Anna Di Somma, La realtà umana tra disvelamento e fondazione: l’incidenza di Vico e Leopardi nell’antropologia di Ernesto Grassi, in M. Martirano-M. Sanna (a cura di), Itinerari di ricerca intorno a Vico e a Leopardi: potenza e limitatezza dell'umana conoscenza,Napoli, 2017. (original) (raw)

TOMMASO VALENTINI – ANDREA VELARDI (a cura di), Natura umana, persona, libertà. Prospettive di antropologia filosofica ed orientamenti etico-politici, LEV, Roma 2015. [ISBN: 978-88-209-9647-5]. Collana "Nuovo umanesimo", diretta da Emilio Bettini e Cesare Mirabelli.

Volume introduttivo. Una cultura per un nuovo umanesimo. A cura di EMILIO BETTINI -CESARE MIRABELLI. 1. Filosofia. Natura umana, persona, libertà. Prospettive di antropologia filosofica ed orientamenti etico-politici. A cura di TOMMASO VALENTINI -ANDREA VELARDI. 2. Scienze Umanistiche. Linguaggi per un nuovo umanesimo. A cura di MARIA CARMELA BENVENUTO -PAOLO MARTINO. 3. Storia. La Chiesa nel cambiamento d'epoca: percorsi di un nuovo umanesimo. A cura di PAOLO CARUSI -MARCO PAOLINO -UMBERTO ROBERTO. 4. Scienze educative. Diversità e inclusione: le sfide dell'università per un nuovo umanesimo. A cura di ANNA MARIA FAVORINI -PASQUALE MOLITERNI. 5. Psicologia. Qualità dell'esperienza mentale e qualità della vita. Intersoggettività, contesti e valori. A cura di GENNARO ACCURSIO -FRANCO LUCCHESE. 6. Scienze Biomediche. L'umanizzazione della medicina globalizzata. A cura di SEBASTIANO FILETTI -SERGIO MORINI. 7. Scienze Sociali. Persona e società per un nuovo umanesimo. A cura di ROBERTO CIPRIANI -ANTONIO COCOZZA. 8. Bioetica. Proposte per una biopolitica personalista. A cura di ANTONIO G. SPAGNOLO -VICTORADOLFO TAMBONE. 9. Geografia. Geografia di un nuovo umanesimo. A cura di GINO DE VECCHIS -FRANCO SALVATORI. 10. Ambiente e servizi ecosistemici. La cultura ambientale per la salvaguardia della persona e delle società umane. A cura di FAUSTO MANES -GIGLIOLA PUPPI. 11. Diritto. Cultura giuridica per un nuovo umanesimo. A cura di EMANUELE BILOTTI -DARIO FARACE -MARIA CHIARA MALAGUTI. 12. Economia. L'umanesimo nell'economia globalizzata. Visione, strumenti, responsabilità. A cura di GIOVANNI FERRI -MARIO RISSO. 13. Scienze della comunicazione. Famiglia e comunicazione. A cura di SIMONA ANDRINI -GIANPIERO GAMALERI. 14. Scienza. Scienza e fede nel nuovo umanesimo. A cura di GIANDOMENICO BOFFI -BRUNO BOTTA. 15. Tecnologia. Nuove tecnologie e nuovo umanesimo. A cura di FILIBERTO BILOTTI -ALESSANDRO TOSCANO. 16. Arte. Il nuovo umanesimo rappresentato e annunciato. A cura di BARTOLOMEO AZZARO -CALOGERO BELLANCA. . di GARGIULO A., Critica del Giudizio, Introduzione di D'ANGELO P., Laterza, Roma-Bari 1997, p. 100. 7 Sulle varie accezioni del determinismo (naturale, teologico, psicologico, biologico, ecc. ) si veda il volume, dal linguaggio chiaro e ben documentato, di PRIAROLO M., Il determinismo. Storia di un'idea, Carocci, Roma 2011; riguardo il rapporto determinismo/libertà nell'azione umana cf. DE CARO M., MORI M., SPINELLI E. (a cura di), Libero abitrio. Storia di una controversia filosofica, Carocci, Roma 2014. 8 «Essere-per-la-nascita» è una felice espressione di Hannah Arendt, per la quale l'azione libera costituisce una "seconda nascita", generando la produzione di un novum. Sulle molteplici declinazioni del concetto antropologico di «essere-per-la-nascita», contrapposto dalla Arendt all'heideggeriano «essere-perla-morte», cf. ARENDT H., The human condition, University of Chicago, Chicago 1958; trad. it. di FINZI S., Vita activa. La condizione umana, Bompiani, Milano 1989. Sulla visione dell'uomo come «essere-per-la-nascita», connessa alla categoria antropologica di «inizialità», si veda anche DE MONTICELLI R., La novità di ognuno. Persona e libertà, Garzanti, Milano 2009. 9 BOUILLARD H., Connaisance de Dieu, Aubier-Montaigne, Paris 1967, p. 137.

2015 - Leopold Kiesling e la natura svelata dalle arti, con un saggio biografico di Anna Frasca-Rath, Galleria Carlo Virgilio & C., Roma, Edizioni del Borghetto, 2015 (traduzione inglese di Sophie Henderson).

Giulio Archinà per StudioPrimoPiano, Siderno (figg. 3, 20) Arte Fotografica, Roma (tavv. I-VIII) © Belvedere, Roma/Wien (figg. 1, 24) Landesmuseum für Kärnten, Fräss-Ehrfeld Klagenfurt (fig. 25) Staatliche Schlösser und Gärten Baden-Württemberg, Schloss Ludwigsburg (fig. 2) Thorvaldsens Museum, Copenaghen (figg. 12-13) L'editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile contattare Un ringraziamento particolare a

E. Giorgi, E. Zanini, La “mansio” di Vignale (Piombino): l'archeologia di un “sito minore” in una lettura antropologica “surmoderna”, in S. Santoro Bianchi (a cura di), Emptor e mercator: spazi e rappresentazioni del commercio romano, Bari 2017, 513-532.

2017

The mansio of Vignale (Piombino): the archeology of a "minor site" in a "surmodern" anthropological reading Vignale is an ancient and late antique settlement located along the coast in Central Tuscany. Since 2003, the site is the focus of a "global archaeology" project, intended to investigate the longue durée of the territory from the pre-Roman times until the present day (http:// http://www.uominiecoseavignale.it/). The archaeological investigation revealed the remains of an ancient settlement continuously inhabited between the 3 rd century BC, at least, and the 6 th -7 th century AD. After a quite obscure phase in pre-Roman times, a farm was built probably in the mid of 2 nd century BC, in connection with a roughly paved road (glarea strata), in turn may be connected to the Roman road network in the region (Via Aurelia/Aemilia Scauri). In the second half of the 1 st century BC a large villa maritima was built just aside the farm. In the subsequent centuries the villa/mansio underwent a series of minor transformation and probably between the 6 th and 7 th century the structures of the villa were abandoned and a large cemetery took its place among the ruins. The present paper focuses both on the history of the settlement and on its possible interpretation as instance of what is called "non-place" in the contemporary anthropological theory.

Garrido, Anxo (2021): Un «nuovo umanesimo» per chi «rimane pur sempre un uomo», en G. Cospito, G. Francioni e F. Frosini (Eds.): Crisi e rivoluzione passiva. Gramsci interprete del novecento. Pavia: Ibis.

anxo Garrido Un «nuovo umanesimo» per chi «rimane sempre un uomo» Nel § 72 del Quaderno 9 [b] (agosto-settembre 1932), il cui titolo costituisce una delle tre occorrenze della rubrica Americanismo e fordismo nei quaderni miscellanei, Antonio Gramsci si interroga sulla «razionalità» del fordismo e sulla conseguente pertinenza o meno della sua generalizzazione. 1 Come hanno sottolineato alcuni autori, 2 è solo dopo circa due anni-nella seconda stesura dello stesso testo-che la questione viene risolta con una risposta positiva: «pare di poter rispondere che il metodo Ford è "razionale", cioè deve generalizzarsi». 3 Anche se il lungo periodo trascorso tra la domanda e una presa di posizione non esente da cautele e sfumature può già essere considerato un segno della problematicità della questione, ciò non ha impedito che successive interpretazioni facessero di Gramsci un apologeta del fordismo e dell'industrializzazione capitalista. 4 Nelle pagine che seguono avanziamo un'ipotesi di lettura-riferendoci fondamentalmente al Quaderno 22-in cui vorremmo

"Sotto specie umana" e "Dottrina dell'estremo principiante", in "Nel mondo di Mario Luzi. Guida di lettura", Roma, Ensemble, 2016

di Fabrizio Miliucci Con l'ultima stagione luziana, che comprende le due opere Sotto specie umana (Luzi 1999) e Dottrina dell'estremo principiante (Luzi 2004), siamo nel campo della cronaca più che della storia letteraria. È difficile infatti trovare, anche nella quantità di voci che sempre accompagna il lavoro del poeta fiorentino, una sistemazione articolata della produzione posteriore a Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), su cui anche il «Meridiano» curato da Stefano Verdino (Luzi 1998) si concludeva. Ciononostante, non mancano testimonianze e letture critiche che descrivono la stagione conclusiva come l'approdo organico di una progetto «generoso più che ambizioso» (Cavallini 2002, 389), in cui il poeta è indotto ad aprire ulteriormente le maglie della sua ispirazione, facendosi «sublime e umile cronista dell'Essere in movimento» (Berardinelli 2001, p. 130). Il grande stile luziano, che sembra non aver limiti nella comprensione di uno sguardo mai come ora cosmico, panico, è stato recepito come il flusso di una coscienza in cui si rifondono i motivi delle passate stagioni, diluendosi con nuove inquietudini e slanci di speranza che donano alla forma poetica una facies caratterizzata dalla divisione dei libri in "capitoli leggeri", volti alla continuità di un discorso ininterrotto, giocato, al pari che in altri poeti della stessa generazione, sull'espediente di una, in questo caso sottile, mimesi del genere lirico.