Marie-Anaïs Janin, Nicolas Delferrière, "Inscriptions mineures du sanctuaire des Bolards à Nuits-Saint-Georges (France, Côte-d’Or) : l’exemple des graffiti sur enduits peints". IVe Colloque Ductus, Rome, Institut suisse de Rome-École française de Rome (5-7 décembre 2018). (original) (raw)

1. La tomba di Ulisse a Cortona. Nota topografica a Lycophr., Alex. 805-806, in Hommages à Carl Deroux, édités par Pol Defosse, IV - Archéologie et Histoire de l’Art, Religion (Coll. Latomus, 277), Bruxelles 2003, pp. 141-147.

From Lycophron, Alexandra, 805-806, a sepulcral tumulus attributed to Ulixes was on Mount Perge near Cortona.

G. BORDI, I dipinti murali in palinsesto della chiesa di Santa Lucia a Gaeta, in Gaeta medievale e la sua cattedrale, Convegno internazionale di studi (Gaeta, Palazzo De Vio, 11-13 marzo 2016), a cura di M. D’Onofrio e M. Gianandrea, Roma, Campisano editore, 2018, pp. 145-156.

2018

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Soldati e pratica scrittoria: i graffiti parietali, in Le métier de soldat dans le monde romain, Actes du cinquième congrès de Lyon, Lyon 2012, pp. 9-23.

Ma il soldato romano era davvero il rozzo ignorante che i letterati di solito ci presentano?". Così si chiede Jean-Michel Carrié 1 , dopo aver passato in rassegna molti dei topoi letterari creatisi (e cristallizzatisi) attorno alla figura del soldato romano, giungendo, dopo un'attenta disanima della documentazione papirologica ed epigrafica, alla conclusione che "l'esercito romano non era una specie di deserto culturale e intellettuale" 2 . Non v'è dubbio che vi fossero ufficiali colti e centurioni con malcelate velleità poetiche, come Q. Avidius Quintianus e M. Porcius Iasucthan 3 -ammesso e non concesso, comunque, che le composizioni in versi affidate alla pietra siano opera loro 4 -, ma è pur vero che Vegezio quando afferma che in legionibus plures scholae sunt, quae litteratos milites quaerunt, e che al momento dell'arruolamento in quibusdam (scil. tironibus) notarum peritia, calculandi computandique usus eligitur 5 , sembra proprio sottolineare, con l'uso della * Un ringraziamento particolare debbo a quanti nel corso del Convegno sono intervenuti con osservazioni e suggerimenti: in particolare Yann Le Bohec, Patrick Le Roux e Christophe Schmidt Heidenreich. Molto debbo anche all'amico Antonio Ciaralli e a Jan Theo Bakker, che ha messo a mia disposizione una foto del suo archivio (CIL, XIV, 4530). 1 J.-M. Carrié (1989: p. 131). 2 J.-M. Carrié (1989: p. 131-134, la citazione è a p. 134); cfr. anche S.E. Phang (2007: p. 300), per la quale "a persistent prejudice among the senatorial and equestrian aristocracy was that military men were uncultured"; si veda inoltre M.I. Rostovtzeff (1936: p. 48). Qualche dubbio esprime invece E.E. Best (1966-1967: p. 126), che, parlando della trasmissione degli ordini, arriva a chiedersi: "how many men in a maniple or squadron would actually see the tablets?". 3 Rispettivamente IRT, 918-919 = AE

Hic hospitati sunt homi(nes). Graffiti parietali antichi a Villa Adriana (Tibur), in Instrumenta inscripta IV. Nulla dies sine littera. La escritura cotidiana en la casa romana (conv. Barcellona 7-9 sett. 2011), a c. di G. BARATTA = Sylloge Epigraphica Barcinonensis (SEBarc) X, 2012, pp. 389-404.

Si presenta un corpus di graffiti parietali antichi scoperti nella celebre villa tiburtina di Adriano. Questi documenti aprono una prospettiva inusuale sull'ambiente sociale dei frequentatori della villa, restituendoci, oltre a numerosi disegni occasionali e a qualche frase di possibile contenuto poetico, una interessante messe di nomi, a quanto pare in gran parte relativi a soldati, nonché la testimonianza di un unguentarius e di un «a mappis», che dovevano essere attivi nella corte di Adriano o dei suoi successori.

E. Gagliano, Leggere, incidere e far di conto. Aspetto e funzione dei marchi dei marmorari nei cantieri tardoantichi: un caso significativo dal Mediterraneo Orientale, in M.S. Vinci, A. Ottati, D. Gorostidi (eds.), La cava e il monumento, Roma 2020, pp. 75-84

Riassunto Dopo un'introduzione relativa ai differenti tipi di marchi dei marmorari individuati dagli studiosi e alla loro funzione dalla cava al cantiere, il contributo si concentra sulle incisioni presenti su alcuni elementi architettonici rinvenuti nelle Terme a Sud del Pretorio a Gortina (Creta) e sulla loro possibile interpretazione. Attraverso l'analisi di tali marchi e il confronto con altre realtà note si è cercato non solo di spiegarne il significato, ma anche di contestualizzarne l'utilizzo nella storia del sito.