellezze naturali del 1922, «Diacritica», III (2017), 1: 15-35

The article analyzes the role of Benedetto Croce in favor of the first Italian law on natural beauties (1922); for him it was the second attempt since 1906 to give a code to the matter. In particular, it offers an examination of the two versions of his "Relazione" to the Senate of the Republic and the Chamber of Deputies. It checks the result based on the reflection of Luigi Parpagliolo, one of the protagonists of the first movement for nature conservation in Italy. L'articolo osserva il ruolo e l'attività di Benedetto Croce in ordine alla gestazione e stesura della prima legge italiana per le bellezze naturali (1922). Dopo aver registrato per la prima volta le varianti della "Relazione" al relativo disegno di legge intervenute tra Senato e Camera dei Deputati, si sofferma, in particolare, sulle coeve riflessioni svolte in proposito da Luigi Parpagliolo, uno dei protagonisti del primo movimento per la conservazione della natura in Italia.

M.Valenti, Ogni tempo ha la sua storia: interessi culturali e politici nello studio dei Germani, in A.Chavarría Arnau, M.Jurković(eds), Alla ricerca di un passato complesso. Contributi in onore di Gian Pietro Brogiolo per il suo settantesimo compleanno, Zagreb - Motovun, 2016,pp.109-136

The study of the "Germans" has characterized much European historical research, since the 17th century and up to today. This study has been used to sustain political and ideological ideas, and even the extreme nationalistic and racial Nazi ideas. It is, however, a very important issue for the history of Archaeology, as these theories influenced research and the formulation of interpretative models. In this paper, the author explains and discusses the use of archaeological data and its importance in the construction of the European nationalisms. Key words: Early Middle Ages, Barbarians, Europe, Historiography