SAITTO, Viviana, "Margini orizzontali", in SAITTO, Viviana (a cura di), Esperienze di interni 3: Interni Urbani, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2013, pp. 47-62 (original) (raw)

Margini. Pratiche, politiche e immaginari. Introduzione in Giacomo Pozzi (a cura di) Margini. Pratiche, politiche e immaginari, TU Tracce Urbane. Italian Journal of Urban Studies, 5: 6-24.

2019

Il tentativo del presente volume vuole essere quello di contribuire in forma interdisciplinare al dibattito nazionale e internazionale-relativo principalmente agli studi urbani, ma non solo-sui concetti di margine e marginalità. Il numero «Margini. Pratiche, politiche e immaginari», da cui prende il titolo anche questo saggio introduttivo, include riflessioni antropologiche, sociologiche, geografiche, urbanistiche e architettoniche che si concentrano sia sull'analisi di forme di cittadinanza attiva, creativa e originale all'interno dei processi di produzione e di riproduzione dei margini urbani sia dei dispositivi istituzionali di controllo, a cui queste sono soggette. Obiettivo del volume è costruire un terreno di incontro tra autori e autrici che propongono prospettive disciplinari e metodologie di ricerca certamente differenti, ma ugualmente tese alla costruzione di una teoria critica, in primis urbana, che valorizzi la complessità prospettica e il valore epistemologico della nozione di margine.

SAITTO, Viviana, "Esperienze di interni 3: Interni Urbani", Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2013.

A cura di Viviana Saitto Cos'è un interno urbano? Chi si avvicina a questo tema per trovare una definizione chiara o univoca scoprirà un ampio panorama di argomentazioni e casistiche con le quali numerosi studiosi e progettisti hanno risposto alla domanda. Gli interni urbani estendono agli spazi della città concetti teorici, progettuali e di comfort generalmente riferiti agli spazi interni dell'architettura, che permettono di leggere le cavità generate dalle piazze e dalle strade come stanze e corridoi a cielo aperto: spazi progettati come consapevole risposta al bisogno di abitare che l'uomo ha da sempre; luoghi identitari e dell'incontro, caratterizzati da una qualità figurale e materica strettamente connessa alle misure umane e alla capacità che la forma spaziale ha di radunare e di accogliere. Comune a tali luoghi, seppure pensati in epoche diverse e secondo stili e principi non sempre analoghi, è la coerente progettazione architettonica degli elementi qualitativi che li conformano, riassumibili nelle quattro macrocategorie di Invaso spaziale, Margini orizzontali, Margini verticali, Attrezzature e arredo urbano. È grazie a questi elementi che l'interno urbano diventa il luogo identitario e accogliente della vita civile che ogni città può e deve offrire.

Saitta P. (2019). Sui margini. Note intorno a un oggetto problematico, "Tracce Urbane", 5, pp. 59-72.

Tracce Urbane, 2019

The paper reflects on the notion of “margin” as an analytical category. It shows the ambivalence and the derogatory connotations of the word in both the scientific and common uses. Then, it reflects on the semantic inaccuracy of the term, insofar that, within the city, the margin and the center coincide and sustain each other reciprocally. It is therefore suggested that the dialectic among the two is inscribed within regimes of visibility determined by the political phases in given moments. Finally, the margin is seen as the place of a politicization, often involuntary, that generates poetics whose sign and validity are opposed, but are equally at risk of producing forms of orientalism. Il saggio riflette sulla nozione di margine come categoria analitica. Mostra le ambivalenze e il carattere moralista dell’espressione negli usi scientifici e comuni. Riflette inoltre sull’imprecisione semantica, nella misura in cui, nella realtà urbana, margine e centro collimano e si alimentano reciprocamente. Si suggerisce, dunque, che la dialettica tra i due punti sia iscritta entro regimi di visibilità determinati dalla fase politica complessiva. Il margine viene infine analizzato come luogo di una politicizzazione, spesso involontaria, che suscita poetiche di segno e validità opposti, che non devono però dare luogo a forme di orientalismo.

Note I.Margini. Appunti di un Metodo

La Regione Umbria, a conclusione del progetto PAYS.MED.URBAN (2007-2013), ha realizzato una pubblicazione per approfondire il processo attivato e i risultati ottenuti da tre delle sei azioni chiave del progetto: azione pilota, attività di sensibilizzazione e linee guida. La pubblicazione quindi si propone come strumento di confronto sui metodi e sulle tecniche attivate in processi partecipativi e di sensibilizzazione sul e nel paesaggio.

SAITTO, Viviana, "Lo spazio della soglia nella lezione di Adriano Cornoldi", in FUSCO, Ludovico Maria, SAITTO, Viviana (a cura di), Lo spazio della soglia. La qualità oikogena dell’architettura, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2016, pp. 34-43

SAITTO, Viviana, “Ri-forme disciplinari. Riflessioni a latere delle sezioni del Terzo Convegno Nazionale di Architettura degli Interni” in CAFIERO, G. , FLORA, N., GIARDIELLO, P. (a cura di), “Costruire l’abitare contemporaneo”, Il Poligrafo, Padova 2020, pp. 58-59.

Nuovi temi e metodi del progetto a cura di Gioconda Cafiero, Nicola Flora, Paolo Giardiello INTERNI / 04 Le prime due edizioni del Convegno Nazionale di Architettura degli Interni si sono tenute a Venezia nel 2005 e nel 2007 grazie all'impegno di Adriano Cornoldi, artefice e reale ispiratore di tali eventi. La sua scomparsa nel 2009 interrompe una tradizione di confronto e approfondimento sulle materie del settore disciplinare degli Interni e sulle ricerche ad esso connesse. Il terzo Convegno Nazionale di Architettura degli Interni è dedicato, nel decennale della scomparsa, proprio ad Adriano Cornoldi, riferimento scientifico e culturale, guida per molte generazioni di studiosi, ricercatori e docenti. Riproporre tale tradizione, dopo quindici anni dal primo evento, vuole essere un omaggio a quei docenti che, con il loro impegno costante, hanno contribuito a definire i contenuti della disciplina degli Interni, l'hanno saputa promuovere con convinzione e dedizione e l'hanno lasciata nelle mani di chi da loro è stato attentamente formato, anche nell'ambito delle attività del Dottorato di ricerca in Interni, dove si è elaborato, discusso e attualizzato lo statuto di teorie, conoscenze e metodi del settore. Con la stessa modalità dei primi due convegni di Venezia, questo terzo è frutto della proficua collaborazione tra i membri del nuovo Comitato scientifico che vede l'Università di Napoli Federico II, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, la Sapienza Università di Roma e l'Università Iuav di Venezia uniti nel comune intento di incentivare il dibattito intorno alle discipline degli Interni. Un dibattito non esclusivo o limitato al solo corpo docente del settore Architettura degli Interni, ma che intende coinvolgere tutte le discipline che concorrono alla formazione di una figura intellettuale e professionale capace di promuovere il progetto nella sua totalità. I contributi presenti in questo volume offrono un approfondimento sui modi e sulle ragioni dell'abitare contemporaneo e definiscono i principi e le prospettive che comportano un adeguamento delle linee teoriche. Costruire l'abitare contemporaneo intende promuovere una riflessione sull'evoluzione e sulla definizione dei nuovi temi e metodi della teoria, della storia e del progetto dei luoghi destinati all'insediamento e alla vita dell'uomo. COSTRUIRE L'ABITARE CONTEMPORANEO Gioconda Cafiero è ricercatore di Architettura degli Interni e Allestimento presso il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Presso lo stesso ateneo, dal 2010 è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Composizione architettonica e dal 2011 è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze filosofiche-Filosofia dell'Interno architettonico. La sua attività di ricerca si concentra sulla piccola scala dell'architettura, sullo spazio domestico e l'exhibit design, ambito nel quale partecipa a concorsi e convegni e pubblica monografie, saggi e articoli, in Italia e all'estero. Nicola Flora è professore associato di Architettura degli Interni e Allestimento presso il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Dal 2006 al 2013 ha insegnato la stessa disciplina presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno (Università di Camerino). Dopo la laurea si è dedicato all'architettura del Nord Europa, soffermandosi in particolare sulle figure di Sverre Fehn e Sigurd Lewerentz, sui quali ha pubblicato due monografie per i tipi Electa, tradotte in diverse edizioni straniere. Dal 2006 ha condotto studi su arredi mobili, fondando il gruppo di ricerca Mobilarch. Paolo Giardiello è professore associato di Architettura degli Interni e Allestimento presso il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. È membro del collegio del Doctorado en Ciencias en Arquitectura y Urbanismo dell'IPN-Instituto Politécnico Nacional, Ciudad de México, del Dottorato di ricerca in Scienze filosofiche-Filosofia dell'Interno architettonico, del Master in Restauro e progetto per l'Archeologia, della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. È promotore e organizzatore di convegni e conferenze e autore di numerose monografie, saggi e articoli su rivista. ilpoligrafo