20/07/2016: «Mélusine et la croisade. Sur un nouveau manuscrit de Jean d'Arras». Roma, Aula A - Studi Storico-religiosi (piano III, Facoltà di Lettere) Università La Sapienza (Città Universitaria), ore 12.00 (original) (raw)
Le ms. Cotton Otho D II de la British Library de Londres (gravement endommagé par un incendie au XVIIIème siècle) contient les six traductions des œuvres concernant l’Orient de Jean le Long d’Ypres et une copie du roman de Jean d’Arras, la Mélusine. Au-delà du fond romanesque et féerique propreau roman, il faudra interroger ses rapports avec les autres œuvres contenues dans le manuscrit, sur la base des aspects géographiques et de chronique qui caractérisent les chapitres consacrés aux croisades et aux fondations dynastiques, à savoir la fondation des maisons de Lusignan de Chypre, d’Arménie, de Bohème et de Luxembourg. Grâce à l’analyse codicologique du ms., de ses enluminures, du milieu de circulation et à l’identification de ses possibles propriétaires nous essayerons d’avancer des hypothèses sur les raisons qui ont poussé à créer ce manuscrit, sur les liens intertextuels subtils existants entre les œuvres contenues et sur la cohérence interne du ms. Ces données matérielles nous permettront de confirmer les hypothèses d’Emmanuèle Baumgartner et de Laurence Harf-Lancner, qui avaient souligné la forte composante historique et politique du roman de Jean d’Arras.
Sign up for access to the world's latest research.
checkGet notified about relevant papers
checkSave papers to use in your research
checkJoin the discussion with peers
checkTrack your impact
Related papers
A partire dal Concilio Lateranense IV (1215), l’esperienza crociata – fino ad allora intesa soprattutto come 'peregrinatio paenitentialis' – andò configurandosi sempre più come 'imitatio Christi patientis' e post-figurazione della Pasqua antico e neo-testamentaria. La teologia della crociata inaugurata da Innocenzo III fu rilanciata nel corso del secolo da vari pontefici, tra cui Innocenzo IV e Gregorio X, ed entrò nell’immaginario comune attraverso la predicazione. Questo intervento intende mostrare come Dante, nel rappresentare la sua ascesa al cielo di Marte e l’apparizione della croce degli spiriti militanti, abbia attinto alla teologia della crociata caratteristica del XIII secolo, insistendo in particolare sui concetti di 'imitatio' e 'sequela Christi'. La stessa descrizione del sacrifico interiore di Dante (Par. XIV. 88-93), che prelude all’apparizione della croce, sembra risentire dell’immaginario associato in alcuni documenti ecclesiastici ed 'excitatoria' al voto dei crociati, rappresentati come uomini che, infiammati dall’ardore o dal fuoco della caritas, si rendono protagonisti di un olocausto interiore che richiama il sacrificio di Cristo. L’analisi di Paradiso XIV-XV in rapporto a questi contesti consente di ipotizzare che Dante, anche attraverso la presenza nello stesso cielo del trisavolo Cacciaguida, morto durante la seconda crociata, intenda offrire una rappresentazione di se stesso come 'miles Christi'.
L’inedita tavola è attribuibile per ragioni di stile a Juan de Borgoña nel momento di maggiore adesione alla cultura prospettica di Urbino. L’iconografia non è di immediata identificazione. La scritta riportata su uno dei libri aperti permette, tuttavia, di stabilire che il tema trattato è quello dell’immacolatezza della Vergine. La decifrazione della gestualità dei personaggi rappresentati riporta al contesto storico delle dispute sul concetto teologico dell’Immacolata Concezione tra domenicani e francescani alla fine del XV secolo. L’ambito di provenienza dell’opera pone al centro il ruolo del francescano Ximenez Cisneros, arcivescovo di Toledo e fondatore dell’Università di Alcalà nel 1508.
INDICE Paola CABIBBO L'orchidea di Emma. Una storia a trama stretta Ines RAVASINI e Isabella TOMASSETTI «Possono levarsi le gentili parole…» PUBBLICAZIONI DI EMMA SCOLES Amicizia lungamente Vicenç BELTRAN Els trobadors, la política i el pensament Alessio BERGAMO Per una poetica dello sguardo in macchina (ovvero sull'a parte). Secondo episodio:Wile E. Coyote e Road Runner Lorenzo BLINI La Celestina in versi di Juan Sedeño (1540) Corrado BOLOGNA «Sancio, non più, oggi impazzir bisogna!». L'Orlando e il Chisciotte "furiosi" di Paisiello Giuseppina BRUNETTI Asombro:'stupore'. Per La voz a ti debida, LIX, 31 Pedro Manuel CÁTEDRA La Década de la pasión de Juan Coloma (1576) y el género pasional en la encrucijada de los cambios poéticos del siglo XVI María Luisa CERRÓN PUGA Los peligros de la pluma. Notas sobre Alfonso de Ulloa y la censura Giovannella DESIDERI Dante, Fortuna e Francesco da Barberino Giuseppe DI STEFANO L'edizione dei romances viejos. Sul testo del Gaiferos libertador de Melisendra nelle stampe cinquecentesche Lecteurs et interprètes des romans arthuriens en Italie: un examen à partir des études récentes, in Medieval Multilingualism.The Francophone World and its Neighbours, eds. C. Kleinhenz, K. Busby,Turnhout 2011, pp. 155-186; F. Cigni, Per un riesame della tradizione del Tristan in prosa alla luce di vecchie e nuove edizioni, con nuove osservazioni sul ms. Paris, BnF fr. 756-757 in Culture, livelli di cultura e ambienti nel Medioevo occidentale, Atti del VII Convegno triennale della Società Italiana di Filologia Romanza (Bologna, 5-8 ottobre 2009), c. s.; si veda inoltre A. Punzi, Tristano cavaliere: Il Roman de Tristan en prose dalla Francia all'Italia, in Ead., Tristano. Storia di un mito, Roma 2006. 2 Il nuovo contributo di Cigni, Per un riesame della tradizione cit., avanza con solida argomentazio-
2019
This article analyses samples of literary hybridisation traceable in judicial documents from the Holy Office of the Inquisition in the Venetian State Archives. These records, of which we offer a partial edition in the Appendix, testify to intense intellectual exchanges between Venetians and Cypriots that evolved during the sixteenth century within accademia culture. The article confronts printed literary compositions with texts from the 1563 trial of two Philo-Protestant Cypriots. Thus it shows how a context dominated by new religious élan, dialogue and recitation, illuminated by new theories on dialogue itself, stimulated the invention of specific literary artefacts ('imprese') wherein heraldry and biblical exegesis and ideas on mystical interior conversation merged into new artistic forms. Concurrently, we discover the forms by which these intellectual preoccupations found their way into the inquisitorial setting and how the protagonists’ specific literary culture dominated their dealings with the authorities. The texts studied evidence the literary expressions brought forth by these confrontations, for an important part the result of transborder relationships between Venice and part of its Eastern Mediterranean territory, wherein Greeks and Latins lived side by side, with Islam a nearby presence. Our description and analysis presents an approach, including some theoretical grips, for studies of the transcultural.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Related papers
in San Giacomo della Marca e l’altra Europa. Crociata, martirio e predicazione nel mondo del Mediterraneo Orientale (secc. XIII-XV), a cura di F. Serpico, Firenze 2007, pp. 233-263, 2007