Tra immigrazione e integrazione: la percezione dello straniero come risorso produttivo per la comunità (original) (raw)

L'immigrato e la comunità cittadina.Una riflessione sulle dinamiche di integrazione

In questo lavoro ci si propone una riconsiderazione sull'atteggiamento della società romana nei confronti dell'immigrazione che coinvolgeva individui all'interno dell'impero e sui processi di integrazione. Si cercherà quindi di tracciare alcune linee di confronto con i rapporti relativi a queste tematiche nella realtà moderna, attraverso alcuni indirizzi culturali di continuità o di rottura rispetto all'eredità del passato. Qui in particolare, considerata la coesistenza per il cittadino nel mondo romano dell'appartenenza a due patrie, Roma e la propria città di origine, si concentrerà l'attenzione sulle dinamiche di integrazione nella piccola patria, cioè all'interno delle comunità locali che rappresentano dal punto di vista istituzionale come anche sociale e comunitario il concreto spazio di integrazione dell'individuo.

L'estranea in casa: le badanti straniere tra diffidenza e integrazione

Professionalità e Studi, N. 1 gennaio/febbraio/marzo 2022, 2022

Sommario: 1. Introduzione: il fenomeno delle badanti in una prospettiva storica.-2. Le badanti dal punto di vista legislativo: i provvedimenti di regolarizzazione.-3. Le badanti straniere regolari in Italia: un quadro quantitativo.-4. La costruzione del rapporto di lavoro come sistema di convivenza.-5. Le badanti straniere oggi: i social media.-6. Conclusioni: alcune proposte di policy in una prospettiva sistemica.

Lo straniero consensuale. La devianza degli immigrati come circolarità di pratiche e discorsi

In Italia il fenomeno dei comportamenti extra-legali attribuiti a cittadini stranieri ha conosciuto negli ultimi anni un'inedita visibilità: il discorso politico e quello mediale hanno tematizzato oramai stabilmente il rapporto tra immigrazione e criminalità; allo stesso tempo i cittadini stranieri sembrano essere spesso diventati il target privilegiato dall'azione delle agenzie del controllo sociale, in particolar modo delle forze dell'ordine. Al di là delle diverse posizioni su diagnosi e proposte, la centralità argomentativa del coinvolgimento degli immigrati nella criminalità è diventata una sorta di passaggio obbligato nel discorsopolitico, istituzionale, mediale, quotidiano -sull'immigrazione, quale che sia il suo segno politico. Chi si riconosce nell'area politico-culturale della destra tende a generalizzare considerazioni che la sinistra e i 'moderati', nella loro maggioranza, preferiscono declinare in termini di chirurgia sociale: "solidarietà e rigore", ovvero garanzie per i laboriosi ed espulsioni per i pericolosi 1 .

Integrazione sociale e reti interpersonali della popolazione straniera in Italia

Si tratta dell'introduzione al numero speciale della rivista "Mondi Migranti" 2/2017, pp. 25-32. Il numero speciale è composto dai seguenti articoli: Davide Azzolini, Raffaele Guetto, La crescita delle unioni miste in Italia: un indicatore di accresciuta integrazione degli immigrati e maggiore apertura della società? Asher D. Colombo, Luigi La Fauci, Matrimoni misti e assimilazione tra gli stranieri in Italia Ivano Bison, Martina Cvajner, Reti sociali e performance scolastica. L’effetto del gruppo dei pari sull’apprendimento scolastico nelle classi con studenti stranieri Elisa Barbiano di Belgiojoso, Livia Elisa Ortensi, Reti sociali e senso di appartenenza nel contesto migratorio. Un’indagine in Lombardia Monica Perez, Cristiano Santinello, Giuseppe Sciortino, Raro è un amico fedele. Relazioni interpersonali e solitudine nell’esperienza migratoria (https://www.francoangeli.it/riviste/sommario.asp?anno=2017&idRivista=149)

La straniera. Mobilità, confini e riproduzione sociale oltre lo straniero di Simmel

Teoria politica, 10/2020 Annali X, 2020

The female stranger: mobility, borders and social reproduction beyond Simmel's stranger By proposing a feminist reading of the simmelian stranger, the article calls into question the gender neutrality of migration studies and interrogates the sexual nature of human mobility and its regimes of containment and segregation. The thesis presented upholds that we need to rethink 'the stranger' as a female stranger, in order to shed light on how the division between productive and reproductive space-i. e., the social and political construction of gender-conditions the governance of migration. Rather than the usual emphasis on migrant women in the supply chain of reproductive labour, the article places the notion of social reproduction at the centre of the argument with the aim to investigate, from a critical legal approach, the crucial role that social reproduction plays in mobility control.