Un martire inglese alla Curia di Roma. L'oratorio di San Thomas Becket di Canterbury nella Cattedrale di Anagni (original) (raw)
Related papers
L’Oratorio di Santa Croce di Borutta
Nel centro storico del paese di Borutta (SS), sorge l’Oratorio intitolato alla Santa Croce. Nell’edificio, risalente all’undicesimo secolo secondo i dati degli studi archeologici, sono presenti un’abside di fattezze romaniche e pregiati innesti architettonici di influenza gotico-catalana. Un certo interesse riveste la croce di consacrazione absidale, nonché gli arredi lignei, nelle forme di un altare, di un ambone e di un bel simulacro del Cristo morto. Le fonti, che testimoniano l’antico utilizzo della struttura in qualità di parrocchiale del paese intitolata a Santa Maria Maddalena, riportano la predilezione che gli ultimi vescovi di Sorres mostrarono verso la chiesa boruttese all’indomani della decadenza della villa e della sede episcopale di Sorres.
Testimonianze del culto di S. Tommaso Becket nella Tuscia meridionale.pdf
I1 3 marzo 1183, nella chiesa cistercense di S. Maria di Falleri, il vescovo Pietro Civita Castellana consacrò un altare a S. Tommaso Becketl. * Riprendoin queste pagineun argomento appena accennato in un mio articolo comparso sul quotidiano <cAwenire» del 10 giugno 1990. Ad approfondire questo particolare aspetto della storia della Tuscia medievale sono stato spinto anche dall'opera di persuasione del Prof. Luigi Cimarra. 1 La chiesa di S. Maria di Falleri, facente parte del complesso abbaziale, si trova all'interno delle mura della città falisco-romana di Falerii Novi. Per quel che riguarda la fondazione e la successiva storia in epoca romana si veda: Di Stefano Manzella I., Lo stato giuridico di Falerìi Noui dalla fondazione al III secolo D.C., in «La Civiltà dei Falisci», Civita Castellana -Forte Sangallo 28-3 1 maggio 1987, Firenze 1990, p. 341-367. Per le vicende del sito fino ai nostri giorni, Bianchini G.: Fabrica di Roma dai Falisci ad oggi, Viterbo 1982. Per la storia dell'abbazia e dei cistercensi di Falleri si veda MASTROCOLA M. : Il Monachesimo nelle diocesi di Ciuita Castellana, Orte e Gallese fino al sec. XII, in «Miscellanea di Studi Viterbesi», Viterbo 1964, pag. 381-407, per la chiesa in particolare, ROSSI P.: Civita Castellana e le chiese medievali nel suo territorio, Roma 1986, p. 57-77.
Prospettiva, 2022
The ‘Christ’ attributed to Pietro Torrigiani now in the Wallace Collection in London originally adorned an external wall of the Islip Chapel in Westminster Abbey. The present paper makes an in-depth study of this singular placement and the role the work played within the English royal church. Firstly, the ‘Christ’, hitherto studied only as a bust, is identified as a tondo, a sculptural genre of Florentine origin which carried important devotional implications. As a tondo, the ‘Christ’ was thus especially suitable for its positioning on the Islip Chapel, a private funerary chapel also destined for the celebration of the cult of Jesus. As this space was carefully planned out to engage with crucial areas of the church, the ‘Christ’ specifically responded to its surroundings by acting as a catalyst for the chapel’s primary function: the invocation of intercessory prayers for the deceased. Masterfully carved with a naturalism previously unknown in England, as a depiction of the Holy Face the tondo also served as a devotional image for the cult of Jesus. Abbot Islip’s partaking in this typically late medieval devotion is demonstrated by his prayer book, analyzed here for the first time in relation to the Wallace tondo.
2022
The works of Bartolomeo Ammannati (1511-1592) in Santa Maria del Fiore, with the exception of the in- depth studies by Timothy Verdon, Carlo Cinelli and Francesco Vossilla, found contrasting fortune and remained marginal. Two letters written by Ammannati to the administrator Giovanni Caccini and Francesco Busini preserved in Los Angeles, The Paul Getty Resarch Institute, allow us to specify the interventions of the architect sculptor for the restoration of the lantern of the dome of Santa Maria del Fiore and the construction of the aedicules inserted in the pillars and in the walls of the naves inside the cathedral. The Ammannati construction sites in Santa Maria del Fiore represent exemplary cases in which technical experiments and original operational solutions are combined with the transport of materials and the management of masses and are therefore emblematic works in the artist’s multifaceted production.