Gli Ordini "mendicanti" e la costruzione di un nuovo paesaggio religioso: l'esperienza dei Servi di Maria nell'Italia centro-settentrionale tra XIV e XV secolo (original) (raw)

Ordini mendicanti nella città e nella diocesi, in Storia della Chiesa riminese, II, Dalla lotta per le investiture ai primi anni del Cinquecento, a cura di A. VASINA, Villa Verucchio – Rimini, Pazzini – Guaraldi 2011, pp. 257-292.

2011

U n segno dell'incidenza dei nuovi ordini mendicanti sulla vita religiosa e culturale della Chiesa riminese nel medioevo emerge con evidenza dall'impianto stesso di questo volume, dove i diversi studi dedicati all'agiografia, ai movimenti ereticali, alle testimonianze artistiche e architettoniche, alle attività caritative ed assistenziali, alla speculazione dei più illustri teologi diocesani, hanno come perno i conventi di queste religiones novae. Il loro insediamento in forma stabile nell'ambito urbano ebbe già a partire dalla metà del Duecento profonde e durature conseguenze anche sugli equilibri politici cittadini, accompagnando, e contemporaneamente guidando, il mutamento della società riminese, esercitando una funzione di raccordo fra autorità pontificia e particolarismo locale, riuscendo ad intrecciare, specialmente per quanto riguarda l'ordine dei Minori, una relazione privilegiata con i ceti dirigenti comunali e ben presto con il potere signorile dei Malatesti.

L. Finco - Ordini mendicanti fra Piemonte e Liguria nel basso Medioevo. Frammenti di memorie e architetture, in Rappresentazione, Architettura e Storia La diffusione degli ordini religiosi in Italia e nei Paesi 2023

Rappresentazione, Architettura e Storia La diffusione degli ordini religiosi in Italia e nei Paesi, 2023

La pubblicazione completa in due volumi è disponibile sul sito dell'editore all'indirizzo: https://www.editricesapienza.it/book/8431 In the Middle Ages, between Southern Piedmont and Western Liguria, a well-documented network of trading and exchanges facilitated the sharing of architectonic models and technique know-hows and the circulation of skilled craftsmanship. The Mendicant Orders were welcomed in this region, namely around Savona and Finale. Out of those local settlements, this study focuses on eleven cases from the 13th - 14th Century, either fully or partially preserved, of which two are documented foundations with no material evidence. In Mondovì, the original San Domenico has been preserved only in its iconographic representation, whilst the first San Francesco in Cuneo is visible in the archaeological site; the San Domenico’s ruin in Savona is an inaccessible heritage site, and San Francesco and San Domenico in Albenga, together with San Francesco in Ceva, have changed their original purpose. Generally, the initial architectural establishment is still identifiable through the organisation of the presbytery in quadrangular areas and the use of the modular structure, with little changes. Despite the relevance of some, these worksites do not match the well-articulated structure of the referential Genoese religious buildings. In five cases, including San Francesco in Ceva (and some analogies in the parish church in Triora), the 14th Century’s stony portals reflect the Orders’ relationship with the local territory. The choice of iconographic themes for the sculptural compositions is a basic one, sometimes with later adjustments (like Del Carretto’s heraldry at Santa Caterina in Finalborgo). Where possible and with a focus on grounds plan and typology, building techniques, materials and their provenance and open-spaces solutions, the intradisciplinary analysis has led to a useful data collection for a comparison

La chiesa cittadina, gli ordini monastici e mendicanti

Parma medievale: poteri e istituzioni, a cura di R. Greci, pp. 261-321, 2010

Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. L'editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare. 261 istituzioni eCClesiastiChe e vita religiosa nei seColi Xiv e Xv Gianluca Battioni 323 BiBliografia 357 indice dei nomi di persona e di famiglia 369 indice dei nomi di luogo 384 Sommario La chiesa cittadina, i monasteri e gli ordini mendicanti La chiesa di Parma nei secoLi Viii-X

(con N. D’Acunto) I documenti degli Ordini mendicanti, in Libro, scrittura, documento della civiltà monastica e conventuale nel basso medioevo (XIII-XV). Atti del convegno (Fermo, 17-19 sett 1997), a cura di G. Avarucci, R. M. Borraccini Verducci e G. Borri, Spoleto, CISAM, 1999, pp. 381-415

Attilio Bartoli Langeli e Nicolangelo D'Acunto I DOCUMENTI DEGLI ORDINI MENDICANTI I due autori 1 vorrebbero da questa relazione un risultato massimo, fondare una diplomatica del documento mendicante; e, se ciò non fosse possibile, un risultato minore ma comunque positivo, identificare i tratti della cultura documentaria espressa dagli ordini mendicanti e da ciascuno di essi. Il criterio dell'assimilazione (gli ordini mendicanti come fenomeno unitario) deve infatti contemperarsi con l'esigenza della distinzione: Predicatori, Minori, Eremiti di sant'Agostino, Servi di Maria, frati del Carmeloquesti, come è noto, i cinque sopravvissuti alla selezione operata dal Concilio lionese II nel 1274 per disboscare la religionum diversitatem nimiamsono realtà diverse; anche se dovremo per forza di cose insistere sul confronto, più che mai presente alla storiografia, tra Predicatori e Minori.

I conventi degli ordini mendicanti nel Montefeltro medievale

Biblioteca di storia, 2012

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