LiDAR e stima del volume legnoso Un confronto con il cavallettamento totale a livello particellare (original) (raw)
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2007
La tecnica di scansione aerea con strumentazione LiDAR (Light Detection and Ranging) è sempre più presa in considerazione ai fini di analisi e monitoraggio degli attributi dendrometrici dei popolamenti forestali, ma anche per stimare attributi complessi quali il volume della massa legnosa e la biomassa legnosa. Il presente contributo propone una procedura innovativa per la stima del volume di massa legnosa di soprassuoli forestali mediante elaborazione di dati LiDAR in ambiente GIS, in particolare per i popolamenti a prevalenza di latifoglie dove i convenzionali metodi di stima basati sulle misurazioni LiDAR dell'altezza dei singoli fusti arborei conducono in genere a risultati relativamente insoddisfacenti.
Stima su base LiDAR delle provvigioni legnose forestali: uno studio per la Foresta di Paneveggio
Rivista Italiana di …, 2010
LiDAR is one of the most promising remote sensing technologies to supply a valid contribution in assessing consistency and productivity of forest resources both at a local (forest planning) and at a wider scale (regional and national forest inventories). The study shows the development of a forecasting model based on LiDAR data for the estimation of forest timber volume per area unit. It shows also a high-resolution thematic representation of volume variability at the level of typical small reference areas used in forest planning. The study area is the Forest of Paneveggio (Trentino, Italy). Uncertainties of volume estimates are comparable with (if not better than) those achieved by traditional measurements on the ground (full calipering).
Errori nella stima degli incrementi di volume in alberi forestali
Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, 2014
La stima degli incrementi periodici degli alberi e del bosco costituisce un elemento informativo essenziale per la comprensione delle dinamiche ecologiche e per una corretta gestione forestale. L'analisi delle relazioni esistenti fra accrescimento e parametri ambientali, infatti, può permettere di comprendere
La tecnologia LiDAR per lo studio della biomassa negli ecosistemi forestali
XV Congresso della …, 2005
La quantificazione della biomassa forestale è un processo conoscitivo fondamentale per la caratterizzazione degli ecosistemi boschivi e per una razionale gestione della risorsa legnosa. In questo contesto, la nuova tecnologia di rilevamento laser scanner (LiDAR), nata come strumento perlopiù topografico, si sta rivelando utile in campo ambientale e forestale. L'obiettivo di questo lavoro è verificare la validità delle stime di biomassa ottenibili da dati laser scanning mediante misure forestali dirette ed indirette. L'area di studio è localizzata nel settore nord-occidentale delle Alpi Carniche (FVG) ed è costituita principalmente da boschi di conifere (peccete), principale fonte di sostentamento per il settore del legno della regione. Nella verifica sperimentale sono stati elaborati i dati LiDAR relativi al terreno ed alla vegetazione e sono stati calcolati indici statistici di penetrazione e profondità delle chiome. Mediante un campionamento stratificato sono stati definiti 15 subset sui quali sono state effettuate misure in situ riguardanti l'altezza delle piante, l'altezza e la larghezza delle chiome, la densità dei fusti, l'area basimetrica e l'indice di area fogliare (LAI) con lo strumento LAI-2000 Plant Canopy Analyser. I risultati dimostrano come gli indici estratti dai dati LiDAR siano correlati ai parametri ecologici forestali (altezza, diametro, densità della chioma, biomassa, LAI) e quindi possano essere utilizzati per monitorare la produttività di vaste aree boscate.
Stima operativa di parametri dendrometrici forestali con riprese LiDAR invernali a bassa risoluzione
2010
Vengono illustrati modalità ed esiti di una sperimentazione avente l’obiettivo di verificare l’idoneità di riprese LiDAR invernali e a bassa risoluzione, non espressamente realizzate per scopi forestali, nella messa a punto di modelli di stima dei principali parametri dendrometrici forestali (volume legnoso, area basimetrica). A tal fine sono stati elaborati dati provenienti da due riprese LiDAR, con caratteristiche tecniche molto diverse, realizzate su una stessa area forestale del Trentino (Foresta di Paneveggio). Il modello messo a punto è stato poi applicato in un altro scenario forestale (Foresta Demaniale di Cadino) e integrato con dati al suolo provenienti da inventario assestamentale per campionamento. I modelli di stima prodotti, sebbene caratterizzati da performance statistiche apparentemente non elevate, hanno consentito di ottenere stime con errori contenuti, applicabili alle tipiche compartimentazioni in uso nella pianificazione forestale (particelle forestali, comprese, strati), con il vantaggio di ottenere anche una mappatura e una spazializzazione a livello sub-particellare del volume legnoso dei popolamenti, informazione molto importante per la pianificazione degli interventi selvicolturali da realizzare in foresta.
L'impiego di strumenti di remote sensing basati su piattaforme Unmanned Aerial Vehicle (UAV) per la stima dei parametri dendrometrici e delle caratteristiche tipologico-strutturali delle risorse forestali può rappresentare, in scenari di estensione contenuta, una promettente alternativa alle altre tecnologie aeree e satellitari. Le piattaforme UAV presentano, ad oggi, limiti operativi e strumentali che è necessario saper gestire nel momento in cui si voglia utilizzarle per finalità operative di monitoraggio, tuttavia la loro costante e rapida evoluzione tecnologica lascia presupporre un loro sempre maggiore impiego su numerosi fronti, compreso quello forestale. Il lavoro riporta gli esiti di un test svolto nella primavera del 2012 in Trentino, su un popolamento forestale esteso circa 8 ha. Sono stati messi a confronto due modelli digitali della superficie (DSM) derivanti il primo dal volo svolto con UAV dotato di fotocamera digitale ad alta risoluzione ed il secondo derivante da un volo LiDAR pre-esistente. Per ognuno dei DSM è stato costruito un modello digitale delle chiome (Canopy Height Model, CHM) con risoluzione geometrica di 1 m, ed elaborato un modello di stima regressiva del volume legnoso, calibrato con prove relascopiche al suolo. I risultati ottenuti sono stati comparati tra di loro e con le stime effettuate con soli rilievi al suolo nello stesso scenario. Nel contributo vengono discusse le problematiche operative incontrate nel realizzare la missione di volo e di ripresa, le procedure di raccolta ed elaborazione dei dati, i risultati conseguiti e gli sviluppi futuri a breve-medio termine di questo tipo di applicazioni in ambito forestale.
Valutazione quali-quantitativa dei boschi urbani in Italia
La presenza di aree verdi ha importanti riflessi sulla qualità della vita, sul benessere e sulla salute dei cittadini tanto da venire configurata come un vero e proprio indicatore ambientale di sostenibilità in ambiente urbano. La valutazione dell'entità e della qualità delle aree occupate dai parchi urbani è indispensabile per lo sviluppo di appropriati indirizzi di gestione destinati a questa risorsa per quantificarne, ottimizzarne e valutarne i benefici economici attuali e potenziali anche in termini di crediti di carbonio. A questo proposito, assumono importanza strategica gli inventari forestali nazionali che possono venire impostati per rispondere a scopi scientifici e sociali più ampi della stima esclusiva delle superfici forestali. Pertanto, è stata avviata una collaborazione scientifica tra DISAFRI dell'Università della Tuscia e Corpo Forestale dello Stato con lo scopo di analizzare i dati inventariali acquisiti nella prima fase di realizzazione del 2° Inventario Forestale Nazionale, specificamente dedicato alla valutazione dei serbatoi di carbonio riconducibili alla consistenza del patrimonio forestale italiano. I dati presi in considerazione corrispondono alla tipologia di uso del suolo "Superfici Artificiali" e alla sottoclasse Parchi Urbani (479 punti inventariali). Obiettivo della ricerca è di verificare la possibilità di valutare a livello nazionale l'entità e la qualità dell'attuale uso del suolo classificato Parchi Urbani e di stimarne la relativa capacità in quanto serbatoio di carbonio. Il lavoro prevede, inoltre, la rilevazione di attributi compositivi, stazionali e socioeconomici su tutti i parchi urbani in cui ricadono i suddetti punti inventariali INFC. L'obiettivo generale dell'analisi è di valutare la possibilità di accrescere l'efficacia dei risultati dell'inventario stesso, contribuendo a sviluppare la ricerca italiana nel settore della selvicoltura urbana e a indirizzare le politiche per la lotta al cambiamento climatico con specifico riferimento agli ambienti urbani e periurbani.
Landscape 2: una sintesi di elementi diacronici. Crisi e resilienza nel mondo antico. Atti del Convegno Landscape 2., 2022
A comprehensive and comparative study of Samnites hillforts is crucial for understanding this society’s socio-political organisation. Past approaches have been limited by the available means of archaeological investigation, which has hindered the creation of a representative dataset suitable for developing spatial statistical models. The Ancient Hillforts Survey addressed this issue by developing a large-scale LiDAR-led survey that effectively overcomes some of the previous limitations for studying mountainous and forested regions. In this way, it is creating the first representative dataset of hillfort sites in Samnium. The paper discusses this project’s approach and showcases the results obtained for the area of mount Tifata in Campania. New data was collected on both hillforts and the organisation of the landscape, including detecting new traces of Roman centuriation. The results show the effectiveness of the developed approach for studying mountainous and forested regions, landscapes historically understudied by archaeological research, especially in the Mediterranean basin.