Ermeneutica e grecità (Fabbrichesi) (original) (raw)

Schemi petrarcheschi in G. G. Trissino fra "Pωεtica" e prassi versificatoria

Petrarchesca, 2020

Il saggio ripercorre la quarta divisione della "Pωεtica" di G. G. Trissino valutando, per ciascuna delle «fωrme di pωεmi» trattate (sonetto, ballata, canzone, madrigale, serventese), il grado di influenza esercitato dai testi petrarcheschi, dal punto di vista metrico, sulla teorizzazione del vicentino e, di conseguenza, sulla sua produzione in versi ("Rime" e "Sophonisba"): da un lato si esaminano i punti di contatto con le testure dei "Fragmenta" proposte come esemplificative; dall’altro si evidenziano gli elementi di originalità registrati in Trissino. The essay records the presence of Petrarch’s poems in the fourth division of the "Pωεtica" by G. G. Trissino. The references to the poems are evaluated for each of the metres analysed in the treatise (sonnet, ballad, canzone, madrigal, serventese), in order to define how those patterns influenced both the metrical theories that can be found in the Pωεtica and the composition of "Rime" and "Sophonisba". Moreover, the essay points up the elements of originality in Trissino.

Verso un'ermeneutica del canto gregoriano

VII Ciclo di Studi Medievali. Atti del Convegno, 2021

Il canto gregoriano, in quanto categoria storica, musicale ed epistemologica, è diventata una manifestazione performativa in cui l’interpretazione – intesa come tradizione e ricezione – si è evoluta in modi assai diversi sin dalle origini medievali fino ad oggi. La moderna opera di studio e restaurazione gregoriana – ovvero l’intenzione intellettuale di riportare la prassi esecutiva al suo stato primordiale – portata avanti da personaggi come Guéranguer o Cardine, si è fondamentata su un approccio semiologico che potrebbe considerarsi una forma di medievalismo esegetico in cui la grammatica gregoriana, intesa come la memoria e il significato di un segno, va oltre qualsivoglia possibilità espressiva e comunicativa della notazione musicale moderna. Sebbene molti manuali e trattati siano stati scritti sulla teoria notazionale di questo repertorio, sulla sua pedagogia, analisi e interpretazione, la semiologia in quanto disciplina medievalistica è in grado di rivelare solo parzialmente ciò che il canto gregoriano ha da dire, poiché i diversi modi in cui ha da dirlo, in cui può dirlo, e il perché di essi, va oltre i suoi confini naturali. Allora l’ermeneutica viene nel suo ausilio. Rampi e De Lillo (2019) nella loro opera “Nella mente del notatore. Semiologia gregoriana a ritroso” hanno fatto un grande tentativo di ricostruzione e approccio alla semiografia gregoriana non soltanto dallo studio della ricezione semiologica, ma elaborando una teoria innovativa di retroversione attraverso non di un trattato grammaticale in senso tradizionale, bensì dello sviluppo graduale del pensiero primordiale del trascrittore medievale. Una sorta di esercizio pratico-filosofico alla base dell’espressione semiologica gregoriana. Quindi, il presente studio cerca di capire i suddetti presupposti nell’opera di Rampi e De Lillo (2019) e comprendere in quale modo questi funzionino come base di una dimensione ermeneutica superiore negli studi sul canto gregoriano.

ERMENEUTICA FILOSOFICA NEL PENSIERO EBRAICO CONTEMPORANEO

Studia Patavina, 1999

In primo luogo, partire da una concezione olistica dell’uomo, propria della tradizione ebraica, che mantiene indivisi pensiero ed esistenza, teoria e prassi, significa necessariamente incontrarsi con il problema della territorialità di competenza filosofica , in quale spazio sia consentito cioè muoversi ed entro quali confini. Se, come affermato da Neher, in linea con il pensiero levinassiano, la filosofia greca ritrova le proprie radici nel rapporto dialettico con la fonte storico-esegetica ebraica, nel momento in cui si prenda in considerazione tale fonte, individuandola nel Libro e nella tradizione ad esso inerente, l’interrogare filosofico dovrà seguire il movimento storico delle testimonianze ivi espresse, attraverso l’approccio ermeneutico della fatticità.

Didattica del greco Motivi epici nella lirica giambica arcaica

Il percorso didattico si rivolge agli studenti del terzo anno di Liceo Classico, subito dopo lo studio approfondito dell’epica omerica ed esiodea e l’introduzione generale alla lirica giambica. Esso si propone di analizzare la poesia giambica nei suoi rapporti con l'epica, tra continuità e innovazione di forme e contenuti. Il punto di partenza deve essere sempre una contestualizzazione dello sviluppo ed evoluzione del genere lirico. Soprattutto, i ragazzi non dovranno mai perdere di vista il fenomeno lirico nel suo carattere pragmatico, ancorato alla realtà del tempo.