Luca Montagner, La Hoepli e i suoi libri antichi, in «Giornale del Popolo» del 23.12.2017, pag. 10 (original) (raw)
Related papers
TECA, Testimonianze, editoria, cultura, arte, 2018
Alberto Bartola, traduzione di Marco Guardo, Firenze, SISMEL Edizioni del Galluzzo, 2017 (Edizione nazionale dei testi mediolatini d'Italia; 44. Serie II; 20), VI, 670 p., ISBN 978-88-8450-775-4, 80 €. opo più di un secolo dall'edizione del 1904 di Carlo Calisse per la collana Fonti per la storia d'Italia, il Liber Maiorichinus de gestis Pisanorum illustribus ha finalmente (ri)visto la luce nella nuova prestigiosa edizione critica a cura di Giuseppe Scalia. Studioso largamente noto, fra l'altro, per l'edizione della Cronaca di Salimbene e per i Gesta triumphalia (già di argomento pisano), il compianto Scalia ha suggellato il suo impegno di maestro e filologo con questo volume, frutto di un lavoro decennale (e corale) che lo ha occupato sin dagli anni del dottorato e la cui stampa è stata infine dedicata alla sua memoria. Il libro, impresa di indiscussa qualità, fa parte della Edizione nazionale dei testi mediolatini d'Italia, che dal 2011 pubblica, in edizione critica, i testi latini composti in Italia fra il V e il XV secolo, continuando il lavoro della Edizione nazionale dei testi mediolatini, promosso nel 2001 da Claudio Leonardi e dalla Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL).
IT: Ulrico Hoepli (1847-1935), dopo un primo periodo di apprendistato in Svizzera come libraio, arriva a Milano nel dicembre del 1870 e dal gennaio seguente comincia la sua attività di libraio-editore. Qualche anno dopo affianca alla libreria una sezione antiquaria, che grazie alla figura di Mario Armanni diventerà un’istituzione per il mercato antiquario internazionale dei libri antichi. La libreria antiquaria, schiacciata dalla concorrenza, chiuderà nel 1963. EN: Ulrico Hoepli (1847-1935), after a first period of apprenticeship in Switzerland as a bookseller, arrives in Milan in December 1870 and from January he starts his activity as bookseller-publisher. A few years later he places side by side to the bookshop an antique section, that thank to the figure of Mario Armanni will become an istitution for the antiques market of antique books. The antique bookshop, ruined by the competition, closes in 1963.
Il supplicio di Regolo e le incertezze antiquarie di Luigi di Beaufort (E.A.) Nel 1738 Luigi di Beaufourt 1 dava alle stampe un volume dal titolo Dissertazione sull'incertezza de'primi cinque secoli della Storia Romana, che noi ora leggiamo nella traduzione dal francese edita a Napoli nel 1786 2. Nel Capitolo XII, Della Storia di Gn. Flavio, di quella di Papiro Pretestato, e del supplicio di Regolo, l'autore dedica il paragrafo III al supplicio di Regolo: «Quello che si racconta della morte di Regolo, e de' crudeli tormenti, che gli fecero soffrire i Cartaginesi, non è forse meglio fondato, che non è la storia, che abbiam poc'anzi confutata. Molte sono, e assai sode le ragioni, che mi fanno dubitare della verità di questo fatto 1. La prima si è la poca uniformità, che si scorge nelle relazioni di diversi Autori sulla specie di supplicio, che gli si fece soffrire dopo il suo ritorno in Cartagine. Appena due ne troveremo, che si accordano sulle circostanze, in guisa che tante sono presso a poco le opinioni differenti su questo punto, 1 Così Cesare Cantù scrive nel 1848 sull'opera di Luigi di Beaufort: «…venne poi Luigi di Beaufort (Sur l'incertitude des cinq premiers siècles de l'Histoire romaine. 1738, poi 170, all'Aja), il quale non più da scorridore, come i precedenti, ma di proposito e con giusta arte di guerra reca lo scetticismo sulla storia primitiva romana, e tutta la rigetta nelle favole poetiche. Il suo libro, pel modo stesso frizzante ond'è scritto, ebbe corso; i filologi non eran più potenti a segno da farne condannare l'ardimento; anzi associavasi così bene allo studio del demolire, fervoroso in quel tempo, che venne accolto con applauso, per quanto debole e' sia le poche che tenta ricostruire: gli uomini d'ingegno lo lessero, l'applaudirono, e seguitavano a credere ai sette re, come Diderot distruggeva Dio e insegnava a suo figlio le orazioni; gli storici continuarono a descrivere i primi tempi di Roma con intrepida fede», Cesare Cantù, Storia universale, Tomo I. Epoche, I, II, III, Torino 1848, Schiarimenti al libro III, p. 894. 2 https://books.google.it/.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Progetto grafico di Gianni Trozzi © copyright 2012 by Campisano Editore Srl 00155 Roma, viale Battista Bardanzellu, 53 Volume realizzato con il contributo del Prin 2008 (Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale) del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per il progetto Per una storia del mercato dell'arte. Da Roma all'Europa e al Nuovo Mondo, tra la seconda metà del secolo XVIII e la fine del XIX. Coordinatore scientifico: Liliana Barroero (Università Roma Tre, Dipartimento di Studi storico-artistici, archeologici e sulla conservazione), coordinatori di unità: