« La comunità armena di Costantinopoli tra "communicatio in sacris", scontri e tentativi di accordi interconfessionali (XVIII sec.) ». Intervento al 19° Seminario Armenistico Italiano : Milano, 7 novembre 2015 (original) (raw)
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Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVII e il XVIII secolo, tale fenomeno era particolarmente diffuso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratiche comprese sotto questa etichetta come punto di partenza per una riflessione più approfondita sul processo di costruzione delle identità confessionali nel Levante di età moderna. Oltre a studiare il dibattito teorico sulla questione, l’attenzione principale è volta a ricostruire i diversi contesti sociali, politici e religiosi che rendevano inevitabile la communicatio. Le relazioni tra latini e greci sono analizzate nel caso dell’arcipelago egeo delle Cicladi e nelle isole Ionie sottomesse alla Repubblica di Venezia. Gli scontri tra i cristiani orientali convertiti al cattolicesimo e quelli rimasti fedeli alla propria Chiesa d’origine sono studiati attraverso la comunità armena di Costantinopoli. L’analisi si fonda su di un ampio ventaglio di fonti, prodotte soprattutto dalla rete consolare francese nel Levante e dalle congregazioni romane di Propaganda Fide e del Sant’Uffizio.
Costantino nelle fonti storiografiche armene
Costantino e l’Oriente. L’impero, i suoi confini e le sue estensioni. Atti del convegno di studi promosso dal PIO in occasione della ricorrenza costantiniana (313-2013), Roma 18 aprile 2013, (Orientalia Christiana Analecta, 300), 2016
Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, 2018
Inscriptions and manuscripts left by the Armenians who resided in or were passing through Rome between the 1200s and the early 1300s exhibit traces of linguistic and cultural interaction with the Latin world. We shall focus specifically on examples of the coexistence of Armenian and Latin writing and the transcription in Armenian characters of words or entire scriptural passages in Latin. Notice will be taken in passing of some of the ways in which the local artistic production influenced the decoration of these manuscripts. General reflections will also be enunciated as regards Rome’s role as the privileged place of encounter between Armenians and the medieval Latin world, thanks to the presence of a hospice that arose in the first decades of the thirteenth century in the vicinity of the basilica of St. Peter in the Vatican so as to take in pilgrims. Armenian diplomats sent by the king and by the catholicos to visit the pope must have been present in the hospice as well, since the thirteenth and fourteenth centuries mark one of the more intense moments of the troubled ecclesiastical and political relations between Armenians and Latins.
école française de Rome, 2019
Communicatio in sacris è l’espressione con cui la Chiesa di Roma ha cercato di definire e disciplinare ogni forma di partecipazione di un cattolico alle celebrazioni liturgiche e ai sacramenti di un culto non cattolico. Tra il XVII e il XVIII secolo, tale fenomeno era particolarmente diffuso nel Mediterraneo orientale e nell’Impero ottomano, in seguito agli sforzi dei missionari europei per la conversione delle comunità cristiane locali. Questo libro analizza le pratiche comprese sotto questa etichetta come punto di partenza per una riflessione più approfondita sul processo di costruzione delle identità confessionali nel Levante di età moderna. Oltre a studiare il dibattito teorico sulla questione, l’attenzione principale è volta a ricostruire i diversi contesti sociali, politici e religiosi che rendevano inevitabile la communicatio. Le relazioni tra latini e greci sono analizzate nel caso dell’arcipelago egeo delle Cicladi e nelle isole Ionie sottomesse alla Repubblica di Venezia. Gli scontri tra i cristiani orientali convertiti al cattolicesimo e quelli rimasti fedeli alla propria Chiesa d’origine sono studiati attraverso la comunità armena di Costantinopoli. L’analisi si fonda su di un ampio ventaglio di fonti, prodotte soprattutto dalla rete consolare francese nel Levante e dalle congregazioni romane di Propaganda Fide e del Sant’Uffizio.
In contrata Arminorum Note sugli Armeni in Crimea e a Tana nel XIV secolo
Armeniaca, 2023
In the mid-thirteenth century, the Mongol invasion spread fear from China to France. Yet, over subsequent decades, the threat waned, leading to a need for political and economic rebalancing. The Mongols swiftly conquered Asia and even reached Europe, reshaping the continent's political landscape and fostering an interconnected trade network. This transformation attracted diverse merchants to new 'intermediate' settlements like Tana at the Don River's mouth. Initially established by the Latins with Mongol Khan's approval, it became a crucial stop on the 'Mongol route to China' in the fourteenth century. Genoese, Venetians, Catalans, Central Asian traders, Mongols, and Armenians settled there. The Armenian community, amidst growing political turbulence, demonstrated integration and sustained commercial activity. This paper explores Tana's Armenian community in the late fourteenth century amid weakening Mongol power.