Ebrei e università - Jews and University (original) (raw)
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BUBER Umanesimo ebraico, 2015
Martin Buber, Umanesimo ebraico, Il Melangolo, Genova 2015. Italian translation of: Der Mensch von heute und die jüdische Bibel; Monologisches und dialogisches Leben; Drei Sätze eines religiösen Sozialismus; Bemerkungen zur Gemeinschaftsidee; Die Mächtigkeit des Geistes; Das Ende der deutsch-jüdischen Symbiose; Hebräischer Humanismus; Hoffnung für diese Stunde; Gläubiger Humanismus. Foreword: pp. 5-11.
l'Acropoli, 2015
Come ricorda giustamente l'autrice all'inizio del suo studio (Donatella di Cesare, Heidegger e gli ebrei, Bollati Boringhieri, Torino 2014), le polemiche relative alla compromissione di Martin Heidegger con l'ideologia nazionalsocialista costituiscono quasi un genere storiografico a sé, il quale si riproduce periodicamente in base a (presunte) nuove rivelazioni, senza peraltro mutare i termini con cui le diverse tesi si contrappongono. Un genere storiografico che solo occasionalmente investe in profondità il cuore del pensiero heideggeriano. A un Martin Heidegger sicuramente responsabile di complicità politica con il regime hitleriano, è stato facile per alcuni contrapporre un giudizio su un pensiero filosofico che solo marginalmente poteva essere interpretato secondo criteri di coerenza con i riferimenti culturali del nazionalsocialismo. Oltre al fatto che la biografia di Heidegger testimonia contatti frequenti con colleghi ed allievi di origine ebraica, segno che la sua critica a determinati aspetti della tradizione giudaica non è mai scaduta in un fanatismo intollerante sul piano dei comportamenti personali (sebbena la Di Cesare riporti alcune significative eccezioni). Non a caso, a quest'opera di distinguo hanno dato un contributo molti intellettuali ebrei, allievi di Heidegger e in qualche modo mossi dalla volontà di salvaguardare il patrimonio di pensiero che a lui risaliva. In altre parole, in tutti questi decenni, il problema delle relazioni tra Heidegger e il nazismo non è stato mai affrontato in modo approfondito sul piano filosofico, in mancanza forse di pagine che permettessero un'analisi più circoscritta. La pubblicazione, ancora parziale, degli Schwarzen Heften (Quaderni neri) ha però mutato il quadro; almeno apparentemente. In effetti, come nota Donatella di Cesare, le prime reazioni alle drammatiche e inquietanti argomentazioni heideggeriane di evidente profilo antisemita, non si sono discostate dalle impostazioni critiche precedenti, semmai ne hanno radicalizzato il tenore e il giudizio. Ma, ancora una volta, è mancata una puntuale disamina filosofica. Lo pubblicazione di Donatella Di Cesare si ripromette di colmare tale lacuna interpretativa. La studiosa, come è noto, ha avuto accesso agli Schwarzen Heften prima della loro pubblicazione; ricordiamo che trattasi di pubblicazioni voluminose le quali, nonostante uno stile in parte anomalo,«in prima persona, senza troppe reticenze, con una cruda libertà», hanno notevoli ambizioni di ordine filosofico e, dunque, devono essere considerate riferimento ormai imprescindibile per dirimere alcune ambiguità del pensiero heideggeriano. Qual è il contenuto forse più significativo, che si evince da queste pagine? In esse, e soprattutto in quelle scritte nei cruciali anni Trenta, quelli in cui, secondo alcuni, dopo l'infatuazione iniziale, Heidegger si sarebbe progressivamente allontanato da una compromissione con il nazismo, il filosofo di Meßkirch affronta il problema per lui cruciale, dopo la rinuncia a scrivere la seconda parte
Atti del convegno Sacra Peregrina. La gestione della pluralità religiosa nel mondo antico, Sacrum facere, Atti del V seminario di Archeologia del Sacro, Trieste, 17-19 novembre 2016, F. Fontana, E. Murgia edd., Polymnia 10, Trieste , 2019
A short survey of jewish community in Rome (I st century B.C.-V th century A.D.) on the basis of literary, epigraphical and archaeological sources, in particular catacombs and inscriptions.
Uday 'ebreo' e Israel in Nordafrica
… filologico linguistico. Haninura de Bon Siman …, 2008
Two lexical notes: 1) The word UDAY "Jew" in Berber, which probably comes from Latin IUDAEUS; 2) The interpretation given by Augustine to the word ISRAEL and the question of the languages spoken by Augustine and by the African dwellers of the time.