Io Burnetto Latini Considerazioni su cultura e identita politica di Brunetto Latini e il Tesoretto in Philosophical Readings, X, 3 (2018). (original) (raw)
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SULLA POLeMIcA dI MASSIMO IL cOnFeSSOre cOnTrO I MOnOTeLITI: UnA nOTA LInGUISTIcO-TeSTUALe nell'ambito della sua polemica contro i monoteliti (i quali asserivano l'esistenza, in cristo, della sola volontà divina), Massimo è deciso seguace della cristologia neocalcedonese, che vedeva in cristo la presenza della volontà umana, accanto a quella divina. egli pertanto sostiene, tra le altre cose, che in cristo la volontà (θέλημα) umana era diversa da quella divina, ma non opposta ad essa: l'essere opposto, infatti, deriva da una γνώμη. Secondo Massimo (Opusc. 1, PG 91,17c), invece, la γνώμη è «il desiderio insito in noi delle cose che dipendono dal nostro libero arbitrio, dal quale desiderio proviene la libertà di scelta» («ὄρεξις ἐνδιάθετος τῶν ἐφ᾿ἡμῖν, ἐξ ἧς ἡ προαίρεσις»). In tal caso si può, effettivamente, dare una diversità, ma la diversità è opera del logos della natura. nell'uomo, infatti, non esistono volontà contrarie (beninteso, contrarie nel logos della loro esistenza), ma solo volontà diverse (cfr. Opusc. 16, PG 91,. di conseguenza, anche in cristo, la presenza di due volontà non implica, come ritenevano i monoteliti, l'opposizione tra quella divina e quella umana, dovute alla differenza secondo la sostanza. Le due volontà derivano dalla diversità, ma quello che è diverso non è opposto. Infatti quello che è opposto è dovuto alla gnome che si muove contro ragione (γνώμης παραλόγως δηλαδὴ κινουμένης), mentre il diverso è opera della natura che è dominata dalla ragione. L'opposto introduce un dissidio nella natura, mentre il diverso introduce la formazione (συστατικόν) (scil. di un certo tipo di volontà). In cristo, quindi, vi è una differenza sostanziale, che serve alla costituzione delle cose che si trovano nella sua natura, e non una opposizione, dalla quale deriverebbe la loro reciproca distruzione. Questa distinzione tra diverso e contrario si manifesta nell'ambito della persona umana assunta dal Figlio di dio. nel cristo incarnato, il volere naturale non necessariamente è unito Aliter. Controversie religiose e definizioni di identità tra Tardoantico e Medioevo, a cura di Alessandro Capone e Alessandra Beccarisi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2015 ISBN (stampa) 978-88-6372-741-8 (e-book) 978-88-6372-742-5 -www.storiaeletteratura.it
2019
Testimoniare il profondo rinnovamento e l'immenso sviluppo degli studi danteschi negli ultimi anni, in Italia e fuori. Questo l'intento della collana « La navicella dell'ingegno »: con proposte nuove e traduzioni di fondamentali studi prodotti dalla dantistica internazionale, si vuole inquadrare Dante nel piú ampio contesto culturale possibile, quello di un Medioevo rivisto a fondo con occhi nuovi, nutrito dell'eredità classica e cristiana, ma ricco di una propria, inconfondibile temperie culturale, fertile anche di novità per il futuro. Un'attenzione programmatica alle fonti della poesia e del pensiero di Dante: la letteratura e la cultura classica e romanza, le scienze (comprese quelle oggi non piú ritenute tali come l'astrologia e la numerologia), la filosofia, la patristica, la teologia, la mistica e il profetismo, vale a dire i presupposti indispensabili per una comprensione totalizzante dell'ardua opera dantesca. Un particolare interesse sarà riservato anche a prospettive inedite, come l'Oriente e il meraviglioso, i sogni, la letteratura delle visioni e dei viaggi nell'oltretomba: l'opera dantesca, insomma, intesa come una vera e propria "enciclopedia" medievale da ricostruire con sondaggi particolari e nondimeno illuminanti la sua inesauribile complessità. La traduzione e la riproposta di saggi fondamentali rimasti un po' ai margini degli studi in Italia tenterà di rivitalizzare certi contatti con la dantistica internazionale (particolarmente quella angloamericana) sempre auspicati ma di fatto poco praticati.
Etica e politica in Giusto Lipsio, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Press, Napoli, 2012
Il libro analizza il tentativo operato dal pensatore fiammingo Giusto Lipsio (1547-1606) di costruire un ponte tra etica e politica sul quale il principe, destinatario di ambiziosi progetti pedagogici, possa far transitare in pace e sicurezza una società civile. Sul filo di una rinnovata lettura dei grandi antichi, in particolare di Seneca e di Tacito, come dei più coinvolgenti dei contemporanei, Lipsio si manifesta ‘profeta del passato’ e insieme augure di una equa modernità la cui difficoltà di realizzazione nulla toglie al grande respiro del progetto teorico. The book investigates Justus Lipsius’s attempt to bridge the gap between ethics and politics in order to help the ruler to ensure social stability and prosperity in his kingdom. Matters touched upon in a wide-ranging account of both philosophical and political issues include ways of governing, the power of the state and sovereignty, obedience of subjects, dissembling of princes, tyranny, the right to wage war and religious tolerance, together with – more generally – the relationship between politics and ethics as a matter of constant concern over the generations to come.
2015
Istituendo un confronto tra diversi approcci disciplinari, il volume si propone di analizzare le principali declinazioni teoriche relative al fenomeno del populismo, delineando un percorso critico che, alla luce delle molteplici definizioni di cui è stata oggetto tale formula, si estende dai suoi possibili antecedenti storici fino agli sviluppi delle recenti esperienze politiche contemporanee. Alternando analisi di tipo storico, politico e giuridico, vengono quindi presi in considerazione i principali aspetti teorici del populismo, i suoi rapporti con altre categorie teoriche, la sua diffusione in diversi contesti culturali e la sua incidenza negli attuali scenari della società della comunicazione. Raffaele Chiarelli, è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, insegna anche Teoria generale del diritto presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma, dove dirige il Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scienze dell'Amministrazione. e 19,00 Il populismo tra storia, politica e diritto a cura di Raffaele Chiarelli RubbettinoUniversità Il populismo tra storia, politica e diritto a cura di Raffaele Chiarelli Il populismo tra storia, politica e diritto a cura di Raffaele Chiarelli Rubbettino © 2015 -Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli -Viale Rosario Rubbettino, 10 -tel (0968) 6664201
Sull’argomento della critica Bruniana della religione da John Tolland fino ad oggi si è versata una frana di letteratura controversa, minacciando di seppellire sotto il suo peso lo stesso filosofo Nolano. Da autore degno d’interpretazione sobria venne trasformato in icona simbolica e monumento storico, precursore del “secolo da lui divinato”, cioè di qualsiasi movimento fra il settecento e il due mille in cerca di un’immagine sacra da mettere sulle proprie bandiere. Queste proiezioni, il Bruno proto- illuministico, proto-marxista, proto-scienziato moderno, in somma, tutti questi Protei si soprapongano all’opera del filosofo, quando si tratta del suo atteggiamento verso la religione in generale e le varie religioni positive. Ciò non sorprende: per loro impeto polemico e la retorica appassionata e appassiona Giordano Bruno o Friedrich Nietzsche si prestano più facilmente all’uso e abuso ideologico, che non, diciamo, Nicola di Cusa o Immanuel Kant. Concedono gratificazione istantanea a una lettura superficiale, mentre un’analisi nettamente filosofica della loro opera richiede un impegno non minore.