Locandina A4 La traduction comme acte politique (original) (raw)

Politiche della traduzione «Translation studies» e studi postcoloniali

L’autrice discute le questioni poste dalla rilevanza del termine «traduzione» nell’ambito degli studi postcoloniali. Al centro dell’attenzione sono le persistenti gerarchie tra lingue e culture, la traducibilità dei concetti e dei significati, le modalità entro le quali vengono posti i problemi di equivalenza, le politiche contemporanee della traduzione e la attuale rivendicazione della permanenza di zone di «intraducibilità», che risponde al rischio che la traduzione diventi il luogo in cui si esercita una «violenza semica» prodotta entro una prassi traduttiva che, nel definire e articolare l’alterità la «normalizza», inseguendo un’ideale «invisibilità» del traduttore, producendo testi scorrevoli e facilmente leggibili nella lingua di arrivo e l’illusione di potersi riconoscere senza sforzo e senza estraniazione nell’alterità culturale, di fatto elidendola e/o marginalizzandola. La rappresentazione della traduzione ha effetti socio-politici e funziona come un dispositivo attraverso cui l’individuo immagina la sua relazione con la comunità nazionale o etnica, di questi dispositivi il contributo cerca di rendere conto, confrontandosi in modo particolare con le proposte che vengono dagli studi non soltanto euro-americani sulla traduzione.

Volgarizzare e tradurre. Teoria e lessico di un atto politico

Philosophical Readings, 2020

After a brief contextualization concerning the political and cultural role of Albertano da Brescia and his works, with particular regard to his trilogy of moral treatises, this paper examines some of the innovations introduced into Italian vulgar political lexicon by two of the most ancient Tuscan vernacular translations – produced in the second half of the 13 th century – of those treatises. Making comparisons with other Medieval thinkers’ works, this article discusses a bunch of terms and expressions which convey crucial concepts of the Middle Age political thought and which became part of the Italian language and cultural tradition also due to those vernacular versions.

Capitolo 4 - I procedimenti traduttivi nella traduzione giuridica

Le difficoltà della traduzione giuridica sono ben esemplificate dal significato del termine "contratto" nelle varie lingue, a tal punto che questo esempio ricorre in tutte le trattazioni dei comparatisti sulla traduzione giuridica, a cominciare da quelle di Sacco.

Ricoeur e Jervolino sulla traduzione come lavoro ermeneutico e come sfida etica

Taking into account the contributions made by Ricoeur and Jervolino to the debate concerning translation, in this paper my intention is to highlight the links between the text, hermeneutics and translation, and their theoretical implications. Following this thread, I will try to emphasize the multiple dimensions and ethical implications that Ricoeur and Jervolino have been able to grasp in translation.

La politica linguistica del legislatore nelle esperienze italiana e francese

Ente di afferenza: Università degli studi di Ferrara (unife) Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati. POLITICA DEL DIRITTO / a. XXVIII, n. 1, marzo 1997 Sommario: 1. Premessa: nazionalismo ed intento di tutelare i deboli nell'obbligo legale di utilizzare una lingua. -2. L'obbligo legale di utilizzare la lingua italiana nell'ordinamento fascista: la condizione delle minoranze linguistiche. -3. Segue: la lingua italiana nell'amministrazione della giustizia. -4. Segue: la lingua italiana nei rapporti con la Santa sede e con la Chiesa cattolica e nell'esercizio dei culti. -5. Segue: l'autarchia della lingua. -6. L'obbligo legale di utilizzare la lingua italiana nell'ordinamento vigente: il riconoscimento delle minoranze e le attività di diritto pubblico. -7. Segue: l'amministrazione della giustizia. -8. Segue: la sorte del R.D. 15 ottobre 1925, n. 1796. -9. Segue: i rapporti con la Santa sede e con la Chiesa cattolica e la disciplina relativa all'esercizio dei culti. -10. L'obbligo legale di utilizzare la lingua italiana nell'ordinamento vigente: le attività di diritto privato. -11. Segue: la redazione dei contratti di massa e l'etichettatura dei prodotti. -12. L'obbligo legale di utilizzare una lingua diversa dall'italiana. -13. Sintesi e prime riflessioni concernenti la politica linguistica italiana. -14. La politica linguistica in Francia. -15. La Loi n. 75-1349 du 31 décembre 1975 relative à l'emploi de la langue française. -16. Segue: il contenuto del provvedimento. -17. Segue: la selezione delle parole francesi. -18. La Circulaire du 14 mars 1977 concernant la loi du 31 décembre 1975 relative à l'emploi de la langue française. -19. La difesa della lingua francese nella Loi n. 94-665 du 4 août 1994 relative à l'emploi de la langue française. -20. Segue: il contenuto del provvedimento. -21. L'accertamento e la repressione delle violazioni all'obbligo di impiegare la lingua francese. Il Décret n. 95-240 pris pour l'application de la loi n. 94-665 du 4 août 1994 relative à l'emploi de la langue française. -22. Protezione della lingua e protezione del contenuto della lingua: la decisione n. 94-345 del Conseil constitutionnel. -23. Sintesi sull'esperienza francese e riflessioni conclusive.