Aspetti del "nihil" agostiniano (original) (raw)
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Un dialogo - o forse una disputa - fra l'Ombra di Agostino e una Donna Senza Nome, su i maggiori temi del pensiero agostiniano: spirito e lettera, spiritualità e istituzione, tempo, evoluzione e creazione, male e libero arbitrio
2021
This article studies the relationship between the concepts of ecstasy and vision in Augustine's thought. For him, ecstasy is a detachment of the mind from the bodily senses. Therefore, it is never associated with a bodily vision, but either with a spiritual vision (i.e., a vision of images of bodies) or with an intellectual vision of God himself, if the ecstatic rapture is so radical as to detach the mind even from imagination. Ecstatic visions of a spiritual kind are prophetic if the images seen mean future events and are understood simultaneously by the seer. Ecstatic intuitions of God are exceptional and involve a momentary abandonment of earthly life: Sacred Scripture attests that they were granted to Moses and Paul. The mental ascensions that Augustine reports having performed in Milan and Ostia resemble these second-level ecstasies, although they are marked by extreme brevity and a sudden relapse into ordinary experience.
Il problema della significazione del nulla in Anselmo d'Aosta
Rivista di Estetica, 2023
This paper aims to highlight some aspects of the Anselmian thought, that is, those that deal with the problem of the signification of nothingness. Anselm think over this problem in some of his main writings, in particular in the Monologion and in the De casu diaboli: considering the signification interpreted as adaequatio rei et intellectus, i.e. of a correspondentist theory of truth, it is problematic for the earlymedieval philosopher to establish in what way there are names (such as «nothing») which, although they have no referent in objective reality, nevertheless seem to perform some function in language. In order to fully understand the theoretical procedure carried out by Anselm, it is also essential to take into account other works, such as the De grammatico and the De veritate, in which, even if there is no real discussion about nothingness, some foundamental assumptions of Anselmian thought are made explicit. They are essentials to fully understand his speculation around these problems. Next, we will try to show how Anselm comes to identify some constitutive characteristics of logical negation, aware of the distinction between the sometimes improper form that language can take in its ordinary use and the «straight» one, that is the logical one, which correctly expresses how things are in reality for him.
Uno dei più importanti e recenti esegeti italiani di Agostino, Gaetano Lettieri, ha voluto definire " altro " l'Agostino teologo della grazia indebita e salvifica. L'intervento mirerà a fornire una sintetica panoramica del vescovo di Ippona (354-430), facendo particolare riferimento alla " svolta " posteriore alla composizione dello scritto " Ad Simplicianum " (397). Non esiste Padre della Chiesa più grande e influente di Agostino; per questa ragione conoscere il suo pensiero è del tutto fondamentale per comprendere alcuni nodi storici e concettuali che hanno letteralmente definito e " informato " l'Occidente.
AGOSTINO, FENOMENOLOGIA E DESIDERIO
Dire la differenza, decidendosi per Dio. La concupiscenza nelle Confessioni di Agostino, 2017
È possibile, nel panorama teologico odierno, recuperare il tema della concupiscentia quale chiave ermeneutica per il dramma della libertà del singolo? Un testo che si propone l’obiettivo d’indagare il tema a partire dalle Confessioni di Agostino, così da coglierne la rilevanza ontologica per il darsi del soggetto, evitando una sua visione riduttiva moralistico-sessuale. Il lavoro si articola in due parti che reciprocamente focalizzano l’attenzione sullo specifico tema teologico prescelto, trovando approdo in una finale traccia sistematica per ricomprendere oggi l’argomento in esame. La prima parte, composta da due capitoli, prende le mosse dal confronto con la ripresa del pensiero agostiniano da parte di Martin Heidegger e Jean-Luc Marion. Il contributo dei due autori, in molti punti divergente, sottolinea l’insuperabilità della concupiscentia per un’idonea comprensione della libertà quale decisione di sé di fronte alla verità che pure la istituisce. A questa prima parte, segue la seconda, a sua volta composta di due capitoli. Commentando in maniera più puntuale il testo agostiniano delle Confessioni, abbiamo cercato di mettere in luce la centralità della concupiscenza per il dramma della libertà. In tal senso, il termine concupiscentia sembra identificare una situazione “sospesa” in attesa della decisione del soggetto, riguardante non solo l’oggetto dell’azione, quanto il proprio sé, sempre da-determinare, e la veritas di fronte a cui il sé è chiamato a decidersi. L’ultimo capitolo – il secondo di questa seconda parte – intende perseguire una pista sistematica per ricollocare il tema della concupiscenza nel più ampio panorama dell’antropologia teologica contemporanea. In sintesi, parlare di concupiscenza significa riconoscere la libertà – ovvero il soggetto chiamato a dirsi in un dramma storico – segnata da un desiderio ambiguo, orientata alla determinazione pratica e mai univoca di sé. Dal manifestarsi dell’evento Gesù, si comprende come in questo decidersi umano ne vada del divino che pure lo istituisce. Il teologico, dunque, apre quella differenza creaturale ove l’essere umano può dire sé decidendosi per Dio e può dire Dio decidendo di sé. Una seria ricerca, documentata e approfondita, nata come tesi di Licenza in teologia sistematica, riveduta e "corretta" per una lettura comunque impegnativa ma ben più accessibile.
Temi filosofici nell'epistolario agostiniano
Obiettivo del saggio è fornire una panoramica delle tematiche di natura filosofica presenti nelle lettere di Agostino di Ippona (354-430) e dei suoi corrispondenti. Dopo una sezione introduttiva sulla metafilosofia dell'epistolario agostiniano, i temi sono classificati secondo tre aree: filosofia naturale, filosofia morale, filosofia razionale.
Materia informe e/o chaos originario? A proposito di un paragone agostiniano
In a few texts, Augustine equalizes the chaotic status of primordial matter to the chaos of the Greek poetical tradition. This idea doesn't appear in the Confessions and in later works, where Augustine elaborates a strictly philosophical description of matter. Highlighting some of the most significant aspects of Augustine's conception of matter, the paper tries to explain the meaning of the reference to the image of chaos and to show that Augustine never considers chaos in negative terms.