Cutting Matta-Clark: The Anarchitecture Investigation TRA ARTE E ARCHITETTURA, Dialogo con MARK WIGLEY, Iuav, Venezia, 11 ottobre 2018 (original) (raw)

City Slivers: rottura e manipolazione dello spazio urbano in Matta-Clark, "Fata Morgana", 23, 2014

City Slivers (1976) by Gordon Matta-Clarck is an experimental film created by attaching black strips to the camera lens in order to cut and manipulate de visible space of Manhattan's urban landscape. This essay discusses the traits of continuity that link the film to Matta-Clarck's previous actions of dissecting architecture (building cuts). In addiction it argues how the use the film medium renders City Slivers an action that both destabilizes and formalizes, providing extraordinary potential for the disclosure and transformation of urban space.

L'opera d'arte e la variabile idelologica, in La città globale. La condizione urbana come fenomeno pervasivo, Associazione Italiana di Storia Urbana (AISU), 11-14 settembre 2019, Bologna

La condizione urbana come fenomeno pervasivo 11-14 settembre 2019 | BOLOGNA IX CONGRESSO AISU PROGRAMMA / PROGRAM Matteo Lepore, Assessore al Turismo e promozione della città, Cultura e Progetto nuove cen-tralità culturali nelle periferie, Agenda digitale, Immaginazione civica, Patrimonio, Sport, Rap-porti con l'Università (AssessorePromozioneCittaCulturaSport@comune. bologna.it)

Relazione introduttiva al seminario SPAZIO ARTE ARCHITETTURA. SGUARDI IBERICI, Iuav-MUVE, Salotto Longhena, Palazzo Ducale, Venezia, 19 gennaio 2016

Relazione introduttiva al seminario SPAZIO ARTE ARCHITETTURA. SGUARDI IBERICI, Iuav-MUVE, Palazzo Ducale, Venezia, 19 gennaio 2016 Vi propongo i concetti spaziali alla base di due grandi maestri della scultura basca, Jorge Oteiza e Eduardo Chillida, come paradigmi di un discorso sullo spazio vuoto, non solo nella scultura ma anche e soprattutto nell'architettura.

Claudia Zaccagnini, Le arti dialoganti dell'architettura e della vetrata artistica: interazione di linguaggi espressivi.

La multidisciplinarietà nella ricerca sul vetro, Atti XX Giornate di studio sul vetro (Ravenna 18-19 maggio 2019)a, 2019

This contibution focuses on the interaction of languages such as architecture and stained glass. It identifies a relationship between architectural construction and materials, as well as design and aesthetics. By means of three important examples of Twentieth-Century buildings and stained glass windows such as the Glasshouse by Bruno Taut, The Aula Paolo VI in Vatican by Pier Luigi Nervi and a church by Sabino Caso attention is placed on architectural thought and artistic invention.

O. Lanzarini, Forme astratte e architetture organiche alla XII Triennale di Milano del 1960. L’allestimento di Carlo Scarpa per Frank Lloyd Wright, in Spazi astratti. Interferenze tra architettura e arti a Milano 1945-1970, a cura di A. Viati Navone, L. Tedeschi, S. Setti, Milano, 2024, pp. 138-150

Per la XII edizione della Triennale del 1960, Carlo Scarpa viene incaricato di allestire la mostra commemorativa di Frank Lloyd Wright, scomparso l’anno precedente. Nonostante i materiali da esporre siano soprattutto riproduzioni di disegni, l’architetto riesce a costruire uno spazio di eccezionale eloquenza grazie al magistrale impiego di velari, che definiscono astratte sequenze di volumi. Volumi che sembrano portare, a scala architettonica, composizioni certamente familiari a Scarpa, come ad esempio le “costruzioni lineari” Naum Gabo e soprattutto le “superfici sviluppabili” di Anton Pevsner. A rivelare quale sia il suo debito nei confronti dell’arte astratta nella costruzione dell’allestimento milanese sono soprattutto i disegni di studio, dove i riferimenti all’opera di Mondrian, Calder, Lucio Fontana diventano concreti. Una consuetudine per l’architetto, che trova nel fruttuoso sodalizio con le arti la chiave per sviluppare ogni suo processo creativo.

«Gordon Matta-Clark, Apocalisse in barocco», in «La Foresta. Itinerari nell’arte contemporanea», I, 1-2, febbraio 2019, pp. 26-28

«Gordon Matta-Clark, Apocalisse in barocco» (su «Collecting Matta-Clark. La raccolta Berg: opere, documenti e ephemera», a cura di Harold Berg, Federico de Melis e Gianni Dessì, Roma, Accademia Nazionale di San Luca, 14 dicembre-25 febbraio 2019), in «La Foresta. Itinerari nell’arte contemporanea», I, 1-2, febbraio 2019, pp. 26-28

recensione a: Postwar Italian Art History Today. Untying ‘the Knot’, a cura di Sharon Hecker e Marin R. Sullivan. New York: Bloomsbury, 2018

2020

Negli ultimi decenni, la disciplina della storia dell'arte è attraversata da una fitta serie di dibattiti, approfondimenti, ricerche. Al centro di tale situazione, non ancora esaurita, vi è la riconsiderazione della metodologia (canone, periodizzazioni, geografia, terminologia) dello storico dell'arte. Un riassetto della disciplina procede di pari passo alle trasformazioni storiche e culturali: nuove prospettive della ricerca invitano a rivedere, correggere o riproporre forme e modi della storia dell'arte. Il confronto sempre più necessario con sistemi culturali appartenenti ad altre geografie e storie, pone la necessità, in alcuni casi, di fare della storia dell'arte una pratica più inclusiva e transnazionale, così come appare sempre più importante non sradicare la fase attuale della ricerca dal passato. Procedere attraverso punti di vista radicati nell'attualità accanto alla continua riconsiderazione dei momenti seminali della riflessione sulla storia dell'arte, permette di far emergere gli aspetti contraddittori, le parziali adiacenze, i possibili recuperi.

Andrea Morpurgo, "La realtà indicibile. Arte e architettura di fronte alla Shoah - The Unspeakable Reality. Art and Architecture Confronted with the Shoah" (“Tzachor – Ricorda. Un viaggio nei luoghi della memoria. Bologna Shoah Memorial Competition”, Biblioteca Salaborsa, Bologna 7 October 2015)

2015

A seguito della Giornata Europea della Cultura Ebraica e dell’inaugurazione della mostra Tzachor/Ricorda, ancora allestita nella piazza coperta di Salaborsa, si terrà un ulteriore momento di approfondimento sui temi della Memoria in cui si racconteranno e si metteranno a confronto diverse esperienze europee e internazionali Si percorrerà infatti una sorta di "viaggio" che partirà da Roma, passerà da Parigi e arriverà a Bologna. Introduce Daniele De Paz , Presidente Comunità Ebraica di Bologna Saluti autorità Patrizia Gabellini, Assessore Comune di Bologna Massimo Mezzetti, Assessore Regione Emilia-Romagna Dario Disegni, Presidente Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Pier Giorgio Giannelli, Presidente Ordine degli Architetti di Bologna Ne parlano Andrea Morpurgo, Storico dell’architettura, Consigliere FBCEI Luca Zevi, Architetto, progettista del Museo Nazionale della Shoah di Roma Laura Fontana, Mémorial de la Shoah di Parigi SET Architects, Gruppo vincitore Memoriale della Shoah di Bologna