Riflessioni da Sant'Imbenia (original) (raw)
Sant’Imbenia-Alghero: l’ambiente 24 e il suo ripostiglio
2012
Durante la campagna di scavo del 2010, nel villaggio nuragico di Sant'Imbenia (Alghero) è stato rinvenuto un ripostiglio contenente 42 elementi di bronzo e rame. Il deposito è stato trovato sepolto nel pavimento di un edificio di forma ellittica affacciato sulla piazza lastricata, all'interno di un dolio ovoidale di medie dimensioni, inquadrabile tra le produzioni nuragiche dell'età del Ferro.
A cura di Antonello Mattone e Maria Bastiana Cocco BOSA La città e il suo territorio dall'età antica al mondo contemporaneo Indice ANTONELLO MATTONE, Prefazione 9 13 ALBERTO MORAVETTI, Preistoria e Protostoria nel territorio di Bosa 15 CINZIA LOI, Pressoi litici in Planargia. 27 Obiettivi e primi risultati di una ricerca in corso GABRIELLA GASPERETTI, MARIA NINA LOGIAS, 33 PIER TONIO PINNA, ANTONELLA UNALI, Nuovi dati dallo scavo archeologico del nuraghe Oladolzu a Magomadas (OR) PIERO BARTOLONI, 45 RAIMONDO ZUCCA, 51 MASSIMO PITTAU, Bosa fondazione fenicia? 61 MARCELLO MADAU, 65 MARIA BASTIANA COCCO, Bosa e il suo ager 73 MARC MAYER I OLIVÈ, La inscripción del de Bosa 121 PIERPAOLO LONGU, Le di Bosa 130 CHIARA BLASETTI FANTAUZZI, SALVATORE DE VINCENZO, 141 (OR) FEDERICA DETTORI, 154 (Scano Montiferro -OR) GABRIELLA GASPERETTI, LUCA SANNA, Storia e archeologia 164 MARCO BIAGINI, Un esempio di dinamica del popolamento 190 : insediamenti e migrazioni nel territorio 201 FRANCO G.R. CAMPUS, GABRIELLA GASPERETTI, LAURA BICCONE, 203 ALESSANDRO VECCIU, LUCA SANNA, MARCO CADINU, Fondaci mercantili e strade medievali. 250 Indagini sulle origini di Bosa GIUSEPPE PIRAS, Le iscrizioni medievali della chiesa 265 di San Pietro: lettura e breve descrizione dei ANTONIO FRANCESCO SPADA, Probabili chiese 278 del primo millennio a Bosa e nel suo territorio ALESSANDRO SODDU, 288 e Malaspina (XII-XIII secolo) MARCO MILANESE, Archeologia del castello di Bosa 298 e archeologia urbana a Bosa SILVIA LIGAS, Materiali dalle indagini archeologiche 318 FERNANDA POLI, La chiesa del castello di Bosa. Gli affreschi 323 ANGELO CASTELLACCIO, La donazione-infeudazione 330 CINZIO CUBEDDU, Bosa nei 339 La rivolta del settembre 1353 345 ANTONELLO MATTONE, Statuti municipali, privilegi urbani 347 LAURA GALOPPINI, 368 CECILIA TASCA, dal sequestro 378 DINO MANCA, Gerolamo Araolla canonico del capitolo di Bosa: 395 MAURO SARNELLI, Il modello tassiano nelle 405 di Pietro Delitala: una proposta di lettura MARCO ANTONIO SCANU, La di nella diocesi di Bosa. 414 GAVINA CHERCHI, 428 ROBERTO PORRÀ, Nuove fonti per la storia della Diocesi di Bosa 441 FRANCO G.R. CAMPUS, 451 y varias antiguedades del Mundo PIERO SANNA, Porto, trasformazioni agricole e circolazione culturale: 486 Bosa e il suo territorio nella stagione delle riforme settecentesche VANNI PIRAS, 497 511 GIUSEPPE ZICHI, Bosa e il suo Risorgimento 513 ALESSANDRO MADEDDU, 532 SALVATORE MURA, 542 VINCENZO BAGNOLO, 548 la lettura dei catasti storici MARGHERITA SULAS, CARLO FELICE CASULA, Bosa nelle pagine 560 del diario inedito di Paolo Mantegazza SIMONETTA BAGELLA, STEFANIA BAGELLA, ROSSELLA FILIGHEDDU, 570 ROBERTO PANTALEONI, Uno studioso eclettico: Pasquale Mola SANDRO RUJU, 582 tra Ottocento e Novecento MANUELA LIGAS, 592 a Bosa tra Otto e Novecento ASSUNTA TROVA, Alle origini del di Bosa. 598 FABIO PRUNERI, Per una ricerca storica sulla scuola elementare di Bosa 607 GIUSEPPINA FOIS, Bosa nel periodo fascista. Prime ricerche 618 MARIA LUISA DI FELICE, Piani di sviluppo locale. Giuseppe Orlando, 631 la Zona pilota e Bosa 651 IGNAZIO CAMARDA, Ambiente e paesaggio del territorio di Bosa 653 IVAN LUCHERINI, PIER GIORGIO SPANU, 677 GIOVANNI ANDREA DERIU, Le evoluzioni naturali e antropiche 689 FRANCESCO NUVOLI, 696 LAURA LAI, MARIA ROSARIA FILIGHEDDU, GIOVANNI DEPLANO, 702 MATILDE SILVIA SCHIRRU, SANDRO DETTORI, Bosa e : radici di una PASQUALE PORCU, La Malvasia 707 SALVATORE NAITANA, GIOVANNI LEONI, FIAMMETTA BERLINGUER, 710 ANDREA ROTTA, MARCO MUZZEDDU, ALFONSO CAMPUS, Sotto le ali VINCENZO TIANA, 719 a vivere e ad appassionare VALERIA PANIZZA, STEFANO COLUMBU, SALVATORE CARBONI, 722 valorizzazione e conservazione ALBERTO CORDA, Le risorse ambientali e naturalistiche 734 ANDREA PIRINU, GIOVANNI SISTU, TIZIANA CARTA, ILARIA COCCIU, Di-segni 741 PASQUALE MISTRETTA, Il patrimonio storico e culturale di Bosa 749 strategico per governare le mutazioni future LAURA LAI, 760 FRANCESCO GUIDO, 765 DANILA ARTIZZU, ANTONIO M. CORDA, 772 urbanistici MARIO ATZORI, MARIA M. SATTA, La messa in scena del carnevale di Bosa 783 ROBERTO MILLEDDU, LUIGI OLIVA, SALVATORANGELO PISANU, La musica a Bosa. 795 Brevi note su storia e tradizioni ALMA CASULA, Bosa, 804 DANIELA MURA, MARIA CRISTINA OBINU, La gestione del patrimonio 820 BERNARDO DE MURO, 823 TONINO OPPES, 825 ATTILIO MASTINO, Per una nuova storia di Bosa. 831
La vita degli uomini sacri. Riflessioni sul bando agambeniano
Palinsesti, 2019
I saggi pubblicati nel presente volume sono stati tutti sottoposti a procedure di valutazione, e specificatamente di blind peer review per quanto riguarda la sezione "La scena dottorale" Il volume è stato pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università della Calabria Proprietà letteraria riservata © by Pellegrini Editore -Cosenza -Italy Stampato in Italia nel mese di febbraio 2019 per conto di Pellegrini Editore Via Camposano, 41 (ex via De Rada) -87100 Cosenza Tel. (0984) 795065 -Fax (0984) 792672
Alberico da Barbiano: alcune riflessioni
ALBERICO DA BARBIANO: ALCUNE RIFLESSIONI (Testo della conferenza nel quadro della manifestazione Alberico da Barbiano. Grande condottiero, presso il Circolo "Villa Bolis" di Cotignola -RA-la serata del 15 settembre 2017© dell'autore) Quando si parla, anche soltanto sotto forma di conferenza come accade fra noi stasera, di Alberico da Barbiano e anche in modo disteso fra amici rinunciando al classico e severo apparato critico, che conferisce un timbro, se non vogliamo dire di "scientificità" almeno di maggiore precisione e verificabilità a ciò che si va dicendo, bisogna tuttavia, pure in un'occasione non accademica come questa, ricorrere inevitabilmente ad alcune precisazioni metodologiche.
Una Villa in una stanza. La Villa romana di Sant'Imbenia. L'opus sectile
Questo capitolo della pubblicazione "Una Villa in Una Stanza" descrive l'intervento di ricomposizione del pavimento in opus secile recuperato in frammenti negli scavi della Villa romana di Sant'Imbenia presso Alghero, Italia. This chapter of the publication "Una Villa in Una Stanza" describes the intervention of reconstruction of the opus sectile floor recovered in fragments during the excavations of the Roman Villa of Sant'Imbenia, Alghero, Italy.
Note a "Vittorio Ghiberti architetto" (la Madonna della Pietà di Bibbona)
Nel 1962 Giuseppe Marchini, scrisse "Vittorio Ghiberti architetto" 1 , facendo riferi-mento alla costruzione di Santa Maria della Pietà di Bibbona e riportando documenti inediti dell'Archivio di Stato di Firenze, fondo Corporazioni Religiose soppresse, 78, 396. Vittorio (1418 ca.-1496) era il secondo figlio del più celebre Lorenzo (+ 1455), artefice della Porta del Paradiso del Battistero di Firenze. Nel 2019 siamo andati a riscontrare nell'Archivio le missive trascritte. Si trovano ancora nelle Lettere Familiarum-un insieme di carte che purtroppo ha subito l'allu-vione del 1966 ma è stato restaurato-contenute nel faldone n. 326 (invece che 396). Le riportiamo in sunto, ricordando che sono scritte da Bibbona presso il cantiere. Sono di mano di Bartolomeo Soderini (+1490), vicario generale del vescovo di Volter-ra, e di Ranieri di Iacopo da Tripalle cittadino pisano e provveditore alla costruzione. Vi aggiungiamo qualche notizia che il Marchini tralasciò, forse perché riguardante certi usi del tempo e non strettamente il Ghiberti e l'architettura. 1) Dunque il 23 giugno 1482 da Bibbona il vicario Soderini scrisse al provveditore Ranieri da Tripalle parlando delle ultime disposizioni date per l'edificazione dell'ora-torio. Lo stesso giorno e il 30 del mese trasferì a chi di competenza le somme di denaro e diversi panni giunti in elemosina nella cosiddetta "cassa della Vergine". Segnalò du-cati d'oro in oro fiorentini, papali, lucchesi, senesi, genovini, bolognesi, ragonesi, e perfino uno ungaro, mezzi ducati "tra sanesi et uno della Vergine", fiorini larghi e monete in grossi, grossoni, carlini, lucchesi, soldini eccetera. Ricordò, presente il suo notaio Iacopo, i 'dirigenti responsabili' del progetto ai quali consegnò del denaro: Rinaldo di Vannino da Castagneto, frate Agostino da Savona (senza specifica di ordine religioso), Vettorio di Lorenzo Ghiberti e Ranieri di Iacopo da Tripalle. Qualche giorno dopo So-derini ricevette altri denari dal pievano di Bibbona e li girò a Antonio di Bruogio, a Michele di Luca di Cardino e a Baccio di Cardino, gli operai di Santa Maria.
Noi dei Lager, 2019
San Sabba è un piccolo luogo, in una terra di confine, storicamente sempre contesa e contestata, una terra di mezzo come sono spesso i luoghi di frontiera, ma che costituisce un unicum nella storia delle stragi e dei campi di sterminio nazi-fasciste durante la seconda guerra mondiale. A Trieste, con la Risiera di San Sabba, si realizzò quello che non fu possibile realizzare nel resto del territorio italiano: la costruzione di un piccolo campo di sterminio.
Riflessioni Impopolari - Prima Parte
Riflessioni Impopolari, 2014
In un'epoca di complottismo globale, dove ogni cosa è vista come sospetta e meschina e persino la scienza, la tecnologia, la medicina sono viste come unico e solo prodotto di un bieco capitalismo e di meri interessi corporativi, annullando così quanto di buono abbiamo ereditato dalla nostra specie, sorgono innocui, ma preoccupanti oscurantismi. Oscurantismi che con il pretesto della lotta al sistema e allo stabilito, nell'ansia comprensibile di affrancarsi dal monopolio delle dottrine "ufficiali", terminano con vere e proprie campagne irrazionali. Il futuro appare così chiuso o fa così tanto paura che si cerca di "preservare". Sorge così una sensibilità conservatrice. Una predilezione per le cose "naturali" così come ce le dà la "natura", la "natura incontaminata", come il nostro corpo che rischia di essere contaminato da alimenti pericolosi o dannosi; come le cose "chimiche" o "tecnologiche" o "artificiali" prodotte dall'uomo, che non sono naturali e che "fanno male". Quest'uomo che ha "peccato" di superbia osando imitare o addirittura sfidare gli Dei. E allora si finisce ancora una volta nella storia per negare l’essenza umana che è "non- naturale" o per dirla in modo meno dialettico: l'essenza della Vita che è continua trasformazione e di cui la mente umana è la sua tecnologia di spicco. È certo che siamo circondati da interessi meschini, da un'informazione assolutamente manipolata e distorta e da una concentrazione di potere e capacità di monopolio poche volte viste nella storia; ma mentre lottiamo per superare questa fase della preistoria umana non dovremmo mai smettere di ringraziare per quello che abbiamo ricevuto. Se ci abitueremo così bene a vedere l'ignobiltà di questo mondo meraviglioso che abbiamo ereditato finiremo per trasformarlo davvero in un mondo ignobile. Come avvertiva Nietzsche: "Chi lotta contro i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te".