La prima guerra mondiale nei libri di scuola in Italia e in Francia (1919-2014) (original) (raw)
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Nelle guerre degli italiani.pdf
Le guerre del Novecento e l’uso pubblico della storia (atti del Convegno, Firenze 2-3 novembre 2000), in “Passato e Presente”, 2001, n. 54, pp. 73-83.
La necessità di comunicare con chi era lontano e dare voce alla propria esperienza fu comune a tutti i combattenti, dai più acculturati, come Ungaretti e Renato Serra, a quelli minimamente alfabetizzati. Non si può parlare con altrettanta sicurezza di una pratica della lettura universalmente diffusa tra i soldati, ma si può affermare che la lettura era praticata, dato che giornali, opuscoli e molti libri raggiunsero, soprattutto attraverso i Comitati cittadini, i combattenti nei fronti e nelle retrovie. Importanti sono alcune iniziative precedenti a quelle dei vertici militari dopo Caporetto, fra cui l’assistenza «per i bimbi dei richiamati» del Comitato di Bologna e il progetto del Comune di Milano, che costituì anch’esso un Comitato e, tramite la direzione della Biblioteca Braidense, diffuse capillarmente un’ingente quantità di volumi tra tutte le realtà dell’esercito. Leggevano con maggiore sicurezza i militari in un ospedale di Forlì, grazie all’appassionata opera di Evelina Rinaldi, opera che porta a riflettere su quanto poco si sia fatto da allora per la lettura degli Italiani. Reading in the World War I. News about reading practised by soldiers During the Great War, both educated and barely literate soldiers needed to tell their experience and thoughts. We can assert that soldiers practised reading: many newspapers, booklet, books reach both the frontline and the rear, thanks in particular to civic committees. The civic committee of Bologna gave assistance to soldiers’ children, while the city council of Milan and the Braidense Library supplied a huge number of books to the Italian army. Evelina Rinaldi worked hard to encourage reading among soldiers hospitalised at city hospital of Forlì: her instance helps us reflect on insufficient Italian policies about reading.
Piccoli lettori per una Grande Guerra: le letture patriottiche per la scuola tra il 1915 e il 1920
Sinestesieonline, 2018
Nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra sono state numerose le iniziative volte ad approfondire, oltre agli aspetti storici, le ricadute che il primo conflitto mondiale ha avuto sulla società e sulla cultura del Novecento. Un tema curioso, ma spesso trascurato rispetto alla sua reale portata storica, è la propaganda rivolta al mondo dell’infanzia. Nella logica dell’organizzazione del consenso e della tenuta del fronte interno, la nazionalizzazione dei bambini e degli adolescenti costituisce un passaggio fondamentale: in Italia, come nel resto dell’Europa, negli anni precedenti il conflitto e durante il periodo bellico stesso, libri e racconti, ma anche riviste, fumetti e filastrocche diventano i mezzi privilegiati per educare i giovani alla coscienza e ai valori nazionali, diffondendo l’immagine di una guerra giusta alla quale tutti, bambini compresi, devono contribuire. L’articolo prende in esame i meccanismi della propaganda nazionalista rivolta agli studenti delle scuole elementari e medie a partire dall’ampio progetto editoriale Italia nostra! Forte sulle tue Alpi, libera nei tuoi mari, curato dall’editore Salvatore Biondo tra il 1915 e il 1920 e articolato in una serie di volumetti patriottici, oggi quasi introvabili, alla cui stesura collaborarono, tra gli altri, Cosimo Bertacchi, Luigi di San Giusto (Luisa Macina Gervasio) e un’insospettabile Barbara Allason.
Il fenomeno delle pubblicazioni a dispense ha conosciuto un vero e proprio boom a partire dagli anni sessanta: l’edicola è stata (ed è ancora) uno dei canali di diffusione della cultura di massa, con una forte tradizione in Italia. Tra il 1955 e il 1995 vengono presentate nelle edicole 27 opere sulla seconda guerra mondiale (18 a dispense settimanali, 5 allegate a quotidiani/riviste con cadenza variabile – giornaliera/mensile - e 3 a volumi/volumetti periodici, 1 in videocassette settimanali). Siamo di fronte a una vera e propria operazione di storia divulgativa e illustrata del secondo conflitto mondiale: delle opere di maggior successo, nelle sole edicole si vendevano mediamente oltre 200.000 copie di ogni fascicolo - gli altri tradizionali canali di diffusione erano e sono la vendita rateale e quella postale. Il saggio presenta una prima descrizione di tali opere, il cui intento dichiarato era quello di fornire al lettore medio una ricostruzione degli eventi bellici piana e accessibile, con stile ed effetti giornalistici: “una storia in presa diretta”. Autori/curatori infatti sono, salvo qualche eccezione, giornalisti (gli storici, benché ampiamente saccheggiati, non compaiono quasi mai). Caratteristica comune di tutte queste opere la loro straordinaria ricchezza iconografica: l’immagine, in tali pubblicazioni, diventa essa stessa parte integrante della ricostruzione storiografica. Parole chiave: pubblicazioni a dispense, edicola, divulgazione storica, seconda guerra mondiale The phenomenon of the publications in instalments has known a real boom starting from the 60’s. The newspaper kiosk, especially in Italy, was and still is one of the diffusion channels of mass education. Between1955 and 1995, twenty-seven works on the second world war were released through newspaper kiosks.(eighteen in weekly instalments, five with daily newspapers and monthly magazines, three with periodical books or small books and one with weekly video cassettes). It is perfect operation of popularization of the history on the second world war. The most successful works sold two hundred thousand copies of every instalment on average only in newspaper kiosks -the other traditional channels of diffusion were and still are hire and postal purchase. The study presents a description of these works with the aim to provide the average reader with a clear and accessible reconstruction of the war events in a journalistic style and with journalistic effects. Authors and editors are usually journalists, although widely plundered, historians hardly ever appear. The common character of these works is their extraordinary iconographic richness, where the image is an integral part of the historical reconstruction. Keywords: publications in instalments, newspaper kiosk, popularization of the history, second world war
La ricezione della (nuova) storia militare a scuola: guerre risorgimentali e brigantaggio nei manuali delle superiori, 2020
Il saggio esamina 39 manuali di storia per il triennio delle scuole superiori attualmente in commercio per comprendere quanto e come la cosiddetta "nuova storia militare" sia penetrata nella manualistica. L'analisi si focalizza in particolare sulle guerre risorgimentali e sulla guerra al brigantaggio postunitario, fasi della storia italiana sistematicamente trattate dalla manualistica e la cui lettura è stata particolarmente influenzata dai più recenti studi di storia militare. Il quadro che emerge è articolato e ambiguo. Da un lato, esso è caratterizzato da innovazioni e aperture importanti, soprattutto nella direzione di una notevole apertura alle suggestioni della storia culturale e agli studi sul volontariato. Dall’altro lato, però, si evidenzia la tendenza a guardare alle vicende militari italiane senza inserirle nel più ampio quadro internazionale, a dare troppo poca attenzione al ruolo del militare in tempo di pace nonché a giustapporre le novità a prospettive e a considerazioni che appaiono residuo di interpretazioni ormai superate, legate a una idea della storia militare più tradizionale e non priva di sfumature nazionalistiche.
Libri per gli internati militari italiani durante la Seconda guerra mondiale
2019
In the context of a project (promoted by MAB Toscana) aimed at the subject indexing of Ernesto Rossi’s private papers, an unpublished document was discovered consisting of two lists of selected books to be distributed among Italian prisoners of war during WW II and a related note. It stresses the role of libraries and reading to foster civil consciousness. A team composed of archivists and librarians analyzed and commented the document from various viewpoints (historical, political, bibliographical).