RIGENERAZIONE URBANA E NUOVE MODALITÀ PARTECIPATIVE: UNA RIFLESSIONE (original) (raw)

RIDEFINIRE L’URBANO: DAL VUOTO RESIDUALE ALL’INCLUSIONE STRUTTURALE

Fuschi M. (a cura di), (2018), Barriere/Barriers, Società di studi geografici. Memorie geografiche NS 16 ISBN 978-88-908926-4-6, 2018

RIASSUNTO: Obiettivo del contributo sarà quello di porre a confronto differenti pratiche di rigenerazione urbana applicate e potenzialmente applicabili all’interno di un contesto “fluido” (Rullani, 2009), “infinito” (Bonomi, 2004). Si terrà conto della volontà del cittadino/fruitore, sempre più interessato al recupero degli spazi residuali (Clèment, 2004; Magnaghi, 2010) potenzialmente fruibili e valorizzanti del proprio contesto abitativo. Sarà necessario affrontare i processi di alcune città europee ed extraeuropee a partire dal secondo dopoguerra fino ad oggi, escludendo determinate pratiche di decostruzione e ricostruzione identitaria di un luogo, evidenziando come sempre più frequentemente l’idea di fornirsi di “barriere intelligenti” si dimostri un valore aggiunto essenziale in un’ottica di sviluppo. SUMMARY: The aim of the contribution will be to compare different urban regeneration practices applied and potentially applicable within a “fluid” (Rullani, 2009), “infinite” context (Bonomi, 2004). The will of the citizen/user will be taken into consideration, even more interested in the recovery of residual spaces (Clèment, 2004, Magnaghi, 2010) that are potentially usable and enhancing their living environment. It will be necessary to tackle the processes of some European and extra-European cities from the second post-war period to the present, excluding certain practices of deconstruction and identity reconstruction of a place, highlighting how even more frequently the idea of providing “smart barriers” proves a essential added value with a view to development. Parole chiave: rigenerazione, residuo, greenway Keywords: regeneration, residual, greenway

LA DIMENSIONE SOCIALE DELLA RIGENERAZIONE URBANA

2019

La pubblicazione sintetizza i principali contenuti del Corso di formazione “La dimensione sociale della rigenerazione urbana”, promosso da Regione Emilia-Romagna-Servizio Pianificazione territoriale e urbanistica, per Comuni e Unioni impegnati nella elaborazione del Piano urbanistico generale.

EDILIZIA SOSTENIBILE, URBANISTICA PARTECIPATA E (DIS)ORDINE DELLE COMPETENZE COSTITUZIONALI

AmbienteDiritto.it, 2021

Abstract [Ita]: il contributo si occupa, in chiave costituzionale, di alcuni aspetti riguardanti il complesso tema dell’eco-edilizia. In particolare, dopo aver rintracciato le fondamenta costituzionali della materia, si farà accenno a due problematiche di grande rilievo: da una parte si guarderà al poco esplorato tema dell’urbanistica partecipata; dall’altra, alla mancanza di organicità che caratterizza la materia «governo del territorio». Il tutto, come si vedrà, nella convinzione che il «paesaggio» rappresenti, sul piano costituzionale, un vero e proprio «teatro della democrazia». Abstract [Eng]: the essay deals, in a constitutional key, with some aspects regarding the complex theme of eco-building. After tracing the constitutional foundations of this interesting subject matter, we will mention two fundamental issues: at first we will focus on the still quite unknown «participatory urban planning», whereas in the final part of the article we will talk about the lack of a systematic structure of the provisions that characterize the «government of the territory». All this in the belief that the «landscape» represents, on a constitutional level, a real «theater of democracy».

NOTE SULLA RIGENERAZIONE URBANA. UN TERMINE IN CERCA DI SIGNIFICATO

XXXV CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI

Il 30 settembre del 2013 la Giunta Regionale Toscana ha approvato un disegno di legge che vieterà ogni nuova occupazione di suolo per le finalità urbane, chiudendo definitivamente e radicalmente una pagina, quella dell'urbanistica dell'espansione, egemone da più di 70 anni. La rigenerazione urbana e il recupero delle aree interne ai territori urbanizzati diventeranno così in Toscana le uniche possibilità di intervento in risposta ai fabbisogni abitativi e organizzativi delle comunità. Il passaggio della rigenerazione urbana dall'ambito progettuale a quello prescrittivo e diffuso induce però la necessità di individuare nuovi strumenti metodologici condivisi in grado di gestire procedure più complesse e codificate. Il ruolo di tali strumenti a supporto della pianificazione sarà determinante affinché si passi realmente da intenzioni politiche a prassi operative attuate, scongiurando il rischio che il termine rigenerazione urbana diventi un “marchio” per legittimare interventi scarsamente innovativi. Lo scopo dello studio presentato nel paper è quello di operare una riflessione, anche terminologica, sulla rigenerazione, tracciando e ipotizzando percorsi che possano condurre ad una chiara e condivisa definizione.

PROGETTO URBANO E SOSTENIBILITÀ AL CUORE DELLA NUOVA URBANISTICA

La ricerca che qui si presenta mostra come sia possibile utilizzare al meglio le risorse energetiche locali alla scala del progetto urbano. È infatti la forma stessa dell’insediamento, in rapporto alle caratteristiche naturali de sito, ad essere essenziale per l’autosufficienza e il risparmio energetico mediante fonti rinnovabili. Attraverso i progetti presentati si mostrerà come la pianificazione sostenibile richieda una visione fortemente integrata, che tende a combinare significati simbolici e culturali con tecniche variegate e risorse locali di prossimità, che solo la scala del progetto urbano è in grado di articolare adeguatamente.

LE NORME EDILIZIE DELLA RIGENERAZIONE URBANA, TRA ESIGENZE DI SEMPLIFICAZIONE, SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E RILANCIO DELL’ECONOMIA

P.A. - Persona e Amministrazione, 2019

Lo sviluppo del territorio negli ultimi anni ha iniziato a tenere conto dell'esigenza di tutelare alcuni valori come l'ambiente, il paesaggio, al punto che tali aspetti vengono presi in considerazione nella realizzazione di interventi edificatori. Le esigenze di sostenibilità sono così venute in rilievo tramite la pro-mozione della logica della "ricostruzione del costruito". L'iniziativa privata, poi, è stata indirizzata verso tale interesse pubblico attraverso meccanismi incentivanti e premiali. Sembra perciò emergere un ruolo strategico dei privati negli interventi di rigenerazione sostenibile considerando che gli strumenti edilizi, nella visione del legislatore recente, rispondono anche ad una funzione di promozione dello sviluppo economico. In quest'ottica, dunque, la rigenerazione può orientare gli interventi in materia edilizia, diventando il punto di innesto delle iniziative di sviluppo economico e sociale sul tessuto urbano esistente. Pertanto, occorre chiedersi se il suo raggiungimento si basi su strumenti già esistenti nell'ordinamento, oppure su strumenti innovativi. In particolare, si cercherà di rintracciare i principi e le disposizioni normative in materia edilizia che possono essere riferite al concetto di rigenerazione e, nella medesima ottica, si indagherà il rapporto fra questa e le norme sull'attività edilizia, soprattutto all'indomani della loro semplificazione e liberalizzazione.

PARTECIPAZIONE, SUSSIDIARIETA', BENI IN COMUNE NELLA RIGENERAZIONE URBANA

Le prassi riguardanti le azioni di rigenerazione urbana, riuso partecipato e inclusivo di spazi e beni inutilizzati sia pubblici che privati (definiti comuni per attribuzione collettiva e che esprimono utilità funzionali all’arricchimento del catalogo dei diritti fondamentali), stanno contribuendo a ridefinire la connotazione dello sfera pubblica in termini di “spazio di organizzazione sociale” in tensione tra polo istituzionale e cittadinanza attiva – makers civici, volto al perseguimento dell’interesse generale attraverso la sussidiarietà circolare. Soggettività e percorsi articolati di agency, multiattorialità, evoluzione del quadro normativo attraverso fonti consuetudinari, apprendimenti territoriali e nuovi possibili assetti per la PA, co-design e co-progettazione come capacità di esperienza istituente, comunità di riferimento generative e pre-figurative di traiettorie di sviluppo e di trasformazione socio-culturale ed economiche, sono le principali caratteristiche di questo fenomeno presente in tutto il territorio nazionale

Spazi di rigenerazione: ambivalenze e sfide di un nuovo modo di fare città

Enciclopedia sociologica dei luoghi, 2020

Gli spazi di rigenerazione sono spazi abbandonati oggetto e frutto di processi di riuso e risignificazione, caratterizzati dalla centralità di usi sociali e/o culturali, dalla compresenza di differenti popolazioni e tipologie di attività e da un ruolo for- temente attivo/propulsivo della società civile. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una proliferazione di queste esperienze che pur assumendo caratteristiche anche fortemente eterogenee tra loro, mettono tutte al centro la questione dell’accessibilità e dell’uso degli spazi urbani e pongono in discussione la dicotomizzazione operatore-fruitore di attività e spazi e la monofunzionalizzazione degli spazi urbani. Queste frammentate esperienze locali si trovano ora in una fase di ricerca di messa in rete, che focalizza l’attenzione sul tema dell’upscaling, sul fatto, cioè, che le istanze di questi processi vissute a livello locale debbano impattare ad un livello superiore “aprendo” le istituzioni, forzandole cioè ad innovare in questa direzione. Spaces of Regeneration are abandoned spaces that are the object and result of reuse and resignification processes, characterized by the centrality of social and/or cultural uses, by the coexistence of different populations and types of activities and by a strongly active/propulsive role of civil society. In the last few years we have witnessed a proliferation of these experiences which, while assuming characteristics that are also highly heterogeneous, all focus on the issue of accessibility and use of urban spaces and question the traditional top-down planning and the monofunctionalisation of urban spaces. These fragmented local experiences are now trying to support network strategies and focuses attention on upscaling processes, in order to impact and “opening up” institutions, i.e. forcing them to innovate in this direction

Ricostruire la partecipazione civica nella nuova normalità

2020

During the COVID-19 emergency, most of the participatory processes underway in various countries were paused. In the meantime, various networks that bring together facilitators, consultants, public officials and politicians engaged in participatory processes have begun to question the "after": how people will change and how much the participatory processes of the "new normal" will have to change. The paper - starting from the testimonies collected by the author in various international networks - tries to propose a summary of some common points emerged from the debates held in last months and from some experiences which have started rethinking the participatory devices for involving their inhabitants in public policies. The author identifies some of the main paradigmatic changes that can give a new direction to rethink participatory processes in the period of the gradual reopening of the activities blocked by the COVID-19 pandemic, towards overcoming assistential...